Opinione scritta da silvia71

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    11 Gennaio, 2011
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Benedetto il frutto

Un romanzo breve, tuttavia ben strutturato e piacevole alla lettura.
L'autrice mette in campo un tema sicuramente spinoso e dalle molteplici sfaccettature : ossia quello della maternità. Tre i protagonisti assoluti della storia, due donne appartenenti ad epoche diverse ed un uomo, nei panni prima di figlio poi , a sua volta di futuro padre.
Non è semplice narrare di donne violate, di maternità indesiderate, ma la Ricchiuto, in questo suo primo lavoro, se la cava egregiamente, scavando a fondo nell'animo delle donne e mettendo a nudo quel vortice di emozioni, paure e sentimenti che le accompagnano durante momenti così difficili da affrontare.
Il tema trattato non è certamente nuovo alla letteratura, ma il romanzo è apprezzabile sia dal punto di vista della buona caratterizzazione dei personaggi e del loro approfondimento psicologico, sia per la buona capacità narrativa, mediante l'utilizzo di un dialogare diretto, fluido, accattivante e di notevole spessore introspettivo.
E' un libro tenero e forte al tempo stesso, che commuove ed offre notevoli spunti di riflessione.


Ringrazio la Redazione per l'iniziativa del gruppo di lettura di autori emergenti del panorama letterario italiano.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    27 Dicembre, 2010
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L'ospite

L'autrice immagina un tempo futuro, dove gli alieni si impadroniscono della terra e dei corpi degli umani, costringendoli a nascondersi per sfuggire ad una eventuale cattura. La protagonista del racconto è un'aliena, la quale fortemente condizionata dall'animo della donna che la ospita nel proprio corpo, comincia ad interagire con lei e con gli umani che troverà sul proprio cammino.
Il tema trattato sicuramente manca di originalità, riportandoci ad uno dei filoni fantascientifici più sfruttati, tuttavia è un libro che si lascia leggere bene, e che cattura il lettore grazie ad una buona caratterizzazione dei protagonisti, sviscerandone sentimenti, paure, speranze, amori.
Insomma, lo definirei un fantasy tendente al rosa, che grazie ad una narrazione fluida e ad un filo di suspance, si legge piacevolmente in breve tempo.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    19 Dicembre, 2010
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Fuori dagli schemi

Crudo, tagliente, fuori dagli schemi. Questo è Palahniuk.
Il protagonista del romanzo è un uomo che vive ai margini della società, con una storia familiare che lo ha segnato per sempre e circondato da persone problematiche come lui con cui condivide un abissale degrado. Insomma, l'autore ci propone un affresco di una umanità minore, intrappolata in vizi e miserie, dove per sopravvivere si arriva a fare qualsiasi cosa.
E' una lettura molto forte per le situazioni trattate e per il linguaggio adottato, ossia diretto, privo di fronzoli, realistico, dissacratore e scurrile.

Personalmente non è il genere che preferisco, ma reputo utile e illuminante conoscere tutte le correnti letterarie, anche queste moderne più estreme.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    13 Dicembre, 2010
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Alexandros - La trilogia-

La trilogia scritta da Manfredi propone al lettore un emozionante viaggio nella vita di Alessandro Magno, un simbolo della storia di tutti i tempi. L'autore ci narra le gesta del macedone sia in veste di condottiero audace e impavido che, amato e stimato dai propri soldati, si mosse alla conquista di terre sconfinate e poco conosciute, sia nella sua veste più privata di uomo, colto, intelligente, sagace e profondamente umano e leale nei confronti di amici e nemici.
Si crea così una buona caratterizzazione del personaggio, vivo e palpitante, in grado di coinvolgere ed appassionare chi legge.
Ho trovato di buon spessore storico e bibliografico la ricostruzione degli eventi e dei personaggi, trasfusa in una narrazione fluida, mai noiosa, che adotta un linguaggio che valuto un giusto compromesso tra attinenza storica e modernità.
Lo reputo un romanzo godibilissimo, che da la possibilità a tutti di immergersi nella storia per rivisitare o conoscere, un grande personaggio.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    07 Dicembre, 2010
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Il rosso e il nero

Questo romanzo del 1830 è ambientato nella Francia post-rivoluzione e post-napoleonica, in pieno clima di Restaurazione e costituisce un affresco della società e dei costumi dell'epoca, dove l'appartenenza al ceto sociale medio-alto costituisce la massima aspirazione del cittadino, essendo sinonimo di agiatezza e rispettabilità.
Le vicende ruotano attorno ad un giovane di umili origini, che in preda ad ambizioni di ascesa sociale, prima tenta la carriera militare, infine quella ecclesiastica, incontrando sulla propria strada imprevisti e difficoltà. Naturalmente nel racconto si intrecciano le vite di tanti personaggi, tutti mossi da passione, ardore, ambizione, odio e amore, sentimenti che Stendhal infonde sempre alle proprie creature.
La lettura di quest'opera è alquanto ostica, a causa dello stile dell'autore piuttosto secco ed ermetico e di un linguaggio notevolmente desueto, tanto da comprometterne la piacevolezza; peccato, perchè è un romanzo di grande contenuto, politico e sociale, dove si mettono a nudo vizi e virtù, pregi e difetti, aspirazioni e paure dei cittadini francesi.
Consigliato solo a chi ama leggere i grandi classici della letteratura e non si scoraggia davanti a pagine ardue da comprendere.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    29 Novembre, 2010
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Orgoglio e pregiudizio

Campagna inglese XVIII secolo: cinque sorelle di una famiglia medio borghese sono indaffarate nella ricerca di un marito benestante, sostenute ed esortate a ciò da una madre alquanto invadente, petulante e arrivista. A questi ingredienti si aggiunge la minuziosa descrizione della vita sociale della classe aristocratica di quel tempo, dedita unicamente a balli e feste mondane, al pettegolezzo, al lusso e allo sfarzo da esibire agli altri.
La trama in sé non è molto esaltante e a tratti noiosa, ma ritengo che l'aspetto da sottolineare sia piuttosto il linguaggio e lo stile con cui la Austen narra le vicende: se pensiamo a quanto tempo è trascorso dalla stesura del romanzo, è davvero stupefacente la modernità che ritroviamo tra queste righe, carattetizzate da uno stile brioso e leggero, una narrazione pervasa di ironia e una galleria di personaggi ben delineati nei propri vizi e nelle proprie virtù.
Degno di interesse anche il risvolto morale che emerge da questa lettura; il messaggio è quello del superamento della barriera del pregiudizio, che allontana dalla vera conoscenza delle persone, creando preconcetti e giudizi non attinenti alla realtà.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    21 Novembre, 2010
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Il cimitero di Praga

Le vicende di cui qui si narra si collocano tra il 1860 circa e la fine del XIX secolo, tra Italia e Francia.
Il protagonista sulla scena è frutto di fantasia, ma gli eventi che lo coinvolgono rispecchiano appieno la realtà storica dell'epoca. Ecco che scorrono davanti agli occhi del lettore, Garibaldi con i suoi “Mille”, massoni, carbonari, gesuiti, satanisti, personaggi loschi e scellerati appartenenti ai servizi segreti piemontesi, francesi e prussiani.
Sicuramente Eco è un maestro della ricostruzione storica; questo è un libro che nasce da un ottimo lavoro di ricerca a livello storiografico e bibliografico, grazie al quale si possono apprendere tanti retroscena del passato, difficili da reperire sui testi storici ufficiali.
Ciò che è difficile apprezzare di questo romanzo, è l'intreccio narrativo creato dall'autore, perché è alquanto caotico e dispersivo, tanto da rallentare la lettura e divenire noioso. Risulta veramente difficile seguire l'excursus del protagonista, agente segreto autore di intrighi e falsificazioni; peccato perché il tema dominante, ossia la nascita del sentimento antisemita in Europa, è un argomento di estremo interesse e poco conosciuto, che meritava di essere trattato con maggiore chiarezza per essere compreso al meglio dal lettore.
In conclusione, è un testo molto complesso che non si legge agevolmente, quindi non è adatto a tutti.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    10 Novembre, 2010
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Il mercante di tulipani

L'ambientazione è in Olanda nel 1635; protagonista è una famiglia composta da padre e quattro figli appartenenti al ceto medio. Alla partenza dell'uomo per le Americhe in cerca di fortuna, il ruolo di capofamiglia passa al figlio maggiore, il quale per avventatezza, trascuratezza e ambizione porterà allo sfacelo i beni familiari per dedicarsi al commercio di bulbi di tulipano, irretito e truffato da uno strano personaggio, presunto amico del padre.
Il problema di questo libro è la mancanza assoluta di un costrutto narrativo: il racconto langue di eventi e annoia terribilmente. L'idea c'era alla base del romanzo, ma l'autore non è stato in grado di svilupparla. Il libro viene classificato come romanzo storico, ma in realtà è solo uno sbiadito tentativo; la collocazione storica è assente, così come la descrizione dei luoghi e della vita del tempo.
Peccato, perchè le potenzialità stilistiche ci potevano essere in questo autore esordiente, ma ritengo che siamo di fronte ad romanzo non riuscito.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    06 Novembre, 2010
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Le stanze di lavanda

Quest'opera prima dell'emergente Ondine Khayat è sicuramente un romanzo degno di nota.
Siamo in Turchia nel primo novecento,quando si apre una tremenda pagina della storia dell'umanità, il genocidio del popolo armeno.
Il romanzo narra la lunga vita di Louise, dal giorno in cui la sua infanzia spensierata viene spezzata e infangata, rimanendo sola al mondo, alla disperata e vana ricerca di ricucire ciò che resta della sua vita, avendo impresse della cicatrici inguaribili.
E' una grande storia di dolore, di amore, di odio, di rabbia, di morte e di rinascita; un racconto a tinte forti che va dritto al cuore del lettore e ne lascia un ricordo indelebile.
La narrazione è altamente coinvolgente ed incalzante, i personaggi sono vivi, tratteggiati con mille colori e sentimenti. Durante la lettura ho amato la bambina e la donna Louise, soffrendo con lei pagina dopo pagina.
Ottimo anche lo stile narrativo, leggero ma deciso, crudo e fortemente poetico al tempo stesso.
Un testo che consiglio di leggere a tutti, per non dimenticare le crudeltà perpetrate dall'uomo.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    29 Ottobre, 2010
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Evocativo ed avvincente

Ben riuscito questo romanzo della McCullough, considerando la difficoltà di ricostruire e dare corpo alla epica saga troiana. La narrazione è altamente evocativa ed avvincente, senza mai cadere nella monotonia, grazie ad un espediente indovinato, ossia dare voce a tutti i protagonisti. Sono proprio questi,infatti, ad alternarsi nel racconto ripercorrendo sì lo svolgersi della lunga guerra, ma dando ampio spazio ai sentimenti e alle vicende personali.
Con grande abilità l'autrice riesce a dirigere in modo corale uomini e donne coinvolti in questa mitica epopea, umanizzandoli al punto da cogliere sia il coraggio e l'ardore sia le debolezze e le paure.
Tra le righe si riconosce un grande lavoro di approfondimento bibliografico, tale da ottenere un' ottima ricostruzione delle vicende narrate.
Consigliato agli amanti del genere, ma anche a coloro che avessero voglia di rileggere la guerra di Troia in versione moderna.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    27 Ottobre, 2010
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Sfumature del deserto

Tenerezza, coinvolgimento, commozione. Queste sono le sensazioni che si provano leggendo questo romanzo della Liubicich, dove i connotati prettamente rosa sono rafforzati dalla creazione di un personaggio forte ed energico come Elena , la protagonista assoluta.
La storia narrata è quella di una donna delusa e sconfitta sul fronte più intimo, ossia quello dell'amore, quello che da senso e colore alla vita. Emerge dalle pagine una figura viva, nitida agli occhi del lettore e colta in tutte le sue sfaccettature: debolezze, punti di forza, orgoglio, insicurezze, nostalgie, paure. Ecco che con una narrazione avvolgente, l'autrice ci immerge nella vita di questa donna, percorrendo insieme a lei la lunga strada della “resurrezione”, dalla caduta e dalla fuga dal mondo, al riscatto e alla rinascita. Si avverte forte la sensazione del passaggio dal bianco e nero, ai colori in tutte le loro sfumature.
Le vicende narrate si svolgono tra Italia e Iraq, paese in cui approderà Elena al seguito di una missione umanitaria, per dare una svolta significativa alla propria vita e per cercare quell'agognato cambiamento che tra le proprie mura domestiche è difficile ottenere. Sarà proprio questa nazione devastata dalla guerra e crocevia di culture distanti dall'occidente, a vedere la guarigione dell'anima di una donna e la riscoperta di sentimenti oramai sopiti.
Buon esordio di quest'autrice emergente sullo scenario letterario italiano: pur adottando uno stile limpido e semplice, possiede una buona capacità narrativa, dando il meglio di sé nel fare dialogare i personaggi sulla scena ad un ritmo incalzante e pieno di trasporto, a volte con qualche tocco mellifluo di troppo, ma mai stonato.
Un romanzo pervaso di sano ottimismo, piacevole e rinfrancante.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    26 Ottobre, 2010
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L'ultima concubina

Il romanzo ci porta alla scoperta del Giappone nel 1800, in un periodo in cui il paese è dilaniato da una sanguinosa guerra civile che causerà la caduta dello shogunato e riporterà il potere politico esclusivamente nelle mani dell'Imperatore.
L'autrice ci traghetta attraverso questi anni così densi di cambiamenti epocali per questo popolo, utilizzando il personaggio della piccola Sachi, la bimba contadina destinata a divenire concubina dell'ultimo Shogun della città di Edo, la futura Tokyo.
La narrazione è fluida e avvolgente, trasportandoci in un mondo dominato da una cultura millenaria talmente discosta dalla nostra, da assumere connotati fiabeschi. Pagina dopo pagina il lettore viene rapito dagli aromi, dai colori, dai suoni che dominano questo mondo, ma non solo; si trova al cospetto di una concezione della donna e del suo ruolo in società, tremenda ed affascinante al tempo stesso. La donna protagonista di questo romanzo, racchiude in sé forza e delicatezza, amore e senso del dovere, lealtà e voglia di evasione, tristezza e felicità.
In conclusione, siamo di fronte ad un buon romanzo storico, dominato da personaggi vivi e carichi di umanità, stilisticamente non complicato e godibile in tutte le sue sfaccettature.

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agli amanti del romanzo storico ed in genere a tutte le donne
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    18 Ottobre, 2010
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Educazione siberiana

Leggere questo libro è stato come affacciarsi ad una finestra aperta su un mondo sconosciuto tanto lontano dal nostro da apparire frutto di fantasia, eppure maledettamente reale.
Il giovane Nicolai racconta come si vive in quella regione della Siberia dove è nato e cresciuto, dove appartenere a bande criminali è nient'altro che la “normalità”, dove si rischia la vita ogni giorno per strada, dove regna unicamente la legge della violenza, infarcita di codici d'onore e regole da rispettare. Eppure leggendo della vita di questo giovane siberiano, ci si avvicina sì ad un mondo di degrado e orrori, ma al contempo ci si stupisce al cospetto di un universo a suo modo pieno di “umanità” e di attaccamento a valori profondi, come la protezione della famiglia, l'amicizia, il rispetto per gli anziani, le donne, i bambini, i disabili.
Se sul fronte dei contenuti il libro è davvero inattaccabile, lo stesso non si può dire su quello stilistico. Infatti è d'obbligo ricordare che l'autore non è uno scrittore professionista, cosicchè il testo manca di verve narrativa e di approfondimento degli stati d'animo dei protagonisti, assumendo la veste di un accurato diario dove sono registrati scrupolosamente fatti, persone e vita quotidiana.
E' sicuramente un racconto da leggere e lascia un segno profondo.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    12 Ottobre, 2010
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Memorie di Adriano

Siamo di fronte ad un romanzo storico sui generis, dove l'approfondimento psicologico del personaggio prevale sugli eventi del passato.
E' questa a mio parere, la caratteristica peculiare dell'opera. L'unica voce narrante è quella di Adriano, il quale, nel vedere l'approssimarsi della morte, vede scorrere davanti a sé tutta la sua vita, fatta di doveri pubblici legati al ruolo ricoperto, ma anche da tutti gli aspetti privati, quelli che lo rendono uguale a tutti gli uomini. Ecco, allora, che l'autrice oltre a passare in rassegna le gesta di un imperatore, come è possibile leggere in qualsiasi romanzo biografico, fa emergere la vera anima di Adriano come uomo: gli amori, la famiglia, la giovinezza e la senilità, le gioie e le sofferenze.
Nel complesso è un testo di grande finezza intellettuale, ricco di spunti filosofici e dominato da un linguaggio erudito.
Ho trovato di grande interesse “i taccuini di appunti” che l'autrice ha posto in appendice al romanzo, grazie ai quali , ripercorrendo la genesi dell'opera, spiega al lettore cosa significhi, secondo i suoi canoni di scrittura “romanzo storico” e come sia riuscita ad entrare nell'animo dell'imperatore.

Sicuramente è un testo impegnativo da affrontare, consigliato maggiormente ai cultori della letteratura romana e greca, che apprezzino un elaborato supporto introspettivo del personaggio al nozionismo storiografico.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    04 Ottobre, 2010
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Opinione

Un romanzo di fantasia di sole cento pagine, dove i protagonisti sono gli animali.
L'autore narra di una ipotetica rivolta degli animali di una fattoria, stanchi delle vessazioni e dei soprusi da parte dell'uomo. Una volta cacciato il padrone, provano a mettere in atto una forma di autogoverno più equo e democratico finchè qualcuno prenderà nuovamente il potere su tutti.
Una satira acuta e mirata ai regimi totalitari, piacevole da leggere e densa di spunti di approfondimento sul piano morale.
Una vera chicca le pagine in cui l'autore descrive gli uomini, così come vengono visti attraverso gli occhi degli animali.
Un testo che fa riflettere, sicuramente da leggere.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    28 Settembre, 2010
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Venuto al mondo

E' un romanzo che va dritto al cuore, che ti colpisce riga dopo riga e ti incatena alla narrazione. Sicuramente è una storia di ampio respiro che va a trattare molteplici temi duri e devastanti:l'amore vero, quello che ti fa riscoprire la vita, il calvario medico e psicologico di una donna con problemi di fertilità, l'amicizia, la famiglia e infine le bestialità della guerra.
La Mazzantini ha creato una galleria di personaggi fantastici, così vivi e palpitanti nella gioia e nel dolore, come pochi narratori sanno fare.
Sicuramente punto di forza dell'autrice è la potenza narrativa che riesce a infondere alla storia, la capacità di far captare al lettore anche i sentimenti più profondi, la potenza evocatrice di ciò che descrive, utilizzando un linguaggio che spesso astrae dalla narrazione per avvicinarsi alla poesia.
Non capita spesso di imbattersi in romanzi di questo calibro; profondo, duro, avvolgente.
Da leggere

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    22 Settembre, 2010
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Il re di Luxor

Il romanzo ricostruisce sommariamente la vita di Carter, l'archeologo inglese a cui si deve la scoperta della tomba di Tutankhamon. L'autore da ampio spazio alle vicende sentimentali dell'uomo, a scapito dell' impegno nella ricerca.
In effetti il testo non ha l'incisività e l'approfondimento storico, rimane un racconto insipido, che non arricchisce il lettore di alcuna nozione in materia storico-archeologica.
Le descrizioni dei lavori di scavo sono sommarie e abbastanza mal scritte.
Non ne consiglio la lettura a coloro che amano un buon romanzo storico.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    20 Settembre, 2010
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Il Conte di Montecristo

Opera che il grande Dumas terminò di scrivere nel 1844, in cui si narrano le vicende del marinaio Edmond Dantès, ambientate in un arco temporale che va dal 1815 e il 1838.
Io lo definerei un testo precursore del genere giallo e della suspance, perchè pagina dopo pagina i colpi di scena e gli accadimenti incollano il lettore al racconto.
Se per un verso è la storia incredibile della cattiveria umana, dell'immoralità, dell'ingordigia, dall'altro lo è della rabbia, di una vendetta, della morte e rinascita di un uomo.
E' un romanzo intriso di sentimenti e stati d'animo profondi che caratterizzano così finemente i personaggi da renderli vivi e palpitanti davanti al lettore.
Mi ha commosso profondamente, sia per la vicenda narrata sia per il pathos.
Per quanto concerne la lingua e lo stile adottato dall'autore, sono straordinariamente moderni; romanzo strutturato prevalentemente sul dialogo diretto tra i personaggi, con pochissimi excursus descrittivi, così da consentirne una lettura rapida e avvincente, mai noiosa.
In conclusione è un testo stupendo che consiglio a tutti.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    16 Settembre, 2010
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La ciociara

Premetto che mi sono avvicinata a questa lettura non avendo mai visto il film che ne fu tratto ed è stata una scoperta veramente sorprendente.
Come la maggior parte saprà, le vicende narrate sono ambientate durante la seconda guerra mondiale, allorchè una madre e la di lei figlia, fuggono da Roma per nascondersi sulle montagne della Ciociaria, con la speranza di essere risparmiate dalle violenze del conflitto, in attesa della liberazione.
Il racconto è struggente e realmente drammatico; vengono scandagliati alla perfezione i sentimenti delle protagoniste, due donne sole in balia delle atrocità della guerra, ma con tanta forza d'animo.
Sicuramente lo colloco tra i migliori libri di Moravia, per contenuto e stile di scrittura.
E' un libro forte, pieno di umanità e denso di pathos.
Da leggere.


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silvia71 Opinione inserita da silvia71    26 Agosto, 2010
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Un pugno allo stomaco

Primo Levi ha ventiquattro anni, quando viene catturato a Torino e deportato ad Auschwitz. Sarà tra i pochi a tornare e con questo testo lascia una testimonianza indelebile all'umanità intera sui campi di sterminio nazisti e sul relativo annientamento fisico e psicologico di uomini la cui unica colpa era di essere ebrei.
E' un libro che raccomando di leggere a tutti coloro che non l'avessero ancora fatto ed in particolar modo ai giovani, per conoscere e ricordare gli orrori perpetrati dagli uomini sui loro simili in nome di ideologie criminali.

Riporto di seguito un brano “ Si immagini un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi diritti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede, sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso...”

Una testimonianza forte, un pugno allo stomaco, ma questa è la nostra storia.
Da leggere e rileggere.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    25 Agosto, 2010
Top 10 opinionisti  -  

Paula

Devo ammettere che riguardo a questo romanzo dell'Allende nutrivo dei dubbi, invece è stato una piacevolissima scoperta. E' un viaggio eccezionale nei meandri dei sentimenti e della vita dei protagonisti, è la storia di un'intera famiglia, è la storia di una nazione.
L'Allende ci racconta un secolo di storia con la potenza della sua miglior narrativa, trasportando il lettore in un labirinto di gioie e dolori, fortune e avversità, sconfitte e vittorie, perdite e rinascite.
Il pregio dell'autrice sta nella capacità di trasmettere le sue emozioni al lettore grazie ad una narrazione fluida e avvolgente, che pagina dopo pagina cattura il cuore.
Mi ha commosso profondamente e ne consiglio la lettura.

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Gialli, Thriller, Horror
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    18 Agosto, 2010
Top 10 opinionisti  -  

Fuori da un evidente destino

Con questo libro, Faletti vuole fondere gli ingredienti di un giallo alle centenarie tradizioni e credenze che popolano la cultura degli indiani d'America.
Sicuramente non è un'operazione semplice e da ciò ne scaturisce un romanzo dal sapore fantastico e soprannaturale, che perde i connotati del thriller e porta il lettore a perdersi tra sogno e realtà.
In conclusione, un'opera che si può leggere in qualche ora, grazie ad un linguaggio scorrevole e piacevole, ma senza avere troppe aspettative.

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    16 Agosto, 2010
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Il giovane Holden

Questo romanzo, ormai un cult della letteratura statunitense del dopoguerra, narra le vicende scaturite dall'ennesima bocciatura di un sedicenne, il giovane Holden, appunto, il quale stanco e deluso decide di abbandonare la scuola. La trama è molto stringata, poiché tutta la vicenda si svolge nell'arco di due giorni. L'opera vuole essere un breve viaggio all'interno delle problematiche adolescenziali, dove emergono solitudine, incomprensione, insoddisfazione e malinconia.
Ammetto che da questa lettura mi aspettavo di più, forse a causa della nomea del romanzo.
L'unico aspetto che stupisce e attira immediatamente l'attenzione, è il tipo di linguaggio utilizzato da Salinger: non sembra affatto di leggere un testo scritto nel 1951. Per questo aspetto possiamo dire che l'autore è stato senz'altro un precursore dei tempi, mettendo in bocca al protagonista uno slang colorito e tipico delle nuove generazioni fino ai tempi nostri.

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    11 Agosto, 2010
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Il treno dell'ultima notte

Il racconto è ambientato nel 1956, allorchè la protagonista parte da Firenze e attraversa l'Europa alla ricerca di un carissimo amico d'infanzia di religione ebraica di cui non ha avuto più notizie dalla fine della guerra. Il giovane Emanuele ed i genitori, lasciata l'Itala, vengono catturati a Vienna,città natale della madre, e da qui deportati ad Auschwitz.
Il filo conduttore di tutto il romanzo rimane la ricerca del ragazzo e ciò tiene il lettore concentrato fino all'ultima pagina, tuttavia in questo lungo percorso l'autrice ci propone una galleria di personaggi fantastici, carichi di pathos e calore umano. La ricostruzione storica dell'epoca è di tutto rispetto, precisa e vivida come guardare una fotografia, ma tale da non appesantire mai la lettura.
Nonostante i temi importanti trattati,il linguaggio semplice ed una sintassi scorrevole, lo rendono un testo alla portata di tutti.
Un bellissimo romanzo che tocca nel profondo, che scava nell'animo di coloro che hanno subito gli orrori della guerra, delle persecuzioni e della follia cieca.
Consigliato vivamente

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    31 Luglio, 2010
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Memoriale del convento

Pubblicato nel 1982 dal Nobel per la letteratura Saramago, il racconto è ambientato nel XVIII sec. in Portogallo e narra della laboriosa costruzione del convento di Mafra, fortemente voluta da re Giovanni V,per rendere grazie al Signore della nascita dell'erede tanto atteso.
Ciò che caratterizza il romanzo è la galleria dei personaggi, alcuni di fantasia alcuni realmente esistiti, mossi in modo corale e capaci di creare un mondo a cavallo tra realtà e immaginazione, tra storia e leggenda. Di notevole rilevanza lo sfondo storico-sociale dell'epoca: periodo di Inquisizione, predominio della Chiesa, povertà, epidemie. Ecco che l'autore fa in modo che i suoi personaggi trasmettano al lettore il senso della brevità e dell'incertezza della vita, dell'amore e della morte, della gioia e del dolore.
Un'avvertenza stilistica a chi non avesse mai letto Saramago: la caratteristica della sua narrazione consiste nell'elaborare lunghissimi periodi, senza l'utilizzo della punteggiatura. Questa peculiarità, a volte, rallenta la lettura e la comprensiione del testo.

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    21 Luglio, 2010
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Kitchen

Un racconto breve e veloce da leggere, uno stile molto particolare che si avvicina al mondo del fumetto. I temi percorsi tra queste righe sono molteplici : la morte , la vita, la famiglia, la solitudine, l'adolescenza, l'amicizia.
Il mondo fotografato dall'autrice è prettamente orientale, ma un mondo a cavallo tra realtà quotidiana e fantasia. I personaggi sembrano quasi disegnati con la matita, sono estremamente semplici tuttavia carichi di pathos. Il linguaggio è molto snello e succinto, ma riesce a trasmettere immagini nitide e profonde.
Un fenomeno letterario che percorre strade diverse da quelle su cui siamo abituati a viaggiare.

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Romanzi storici
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    17 Luglio, 2010
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La papessa

L'autrice con questo romanzo tenta una ricostruzione storica della vita di Giovanni Anglico, in realtà Giovanna, primo ed unico caso in cui una donna riuscì ad assurgere al ruolo di Papa della Chiesa di Roma. L'ambientazione è nel IX secolo, subito dopo la morte di Carlo Magno, in un'Europa straziata da miseria, fame, peste, battaglie, feroci invasioni di vichinghi. Domina questo panorama la supremazia della Chiesa, un potere assoluto fatto di prevaricazioni, complotti, soprusi e corruzione.
Il racconto proposto è lontano dall'essere un vero romanzo storico; la trama scorre velocemente e la narrazione è molto fluida, catturando la curiosità del lettore fino all'epilogo della vicenda. Manca di approfondimento storico più specialistico sia a livello nozionistico sia a livello linguistico.
Degno di nota e di particolare interesse è l'ultimo capitolo, in cui l'autrice ci propone tutte le tesi storiche e documentate a favore e contro la reale esistenza di Giovanna.
Nel complesso,non è un testo complicato e lo si legge agevolmente, spaziando così in un periodo storico ancora poco conosciuto.

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    17 Luglio, 2010
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Rossovermiglio

Il romanzo ruota attorno alla vita di una donna nata agli inizi del Novecento da una famiglia torinese aristocratica. Costretta ad un matrimonio combinato, come di consuetudine per l'epoca, sarà destinata ad una esistenza infelice e tormentata.
L'idea poteva essere buona, ma la trama del racconto è piuttosto scarna, pochi approfondimenti del contesto storico e di quello geografico, mancanza assoluta di pathos, a causa di una scarsa introspezione psicologica dei personaggi. L'ho trovato un lavoro freddo e asettico, dove i personaggi non trasmettono al lettore quelle emozioni che ci si aspetterebbe, considerate le problematiche trattate.
Personalmente non mi è piaciuto e non mi sento di consigliarne la lettura.

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    03 Luglio, 2010
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La lunga attesa dell'angelo

Il romanzo ricostruisce la vita di Jacomo Robusti, detto Tintoretto, pittore veneziano del tardo '500. L'io narrante è lo stesso pittore, il quale negli ultimi giorni di vita, ripercorre e analizza la sua lunga esistenza : la passione per la pittura, la famiglia, i figli, tra cui la prediletta, Marietta.
Il testo dedica un'attenzione speciale alla figura di quest'ultima, al rapporto di complicità col padre, quasi morboso.
Complimenti all'autrice per il grande lavoro di ricostruzione storica, sia dell'epoca sia del personaggio. Sicuramente è da considerarsi un romanzo storico, un'opera di sostanza, affrontata con un linguaggio adatto al tipo di narrazione, tuttavia scorrevole e piacevole alla lettura.
Ottima la capacità della Mazzucco di dare anima ai personaggi, rendendoli vivi e ben delineati psicologicamente, così da coinvolgere il lettore come pochi sanno fare.
Un romanzo consigliato a chi ama la storia,l'arte e le biografie, ma anche le saghe familiari.

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    30 Giugno, 2010
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Delitto e castigo

Evento chiave del romanzo è un duplice omicidio, di una vecchia usuraia e della sorella, per mano di Raskolnikov, studente di Pietroburgo, vicino di casa delle vittime.
Da qui parte l'introspezione del protagonista, un viaggio nella coscienza dell'assassino, evidenziandone tutti gli aspetti: compiacimento prima e rimorso poi,sofferenza,delirio,solitudine,miseria e paura.
L'autore fa compiere al suo "eroe" un lungo cammino : dalla fase iniziale in cui egli si considera un "superuomo", così da giustificare il suo gesto nefando in nome di un bene superiore (paragonandosi ad un novello Napoleone), al termine della lunga parabola psicologica, in cui, tormentato nel profondo dell'animo, arriva al pentimento e al rimorso indelebile.
Un'indagine spettacolare, che scava nel cuore e nella mente di un uomo comune.
Come definirlo, se non un colosso della letteratura di tutti i tempi.

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Classici
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    24 Giugno, 2010
Top 10 opinionisti  -  

La signore delle camelie

Romanzo di Dumas figlio, correva l'anno 1848.La storia narrata nasce dall'esperienza vissuta dall'autore; infatti nel 1844, un amico gli presentò Marie Duplessis, la cortigiana più famosa della Parigi dell'epoca, che diverrà Margherita Gautier per i lettori.
Opera ritenuta scandalosa per il tema trattato, ossia l'infelice storia d'amore tra Margherita e Armando, lei una mantenuta abituata a vivere nel lusso, lui un giovane di buona famiglia.
E'una storia struggente, ricca di pathos, sentimenti, emozioni,gioie e dolori. Potente è la capacità di Dumas di arrivare al cuore del lettore.
Un grande classico, dalla lettura piacevole e dalla morale profonda.

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Racconti
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    18 Giugno, 2010
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Il signore delle mosche

Un gruppo di ragazzini inglesi sopravvive ad un incidente aereo, approdando su un'isola del Pacifico. Si delinea subito la figura di un leader che cerca di dare un'organizzazione razionale e democratica al gruppo. Tuttavia l'equilibrio dura poco, i ragazzi si dividono in due fazioni che si fronteggiano così duramente da lasciare dei morti sul terreno.
L'idea di Golding è veramente originale : questi ragazzini non rappresentano altro che la società, da cui emerge il perenne contrasto tra il bene e il male.
Il libro a tratti è molto crudo e trasmette perfettamente una visione pessimista dell'indola umana, tanto da trasformare un paradiso tropicale in un infermo.
Se la trama è accattivante e il messaggio chiaro e profondo, lo stesso non posso dire dello stile dell'autore. La lingua e lo stile sono ridondanti in alcuni frangenti, tanto da rendere la lettura poco scorrevole ed essenziali in altri momenti, tanto da causare la poca comprensibilità di alcuni passaggi.
Nel complesso è un testo di valore, se il lettore riesce a leggere tra le righe i significati profondi che vi sono contenuti.

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Romanzi storici
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    12 Giugno, 2010
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La danzatrice bambina

L'autore ci racconta una storia vera,commovente,triste e gioiosa al tempo stesso. E'una storia di solidarietà e generosità. tutto ruota attorno alla piccola Zubaida, bimba afgana, deturpata dal fuoco, che grazie alla tenacia del padre nel chiedere aiuto, riesce a mettere in moto una gara di solidarietà, prima tra i militari statunitensi stanziati a Kabul, poi presso una ONG (una organizzazione non governativa che opera nelle zone di guerra), fino ad arrivare al chirurgo che le ridarà la "vita" e che l'accoglierà in famiglia per oltre un anno in America.
Quelli raccontati in questo testo sono sentimenti veri, che ti toccano pagina dopo pagina e che inevitabilmente ti costringono a riflettere sulla vita e su quanto noi, appartenenti al mondo occidentale, siamo fortunati sotto tutti gli aspetti: dalla libertà alle risorse mediche.
Ho letto questo libro con immenso piacere e commozione,mi ha trasmesso tante emozioni, sia per le note positive sia per quelle negative.
Lo consiglio a tutti.

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    31 Mag, 2010
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Complimenti a Bernstein

Con questo testo Bernstein prosegue la narrazione della propria storia familiare. Se già il primo libro (Il muro invisibile)toccava il cuore del lettore,questo lo fa giungere alla lettura delle ultime pagine con il "groppo alla gola".
Egli narra la vita reale e quotidiana che dovette affrontare una volta emigrato in America con la propria famiglia.
Un excursus di ben settant'anni, in cui passa in rassegna miseria,fatica,dolori,sacrifici. Un libro fantastico, fatto di sentimenti veri, espressi con un linguaggio semplice e diretto.
Complimenti a Bernstein, per aver trovato il coraggio di raccontare al mondo vicende personali e familiari, anche dolorose.

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Scienze umane
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    15 Mag, 2010
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I segreti di Parigi

Un testo interessante,classificabile nella categoria saggistica, a cui tuttavia l'autore è riuscito a dare la scorrevolezza di un romanzo. Augias ci accompagna per le strade di una Parigi più insolita,lontana dai soliti circuiti turistici,ma non meno ricca di storia,mistero e curiosità.
Un libro da leggere per approfondire vicende storiche più o meno note e per conoscere personaggi che hanno animato la vita parigina.

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Classici
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    06 Mag, 2010
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Il fu Mattia Pascal

Il tema centrale del romanzo è quello della perdita di identità. Mattia ,uomo inetto e sconfitto dalla vita, si finge morto per scappare da una realtà familiare e sociale che lo opprime.
Per questo,Mattia Pascal diventa il testimone dell'assurda condizione di uomo prigioniero delle maschere sociali di marito,padre,figlio che coprono la sua vera identità.
Con quest'opera Pirandello rappresenta la crisi esistenziale e storica dell'uomo moderno, mostrandoci il contrasto tra illusione e realtà e l'incapacità di quest'ultimo di poter essere in toto artefice del proprio destino;tutto ciò alternando umorismo e amarezza,comicità e tragedia.
La lettura di questo cardine letterario non è semplice poichè la lingua risulta abbastanza distante dalla nostra(ricordiamo che è stato scritto nel 1903), tuttavia lo consiglio perchè è carico di significati profondi che donano un notevole arricchimento culturale.

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classici della letteratura
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Romanzi storici
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    22 Aprile, 2010
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LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLA

Siamo in Olanda nel XVII secolo; la protagonista del romanzo è la giovane Griet,la quale a sedici anni entra a servizio a casa Vermeer. La ragazza rimane subito affascinata dai quadri dipinti dal suo "padrone" e anche dall'uomo. Tra i due nasce una profonda complicità, tanto che la giovane poserà per il famoso quadro "La ragazza col turbante" noto anche come "La ragazza con l'orecchino di perla".
La figura di Griet è ben delineata dall'autrice;accurate le descrizioni della vita domestica e vivi e profondi gli stati d'animo della ragazza,gioie,dolori e preoccupazioni.
Lo stesso non si può dire per il pittore olandese; nel corso del romanzo, egli rimane abbastanza evanescente. Mentre L'animo di Griet viene sviscerato,quello di Vermeer rimane inesplorato.
Nel complesso un romanzo breve e di facile lettura,grazie ad uno stile asciutto e diretto dell'autrice.

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    13 Aprile, 2010
Top 10 opinionisti  -  

L'ISOLA SOTTO IL MARE

L'ultimo romanzo dell'Allende è ambientato nel 1770 a Saint-Domingue (l'attuale Haiti), al tempo colonia francese,ricca di piantagioni di canna da zucchero.
La protagonista ed eroina di queste pagine è la mulatta Teté,venduta come schiava a nove anni ad un giovane francese proprietario terriero.
La maestria dell'Allende sta nel dipingere alla perfezione i suoi personaggi tanto da renderli vivi e da creare un pathos avvolgente e penetrante;il tutto collocato su una sfondo storico impeccabile.
Siamo in un'epoca difficile,su un'isola che è un coacervo di razze, religioni e culture,dove coabitano europei, schiavi neri, mulatti, pirati e prostitute, in un mondo fatto di ingiustizie, ribellioni e violenza.
Un buon romanzo di notevole spessore storico, dove l'autrice narrando trent'anni di vita della protagonista, ripercorre l'evoluzione della condizione degli schiavi e la nascita dei primi moti di libertà.
Ecco un libro che ti lascia il segno.

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Storia e biografie
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    03 Aprile, 2010
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GALILEO

Galileo,chi fu costui? A questa domanda prova a rispondere Reston,ripercorrendo la vita tormentata del genio illuminato a cui dobbiamo la nascita della scienza moderna.
Galileo nacque a Pisa nel 1564 e dopo aver condotto studi, prima medici poi matematici, si dedicò all'insegnamento universitario sia nella città natale sia a Padova per un ventennio.
Gli interessi di quest'uomo geniale furono molteplici e per anni sperò che qualche sua invenzione gli risolvesse i problemi economici causatigli dalla numerosa famiglia.
Le sue creazioni andavano dalla strumentazione per uso medico, ai marchingegni militari, ai sistemi di irrigazione. Dopo il 1609, quando perfezionò la creazione del telescopio (ideato dagli olandesi), si dedicò completamente agli studi astronomici, osservando le macchie solari, i monti lunari, la via Lattea e scoprendo quattro dei satelliti di Giove. Il suo interesse per l'astronomia,supportato dalle conoscenze matematiche e fisiche, lo portarono a sostenere il sistema eliocentrico.
La Chiesa non poteva permettere che Galileo, sostenendo la centralità del sole nell'universo e non della terra, sovvertisse la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture; per questo motivo nel 1633 egli fu condannato come eretico e costretto all'abiura delle sue convinzioni per avere salva la vita.
Reston ricostruisce la vita e il lavoro di Galileo utilizzando i suoi scritti e la corrispondenza tenuta con l'entourage di matematici, fisici, filosofi che lo circondava. In alcuni momenti l'opera perde di fluidità e la citazione diretta dei documenti dell'epoca tende ad appesantire la lettura.
Nel complesso un buon lavoro, che da la possibilità di poter conoscere meglio uno degli italiani più illustri di tutti i tempi.

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Biografie e romanzi a sfondo storico
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Classici
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    20 Marzo, 2010
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LA COSCIENZA DI ZENO

Con questo testo del 1923, Svevo si avvicina al mondo della psicoanalisi freudiana;egli la accetta come tecnica di conoscenza,ma la respinge come terapia medica.
L'autore attraverso le pagine del romanzo, compie un viaggio nell'inconscio di un uomo da cui emergono ambiguità,contraddizioni e sensi di colpa. Zeno,il protagonista,intraprende una terapia per liberarsi dai problemi che lo affliggono e su consiglio dello psicoanalista, comincia a scrivere un diario della sua vita.
Nella ricostruzione delle tappe di una esistenza inconcludente, si delinea la figura di un uomo inetto alla vita e ammorbato da una "malattia" che spegne ogni impulso all'azione. Arriverà a considerare la malattia una condizione normale dell'esistenza e causa di ogni suo male.
Live-motiv del romanzo è l'incapacità di Zeno di smettere di fumare: egli crede che se riuscirà a farlo,tutto cambierà nella sua vita,ma i tentativi di astenersi dal fumo oltre ad essere vani,rappresentano lo sforzo inutile al raggiungimento del ruolo di buon marito, buon padre e valido commerciante.
Pagina dopo pagina vi è sempre un abisso tra le sue intenzioni ragionate e i suoi comportamenti effettivi.
In conclusione, si tratta di una lettura dai significati profondi, tuttavia il linguaggio adottato è semplice e scorrevole,inoltre la vena ironica ne rende l'approccio piacevole al lettore.

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Storia e biografie
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    05 Marzo, 2010
Top 10 opinionisti  -  

IL GRANDE ROMANZO DEGLI UOMINI

Questo testo di Blainey è stato una piacevole scoperta ed è consigliato a tutti coloro a cui piacerebbe rispolverare le proprie conoscenze storiche senza doversi immergere nella lettura impegnata di un trattato.
L'autore riesce a narrare 4 milioni di anni di storia dell'uomo,proponendo una lettura semplice e scorrevole come quella di un romanzo.
Leggendo queste pagine il lettore compie un viaggio pressocchè completo:dai primi ominidi localizzati nelle savane africane,alle migrazioni verso l'Asia,da Babilonia a Roma e Israele,dagli Inca e la scoperta del nuovo mondo,fino ad arrivare all'epoca odierna.
Il romanzo di Blainey non è unicamente di stampo storico,ma contiene anche spunti di natura archeologica e socio-antropolgica,occupandosi anche dei costumi,delle religioni e delle invenzioni,così da darci una visione completa della lunga evoluzione dell'uomo dalla preistoria ad oggi.
Piacevolissima lettura, assolutamente consigliato.

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ad appassionati di storia e antropologia umana
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Classici
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    11 Febbraio, 2010
Top 10 opinionisti  -  

LA METAMORFOSI

Svegliandosi un mattino,Gregor si ritrova mutato in un enorme insetto.Questa rimarrà la sua condizione fino alla fine dei suoi giorni.
E' un romanzo breve,diviso in soli tre capitoli,ma denso di significato. Con la metafora dell'insetto,Kafka ci racconta le difficoltà di comunicazione con la propria famiglia e la solitudine dell'uomo. Infatti più di Gregor questa mutazione colpisce proprio la famiglia,che lo relega a vivere nella sua stanza,non pensando ad altro che a trovare un modo per disfarsene.
L'autore sembra dirci che anche le persone più care non sono in grado di provare un amore incondizionato,cosicchè il povero Gregor dopo la trasformazione non è più figlio e fratello,ma solamemte un essere viscido e spregevole,motivo di vergogna per tutti.
Il testo è scritto con un linguaggio semplice e fluido.
Ne consiglio la lettura a tutti,ricordando che un classico della letteratura regala sempre un arricchimento personale e culturale.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    31 Gennaio, 2010
Top 10 opinionisti  -  

IL TRADUTTORE DEL SILENZIO

Daoud Hari non è uno scrittore professionista,ma semplicemente un ragazzo del Darfur che ha vissuto sulla sua pelle il brutale genocidio perpetrato nella sua terra,così lontana dal nostro mondo.
La sua è una testimonianza cruda e sconvolgente di quanto è accaduto in questi anni in Sudan.
E' un libro che si legge tutto d'un fiato e lascia un segno indelebile nel cuore del lettore.
Assolutamente consigliato.

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Storia e biografie
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    07 Dicembre, 2009
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LE CROCIATE

Le crociate si collocano tra l'XI e il XIII secolo e portarono allo scontro gli eserciti cristiani e quelli musulmani sul terreno dell'Asia minore.

Il breve saggio di Gatto tenta di addentrarsi nell'argomento,fornendoci un'analisi dettagliata dei protagonisti che animarono queste guerre e rendendoci uno spaccato socio-politico del mondo medievale europeo e bizantino.

Ho trovato questo lavoro molto nozionistico e poco fluido;il lettore rischia di perdersi in un meandro di date e nomi di Papi,imperatori,condottieri,perdendo di vista l'evento storico in sè e le conseguenze sul piano politico e religioso che ne sono derivate.

Avvicinandomi a questo saggio speravo di trovare un testo più concreto,che sviscerasse a fondo l'argomento e che proponesse interpretazioni più elaborate sul mondo crociato.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    04 Dicembre, 2009
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IL BAMBINO SENZA NOME

Alex,residente in Australia,confida al figlio Mark,un tragico dolore:non conosce la sua identità e le origini della sua famiglia. Poco alla volta cominciano a riaffiorare i ricordi di questo bambino biellorusso ebreo a cui a cinque anni fu sterminata la famiglia dall'esercito lettone connivente col nazismo. Venne trovato dai soldati nella foresta e gli fu risparmiata la vita.

Alex,con l'aiuto del figlio che è la voce narrante del libro,andrà alla ricerca delle sue origini,scoprendo verità molto dolorose.

Leggere il racconto con la consapevolezza che si tratta di una storia vera ,è sconvolgente.

Ne consiglio a tutti la lettura affinchè non dimentichiamo mai gli orrori perpetrati nella storia.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    21 Novembre, 2009
Top 10 opinionisti  -  

MILLE SPLENDIDI SOLI

Quella di Hosseini è una narrazione forte che non può non colpirti il cuore,costringendoti a leggere dalla prima all'ultima riga trattenendo le lacrime.

Rispetto al primo libro, questa volta viene analizzata la condizione della donna afghana. Nonostante l'avvicendarsi dei regimi politici dagli anni '70 ad oggi,la vita delle donne in questo paese non è mai cambiata. E' una vita fatta di violenza e dolore, sopportazione e sacrificio,umiliazione e sottomossione.

Le armi vincenti del testo sono date da una trama coinvolgente e personaggi così vivi e delineati che il lettore arriva a provarne i sentimenti;un linguaggio scorrevole che ti permette di percorrere la storia velocemente anche se attraversando pagine intense e ricche di pathos.

Un consiglio a tutte le donne : leggetelo.

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romanzi cui fa da sfondo attualità
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Gialli, Thriller, Horror
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    24 Ottobre, 2009
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I PILASTRI DELLA TERRA

Le vicende narrate nel romanzo si svolgono nell'Inghilterra del XII sec. e precisamente al tempo della costruzione della cattedrale di Kingsbridge,che fa da sfondo a tutta la narrazione nell'arco temporale di quarant'anni.

I personaggi che animano queste mille pagine entrano in sordina sulla scena per poi rimanere ben delineati nella mente del lettore,grazie all'ottimo lavoro di Follett sul piano introspettivo e psicologico. La ricostruzione storica del periodo ci offre una visione del medioevo europeo dominato dall'eterno scontro tra Stato e Chiesa,ricchi e poveri,malvagità e bontà d'animo.

Il linguaggio dell'autore è molto ricco e iperdescrittivo,cosicchè in alcuni punti la narrazione rischia di appesantirsi.

Nel complesso un buon libro.

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Classici
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    25 Settembre, 2009
Top 10 opinionisti  -  

ANNA KARENINA

Il romanzo fu pubblicato per la prima volta nel 1877 e nonostante l'iniziale giudizio negativo della critica russa,si colloca tra i capolavori del realismo.

E' ambientato nel 19° secolo tra le più alte classi sociali russe. Anna è una donna che sfida le regole e le abitudini del suo tempo:è combattuta tra la fedeltà impostale dal vincolo del matrimonio e la passione per un uomo più giovane di lei,in un'epoca in cui ciò non è contemplato. Abbandona il tetto coniugale suscitando il disprezzo e la riprovazione della società cui appartiene. E' un romanzo pervaso da sentimenti forti come la passione,l'attrazione,la gelosia,l'amore materno,la paura,rappresentati dall'autore con una profondità psicologica stupefacente.

Il linguaggio e lo stile sono semplici e gradevoli,tanto da consentire una lettura scorrevole e penetrante.

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Romanzi
 
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    23 Settembre, 2009
Top 10 opinionisti  -  

L'insostenibile leggerezza dell'essere

Il romanzo è ambientato a Praga alla fine degli anni '60. Scorrono in parallelo le storie di due coppie di amanti.Tomas e Teresa:lei alla ricerca dell'amore vero,lui chirurgo che dedica la vita al lavoro e alle donne,preferendo rapporti liberi e indipendenti piuttosto che creare legami duraturi e soffocanti. Sabina e Franz:lei pittrice in esilio e donna libera,lui professore sposato.
Il concetto che sta alla base dell'opera è che ogni istante della vita è irripetibile e non ci sono seconde possibilità e che quello che inizialmente viene considerato come leggero,rivela presto il suo peso.
Lo stile e il linguaggio di Kundera sono abbastanza complessi così da rallentarne la lettura e da renderne il testo di non facile e immediata comprensione.
Vista la fama dell'autore ci si aspetta qualcosa di più da questo romanzo.

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silvia71 Opinione inserita da silvia71    16 Settembre, 2009
Top 10 opinionisti  -  

Lascia il segno

Definirlo un romanzo penso sia un'offesa. L'autore narra in modo sorprendente la storia della sua infanzia e adolescenza trascorse nei sobborghi di Manchester, dove un muro divide ebrei e cristiani.
Il linguaggio è semplice e le pagine scorrono veloci,tuttavia il pathos è quasi tangibile. Il racconto emoziona talmente che ti senti all'interno della casa di Harry e tutte le vicende della famiglia ti commuovono nel profondo.
Ecco finalmente un libro che ti lascia il segno.

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romanzi ambientati nel Novecento
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