Opinione scritta da Pupottina
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Un mistero che attraversa la storia
La copertina mi ha conquistata subito. La sinossi prometteva benissimo. Cercavo un thriller storico e ne ho trovato uno scritto davvero bene.
Inizia delineando i personaggi e creando un po’ di suspense intorno alla famosa Cappella dei Penitenti Grigi.
Si tratta di una tecnica narrativa affinché il lettore entri gradualmente nella storia e ne respiri l’atmosfera intrisa di mistero e si lasci affascinare dalla location in cui avviene la vicenda, la città fortificata di Aigues-Mortes, in Camargue.
La storia decolla quasi subito e si inerpica seguendo una serie intricatissima di misteri da svelare e altrettanti omicidi a catena. Il mistero ruota intorno alla storia dell’antica Cappella dei Penitenti Grigi. Fabienne Lacati è una giovane ricercatrice della Sorbona che sta scrivendo una tesi sull’aspetto non soltanto archittettonico della famosa Cappella dei Penitenti Grigi. Di pari passo, iniziano i delitti. La prima vittima è Deanne Bréchet, una giornalista parigina, legata intimamente a Fabienne, sulla quale ricadono subito i sospetti. Molto si cela sugli appartenenti alla misteriosa Cappella e per aiutare Fabienne c’è l’italiano Daniele Ferrara. Tutti i personaggi, principali e non, risultano ben delineati e descritti a tutto tondo.
La Cappella dei Penitenti Grigi è un thriller scritto a quattro mani da Maurizio Lanteri e Lilli Luini.
Gli autori hanno fatto un ottimo lavoro. Hanno mescolato in maniera sapiente gli ingredienti del thriller, passando dall’azione all’aspetto storico, riuscendo a non trascurare quell’alone di mistero che rende avvincente la trama del romanzo. Il lettore viene travolto dal succedersi degli accadimenti che alternano il presente al passato, con un risultato avvincente, misterioso ed emozionante. Un thriller riuscito e con un segreto che ha attraversato la storia per essere svelato.
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Il 4° di una serie fuori dagli schemi
Stile inconfondibilmente fresco. Una protagonista intrepida. Un uomo affascinante e misterioso. Creature mostruose che vivono nell’ombra. E, infine, ultimo, ma non meno importante, il sesso.
Questi gli ingredienti del quarto e non ultimo romanzo della serie Fever di Karen Marie Moning.
Un altro romanzo Urban Fantasy, ma non come gli altri. Karen Marie Moning è capace di creare storie fuori dagli schemi, innovative e intricate, dense di avvincenti colpi di scena.
Le avventure della sua protagonista, la veggente sidhe, MacKayla Lane, ci immergono in un’atmosfera totalmente originale, pur restando gotica e dark, dove la lussuria impera e il pericolo si cela nell’ombra. L’ambientazione, scelta dalla Moning, è la Dublino che accoglie tra i suoi vari pub e negozi anche quello con l’insegna Da Barrons: libri e gingilli!
Alla ricerca dell’ultima verità è forse il penultimo della serie Fever. Infatti, la stessa Moning credo sia incerta se concludere o meno le vicende della sua Mac. E come darle torto? Di Mac si sente il bisogno, la mancanza, standole lontana dalle pagine che la raccontano come un’incredibile e agguerrita ragazza pronta a tutto.
Per non parlare dell’uomo di cui non si riesce a sapere mai abbastanza, Jericho Barrons. Verso di lui si sviluppa un altro tipo di dipendenza. Il suo indiscutibile fascino, avvolto nel mistero, fa di lui l’uomo dell’eterno desiderio, l’uomo di cui si aspetta l’arrivo nel momento del bisogno.
In Alla ricerca dell’ultima verità si incontrano vecchi personaggi, benaccetti e meno graditi, e anche volti nuovi, inediti e interessanti personaggi. La fantasia della Moning, oltre a creare un mondo oscuro, dietro l’odierna Dublino, non manca, nemmeno in questo romanzo, di stupire il lettore con colpi di scena che lo tengono sul filo del rasoio. Brava, Karen Marie! Aspetto il prossimo!
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Cio' che ci unisce, a volte, ci può dividere
Una copertina così bella da sembrare un dipinto. Un titolo al plurale.
Perché nella copertina c’è solo una donna?
La risposta si trova nella sinossi.
La tranquilla vita di Katie viene sconvolta dalla notizia del suicidio della sorella, Mia.
Era in viaggio, ma Katie non sapeva che fosse a Bali. Perché era lì?
Le loro ultime parole, scambiate frettolosamente al telefono, erano state un litigio. Poi più niente, fino alla notizia della tragedia.
Inizia così una storia profonda su ciò che ci unisce, ma che, a volte, può anche dividerci.
È un dramma famigliare che scava in profondità nell’animo umano, rivelando segreti di famiglia, con uno stile fluente, caratterizzato da sensibilità e delicatezza. Narrare l’angoscia, il tormento, il senso di colpa con un velo di poesia, come ha fatto Lucy Clarke nel suo primo romanzo, ne denota l’intelligenza e la bravura. Nel corso della narrazione, il romanzo diventa sempre più avvincente, man mano che vengono ricostruiti i tasselli del puzzle, composto da varie esistenze e che portano fino alla tragedia.
L’angoscia della protagonista Katie, la quale decide di ripercorrere, attraverso le pagine del diario, le tappe del viaggio che ha portato sua sorella alla morte, si fonde, mentre si alterna, con il percorso di Mia che cerca di trovare il suo posto nel mondo, dando un senso alla sua vita.
La narrazione alterna capitoli incentrati sul viaggio di Mia, intenta a compilare le pagine del suo prezioso diario, con una grafia ordinata ed elegante, a quelli in cui Katie cerca di comprendere il motivo che ha spinto sua sorella al suicidio. Katie, così facendo, cerca di superare il senso di colpa che l’affligge, perché, durante l’ultimo litigio con Mia, le parole, che erano volate tra loro, erano proprio quelle che non le avrebbe mai voluto dire.
Due esistenze, due piani temporali, un unico viaggio per affrontare ombre, segreti e dolore.
Questo romanzo lascia il segno in chi lo legge. È uno stupendo bestseller che vi consiglio.
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Storia e romance non si sono mai amalgamati meglio
Soffia un alito di vita sull’Antica Roma e, ancora una volta, antiche passioni, rancori, vendette e congiure tornano a rendere memorabili i protagonisti di questo nuovo romanzo di Adele Vieri Castellano.
In Roma 42 d.C. Cuore Nemico, l’amore e l’erotismo si fondono con epiche narrazioni storiche. Ogni singola parola costruisce un mondo che ipotizzavamo vivesse soltanto nel passato, mentre può far vibrare l’anima di chiunque viva il presente e si accosti alla lettura di questo splendido romanzo storico.
Dopo aver amato Roma 40 d.C. Destino d’amore e il suo eroe-protagonista, Marco Quinto Rufo, ho esitato nell’immergermi, ancora una volta, nel passato e conoscere nuovi protagonisti e nuove intense storie, per paura che non eguagliassero le sensazioni che il primo romanzo di Adele Vieri Castellano aveva suscitato in me. Invece, tutto è stato confermato. Anche Quinto Decio Aquilato è un uomo che affascina.
Inoltre, la passione che la scrittrice infonde nelle sue storie giunge inalterata al lettore che, anche in questo romance, trova anche solide basi storiche e vari sentimenti, positivi e negativi (amore, amicizia, tradimento, rivalità, odio, invidia, …) che risultano ben amalgamati.
Un capolavoro della narrativa italiana che dalle selvagge foreste germaniche giunge a intrecciarsi con i fasti, i palazzi e i templi dell’Antica Roma al fine di appassionarne i probabili e innumerevoli lettori.
Se in Destino d’amore soprattutto Rufo primeggiava fra tutti i protagonisti del romanzo, nel secondo molti riescono a conquistare i lettori non solo per il loro temperamento glorioso, ma anche per gli aspetti umani.
Ishold di Gerlach, principessa della tribù dei chatti, è un personaggio femminile stupendo, dall’indole fiera e selvaggia, che parla al cuore delle donne e porta le lettrici a identificarsi con lei. Mi rimarrà particolarmente impressa nella memoria la sua storia d’amore.
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Reacher: tutt'altro che Identità sconosciuta!
Perché bisogna leggere Identità sconosciuta di Lee Child?
Personalmente, perché c’è Jack Reacher, un personaggio straordinario che è riuscito a sorprendermi anche in questo romanzo brevissimo, un racconto che narra una storia che cresce lentamente di capitolo in capitolo. Non si sa dove vuole arrivare il protagonista James Penney con la sua fuga da un’esistenza infelice e dalla sua stessa identità.
Questo romanzo è un prezioso esempio della bravura di Lee Child nel delineare i personaggi in poche righe e creare l’effetto di attesa e suspense nella narrazione.
Identità sconosciuta è la storia di una fuga. Un uomo solo, un personaggio complesso, con l’anima caratterizzata da vari aspetti che lo hanno reso vulnerabile. La solitudine e la sfortuna lo portano a intraprendere un viaggio lontano da se stesso … un viaggio che lo porta a incrociare la strada di quell’uomo sorprendente, un gigante dotato di un innato senso di giustizia, ma anche un ex ufficiale della polizia militare statunitense, un uomo libero dai vincoli e dai condizionamenti del “sistema”.
Jack Reacher non cerca guai ma vi si trova sempre immerso ed è bravissimo a risolvere situazioni difficili o impossibili.
Anche questa volta Jack Reacher cattura l’attenzione dei suoi lettori che si concentrano su di lui in un libro di meno di 100 pagine, un libretto adatto anche per chi con la lettura non ha un bel rapporto e con questo romanzo può scoprire un personaggio che merita attenzione.
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Una donna, due bambini e la partenza ...
Julie Otsuka ancora una volta, dopo Venivamo tutte per mare, riesce a commuovermi raccontando con eleganza e rispetto pagine di storie che nessuno ci ha mai raccontato e soprattutto lo fa parlando con il cuore e alle donne. Narra il quotidiano di donne del passato che sono state ancore di salvezza in mezzo agli orrori e alle ingiustizie della storia.
La Otsuka utilizza un linguaggio semplice, incisivo e diretto. Sintetizza gli aspetti più angoscianti delle esistenze delle protagoniste, ma riesce comunque a coinvolgere il lettore e ad accompagnarlo per tutta la narrazione.
Il romanzo Quando l’imperatore era un dio racconta cosa accadde alle donne del primo romanzo (Venivamo tutte per mare), cosa accadde alle spose “in fotografia”, dopo lo scoppio della guerra, dopo Pearl Harbor, dopo l’ordine di evacuazione del febbraio 1942 costrinse le figlie di quelle donne a lasciare le loro abitazioni per essere internate nei campi di lavoro. Anche lì le donne lottavano per tenere unita la famiglia …
La storia è resa magistralmente attraverso la narrazione dei due figli di una donna, rimasta sola dopo il l’arresto del marito, avvenuto nel cuore della notte e portandolo via in pigiama.
Il romanzo racconta come fosse assurda l’ostilità nei confronti dei giapponesi, subito dopo Pearl Harbour, e forte il razzismo nei loro confronti.
I giapponesi si sentono colpevoli per quel senso di colpa che li fa sentire appartenenti allo Stato artefice dell’attacco a Pearl Harbor durante il secondo conflitto mondiale. Ma i giapponesi hanno anche pagato successivamente da vittime con l’attacco nucleare a Hiroshima.
L’orrore per quanto commesso ha portato solo altra sofferenza, sterminio e dolore.
Quando l’imperatore era un dio è un romanzo toccante, commovente, lacerante, di grande intensità lirica, ma essenziale. È doveroso leggere il racconto di una parte di storia di cui non si parla.
Consigliato.
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Siamo tutti equilibristi in bilico
Il titolo, Il precario equilibrio della vita, scatena già qualcosa nel lettore che si avvicina al romanzo di Giorgio Marconi aspettandosi qualcosa di interessante ed anche un po’ di filosofia.
Appena viene inquadrata la situazione iniziale e delineati i pochi, essenziali, ma sfaccettati, personaggi, il lettore si trova travolto da emozioni e da un senso di attesa che soltanto il finale allenterà.
I sentimenti sono in ogni pagina, in ogni ricordo, nello scambio di battute tra i personaggi. La poesia avvolge il racconto della vita dell’anziano Giulio, ospite di una casa di riposo per ex artisti, nella cui definizione non si riconosce. Non si sente un ex artista, ma un uomo che ha vissuto avendo conosciuto il grande amore e consapevole di averlo perso per sempre, finché quell’amore mai dimenticato non arriva prepotentemente a bussare alla sua porta per consegnargli una lettera smarrita più di cinquanta anni prima.
Ci sono Giulio, un anziano ex pittore che ha conosciuto l’amore, da una parte, e Goffredo, un uomo che l’amore non l’ha mai incontrato, dall’altra. E ancora c’è l’infermiera della casa di riposo, una persona molto sola che ha soltanto un’amica per uno scambio quotidiano di e-mail. E infine c’è Clara, la ragazza tanto amata da Giulio nel suo lontano passato.
Il racconto che Giulio decide di svelare a Goffredo, quello che potremmo tranquillamente definire un amico occasionale, è una narrazione interiore che parla non solo di amore, ma anche di solitudine e di quanto precario sia l’equilibrio nella vita di ognuno di noi e di quanto sia facile commettere errori che ne compromettono gli sviluppi futuri.
La trama si dipana lentamente, insinuando dubbi e probabili aspettative nei lettori, commuovendoli ed accompagnandoli poeticamente sul filo della memoria. Un’emozione dopo l’altra, Il precario equilibrio della vita è un romanzo che insegna a vivere e ad amare finché è il tempo di farlo. Giorgio Marconi giostra alla perfezione le tecniche della narrazione, dosando le aspettative e i colpi di scena e non risparmiando emozioni forti al lettore. È un romanzo che non posso non consigliarvi e che saprà appassionarvi.
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Il bacio di Jude nell'Urban Fantasy del momento
Il Male è un destino inevitabile o una scelta?
Il Male alberga dentro di noi?
A volte lo sentiamo darci cattivi consigli, come un diavoletto che ci sussurra nell’orecchio.
Il Male è al centro di un bellissimo Urban Fantasy, uno splendido Young Adult, made in Italy.
Ne leggiamo tanti stranieri di Fantasy Young Adult Urban Fantasy, ma dovremmo osannare i prodotti italiani, soprattutto quando raggiungono l’obiettivo di risultare convincenti, piacevoli, interessanti, esattamente come quelli scritti da autori stranieri.
Mi è piaciuto lo stile di Davide Roma, giovanissimo scrittore di uno strepitoso romanzo.
Il bacio di Jude è un libro riuscito che ci porta nell’universo giovanile e in quelle che sono le loro idee, i loro sogni, i loro progetti. A 17 anni tutti credono di essere potenti: invincibili, immortali e vorrebbero anche avere dei super poteri. Il protagonista Jude Westwick ha davvero questi requisiti e scoprirlo, durante l’adolescenza, scatena in lui, e in chi ruota intorno a lui, una serie di situazioni che si evolvono in modo entusiasmante, imprevedibile.
A rendere la storia più interessante è l’alone di mistero intorno alla vita del ragazzo, relegato in un piccolo paese come Twindale nel Massachusetts, un luogo protetto per un individuo superiore.
Il paranormale si mescola al romance, mentre l’aspetto esoterico della storia è reso attraverso effetti speciali e l’attuale tecnologia dei social network fa parte della vita del personaggio, esattamente come avviene a tutti noi teenager nella vita reale.
Un romanzo che si legge come si vedrebbe entusiasticamente un film.
Ci si immerge in questa lettura e la si trova credibile, formidabilmente ideata e sapientemente dosata nell’intreccio della trama. La lotta fra il Bene e il Male ha al centro un altro affascinante personaggio della letteratura Urban Fantasy Young Adult, Jude Westwick, un giovane imprevedibile che, attraverso le pagine di Il bacio di Jude, ti chiede di conoscerlo, entrando nel suo mondo.
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Verita', segreti e misteri per Ben Hope
Cosa accadrebbe se James Bond incontrasse Jason Bourne? E se nella storia, oltre allo spionaggio, ci fossero anche un po’ di riferimenti storici?
Me lo sono chiesta e ho trovato la risposta. Si chiama Scott Mariani ed è il creatore di Benedict Hope (già il nome potrebbe solleticare l’immaginazione) o meglio della serie di libri, bestseller, che hanno Ben Hope, un ex maggiore dell’esercito, come protagonista. Un uomo dal passato che emerge a frammenti, schivo e riservato, ma abile in qualsiasi cosa.
In L’enigma dell’ultimo apostolo, il protagonista Ben Hope ha deciso di tornare ad essere un semplice studente di teologia, riprendendo gli studi da dove, anni prima, li aveva lasciati. Ben Hope è un 38enne, in forma ed attraente, che vive vari conflitti interiori, dovuti a svariate cause (in primis la perdita prematura della moglie, morta assassinata). La sua situazione di dolore lo porta ad avvicinarsi a Dio e a cercare con lui un dialogo finalizzato a trovare le risposte che cerca.
È un personaggio complesso e multi sfaccettato che conquista il lettore per le sue capacità fisiche, tattiche, ed ovviamente perché, dietro la corazza, ha anche un cervello e lo sa usare all’occorrenza.
Quando Zoë Bradbury, 26enne archeologa biblica di fama internazionale, entra nel mondo degli scomparsi, il padre pensa subito a Ben Hope per rintracciarla. Quella che sembra un semplice allontanamento volontario nasconde segreti che mettono in discussione l’intera storia della cristianità. Ben non può certo rifiutarsi e viene così coinvolto in una frenetica corsa contro il tempo non solo per salvare la vita di Zoë, ma anche per sventare una cospirazione di fondamentalisti religiosi, il cui obiettivo è mettere il mondo intero sotto ricatto. Dalle isole greche agli Stati Uniti, dall’Inghilterra a Gerusalemme, la caccia si sviluppa su più fronti e Ben Hope è l’uomo d’azione che vive sul filo del rasoio, cercando di risolvere ogni soluzione che necessiti il suo intervento.
Gli ingredienti di questo thriller sono: l’eroe, complesso, misterioso, carismatico; la trama elaborata, ricca di colpi di scena; e infine le vere teorie bibliche da cui la fantasia di Scott Mariani ha tratto ispirazione per romanzare questa riuscitissima avventura.
Dopo Dan Brown, il maestro del thriller esoterico sembra proprio Scott Mariani, il quale, per creare il suo eroe, ha dovuto inventare anche dei malvagi di pari livello.
Consigliato.
VOTO 10
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Sai qual e' il prezzo della verita'?
Non c’è due senza tre per Clara Sánchez che, dopo i due capolavori precedenti (Il profumo delle foglie di limone e La voce invisibile del vento), ce ne propone un altro indimenticabile. Come sempre con i suoi romanzi, una volta entrati nella storia non ve ne dimenticherete facilmente per tutte le emozioni e i dubbi che è in grado di scatenare anche nelle vostre anime.
Entra nella mia vita è come insinuarsi in un doppio universo femminile: da una parte, c’è una bambina, Veronica, assillata da un dubbio e dai problemi della madre che il resto della famiglia non comprende; mentre dall’altra, c’è Laura, figlia unica di un nucleo familiare senza uomini, con una madre assente e una nonna eccessivamente protettiva. Entrambe le protagoniste crescono all’ombra del dubbio perché, prima o poi, accade qualcosa che lo insinua in loro, lasciando un senso di incertezza, quasi una lieve follia.
L’alternanza dei capitoli racconta intensamente il doppio punto di vista, generando ansia, aspettative e tantissima suspense.
Entra nella mia vita è uno splendido mistero familiare che sfocia nel dramma e riesce a tenere sempre viva, attenta e partecipe, l’attenzione del lettore, che si lascia coinvolgere dall’ansia delle protagoniste, man mano che crescono e diventano donne.
Clara Sánchez ha superato se stessa con questo romanzo, infinitamente intimo, che racconta la sofferenza di molte madri ed è come se riuscisse a dare loro giustizia, riscattandole da un immenso dolore.
VOTO 10+
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Voglia di cadere in tentazione ...
Anche il secondo romanzo erotico della serie Incontri Proibiti di Indigo Bloome è un libro controverso, ma, esattamente come il primo, a me è piaciuto.
Incontri Proibiti La Tentazione inizia con la nostra eroina dell’erotismo, Alexandra Blake, nota anche e semplicemente come AB, vittima di un rapimento.
L’interrogativo, che già in copertina viene posto al lettore, è: la dottoressa Alexandra si lascerà travolgere dalla tentazione?
Ci si accosta a questo libro con delle aspettative sessuali, ma si trova anche altro. C’è una trama semplice e originale, bollente e sensuale, fresca e moderna.
In questo genere di libro non ci si aspetta di trovare pagine con relazioni scientifiche. Quasi un colpo di scena!
Come saprete, se avete già letto Incontri Proibiti La Seduzione, la cavia di questi insoliti, strani, infuocati e prettamente sessuali, esperimenti è proprio Alexandra.
Nel secondo romanzo, le è chiaro che ama il suo amico di gioventù, Jeremy, ma anche i suoi due figli, ovviamente lontani dalle scene più hard, ma costantemente nella mente della protagonista. AB sa che il suo corpo ha un valore quasi inestimabile: durante i suoi orgasmi produce una sostanza in grado di stimolare la libido femminile, se opportunamente trasformata in farmaco.
Le multinazionali della sperimentazione sono disposte a tutto, pur di accaparrarsi l’esclusiva sessuale della bella e giovane dottoressa.
Raccontato così, questo libro non rende l’idea di quello che propone. C’è tanto sesso, anche estremamente fantasioso, ma c’è anche l’amore, quello mai dimenticato e sbocciato nuovamente tra Alexandra e Jeremy. Lui non è un individuo freddo, ma un uomo innamorato che perde la sua donna e che è pronto a smuovere mari e monti pur di ritrovarla per vivere con lei il resto delle loro vite, insieme ai figli di Alexandra.
Dunque, in La Tentazione, troviamo erotismo, amore e tanta simpatia, un po’ per la protagonista, un po’ per la storia narrata, surreale, moderna, ma anche avvincente.
Con Indigo Bloome non si legge il solito romanzo erotico, ma un qualcosa di originale e simpaticamente spassoso.
Alexandra dovrà prendere una decisione definitiva e io resto in attesa del terzo libro della trilogia, Incontri Proibiti La Passione.
Dopo essere stata sedotta e tentata, aspetto anche io di deliziarmi di tanta passione.
Indigo Bloome non deludermi proprio alla fine della trilogia, perché sino ad ora sei stata grandiosa. Parola di Pupottina.
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L’educazione sessuale di Giorgia con il numero 77
L’amore è sempre la tentazione più grande.
Quando l’amore diventa troppo pericoloso, sai far valere le ragioni del cuore?
Così è scritto in copertina e il romanzo mantiene quello che promette, insieme a piacevoli ore di lettura, grazie alla trama fresca, deliziosamente rilassante, avvincente e ricca di piccanti colpi di scena che non scadono mai nel cattivo gusto. L’erotismo c’è, ma sicuramente è più una storia d’Amore con la “A” maiuscola, perché è soltanto l’Amore che riesce a rendere veramente interessante il sesso.
L’attrazione fatale e improbabile scatta tra una giovane vedova, ancora innamorata del marito defunto, che è anche una donna in carriera nel settore della pubblicità, Giorgia Malone, e il testimonial di una linea d’abbigliamento, un giocatore di hockey, un campione noto per la bravura sul campo e la prestanza fisica, quanto per il gossip, Woody, numero 77 della sua squadra.
Ma non c’è solo questo nel romanzo di Savanna Fox, Una particolare specie di tentazione. C’è anche un club di lettura, di cui Giorgia fa parte, che decide di sostituire le abituali letture di genere rosa, per qualcosa di più audace, peccaminoso e da “ragazze sporcaccione”, come i romanzi erotici d’ambientazione storica.
Il personaggio femminile del romanzo del mese, Lady Emma, ha una vita che presenta svariati punti di contatto con quella di Giorgia che, ogni volta che accende il suo lettore di e-book per concedersi un po’ di relax, oltre ad essere catapultata nelle vicende sentimentali ed erotiche di Lady Emma, ritrova anche se stessa, la confusione e le sensazioni che Woody scatena dentro di lei.
In sintesi, è una storia d’Amore piena di sfumature ed erotica e sensuale quanto basta, per non essere noiosa o scadere nel volgare, condita con scene romantiche e personaggi degni di simpatia con cui si instaura un rapporto forte ed empatico.
Quindi, come si configura la tentazione in questo romance? Altamente romantica perché è una grande storia d’amore da cui non riuscirete a staccarvi facilmente e che lascerà in voi il ricordo di una appassionata e idillica vicenda sentimentale.
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L'Alba di un nuovo giorno verso l'amore
Una trilogia che si conclude con un messaggio di fede e speranza. Brava Sophie Littlefield a raccontare un romance atipico in un futuro post apocalittico, ambientato nel 2022. Un futuro non tanto lontano che ci porta a immedesimarci nella storia, nella vicenda complessa di una donna, Cassie Dollar, che sopravvive a un attacco di Carcasse, cioè zombie.
Nel primo romanzo Aftertime il Risveglio, Cass si risveglia, immune dalla febbre, da quell’orrendo virus che trasforma gli esseri umani in affamate e rabbiose carcasse, e conosce un uomo, scontroso, misterioso e senza un vero nome, Smoke, che l’aiuta nella ricerca della sua bambina, Ruthie.
Nel secondo, Tomorrow la Rinascita, Smoke, l’uomo di cui Cass si è innamorata l’ha lasciata e lei si ritrova a sopravvivere insieme ad un altro uomo, più maturo, che le dà protezione e un’apparente tranquillità, Dor.
Nel terzo e ultimo romanzo della serie di Sophie Littlefield, Horizon l’Alba di un nuovo giorno, Cass sta per vivere nuove, tragiche avventure: le carcasse hanno sviluppato una sorta di intelligenza, che le rende ancora più temibili e pericolose, e i gruppi di ricostruttori non hanno molta unità e collaborazione. Ognuno tenta di sopravvivere come può e tanti sono i momenti di pathos in quest’ultimo, conclusivo romanzo.
Cass è combattuta. Al risveglio l’unica forma d’amore che ha creduto di poter provare è quello materno, indistruttibile e inossidabile per sua figlia Ruthie. Poi sono arrivati, prima, Smoke e, poi, Dor.
Nel primo romanzo, Smoke è stato il suo amante, il suo balsamo, e Cass è stata sua.
Nel secondo, Dor è stato il suo fuoco, e finché avrà vita, sente che brucerà per lui.
Smoke e Dor sono amici e collaborano per la ricostruzione, ma sono anche rivali in amore. Oltre a loro, altri personaggi, uomini e donne, vivono in questo futuro dopo l’apocalisse e intrecciano le loro esistenze a quelle dei tre personaggi principali: Cass, Smoke e Dor.
Del finale, non voglio anticiparvi niente, soltanto che potrà entusiasmarvi e non vi deluderà.
Mi dispiace tanto che si sia conclusa questa trilogia Blue Nocturne.
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Fragili e preziose
Un romantic suspence fortemente psicologico.
Due personaggi principali. Una giovane madre, Gilly, e il suo rapitore, Todd.
Pochissimi personaggi secondari. Un marito assente, due figli piccoli e la madre di Gilly, rispettivamente suocera e nonna. E, infine, lo zio del rapitore.
Gilly desidera profondamente che la sua vita possa cambiare. È stressata dai problemi, dalle incombenze dettate dai figli, che ama con tutta se stessa. Con il marito non va affatto bene, ma lei prova in tutti i modi a non far naufragare il suo matrimonio. La sua famiglia è sempre nei suoi pensieri ed anche il ricordo di sua madre e dei suoi insegnamenti è costantemente vivo dentro di lei.
È la classica donna che vuole cambiare qualcosa nella sua vita. Tutto procede nella routine, finché incrocia sulla sua strada, Todd, un ex galeotto che non vuole tornare in carcere.
Dopo poche pagine, ad agire nel romanzo, sono soltanto Gilly e Todd, costretti all’isolamento in una baita di montagna, per giorni, settimane, mesi.
Lei avrebbe potuto fuggire, quando lui le ha dato l’opportunità, ma non l’ha fatto.
Si instaura un rapporto strano, mentale, tra i due. Non si sa intuisce perché lui non l’abbia uccisa, dopo averla rapita per usare la sua auto per fuggire. Non si capisce come mai lui avesse quasi preparato e programmato questa loro convivenza forzata, lontano da tutto e tutti.
Poi le cose man mano vengono chiarite, mentre vengono approfonditi psicologicamente i due personaggi e il background delle loro esistenze.
Mai letto niente prima d’ora di Megan Hart. Molte delle sue lettrici, conoscendola come scrittrice di romanzi prettamente erotici, non hanno gradito questa sua opera, tanto diversa dalle precedenti.
Invece, io ho apprezzato molto Fragili e preziose di Megan Hart, soprattutto per la trama psicologica, interiore, che scava nella vita dei suoi personaggi. Anche lo stile scorrevole e i meccanismi della suspense, quel continuo dire un qualcosa e tralasciare altro, hanno reso interessante, inquietante e avvincente questo romanzo che non scende mai di livello.
Non so se posso accontentarmi dell’altra Megan Hart, quella solamente erotica, poiché questo romanzo psicologico mi ha conquistata.
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Chi è Battistina?
Chi è veramente Battistina?
Il lettore non può fare a meno di chiederselo per tutto il libro. Ogni pagina svela qualcosa, ma apre nuovi interrogativi.
Battistina è un personaggio complesso, con tante sfumature psicologiche che la rendono interessante agli occhi di chi legge. Nel periodo dell’Inquisizione, delle donne additate come streghe, il lettore guarda a Battistina e si preoccupa per la sua sorte.
La ricostruzione storica è impareggiabile: dettagliata e con particolari storici, degni di nota, romanzati in maniera esemplare, che catturano l’attenzione del lettore il quale assiste anche ai colpi di scena più impensabili e non può non riflettere sulla piega che prendono le vicende.
Nei capitoli, il punto di vista è alternato fra i due protagonisti, Battistina e Niccolò. La prima è una ragazza di campagna, mentre il secondo un ragazzo di città. Due vite diverse che si incrociano quando Scribani viene mandato a Triora per far luce su presunti casi di stregoneria. Il metodo di interrogatorio appare subito troppo violento, racconta pagine di storia e di crudeltà, perpetrate dal genere umano nei confronti dei suoi simili.
È un thriller storico scritto con uno stile narrativo fluente e che non si risparmia nei meccanismi per acuire la suspense. Un bel romanzo che agli amanti del genere storico e thriller non deve assolutamente farsi sfuggire.
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Un'isola cambia la vita
Storia della nascita di un romanzo.
Una scrittrice, delusa ma non scoraggiata, decide di optare per l’auto pubblicazione del suo primo romanzo, scritto nei ritagli di tempo (per lo più all’alba), e, grazie al passaparola dei lettori, si trasforma in un fenomeno editoriale senza precedenti. Vi sto parlando del romanzo di Tracey Garvis Graves, L’isola dell’amore proibito, che ha venduto tantissime copie in pochissimo tempo, conquistando milioni di lettori, compresa la sottoscritta.
Guardate la copertina, ma non lasciatevi influenzare troppo perché, vi assicuro, la bellezza di questo romanzo sta nella lettura. Cambierà il vostro modo di pensare ai rapporti personali, sentimentali, a livello umano, interiore, e vi farà riflettere, analizzare, il vostro percorso, la vostra vita.
La storia è complessa. Complessa come tutti i rapporti sentimentali. Complessa non soltanto per la differenza d’età dei protagonisti.
L’isola dell’amore proibito è un crescendo di emozioni, di tensione, di colpi di scena.
Prima di tutto c’è la lotta per la sopravvivenza, ma anche e soprattutto la voglia di resistere e la speranza. Un messaggio esistenziale interiore, estremo e profondo …
Non tutti i romanzi sono uguali. Ognuno a suo modo ha qualcosa di speciale: contiene l’anima di chi lo scrive.
“Spesso la gente trasforma le cose in ciò che non sono, fa parte della natura umana.” (Tracey Garvis Graves)
Parlando di rapporti umani, è complicato districarsi nei modi di pensare e negli impulsi, ma se in una determinata situazione subentra l’isolamento, i problemi aumentano.
È una storia d’amore unica, emozionante, scritta raffinatamente, con uno stile fluido, che intreccia il punto di vista dei due personaggi attraverso l’alternanza dei capitoli.
È un romanzo perfetto che racconta l’attaccamento alla vita e la forza indistruttibile dell’amore, ma anche come un paradiso racchiuda i pericoli dell’inferno e viceversa e di come l’isolamento modifichi le persone a livello interiore, aiutandole a riappropriarsi delle proprie esigenze.
Un romanzo stupendo, coinvolgente, toccante, entusiasmante, commovente, perfetto, che vi consiglio.
Non lasciatevelo sfuggire. Andate sull’isola con i due protagonisti.
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Non solo belli e dannati
Com’è bello innamorarsi!!!
Anche riscoprendo un vecchio amore e rivelando qualche segreto …
Una collana storica di Harmony attua un restyling delle cover e viene lanciata ad un prezzo promozionale che non passa inosservato. Mi sono subito innamorata delle nuove copertine Jolly ed ho scelto, tra quelli disponibili, il titolo che più mi incuriosiva. Ho scelto Milionario da prima pagina. Non soltanto perché i milionari nei romanzi sembrano essere le figure maschili più gettonate, dopo tutto un lungo periodo in cui sembrava che un uomo non fosse tale se non avesse un superpotere (vedi vampiri, lupi, angeli o zombie). Avevo altre motivazioni ed altre curiosità …
Chi l’ha detto che i milionari devono essere sempre solo belli e dannati? Esistono anche quelli romantici e sognatori e Liz Fielding riesce a creare il giusto modello di uomo indimenticabile e ci fa sognare che esista davvero, mentre siamo immerse nella lettura e totalmente immedesimate nel personaggio di Claire.
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Ti prego, lasciati ... odiare
Ho appena finito di leggere uno spassosissimo chick lit che mi ha divertita, rilassata e fatta pensare all’amore. È un romanzo made in Italy, scritto da Anna Premoli.
Il titolo è così simpatico che non consente di lasciarselo sfuggire: “Ti prego, lasciati odiare”. C’è più amore in un titolo così che in molti altri che ne contengono esplicitamente la parola.
Lo stile di Anna Premoli, costituito da simpatiche riflessioni e spassosi dialoghi, è degno di competere con le maestre americane di questo genere, tutto femminile, con donne in carriera, un po’ incasinate, cui manca soltanto l’amore per essere completamente felici. E nel finale, l’happy ending è sempre garantito. Una lettura leggera, divertente, con colpi di scena e briose situazioni per assicurare il buon umore.
L’ambientazione magica di questa favola contemporanea è Londra, che alterna uffici a parchi nel verde, dove la vita è dinamica, ma con stile, dove è facile incontrarsi e scontrarsi.
Jennifer e Ian sono una coppia imperfetta, proprio perché troppo diversi e combattivi. Sul lavoro, si odiano, si scontrano. Se uno dice bianco, l’altra dice nero. Se lei pensa che si può fare, lui è fortemente contrario. Attraenti, intelligenti, testardi: sono praticamente fatti per stare insieme, come le due facce di una stessa medaglia, soltanto che non riescono ad ammetterlo.
Se non fosse per un cliente, molto facoltoso, che li vuole a collaborare nello stesso progetto, la loro conoscenza sarebbe rimasta soltanto superficiale e invece l’amore è dietro la porta, anche per una come Jenny che l’amore non sa cosa sia.
Si resta legati alle pagine di questo romanzo romantico, dove i protagonisti giocano con l’amore.
“Ti prego, lasciati odiare” è un ottimo antistress contro il grigiore della quotidianità. Ve lo consiglio.
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Un noir riuscito
Leggere “A casa del diavolo” di Romano De Marco mi ha fatta sentire come la spettatrice, attenta e tutt’altro che imperturbabile, di un sapiente giallo firmato da Pupi Avati.
Un’ambientazione inquietante, carica di mistero e situazioni inspiegabili. Il protagonista Giulio Terenzi si ritrova costretto a dirigere la filiale bancaria in un paesino dimenticato da Dio, con meno di trecento abitanti, tra l’altro tutti scontrosi, scostanti, introversi.
La storia dell’ambizioso trentenne, Terenzi, non lascia scampo al lettore che divora le pagine, desideroso di conoscerne la sorte ed anche l’evolversi e la risoluzione di questo intricatissimo giallo, non privo di colpi di scena. Il lettore resta intrappolato dalla paura e invogliato dalla scrittura magistralmente serrata di De Marco, che racconta lo sviluppo di una situazione che si fa sempre più interessante, folle, piena di contraddizioni e orientata dalle azioni, a volte coraggiose, a volte un po’ ciniche, del personaggio, un ragazzo intelligente, che non vuole lasciare niente di intentato.
Un noir davvero entusiasmante, avvincente, imperdibile.
VOTO 10+
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Un romanzo di una tenerezza unica
Paolo Ruffini è un personaggio eclettico. Non è da tutti saper passare dalla recitazione alla scrittura. Se lo stimavo già, come attore, presentatore e comico, adesso che ho scoperto che scrive divinamente, mi ritengo "letterariamente" conquistata.
Il suo stile è scorrevole e fluente, nonostante con il lessico vada dal turpiloquio all’aulico nella stessa frase. Il risultato di queste alternanze di registro è autentica comicità, ma anche pathos, simpatia, riflessione sulla quotidianità e su quelli che sono i veri valori.
La storia che ha scelto di raccontare, in maniera tanto simpatica e commovente, è sviluppata in oltre 300 pagine dove non ci sono parti noiose, cali del livello narrativo o personaggi intollerabili. Tutti i personaggi sono particolari e simpatici. Forte è l’identificazione del suo protagonista Stefano con lo stesso scrittore. Paolo Ruffini trasmette quella che è la sua energia, la sua comicità e la simpatia propria del suo essere al suo personaggio principale, Stefano, creando situazioni quotidiane ma, allo stesso tempo, paradossali, estremamente ironiche, piacevoli da leggere.
Se questo è il suo esordio letterario, credo proprio che Paolo Ruffini non dovrebbe smettere perché questo romanzo è davvero un piccolo gioiello, da leggere quando si ha voglia di sorridere un po’ o quando si è alla ricerca di pillole di saggezza contro la banalità.
La vicenda narrata è quella di un giovane e vizioso, attore comico di fama nazionale, con qualcosa di irrisolto nella vita. È una sorta di eterno Peter Pan, apparentemente felice di esserlo, finché nella sua vita non entra la paternità. Infatti, è ignaro di avere una figlia di sette anni, molto intelligente e che ha molto di lui, non soltanto gli occhi. Imparare a conoscersi, vivendo forzatamente insieme, scatena una serie di situazioni proprie del mondo dei bambini che inteneriscono e commuovono anche l’animo del lettore.
È un bel romanzo, che mi sembra giusto classificare come un chick lit maschile, che vi consiglio perché è davvero un peccato lasciarselo sfuggire.
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Nel micromondo
È stato un po’ come ritrovarsi a Jurassic Park, con la sola differenza che lì si guardava al passato (anzi, per essere, precisi alla preistoria), mentre in MICRO si guarda verso un futuro fantascientifico.
Non sapevo della morte di Michael Crichton nel 2008.
Non sapevo che quest’opera, rimasta incompiuta, fosse stata ultimata da Richard Preston.
Non so quanto ampia sia la parte ideata da Crichton e quale sia stata riveduta e completata dal co-autore.
Lo stile di Crichton è comunque inconfondibile, orientato verso una probabile trasposizione cinematografica, costituito da una scrittura fluida e una trama in cui le situazioni horror affiancano sensazionali colpi di scena e suspense ai massimi livelli.
La storia è avvincente, avventurosa, ambientata in un modo inimmaginabile, impensabile, affascinante e misterioso per noi umani. Il fatto che i protagonisti di questo thriller siano tutti esperti scienziati che, quindi, possono spiegare anche al lettore cosa accade in ogni momento, rende interessante e comprensibile la storia nella quale personaggi buoni e cattivi si scontrano per la sopravvivenza, per il potere, esattamente come avviene nel mondo animale e vegetale, senza che noi umani ce ne accorgiamo. Crichton ha deciso di indagare un universo che ci è sconosciuto, il micromondo in cui gli insetti trascorrono la loro esistenza senza avere stati d’animo, ma solo esigenze primarie di sopravvivenza, un micromondo che ci è sconosciuto e cui noi siamo altrettanto indifferenti.
Ho trovato bellissimo questo romanzo che ha come protagonisti anche gli esseri viventi del micromondo, oltre agli essere umani, dove i colpi di scena non si limitano al possibile, ma affondano le radici nella scienza, negli imprevisti e dove nessun personaggio può considerarsi davvero principale ed esente da una morte drammatica e toccante e dove tutto è in costante evoluzione, dalle micro creature alle sfumature dell’indole umana. Un romanzo capace di suscitare grande paura e terrore, ma anche di emozionare.
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Straordinario Jack Reacher con il volto di Cruise
“Dormi quando puoi” è un vecchio adagio dell’esercito americano che il personaggio di Lee Child, Jack Reacher, ha fatto proprio. Se “dormi quando puoi” è il suo motto, il mio è sicuramente non perdere più nessuna delle avventure di Jack Reacher. Ho appena finito di leggere Jack Reacher La prova decisiva e mi ha letteralmente conquistata. Mi piace il personaggio dell’ex poliziotto che ha deciso di uscire dal sistema, di rimanerne ai margini, rendendosi irreperibile, irrintracciabile, introvabile, totalmente fuori dal mondo.
Altissimo, forte, intelligente sopra la media, intuitivo, preparato atleticamente, in grado di risolvere qualsiasi situazione: questo e molto altro è Jack Reacher che ha sempre la frase giusta sulle labbra.
In questa avventura, un cecchino esplode sei colpi in una cittadina dell’Indiana, uccidendo cinque persone. Viene subito rintracciato il presunto colpevole, James Barr, che si dichiara innocente e chiede l’intervento di Jack Reacher, l’uomo che nessuno riesce a trovare, ma anche l’unico uomo che è certo della sua colpevolezza. Quando serve, un presunto colpevole non ha mai un alibi. Anche questa sembra essere una legge universale. Jack Reacher decide di indagare con i suoi mezzi e la sua strategia in un susseguirsi di colpi di scena che mettono in discussione ogni prova certa, ogni ipotesi e la stessa verità. La trama, come sempre nei thriller di Lee Child, è molto intricata, un autentico puzzle di verità e presunte prove tra cui districarsi. Impossibile prevedere gli eventi che vengono smentiti, modificati, stravolti, quando il lettore crede di aver intuito il colpevole e l’evolversi della situazione. Impossibile non farsi trascinare nell’azione da Jack Reacher che agisce e dà ordini, come è abituato da sempre. Impossibile non affidare a lui le redini di un’indagine investigativa senza soluzione.
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Una grande passione per un grande romanzo
È ufficiale: adoro il modello di uomo proposto da Beth Kery e lei è tra le mie scrittrici preferite di romanzi erotici.
In questo romanzo, Opera di seduzione, il tenebroso, affascinante, passionale e protettivo macho è l’intellettuale Vic Savian, mentre nei precedenti libri, pubblicati da Harmony in Italia, gli uomini di cui è impossibile non innamorarsi sono Sean in Tocco proibito e Thomas in Un’esplosione di desiderio.
Beth Kery unisce la passione al romanticismo e il mistero alla suspense in un’equazione perfetta. Scrive solo romanzi erotici che descrivono il progredire di incontri romantici che niente hanno di squallido, banale o perverso, ma rappresentano esperienze di vita che qualunque donna vorrebbe provare. È proprio questa la sensazione di partenza, ossia una donna che decide di lasciarsi andare, di cedere al brivido della passione e provare un’emozione che può anche essere rischiosa. In Opera di Seduzione l’infelice Nial si lascia sedurre dall’affascinante vicino di casa, prima di sapere che lui è un famoso drammaturgo.
Lui, Vic, riemerge dal dolore di un tradimento subito dalla donna che aveva deciso di sposare, mentre lei, Nial, ha qualcosa di più profondo a impedirle di essere felice e sarà la passione a farle capire che è il momento di voltare pagina. Il dolore che prova viene superato dal nascere di un sentimento profondo per Vic. La misteriosa vicina di casa e il suo intellettuale formeranno una bella coppia che vuole ricominciare a vivere e ad amare.
La situazione innescata dai segreti, che non si riescono a rivelare, rende misteriosa la vicenda e anche la lettrice resta all’oscuro di tutto, finché Beth Kery non decide di raccontarci come stanno davvero le cose.
Opera di seduzione è un romanzo bello, passionale e intrigante come i precedenti.
Ormai sono convinta che Beth Kery è una garanzia per il romance. Ve lo consiglio.
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Aspettanto il 21 dicembre 2012
Aspettando il 21 dicembre 2012, non so voi, ma io ho scelto il più convincente romanzo apocalittico in circolazione e, per essere precisi, è anche un ottimo medical thriller scritto dall’esperto del genere, l’americano Wil Mara, padre di più di ottanta libri.
È un modo come un altro per esorcizzare la paura, ingannare l’attesa e “farsi trovare preparati” se la profezia Maya verrà confermata.
L’apocalisse si legge in ogni pagina di questo romanzo, si vive accanto a ogni personaggio. Scoppia un’epidemia. Il primo a contrarre il virus, crede di avere un banale raffreddore, invece muore in poche ore fra atroci dolori, ma, nel frattempo, è riuscito a contagiare tutte le persone con cui è entrato in contatto e cui tocca la stessa, tragica sorte. Cosa accadrebbe se qualcosa del genere si verificasse veramente?
Wil Mara ha immaginato e previsto tutto: strutture sanitarie invase, scuole e uffici chiusi, negozi svuotati delle risorse alimentari e di tutti i beni di prima necessità. Mentre il panico dilaga, insieme al contagio del virus che supera i confini americani, è sorprendente riuscire a dare ad uno dei protagonisti il suo volto reale, proprio perché è un personaggio storico attuale e noto, il presidente Barack Obama, che parla al suo Paese e cerca di arginare il problema che devasta la quotidianità, sua e dei suoi cittadini.
Ovviamente, la presenza di Obama, oltre che attualizzare la storia, rende credibile la catena di eventi.
Tanti sono i personaggi, principali e secondari, le cui storie vengono raccontate, dagli epidemiologi, Michael Beck e Cara Porter, che indagano come detective per trovare un vaccino efficace, alle singole famiglie, come i Jensen, che cercano un modo per sopravvivere al contagio.
Tutte le storie sono fortemente probabili e verosimili, anche quelle che vengono narrate e sintetizzate in non più di trenta righi.
The Gemini Virus di Wil Mara è un medical thriller che ho trovato emozionante e avvincente, per come è scritto, devastante, per le prospettive reali di ciò che narra e per il suo modo di far vedere come la quotidianità che tutti abbiamo potrebbe venire meno.
Come è nato il contagio, se c’è stato un colpevole o se la natura si è ribellata all’uomo, lo lascio scoprire a chi, sufficientemente curioso, deciderà di avventurarsi nel più bel medical thriller dell’anno.
È una perfetta lettura, aspettando l’apocalisse, che, per fortuna, resta circoscritta alle pagine di un thriller che cattura il lettore e si legge tutto d’un fiato.
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amore e peccato si confondono
Sogni proibiti che possono realizzarsi fra le pagine di un romanzo come Piacere malizioso di Lora Leigh. Non avevo mai letto niente di questa scrittrice che mi ha piacevolmente sorpresa. Sentivo parlare di lei da molto, ma non avevo ancora esplorato il suo universo creativo.
Piacere malizioso è un romanzo che fa dell’erotismo il suo punto di forza, un romantic suspense dove le persone coinvolte in questa storia d’amore sono più di due. In un ménage à trois, la situazione è certamente più complicata e l’equilibrio più difficile da mantenere.
La protagonista Jaci Wright è da sempre innamorata di Cam e non immagina quanto anche lui sia coinvolto da lei. Però, Cam ha un gemello, Chase, bello quanto lui e abituato a condividere i momenti e le decisioni importanti della vita. Cam è più serio, protettivo ed anche un po’ indeciso, mentre Chase è più allegro, scherzoso, ma determinato. Sono due bellissimi e perfetti bad boys.
La dark e conturbante storia d’amore si svolge in vari luoghi d’incontro e ci sono situazioni da chiarire.
Intrigo, mistero, segreti, sesso e amore si incrociano, nascono e si evolvono, un incontro sessuale dopo l’altro, mentre la passione raggiunge l’apice della sensualità e dell’erotismo.
Travolgenti le descrizioni!
Indecifrabili i segreti!
È una storia forte, intensamente pericolosa, nella quale i protagonisti Jaci, Cam e Chase sono alla ricerca della felicità e dell’amore, oltre le paure personali, i tabù intimi, i segreti inconfessabili, in oltre 400 pagine che raggiungono i più alti livelli erotici e arrivano a toccare interiormente la lettrice nelle sue fantasie nascoste, maliziose, scandalose …
Bravissima Lora Leigh a tracciare l’anima e la personalità dei personaggi coinvolti in questo travolgente ménage à trois, dove la situazione rischia di degenerare e si fonde al pericolo, al complotto.
Jaci, la protagonista, è disposta a superare i suoi limiti per amore, senza esitare, e la lettrice affronta tutto con lei.
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Un incontro che cambia il senso della vita
Un romanzo che mi ha sorpresa, perché lo immaginavo diverso e che consiglio a tutti, perché merita di essere letto per riflettere sul senso della vita. La copertina o la trama non trasmettono l’intensità di questo libro.
La protagonista Holly ha un marito e due figli, ma tutto intorno a lei cambia dopo un grave incidente ferroviario nel quale resta personalmente coinvolta. Accanto a lei, nel momento del bisogno, in quei drammatici istanti di puro terrore, c’è un uomo, uno sconosciuto, che la rassicura, dicendole che tutto andrà bene.
Queste esperienze dolorose uniscono profondamente chi le ha condivise ed è così che, tornata ad essere una pendolare che va al lavoro, Holly cerca l’uomo che l’ha aiutata a sopravvivere.
Entrambi è come se provassero le stesse cose, la stessa strana sensazione che non li fa stare bene nel mondo così com’era prima dell’incidente. Avvertono i postumi, gli strascichi della medesima tragedia, nella quale qualcuno è morto. Soffrono forse della sindrome del sopravvissuto, cioè si sentono in colpa, o c’è qualcosa di più?
Iniziano a sentirsi bene soltanto stando insieme. Le loro esistenze iniziano a intrecciarsi, più spesso del dovuto. Oltre a loro, le rispettive famiglie, le amicizie, i colleghi e gli altri sopravvissuti continuano a vivere le loro esistenze, sperando di farle rimanere normali.
Non riesco a esprimere la complessità di questo romanzo che parla di esseri umani, di sentimenti, di aspettative e di ricerca della tranquillità e della felicità.
È un libro che mi è piaciuto molto e che può aiutare a spiegare molte cose, anche delle vostre vite.
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Segreti pericolosi
Lisa Marie Rice è specializzata in erotic romantic suspense e bisogna ammettere che sa fare il suo lavoro. I romanzi le riescono alla perfezione. I suoi maschi alfa sono uomini che affascinano il pubblico femminile e le sue storie sono piene di passione, azione, sesso, pericolo, avventura e, ovviamente, anche amore. È incredibile come riesca a fondere, in maniera convincente, tutte queste componenti, che all’apparenza dovrebbero scontrarsi, ottenendo un sorprendente effetto romantico.
Scendendo nel particolare di questa storia, ecco chi sono i protagonisti principali.
Lei, Charity, è una donna presa dal lavoro e dalle responsabilità, una normalissima bibliotecaria in un piccolo paesino.
Lui, Nick, soprannominato “Iceman” per il suo modo controllato e freddo di gestire le situazioni, è un agente delle forze speciali in missione sotto copertura e lei rientra nel suo lavoro. Lei, però, è la donna che farà cambiare l’ordine delle sue priorità e che riuscirà a farlo sciogliere.
A sciogliersi sono anche le lettrici che leggono e vivono una storia romance attualissima, pericolosa e verosimile, come se fosse una stupenda fiaba d’amore, dove la componente hot, non estrema, ma sensualmente romantica, si fonde con eleganza alla suspense per il pericolo che corrono i protagonisti.
Mentre i colpi di scena si susseguono, ci si innamora sempre di più di quest’uomo forte, vulnerabile solo per effetto dell’amore.
Uomini così sono davvero indimenticabili!
Vivamente consigliata Lisa Marie Rice come scrittrice erotic romantic suspense!
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Storia di un tradimento giustificato
Storia di una relazione extraconiugale. Questo potrebbe essere il titolo dell’ultimo, controverso romanzo erotico che si affaccia sul panorama letterario italiano. Dopo la serie estive delle 50 sfumature (che confesso non è stata di mio gradimento, a livello stilistico), la nuova serie Newton Compton, invece, parte con una protagonista femminile vincente: una donna quarantenne, sposata con figli, laureata, con una carriera avviata, ancora attraente, sensuale e forse messa un po’ da parte dal marito.
Scritto in modo frizzante come un chick-lit, racconta della psicologa Alexandra Blake e di quello che va e non va nella sua vita. L’intraprendenza di Alexandra la porta ad accettare una proposta indecente. A fargliela è un ex amico-fidanzato dei tempi dell’università con cui ha avuto un rapporto “particolarmente affettuoso”. Sapevano entrambi non avrebbe avuto un seguito e si sono divertiti finché è durata.
Quindi, un po’ per rivivere le vecchie, eccitanti emozioni, un po’ per provarne di nuove, si ritrovano insieme per questi “Incontri proibiti” della durata di 48 ore.
Non c’è niente di strano in questo desiderio che si realizza. Quante donne non vorrebbero riavere un’altra opportunità per rivivere emozioni con un amante del passato e ritrovarlo appassionato, coinvolto, audace come un tempo? È un romanzo che si apprezza forse soprattutto se non si è più giovanissime, perché questo tipo di emozioni le si vuole provare privatamente, intimamente, senza sconvolgere la quotidianità in cui ogni donna si adatta. È esattamente la situazione in cui si lascia trascinare Alexandra Blake. La situazione di partenza procede come un climax, in un crescendo di erotismo estremo che poi trova una giustificazione, dettata più da probabili esigenze narrative e che può considerarsi verosimile.
È un romanzo che, secondo me, può piacere tantissimo anche agli uomini e in alcune parti mi ha ricordato il classico dell’erotismo, “History d’O” di Pauline Réage, ma è ovviamente meno drammatico e più divertente e movimentato. La situazione è attualizzata e resa intrigante. L’amore è legato al sesso e la seduzione è parte del gioco o della ricerca di sperimentazione. L’epilogo è stato imprevedibile e mi ha donato l’ultimo sorriso.
Non tutte le pratiche erotiche erano proponibili, ma comunque erano proposte con simpatia a una protagonista felice di sperimentare.
Se i romanzi erotici turbano la lettrice, forse dovrebbe non sceglierli, ma se riesce a trovarli intriganti e stuzzicanti, ben vengano. D’altronde il mercato e l’attenzione riservata a questo genere di romanzi, si commenta da solo.
Buona frivola lettura di un altro consigliato romanzo per lettrici audaci.
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ETERNA, un esordio di grande impatto
Non voglio essere prolissa, nel parlare di questo libro.
Un parere più breve degli altri per un libro di oltre 500 pagine che merita di essere letto, più che commentato.
Eterna di Victoria Alvarez è un romanzo che racchiude molto. È scorrevole. È ben scritto. Nonostante la scrittrice sia giovanissima, è accurata nella sua tecnica narrativa e ha un suo stile di notevole qualità letteraria.
È pieno di mistero e, in particolare, riprende uno dei più grandi casi irrisolti di tutti i tempi, quello di Jack lo Squartatore e della sua figura avvolta nell’oscurità. Gli efferati delitti sono romanzati, insieme alla vita dei personaggi principali, ma ricrea l’atmosfera della Whitechapel del 1888. A rendere interessante questo romanzo, ambientato a fine Ottocento, è la presenza, nella storia, di una medium che può parlare con l’aldilà, con l’Asfodelo, con le anime che attendono di andare nell’Altro Lato. La protagonista Annabel Lovelace non è solo una medium, la cui fama cresce di giorno in giorno, ma è anche la figlia di una delle prostitute di Whitechapel.
Molto suggestivo, romantico, intenso, misterioso e pieno di suspense. È una storia di passione che supera i confini del mondo conosciuto, in cui l’amore impossibile dona vita a chi non la vive più.
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Dall'horror-thriller alla ghost story
L’inverno della paura di Dan Simmons, il seguito delle vicende avventurose e ricche di suspense e orrore dei 5 ragazzini dell’Illinois, mi è piaciuto più del primo libro, L’estate della paura. Forse proprio perché uno di loro, Dale, è cresciuto ed ha dimenticato, volontariamente o forse ha inconsciamente rimosso, l’orrore di quella lontana estate del 1960, periodo in cui uno dei suoi amici è morto. Dale, però, non sa che il suo amico (non vi dirò il nome per non fare spoiler) è rimasto sempre accanto a lui nel corso di tutti quei lunghi anni (quaranta per l’esattezza) ed ha vissuto osservandolo nei suoi successi e nei suoi sbagli.
Tornare a Elm Haven, è una decisione dolorosa per Dale che sa di doverlo fare. Inconsciamente è come se il suo passato, e l’oscurità in cui è avvolto, lo chiamasse, reclamasse la sua presenza in quei luoghi della sua infanzia. Tornare in un posto in cui ha trascorso momenti felici, ma anche di autentico terrore, lo farà riflettere sulla sua vita. Ritrovare i luoghi e le persone del suo passato sarà un modo per scoprire come il tempo ha cambiato le persone o come non le ha cambiate.
È una ghost story con colpi di scena e abili funambolismi, che, attraverso continui salti temporali fra il presente e il passato, racconta il fallimento esistenziale di Dale e i fantasmi del suo passato.
Il lettore si trova ad accompagnare Dale nel suo percorso di recupero dei ricordi che sfiorerà la follia. È un romanzo complesso e fortemente simbolico, ricco di rimandi e di citazioni colte.
Non è necessario aver letto il primo romanzo per poter leggere il secondo, ma non si può leggerli in ordine inverso. Mentre il primo è più una horror story all’interno di un percorso di formazione, il secondo è invece la storia di un disfacimento esistenziale, uno sgretolamento del personaggio all’interno di una ghost story.
Sono entrambi due bei libri che meritano di essere letti. Ve li consiglio.
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Un romanzo che segna una svolta
Spiazzante. Non immaginavo di trovarmi a dire questo di un romanzo di Nora Roberts. Ne ho letti ed apprezzati tanti dei suoi libri e non immaginavo che sarebbe riuscita a sorprendermi. La scrittrice di bestseller romance ha improvvisamente dato una nuova impronta ad un suo romanzo ed ha creato uno stupendo romantic suspense. Vi sto parlando di Il testimone di Nora Roberts.
Mi è piaciuto tantissimo. È un romanzo che è come se ne racchiudesse due nelle sue 564 pagine. I due stili di Nora Roberts sono racchiusi fra le pagine di questo romantic suspense. La sua protagonista è una donna in fuga, di cui conosciamo il passato e gli aspetti formidabili del suo modo di essere. Una donna super, per molti aspetti, cui manca solo il lato romantico della vita. Prima, però, ha molto da risolvere e la sua vita è costantemente in pericolo.
Elizabeth, questo il nome della protagonista, è una donna affascinante, misteriosa e poco socievole che vive isolata dal mondo, alla periferia di uno sperduto paesino. A farle compagnia ci sono solo un arsenale di armi e un feroce e ben addestrato cane.
I colpi di scena si susseguono in un ritmo che alterna l’adrenalina di alcune scene con le abituali, eleganti e statiche descrizioni, tipiche della Roberts. In molte pagine, mi sembrava di leggere un libro non scritto da lei, tanta era la meraviglia, la novità, la dinamicità della narrazione.
Nora Roberts ha fatto una scelta coraggiosa, mescendo il suo stile romance in una trama prettamente action-thriller. Sicuramente la sua scelta è dettata da esigenze commerciali. È una scelta coraggiosa e azzardata, visto che le sue lettrici sono abituate ed affezionate al suo stile. Ma non si può negare che è riuscita alla perfezione a stupire e, contemporaneamente, a non deludere le sue lettrici.
Una trama perfetta anche per il Grande schermo. Un’autentica novità. Una svolta per una scrittrice di successo che non teme di commettere errori.
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Un mosaico pavimentale fra amore e delitti
L’oscuro mosaico è il primo romanzo storico che leggo di Ornella Albanese. È ambientato nel dodicesimo secolo in Terra d’Otranto. Narra le vite di vari personaggi, ma in particolare quelle di Livio e Mirta, una coppia che il destino ostacola in vari modi. Il loro primo incontro avviene quando sono poco più che bambini, ma le loro vite sono destinate a incontrarsi anche in futuro.
Non è solo una storia d’amore tormentata o un perfetto romanzo che ricostruisce finemente un periodo storico. L’oscuro mosaico è anche e soprattutto un mistero: una serie di efferati delitti possono essere spiegati soltanto comprendendo il messaggio nascosto nel mosaico di Pantaleone in un’antica cattedrale, quella di Hydruntum (Otranto), raffigurato in copertina. Il pregio di questo storico, però, non è solo nella stupenda copertina, ma nella trama che si dipana cambiando rotta, introducendo personaggi, riprendendone altri, ricostruendo avvenimenti storici e rivelando i segreti di antichi feudi e di meravigliosi anfratti naturali di Castrum (Castro) che possono essere la cornice ideale per trovare sia la solitudine e la riflessione sia l’amore.
Questo romanzo racconta intrighi fra colpi di scena e avvenimenti storici che si susseguono, facendo da contorno alle vite dei personaggi, storici e d’invenzione. Se il destino dei due innamorati sembra avverso, intervengono i grandi valori, quali l’amicizia e la lealtà. Misterioso, enigmatico, dotto e arguto è il medico guerriero di origine saracena, Yusuf Hanifa, un personaggio che giunge sempre nel momento giusto e che ho apprezzato particolarmente. Oltre a lui, molti sono i personaggi che fra le pagine si imparano a conoscere e che raccontano il modo di vivere e di ragionare durante il dodicesimo secolo.
***AVVISO SPOILER***
Fra i personaggi storici che ritroviamo in questo romanzo, che affascinano o intimoriscono per il loro modo di vivere, meritano di essere ricordati Geoffrey Rudel, Gerberto di Aurillac, i Re Guglielmo I e II di Sicilia. Un cenno va fatto anche al profondo legame tra Tancredi d’Altavilla e la badessa Emma. Basta con lo spoiler. Il resto è da scoprire in un romanzo storico che vi piacerà sicuramente leggere.
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PREQUEL: Alice, la nonna e la badante
Non lo faccio di solito, ma questa volta non ho resistito. Ho finito il libro e l’ho iniziato daccapo. In fondo si tratta solo di 143 pagine e, mentre le leggevo, venivo travolta dall’ironia di Alessia Gazzola e dei suoi personaggi. Non potevo fare altrimenti. Dovevo rileggerlo. Non so se preferisco la protagonista Alice Allevi o sua nonna, un personaggio secondario che non passa inosservato per la simpatia. Una scrittura, che scorre fluidamente, e una trama piacevole.
Alice è una ragazza che compie la scelta all’università che le cambierà la vita e la porterà a diventare un medico legale. È una giovane di provincia, maldestra e intempestiva, ma sempre intuitiva e curiosa nel voler portare a galla la verità, quando c’è un mistero. È aperta all’amore e alla vita e, in questo romanzo breve, incontra il dottor Claudio Conforti, un uomo affascinante e ambiguo, che sarà parte del suo futuro.
Di Alessia Gazzola avevo già sentito parlare e ricordo le copertine che costituiscono i romanzi della serie con la pasticciona Allevi medico legale. Sindrome da cuore in sospeso ha una copertina differente e una quantità di pagine inferiore rispetto agli altri due romanzi (L’allieva e Un segreto non è per sempre). L’idea di un prequel è originale. Credo che ogni scrittore o scrittrice, affezionato al suo personaggio, sia portato a pensarlo prima che diventasse tale e a riscoprirlo, ricostruendone il passato o creandone uno.
Ho trovato questo prequel tremendamente divertente e tremendamente simpatico. Scopro Alice Allevi con questo romanzo breve e posso affermare, in tutta onestà, che ha saputo conquistarmi.
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Will Robie e' un tipo fuori dal comune
Questo autore di bestseller e, in particolare, questo romanzo mi è stato consigliato da un amico.
L’ho trovato un romanzo perfetto per un pubblico maschile che adora vedersi nei panni di un personaggio così formidabile, misterioso e complesso. Ma è anche un romanzo per le donne che in un romanzo cercano un personaggio interessante e una trama ricca di mille colpi di scena, dove le parole d’ordine sono azione e velocità.
Ne L’innocente di David Baldacci (primo romanzo che leggo di questo autore. Una piacevolissima scoperta, lo ammetto, per lo stile e per la trama), l’eroe è Will Robie, uno spietato assassino, che lavora per un’agenzia segreta, ed è addestrato per superare le missioni più complicate o impossibili. Per intenderci, è una specie di James Bond, Jason Bourne, Jack Reacher o Ethan Hunt (per citarne i primi e più famosi che mi vengono in mente). Come loro, Will Robie è sempre pronto agli imprevisti, con un piano principale da svolgere e uno di sopravvivenza se l’operazione, per qualche motivo, dovesse andare storta. Un personaggio, dunque, che può anche diventare televisivo, ma che in un libro si apprezza di più, proprio grazie al processo di immedesimazione con l’eroe e ai particolari che durante la lettura non si perdono. Will Robie è, quindi, un uomo straordinario di cui anche le donne, vi assicuro, subiscono il fascino e ce ne sono anche nella storia.
La strada di Will Robie si incrocia con quella di un’adolescente, Julie Getty, che è stata testimone di due brutali omicidi. Julie è una ragazzina molto intelligente ed è tutt’altro che sprovveduta, anche se i suoi quattordici anni hanno comunque qualche limitazione.
Questo libro mi ha conquistata, forse perché letto proprio nel periodo giusto.
È un bel tomo grande: il numero di pagine non è indifferente (532) e potrebbe, a prima vista, spaventare chi non è un gran lettore, ma quando ci si addentra nella vicenda non esiste più alcun “ma”, poiché è una spy story che si legge tutta d’un fiato, con una serie di vicende incatenate fra loro che tengono inchiodato il lettore con il fiato sospeso, mentre divora un capitolo dopo l’altro. I capitoli sono brevi: proprio come piacciono a me (… e sono 100).
Tante sono le situazioni e i personaggi intrecciati nello stesso destino. È un super Baldacci, nell’aver orchestrato una storia così avvincente, dove le scene d’azione (esplosioni, inseguimenti, sparatorie, …) si susseguono ai dialoghi. Ogni personaggio ha il suo posto in questo thriller dai risvolti internazionali, ma è sicuro che, a fine lettura, Will Robie non lo dimenticherete!
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L'estate della paura
Un libro legato all’estate sin dal titolo ;-)
Pochi scrittori hanno il grande pregio di saper passare da un genere all’altro, risultando convincenti ed ottenendo ottimi risultati. Dan Simmons, specializzato e famoso, soprattutto per il genere di fantascienza, con L’estate della paura si è messo alla prova con il genere horror ed ha stupito anche Stephen King il quale non si è potuto trattenere dal dire: “Uno dei pochissimi libri che non si può non leggere … mi sento in soggezione nei confronti di Dan Simmons.”
È una sensazione che, a mio avviso, prova anche il lettore che si sente come se stesse realmente leggendo un romanzo di Stephen King. È un grande Dan Simmons nell’averne imitato lo stile, pur rimanendo originale nella sua creatività e nel suo modo di narrare.
Questo romanzo, scritto nel 1991 e riedito, per la prima volta, in versione integrale in Italia, è anche un romanzo di formazione. È la storia di cinque ragazzini (Mike, Duane, Dale, Harlen e Kevin) e di un mistero che ruota intorno alla vecchia scuola del paese. È il 1960, quando inizia la storia. Il suono della campana avverte che le lezioni finiscono definitivamente per l’edificio, perché è l’ultimo giorno di scuola, ma anche perché nella Old Central non ce ne saranno altre. Invece, per quel gruppo di ragazzi, in quel paesino di contadini, sta per iniziare un’avventura che cambierà le loro esistenze, li farà maturare intimamente e all’improvviso, ma farà correre loro anche grandissimi rischi. Non tutti riusciranno a sopravvivere a quella terribile esperienza. Proprio loro che, per gioco, hanno formato la pattuglia in bicicletta per vigilare sulla sicurezza del loro microcosmo e per passare spensieratamente impegnati il tempo libero, scoprono che la realtà è molto diversa e che qualcosa di oscuro e malvagio minaccia l’apparente tranquillità di quel paesino di campagna e reclama ingenti tributi di sangue.
La luminosità iniziale delle pagine, caratterizzate dal sole estivo e dalla polvere in cui i ragazzi giocano a sentirsi adulti, si alterna al buio della notte, dove strane e minacciose fluorescenze mostrano una realtà che tutti credono impossibile. I ragazzini rischiano di non essere creduti, se raccontano ciò che hanno visto e ciò che li spaventa. Nonostante tutto, fanno squadra e vogliono lottare contro il male che aleggia nell’aria e si nasconde dentro le ombre. È un mistero legato a qualcosa che risale a molti secoli prima. Sebbene i piccoli protagonisti siano molto giovani, non mancano ricerche approfondite in ambito storico per svelare l’origine del male, perché anche nel gruppo c’è sempre chi si distingue.
L’apparente serenità, che caratterizza i primi capitoli, si trasforma presto nell’orrore che domina la maggior parte delle pagine ed è sempre presente. Il coraggio o l’irresponsabilità dei protagonisti costringe il lettore ad affezionarsi a loro e a rimanere con il fiato sospeso, mentre segue l’evolversi delle loro azioni, dettate dall’immaturità della giovane età. Ognuno diverso, ognuno con la sua personalità e le sue peculiarità, nell’agire e nel dare risposte. Per ognuno di loro ci sarà un incubo e un pericolo cui tentare di sopravvivere. Se all’inizio la lentezza del libro era voluta soprattutto per creare l’atmosfera di routine che poi verrà sconvolta, nel momento in cui inizia ad insinuarsi la paura, il ritmo aumenta e ogni pagina riesce a creare un incubo da cui è difficile liberarsi.
Se non avete paura del buio ed apprezzate i romanzi horror, questo libro è ideale per voi, soprattutto nella versione integrale proposta da Gargoyle, che è pregevole anche perché ha l’interessante postfazione dello scrittore e saggista Riccardo D’Anna che sviluppa le tematiche e ne approfondisce la trama con vivaci spunti culturali.
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Caldo sguardo greco
Caldo sguardo greco è un titolo che infiamma la fantasia di qualunque lettrice di romance, soprattutto se il soggetto in questione è una donna ben predisposta per questo tipo di ambientazione, ossia “Fuoco greco”. La scrittrice Susanne James ha proposto, per il suo pubblico di affezionate lettrici, un romanzo intenso, ma che si apre con lentezza e moderazione, e si sviluppa con l’eleganza propria della collana Collezione.
I protagonisti sono Helena Kingston (giovane donna in carriera) e il greco Oscar Theotokis (capo dell’importante azienda di famiglia). I due hanno un passato in comune: infatti, dieci anni prima, da ragazzi, sono stati innamorati, quasi fidanzati, finché lui non l’ha lasciata senza nemmeno darle una spiegazione. Dieci anni dopo si ritrovano uniti da un testamento. La zia di lui, Isobel, un’anziana vedova senza figli, ha lasciato a entrambi, in eredità, una splendida villa.
Ovviamente, lei non vuole che lui sappia che lei ancora prova qualcosa per lui e che anzi non è riuscita a dimenticarlo. Idem per lui, che non le ha mai spiegato perché ha troncato il loro amore. Lui, però, aveva un ottimo motivo, ma lei non lo sa e nemmeno le lettrici che si ritroveranno a perdonarlo insieme a Helena.
Nella vita reale, non c’è giustificazione che tenga, ma se si è in un romance, le donne perdonerebbero qualsiasi cosa, soprattutto se si vive un amore in un’ambientazione così romantica. Lo scenario di questa storia d’amore è la stupenda e soleggiata Corfù, dove i sentimenti più intensi non sbocciano soltanto tra i turisti.
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Romantic suspense con Julie Garwood
Julie Garwood propone un genere di romanzo che racchiude nelle sue pagine vari elementi che lo portano a essere nello stesso tempo un romantic suspense, un soft thriller, ma anche un medical romance, poiché la protagonista è un medico ed anche molto competente.
Il patto è il secondo romanzo di Julie Garwood (il primo è La confessione). E anche se si ripete il cognome di uno dei protagonisti, ossia Buchanan, che infatti appartiene alla stessa famiglia del protagonista del precedente romanzo, non ne limita la comprensione al lettore che inizia direttamente dal secondo. Infatti, il primo non l’ho letto, ma è stato un piacere scoprire il secondo, per lo stile di questo thriller romantico che rende felici le lettrici che hanno bisogno di provare un brivido di suspense, mentre cercano delle ore di relax e si affidano a Julie Garwood.
Questo romanzo mi ha conquistata per la trama, che accosta situazioni serene, quotidiane e romantiche a sparatorie e sanguinolenti colpi di scena. Il tutto procede con classe e con descrizioni, funzionali a conoscere anche la psicologia e la vita precedente dei personaggi. Non a caso, la scrittura, così attenta alle sfumature caratteriali, è opera di una donna.
Più di 450 pagine, scritte fluentemente, che raccontano l’intrecciarsi di varie vite, non soltanto quelle dei personaggi principali, Theo Buchanan e Michelle Renard. Tra i personaggi secondari, per movimentare e romanzare la storia, ci sono, come è normale che sia, sia i buoni che i cattivi. La Garwood ci accompagna nell’inquadrarli, senza toglierci nessun colpo di scena o privarci di pagine di suspense.
E non manca l’amore che si insinua subito fra Theo e Michelle, la quale lo soccorre da un malore, durante un galà. Quindi, si incontrano per caso. Lui è uno stimato avvocato del Dipartimento di Giustizia, abituato a investigare, mentre lei è una dottoressa che sta avviando una clinica in un paesino semi sconosciuto tra le paludi della Louisiana, dove è nata e dove vive ancora la sua famiglia.
Non voglio lasciarmi sfuggire molto, ma a complicare le cose arrivano il Club della Semina e tutta una serie di illegalità, segreti e intrighi familiari.
Il patto di Julie Garwood è un bellissimo romantic thriller, carico di suspense, che vi consiglio.
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Frizzante passione
“Frizzante” è l’aggettivo giusto per questo romance, perché lo è nel titolo (FRIZZANTE PASSIONE di Susan Lyons), nella splendida copertina (una ragazza sexy e tormentata con una coppa di Champagne sullo sfondo di una grande città), nella storia narrata, dove la componente erotica è in primo piano.
Approfondiamo quest’ultimo aspetto, la storia, densa di erotismo, che fa parte della Miniserie “SEX 4 THE CITY” di cui è il primo, piccante, sensuale, “frizzante” volume.
Ci sono 4 amiche (Suzanne, Ann, Jenny e Rina) che, ogni lunedì, si incontrano per parlare della loro vita sentimentale, un po’ come accade nella tanto amata serie tv Sex & the City. C’è qualche somiglianza nel rapporto fra le 4 amiche, ma questo non toglie bellezza e novità a questo primo romance della miniserie. Suzanne cerca il suo grande amore, ma lo ha già incontrato quattro anni prima, durante una vacanza a Creta. Non sa di amarlo. Non sa nemmeno chi è e dove vive. Potrà reincontrarlo?
Certo che ci riuscirà, perché questo è uno splendido romance Harmony Passion con happy endings.
Qual è stata la tua volta più memorabile? Ovviamente si parla anche di sesso. Questa è la domanda cruciale del libro, quella che quattro amiche si pongono e a cui rispondono una alla volta.
Per rispondere, Suzanne pensa subito a un torrido pomeriggio di qualche anno prima, durante l’incantevole vacanza a Creta, trascorso tra le braccia di un perfetto estraneo, un aitante Adone dalla pelle color cioccolato che le ha fatto conoscere il più sublime piacere dei sensi.
Le amiche le consigliano di provare a rintracciarlo tramite Internet.
È un modo moderno, attuale, di vivere le emozioni, navigando in rete.
La cosa strabiliante è che ci riesce davvero. Sembra impossibile, ma ci riesce e la componente fiabesca della situazione si tinge di sfumature sensualmente erotiche.
Per soddisfare il ricordo di com’era un tempo, Suzanne, da tranquilla veterinaria, si trasforma in una spregiudicata bomba sexy (Trasgressiva69) e, incredibilmente, riesce a mettersi in contatto con l'affascinante Jaxon, un promettente avvocato, che ha fatto naufragare il suo matrimonio per seguire la carriera.
Entrambi non si sono mai dimenticati, pur non conoscendosi affatto, pur essendo di etnia diversa, pur non sapendo esattamente cosa cercano l’uno dall’altra. Tra loro comincia un intenso scambio di e-mail sensuali e incontri ad alta temperatura erotica. Nessuno dei due cerca una relazione seria, solo sesso disinibito e passionale, senza legami né impegni. È per questo che stabiliscono la Regola dello Champagne: tra loro niente è proibito, purché non sia banale e noioso, esattamente come una coppa di Champagne (presente anche in copertina). Il loro rapporto deve restare, quindi, sempre frizzante.
Iniziano così una storia erotica, ma anche sentimentale, e la vera trasgressione per loro sarà infrangere tutte le regole. A complicare la loro vita, non mancano i dubbi di lei, un’ex moglie e una madre molto attaccata al figlio.
Susanne mostrerà la sua vera, tranquilla identità e Jaxon (com’è meravigliosamente prevedibile e rassicurante saperlo) metterà lei al di sopra anche di tutti i suoi desideri e sogni di sempre, poiché soltanto lei saprà rendere unica la sua vita.
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Nella tenda dello sceicco
Wow! Dolcissimo il romance di Annie West.
Mi sono imbattuta in questo Collezione, attratta dall’ambientazione “I Principi del Deserto”, dove la protagonista femminile incontra sempre uno sceicco, ossia un uomo misterioso, affascinante e incredibilmente ricco. Con questo libro ci si trova catapultate in un luogo esotico e fiabesco per poco più di 150 pagine, sufficienti a raccontare elegantemente un incontro e la nascita di un amore. È un mini-romanzo da VOTO 10, perché mi è piaciuto tantissimo, avendo saputo raccontare con tenerezza e eleganza una storia d’amore nata dalla fragilità umana.
È Nella tenda dello Sceicco, dove due anime solitarie si incontrano e scoprono di essere fatta l’una per l’altra.
Lui è un uomo seducente e buono, di nome Amir, ed è lo sceicco del Tarakhar.
Lei è una ragazza che è stata rapita mentre viaggiava sola nel deserto. Il suo nome è Cassie e non accetta di sentirsi la schiava di nessuno, come non accetterebbe mai il ruolo di semplice amante.
Amir è l’uomo che le fa una promessa, quella di salvarla dopo che è stata rapita e offerta allo sceicco.
Ma incontrarsi e conoscersi cambia la vita di entrambi. Esplode la passione e nasce l’amore.
È un romanzo che ho apprezzato per la perfezione dei dialoghi, per le descrizioni non invasive, per la trama che giunge senza forzature a un romanticissimo happy endings. Resterà sicuramente fra i miei preferiti.
L’ambientazione desertica è sempre molto romanticamente esotica, perché narra una cultura misteriosa e da mille e una notte.
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Piccanti fantasie, il seguito di Frizzante passion
Suzanne, Ann, Rina e Jenny sono donne che già vi ho presentato. Se ricordate la bionda Suzanne di Frizzante passione, vi sono già noti lo stile brioso e la trama fortemente erotica dei romanzi di Susan Lyons e della sua miniserie intitolata quasi come un celebre telefilm tutto al femminile, che piaceva anche agli uomini per la tematica sexy.
Piccanti fantasie è il secondo dei 4 romanzi della miniserie Sex 4 the City. Ecco perché i quattro nomi di donna vi sono già noti.
Infatti, le Sex 4 the City sono quattro amiche che si incontrano tutti i lunedì per bere, mangiare e parlare di tutto, ma soprattutto delle loro avventure erotiche. Esattamente come nella serie tv con Sarah Jessica Parker. Il chick lit si tinge di erotismo con Susan Lyons.
In questo romanzo-episodio, eroticamente rosa, la protagonista è la giornalista Jenny Yuen che invita le sue amiche in un locale per assistere a un concorso sul quale dovrà scrivere un articolo.
È in programma uno spettacolo alla Full Monty con aitanti vigili del fuoco che dovranno spogliarsi dinanzi ad un accesso pubblico femminile. I 12 vincitori si aggiudicheranno una foto in un calendario da vendere per beneficenza. Il vincitore, Mister Febbraio, è il virile e muscoloso Scott Jackman. La sua esibizione è così sensuale che conquista Jenny.
Anche a Scott, Jenny non è indifferente e al loro torrido primo incontro ne seguono altri sempre più bollenti, in cui esploreranno tutte le loro più torbide fantasie, senza tabù né impegni.
C’è, però, qualche intoppo nella loro storia, perché Jenny è cinese e appartiene a una famiglia molto all’antica che tende a sorvegliarla. Tra loro non ci potrebbe essere altro che sesso, ma i giochi si complicano perché arrivano i sentimenti.
In fondo non si può resistere molto (un balletto sexy, un finto salvataggio in un edificio in fiamme e la fantasia erotica di una servizievole geisha) quando i giochi erotici diventano sempre più piccanti. Da amanti clandestini a innamorati: Scott e Jenny sapranno fare la scelta giusta.
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L'angelo del peccato di Ann Lethbridge
Un romanzo che ho scelto per la trama. L’angelo del peccato (titolo originale: “The Gamekeeper’s Lady”) di Ann Lethbridge è la storia d’amore fra un ricco libertino, Lord Robert Mountford, e una fanciulla sotto la tutela dello zio, Frederica Bracewell. II loro primo incontro sembra uscito da un classico della letteratura inglese. È ambientato in Inghilterra, fra il 1816 e il 1819.
Lui, Robert, dopo un terribile scandalo che ha sconvolto la sua vita, si è ritirato nella tenuta di Wynchwood, nel Kent, dove finge di essere il guardiacaccia. Poi incontra per caso Frederica Bracewell, e quella giovane, così diversa dalle raffinate fanciulle del ton, sembra avere su di lui l’effetto di un sortilegio: è amore a prima vista per entrambi, ma è difficile da ammettere.
Lei, Frederica, ha il viso di un angelo e una grande passione per l’arte. Infatti, è molto brava nel disegno, ma in pochi conoscono questo suo talento segreto.
È un romanzo che inizia magnificamente, come un capolavoro, per poi subire una trasformazione dopo le prime 200 pagine. Sembra di ritrovarsi quasi in un altro romanzo. La storia è simile a L’amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence, senza le parti più pesanti. L’intensità di alcuni passi si avvicina molto all’altra storia e la riporta alla mente, per poi cambiare, fino a giungere a un brioso e romantico finale. Ci sono il ballo in maschera, i pettegolezzi, le vendette, i segreti da rivelare e l’orgoglio che i protagonisti devono superare per far arrivare la vera felicità nelle loro vite. L’happy endings è assicurato ed è romanticissimo in questo romanzo storico Seduction.
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Non abbastanza morta - Trappola esplosiva
“Wolfe è un grand’uomo, su questo non ci sono dubbi... Ma come lei sa, spesso il genio è sinonimo di follia.”
Nero Wolfe è un personaggio di fantasia nato dalla penna di Rex Stout. È un uomo dall’intelletto singolare ed è specializzato nella risoluzione di intricati casi di omicidio. Anche in Non abbastanza morta, un romanzo breve del 1942, Nero Wolfe, insieme al suo amico Archie Goodwin, indaga.
La signorina Ann Amory custodisce un segreto piuttosto pericoloso. Lily Rowan, sua amica, è preoccupata per la sua incolumità e chiede a Nero Wolfe di proteggerla, ma lei viene assassinata prima e con una sciarpa azzurra avvolta intorno al collo. Nel romanzo, come sempre, la parte attiva dell’indagine è svolta da Goodwin, ma la soluzione è sempre merito di Nero Wolfe. L’indagine si svolge con la solita lentezza, propria del giallo classico e soprattutto trasmettendo perfettamente lo stile di Rex Stout. Giungere alla risoluzione del mistero, sulla morte di colei che dà il titolo al romanzo, Non abbastanza morta, sembra sempre più impossibile, ma Nero Wolfe riesce sempre a stupire il lettore.
Accade lo stesso anche con il secondo titolo contenuto in questo volume, Trappola esplosiva, una novella gialla del 1944. Wolfe è diventato consulente dell’esercito e indaga sulla fine del capitano Cross, per conto del colonnello Ryder (già conosciuto nel precedente romanzo), che, in una fase cruciale delle indagini, va incontro anche lui alla morte, ucciso da una bomba a mano, un aggeggio rosa posato sulla scrivania.
I cattivi di Rex Stout hanno un qualcosa che li rende memorabili. Forse anche per questo, sia nel passato come nel presente, Nero Wolfe con tutte le sue storie si presta bene a diventare anche un ottimo personaggio televisivo che riesce ad interessare e a intrattenere piacevolmente.
Il volume doppio è pregevole anche della prefazione scritta da Giancarlo De Cataldo.
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La vita anche Nel Limbo
Nel Limbo è un libro che ho scelto per la copertina (che mi ha subito catturata), per la trama (che mi è sembrata subito interessante), per il genere (il thriller è tra i miei preferiti), per la scrittrice Rosamund Lupton (di cui ho sentito parlare bene).
Anche questo thriller è un bestseller, ma è diverso da come me lo aspettavo, probabilmente per quel tocco di soprannaturale e di mistico. Il perché del titolo “Nel limbo” mi ha incuriosita e ha aperto in me varie aspettative dovute a reminescenze dantesche, ma non c’è stato niente di quello che mi aspettavo. È stato un romanzo che mi ha sorpresa e mi ha tenuta con il fiato sospeso, fino all’ultimo rigo.
La trama in sintesi …
Grace Covey è felicemente sposata con un uomo di successo, Mike, e ha due figli: Jenny, che ha sedici anni e gambe lunghe da far girare la testa a uomini ammirati e a donne invidiose, e Adam, un bambino di otto anni, sensibile e dolce, che legge di cavalieri buoni e si fa chiamare Sir Covey. Grace non sa che la vita che ha conosciuto finora durerà meno di ventiquattro ore. Infatti, tutto cambia il giorno del compleanno di suo figlio che è anche la giornata dello sport a scuola. Scoppia un incendio e tutti credono che nella scuola non ci sia nessuno, ma Grace si accorge dell’assenza di sua figlia e corre a cercarla all’interno dell’edificio. Ne uscirà solo con l’aiuto dei pompieri insieme a Jenny. Grace, però, è in coma irreversibile, mentre Jenny è gravemente ustionata e i medici la tengono in coma farmacologico. Eccomi ritornata al perché del titolo. L’io narrativo è affidato a Grace che, anche in coma, continua a muoversi come un’essenza incorporea, un angelo che veglia sulla sua famiglia e cerca di scoprire la verità. Grace non è sola: con lei c’è Jenny che non riesce a ricordare niente. Entrambe sono due anime confuse che cercano di mettere insieme i pezzi del puzzle della loro memoria. Dietro l’immane tragedia si nasconde, infatti, una verità ancora più inquietante: l’incendio è doloso e sembra che il piromane abbia voluto colpire proprio Jenny.
La soprannaturale e mistica Grace osserva il dolore di suo marito, l’avvicendarsi in ospedale di amici addolorati e della cognata che lavora in polizia e indaga sul caso perché ha subito capito che qualcosa non è chiaro. Il giallo si infittisce e la suspense non viene risparmiata al lettore. Tutti i personaggi coinvolti sembrano nascondere qualcosa. E la sicurezza di aver capito che cosa sia successo appare impossibile perché le condizioni precarie di Grace e Jenny possono impedire al lettore di giungere alla soluzione del mistero che potrebbe rivelare una verità agghiacciante.
Rispetto ad altri libri che ho letto, questo risulta avere un impatto emotivo molto più forte, forse proprio per la condizione immobile di Grace e Jenny in coma.
La storia, grazie a questa strategia narrativa, risulta straordinariamente mozzafiato, con uno stile poetico e commovente e con una forte dose di suspense.
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Toinette: la sua vita fatta di scandali e tormenti
Un romanzo storico che racconta approfonditamente il dipanarsi di una serie di vicende che porteranno a un noto, finale tragico per Maria Antonietta, regina di Francia, per suo marito Luigi XVI e la sua famiglia.
Nonostante tutto, la tragicità del finale (cui non si giunge poiché è il secondo romanzo di una trilogia) si avverte in diverse parti della narrazione, dove una giovane e bellissima regina cerca di sopravvivere a una rete che le si stringe addosso, fatta di segreti, tradimenti e cospirazioni.
Dopo il successo de Il diario proibito di Maria Antonietta, con I segreti di una regina, Juliet Grey continua a raccontare gli scandali reali di quella che fu la più chiacchierata regina di Francia. La voce affascinante della regina permette alla narrazione di raccontare una storia in cui i dettagli tornano alla luce e sembra di essere con lei nei lussuosi ambienti di corte a scegliere abiti regali, gioielli fatti di diamanti, a camminare all’interno di palazzi imponenti, dove anche i muri hanno orecchie, ma non tralasciando anche balli in maschera e cene di gala. Il processo di immedesimazione del lettore nella storia è davvero eccezionale. Nello splendore, però, aleggia sempre quella tragica fine verso cui andranno la vita di corte e gli amori (sua maestà Luigi XVI e il conte Axel von Fersen) di una giovane regina che cerca di svolgere al meglio il suo ruolo per non essere restituita all’Austria. Oltre che a livello storico, Maria Antonietta appare descritta anche sul piano psicologico come donna desiderosa di poter provare presto l’amore e la maternità. La regina degli eccessi di corte altro non era che una donna molto sola che il peso della Monarchia e delle cospirazioni tentavano di schiacciare.
Notevole e prezioso questo romanzo per le ricostruzioni storiche, architettoniche, sociologiche e psicologiche, comprovate da una nota dell’autrice e da una ricca bibliografia che Juliet Grey fornisce in appendice al romanzo.
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L'apparente serenita' ...
Un romanzo diverso dagli altri perché ha i suoi punti di forza nella lentezza e nel senso di staticità con cui è scritto. Una tecnica giustamente adatta a far assimilare l’immobilità dell’ambiente che racconta, quello della borghesia ebraica, ancorata alle sue rassicuranti tradizioni.
Leggendo la trama, forse, si resta un po’ fuorviati dalla storia d’amore in primo piano che concentra le aspettative del lettore sui personaggi del triangolo amoroso. Ma l’argomento principale è la forza della comunità ebraica che diventa la forza del singolo individuo.
È un periodo in cui spesso mi ritrovo a leggere libri che parlano di ebraismo, i quali esercitano un notevole fascino, probabilmente proprio per questo legame stretto con una fitta rete di usanze, costumi e tradizioni.
La storia d’amore tra la coppia storica formata da Adam e Rachel subisce dei contraccolpi quando ritorna la tanto chiacchierata cugina americana di Rachel, Ellie, che è una ragazza dal passato doloroso e dal presente difficile per il suo modo di vivere anticonformista. Ellie è la bomba ad orologeria pronta a esplodere e ciò avviene in concomitanza del fidanzamento ufficiale di Adam e Rachel.
Le due cugine sono fisicamente e caratterialmente opposte e Adam, che ha sempre e solo avuto occhi per Rachel, prova un’attrazione al limite dell’ossessione per Ellie, che lo ricambia, pur essendo un personaggio estremamente volubile. L’apparente felicità di Adam sta per subire un terremoto emotivo che rischia di destabilizzare l’intera comunità.
È una storia che racconta la comunità ebraica, com’è oggi, e la perdita dell’innocenza da parte dei personaggi, divisi fra l’apparente serenità e la ricerca della vera felicità.
È un libro non semplice, ma è un bel libro. E se si pensa che è l’esordio della scrittrice Francesca Segal è davvero un memorabile inizio.
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Un romanzo immaginario ma possibile
Si leggono libri che sembrano uno uguale all’altro, finché non arriva quello che fa la differenza.
È una storia originalissima, quella che ho letto. L’autore è Matthew Dicks, il quale, con L’amico immaginario, ha inventato una storia straordinaria, commovente e che trasmette un messaggio di speranza, di unione e di forza.
Mi ha incantata la fantasia che è alla base di questo romanzo. Davvero bravo Matthew Dicks nell’inventare non solo personaggi verosimili, ma anche quelli immaginari, e nel raccontare le loro quotidiane vite. Ogni personaggio, anche immaginario, ha una perfetta caratterizzazione. Alcuni sono più elementari di altri, ma è perché ovviamente i personaggi immaginari sono legati da un forte vincolo ai loro piccoli creatori, i bambini che hanno una visione limitata del mondo.
Nelle prime pagine, per me, è stato come tornare indietro nel tempo e ho ricordato che anche io, come un po’ tutti, abbiamo avuto un amico immaginario, ma crescendo lo abbiamo dimenticato. Dicks ha voluto ricordare il suo e farlo diventare un personaggio, un angelo, un compagno di giochi e all’occorrenza anche un eroe. L’amico immaginario è anche un romanzo psicologico che fa riflettere sul nostro primo modo di rapportarci con il mondo esterno, fuori dalla parte interiore, fatta di fantasie e sogni.
La prima componente originale di questo romanzo è sicuramente la voce che racconta la storia, affidata proprio al personaggio immaginario, Budo. Inoltre, originali e avvincenti sono anche le vicende narrate, quando qualcosa di terribile accade al piccolo e indifeso Max per colpa di una delle maestre. Una storia che risulta attuale, possibile più che semplicemente immaginaria.
Ve lo consiglio. È un libro che bisogna assolutamente leggere.
Mi sento di celebrare questo scrittore che, come primo lavoro, è un maestro ed ha saputo raccontare con arte il mondo poetico e fantasioso dei bambini.
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Un diario che racconta una vita d'amore
Un romanzo nel romanzo, un antico diario nella vita di vari personaggi, un alone di magia sull’esistenza di chi vive nel presente. Un libro emozionante e ricco di sentimenti.
Il diario di velluto cremisi di Sarah Jio è un romanzo che mi è piaciuto tantissimo e ha saputo commuovermi, emozionarmi, grazie alla sua trama non tanto semplice, piena di personaggi, del presente e del passato, e di vari tasselli e indizi disseminati fra le pagine che poi trovano il giusto epilogo e non restano mai fini a se stessi.
Grazie a Il diario di velluto cremisi, ho avuto modo di leggere pagine che parlano stupendamente d’amore.
Per chi adora i libri dove ci sono grandi amori e grandi passioni, ma anche tanti segreti che rendono impossibile la felicità altrui, questo è il libro giusto. Fra le pagine di questo romanzo si indaga sull’amore, sulla sua resistenza al tempo e agli ostacoli che la vita può porre sulla strada di due anime gemelle.
È un libro che si legge con interesse e che non ha pagine pesanti, ma un crescendo di informazioni che provocano emozioni e scatenano aspettative nelle anime romantiche.
Oltre al diario, ci sono foto e lettere d’amore che raccontano segreti che nessuno vorrebbe che tornassero a galla e che costituiscono un mistero che deve essere svelato.
La protagonista è Emily, una scrittrice divenuta famosa grazie ad un libro di successo, ma bloccata per scriverne il secondo. Oltre a questo problema, ha recentemente divorziato e sente il bisogno di cambiare aria. Così torna sull’isola dove trascorreva le vacanze durante la sua infanzia, perché vuole ritrovare la serenità accanto all’anziana zia Bee, ma viene travolta da una serie di emozioni scatenate da vari indizi e soprattutto dal misterioso diario di velluto cremisi che le fa scoprire segreti e passioni che nemmeno il tempo è stato in grado di attenuare e che si intrecceranno con la sua stessa esistenza.
Un libro che fa palpitare e riempie di emozioni e nella cui lettura ci si immerge come lettrice e ci si identifica nella voglia di scoprire che ne è stato di Ester, l’autrice del misterioso diario di velluto cremisi.
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10° episodio per le Donne del Club Omicidi
È un romanzo che fa parte di una serie. Pensavo fosse il primo, ma non lo è. Nonostante i precedenti romanzi, si legge e si comprende benissimo. Prima di La cerimonia, James Patterson e Maxine Paetro hanno già pubblicato ben 10 libri. Non tutti scritti insieme. Infatti, il primo l’ha scritto da solo nel 2003. Poi ne ha scritti 2 Andrew Gross e infine 7 con la Paetro.
Cos’è questo romanzo? È un poliziesco al femminile, ma anche un legal thriller. Ci sono indagini svolte da poliziotti, ma anche processi dibattuti in aula. Lo possiamo definire un incrocio fra Sex and the City e CSI, ma ci metterei anche un po’ di Law & Order.
La cerimonia è un romanzo della serie “Le donne del Club Omicidi”, che hanno come protagonista principale Lindsay Boxer, insieme alle sue amiche.
È un thriller brillante, avvincente, ma anche romantico. Le quattro donne del romanzo sono donne in carriera e indagano, mentre le loro vicende personali e sentimentali si intrecciano.
Quando c’è Patterson di mezzo, la garanzia è che l’indagine sarà sicuramente originale, interessante, adrenalinica. Ciò anche grazie alla scrittura fluente e ai capitoli brevi e brevissimi, che inquadrano più l’azione che la descrizione. Grazie ai dialoghi, tutto procede in modo dinamico, un colpo di scena dopo l’altro. E non devo dimenticare di dirvi che il caso da risolvere non è uno solo, ma più di uno: una donna colpevole di aver ucciso il marito, una minorenne cui è stato rubato dal grembo il neonato e un gruppo di donne drogate e stuprate. Anche le indagini sono al femminile, poiché le vittime più deboli sono sempre le donne. Fra menzogne e false piste, è un thriller che piace e tiene con il fiato sospeso.
Perché si intitola La cerimonia? Perché Lindsay Boxer nel primo capitolo finalmente si sposa.
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Atroci torture su cui investigare ...
È una scrittrice noir che può competere e vincere sui colleghi uomini. Karin Slaughter non perde un colpo quando scrive un thriller, perfetto nei dettagli della scena del crimine, nella caratterizzazione dei personaggi (principali e non solo: hanno tutti un’identità precisa), nei meccanismi che generano la suspense e nei colpi di scena.
Di lei, vi ho già parlato con entusiasmo. Sto seguendo la serie investigativa che ha come protagonisti Will Trent (“il dislessico lunatico”) e Faith Michell (“la cicciona che ha problemi con gli uomini”). Di lei potrei dirvi altro, ma non voglio rovinarvi il bello di scoprirlo da soli. Così come non voglio rovinare i dettagli dell’indagine, ma qualcosa della trama posso anticiparvela e posso lasciarmi sfuggire, concedetemelo, anche qualcosa di tecnico. Non troviamo solo Will e Faith, ma anche la dottoressa Sara Linton, con varie specializzazioni mediche, grandi acume e competenza, vedova, un personaggio femminile davvero complesso e che ha già una propria vita. Infatti, la si ritrova in un’altra serie di medical thriller della Slaugther, ossia la serie Grant County. Insieme a Will e Faith va a inaugurare il primo volume della Georgia Series.
Anche questa volta, il romanzo inizia narrando di personaggi minori in una raccapricciante scena iniziale, ma, come sempre, la bravissima Slaughter, prima che ci si trovi davanti alla tragedia, è capace di delineare con profondità la vita, il carattere e la complessità di ognuno di loro.
Quando nel pronto soccorso dell’ospedale di Sara Linton, arriva la vittima di un incidente stradale capisce subito che le sue ferite sono dovute anche a torture che la poveretta ha subito. L’indagine, anche se non lo è da subito, diventa del GBI per cui lavorano Will Trent e Faith Mitchell. Mentre l’indagine prende forma, le vite dei tre personaggi principali si intrecciano, senza diventare invasive, ma tracciando con poche righe la complessità dei loro pensieri e rivelando tratti nascosti delle loro identità.
Agghiacciante, terribile, un incubo che viene raccontato ottimamente da Karin Slaughter nel suo stile scorrevole, con una trama avvincente. È decisamente il mio genere. Nonostante i capitoli siano, come sempre, lunghi, riesce a mantenere l’adrenalina, evitando i punti morti. Anche se l’indagine fatica ad arrivare alla soluzione, non fa annoiare il lettore che, anzi, ogni volta che finisce un capitolo, si sorprende per un colpo di scena che dilata le aspettative e impedisce di staccarsi dalla lettura.
***AVVISO SPOILER***
Questa volta, le parti in cui si divide il romanzo, ossia “i giorni”, sono sette e il numero ha qualcosa di biblico. Non trovate? Non a caso, il titolo di questo thriller è Genesi.
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Una casa claustrofobicamente "perfetta"
Un libro che ho letto tutto d'un fiato, mentre mi calavo progressivamente nella storia.
Tutti, dentro di noi, siamo sempre alla ricerca della casa, del luogo che consideriamo “perfetto per noi”, il nostro rifugio da cui guardare il mondo. Molto spesso non è sicuro come vorremmo.
È stato così che, dopo aver visto il booktrailer (che trasmetteva l’inquietudine che si prova con un film horror), mi sono lasciata entusiasmare dalla trama di questo libro horror-thriller di Ben H. Winters dal titolo “Una casa perfetta”.
Una famiglia si trasferisce in quella che crede essere la casa perfetta. Sembra la perfetta ambientazione di un film horror. Ce ne sono tanti in giro, ma i film sono sempre meno inquietanti di un romanzo, le cui parole entrano nella nostra mente per incontrare le nostre paure e fondersi fino a diventare degli incubi tremendi.
Ben H. Winters ha fatto un ottimo lavoro nella stesura di questo libro che ho trovato perfettamente claustrofobico. Ci si immedesima nella vita dei personaggi, nei loro desideri, comprensibilmente umani, e nelle loro paure che nascono dai dubbi, dalle insicurezze, dagli angoli più reconditi della nostra mente.
Il seme del dubbio è presente in ogni parola, in ogni descrizione, in ogni non detto. Ci si chiede se sia la realtà o un incubo.
La scrittura perfettamente semplice con cui Winters ha scritto questo libro segue le tecniche della suspense, grazie ai non detto, agli indizi anticipati o disseminati casualmente fra le pagine. Il lettore si immerge progressivamente nella vita all’apparenza serena e normale di una famigliola, composta di tre persone, padre, madre e figlioletta (tre anni e mezzo, ma ne dimostra di più in alcuni atteggiamenti sorprendenti). È così, attraverso tutti gli aspetti e le necessità del quotidiano, che l’apparente tranquillità di Alex, Susan e Emma inizia a cambiare progressivamente. Il lettore è perfettamente inserito nella storia, narrata da Susan, moglie di Alex e madre di Emma. Tutto procede in modo dinamico, tanto che le pagine scorrono, senza che il lettore se ne accorga, mentre l’inquietudine aumenta, insieme ai dubbi e ai vari risvolti della storia che appaiono dei riusciti colpi di scena.
Si scivola dalla normalità in un’agghiacciante situazione claustrofobica, dove la casa avvolge minacciosamente chi ci vive. Se amate il genere horror classico, in questo romanzo moderno, ma dello stesso genere, troverete tutti gli ingredienti e le tecniche narratologiche che ne fanno un ottimo e inquietante libro dall’ambientazione claustrofobica.
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