Hyperversum Hyperversum

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F.Angeli Opinione inserita da F.Angeli    06 Aprile, 2014
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UN TUFFO NEL PASSATO

Hyperversum di Cecilia Randall è un fantasy italiano che si incentra principalmente nel raccontare le imprese di Ian e Daniel in un contesto storico medievale; la trama si presenta nel complesso interessante, e nonostante sia lungo quasi 800 pagine è molto scorrevole, con particolati colpi di scena che riescono ad affascinare i lettori. E' il primo romanzo dell'autrice, e si nota che è la sua prima esperienza, ma è comunque un libro degno di nota. Il pregio principale è che nonostante sia un fantasy storico piace anche a molti che non apprezzano le storie ambientate in anni non contemporanei ai nostri. Il punto debole principale invece è il modo in cui vengono rappresentati i personaggi, i quali posso sembrare poco realistici e i loro dialoghi inverosimili, specie per Ian, che a volte può sembrare più che un uomo per la sua tempra morale. E' comunque qualcosa per cui vale la spesa, specialmente per il finale ingegnoso e inaspettato, probabilmente la parte migliore del romanzo, che in fondo un po' di soddisfazione la lascerà a quasi tutti quelli che leggeranno il libro.

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gIANlu Opinione inserita da gIANlu    19 Gennaio, 2014
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STRAORDINARIO

Hyperversum è un libro fuori dagli schemi, scritto da una donna per nulla appariscente, che mi ha davvero emozionato e spinto a leggere gli altri due libri della trilogia. La trama è avvincente, e sin dall'inizio dell'avventura dei protagonisti, leggendo si soffre e si tifa per loro. Oltretutto, l'accostamento di avvenimenti storici realmente avvenuto, incuriosirebbe anche chi della storia non è un amante, come il sottoscritto, dandoci una visione diversa rispetto a quella che abbiamo semplicemente leggendo la data e il luogo di una battaglia. Cecilia Randall ha scritto un romanzo davvero bellissimo, regalando al lettore una serie infinita di colpi di scena, gioie e dolori. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una lettura più che piacevole. Complimenti, Cecilia!
Gianluca Caianiello

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controluce Opinione inserita da controluce    08 Gennaio, 2014
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MEDIEVALE

Hyperversum è un gioco di ruolo, un videogame con il quale alcuni amici si divertono nel tempo libero e che finisce per trasformarsi in un viaggio temporale con destinazione medioevo, quello reale, d’inizio tredicesimo secolo.

La premessa sembra banale, lo stile all’inizio lascia un po’ indifferenti, così come il susseguirsi della vicenda, ma poi le cose cambiano e procedendo nella lettura migliorano fino a diventare interessanti, fino a incuriosire e a chiedersi se possano migliorare ancora di più. L’idea di usare nella narrazione personaggi realmente esistiti che si relazionano con quelli inventati è buona e alcuni sono ben caratterizzati. Alla fine la voglia di leggere il seguito è tanta, Ian e Daniel, i protagonisti principali della storia, meritano di essere seguiti ancora.

Questo tomo sembra un romanzo storico nonostante non lo sia. Riesce tuttavia ad essere credibile e convincente, trasmettendo in parte ciò che realmente può essere accaduto sui campi di battaglia e nei borghi medievali francesi attorno al 1200. Non che io sia uno storico, ma la sensazione percepita è questa!

In definitiva credo sia un bel libro di fantascienza, senza grandi pretese, ma piacevole da leggere. Leggermente troppo lungo rispetto al necessario, ma comunque scorrevole al punto giusto.
Non fatevi scoraggiare dal suo alloggiamento nella sezione “per ragazzi” in biblioteca, il mondo di Hyperversum, che poi altri non è che il nostro qualche secolo fa, potrebbe piacervi e farvi passare qualche ora lieta.

Buona lettura.

Controluce

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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    08 Settembre, 2012
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piacevolmente sorprendente

Sorprendentemente...bello bello!!! Non avevo proprio idea di cosa aspettarmi, poichè il genere fantasy storico è a me del tutto nuovo. Mi ha divertita e tenuta con gli occhi incollati alle pagine.
Ritmo incalzante e fortissimi legami tra i personaggi sono l'elemento vincente. Il carisma di Ian, di Daniel, del Conte di Ponthieu a fare la narrazione.
Girata l'ultima pagina, la sensazione, il ricordo che mi resta impresso nel cuore e negli occhi, è la profonda e incondizionata amicizia che può essere forte come solo i vincoli di sangue, razionalmente pensiamo, possono essere. Invece, essere curati e curarsi dell'altro, affidarsi e fidarsi ciecamente e reciprocamente, rimettere nelle altrui scelte, con sicurezza, la propria vita è possibile, se tutto ciò che si ha in cambio è tutto ciò che si concede. E se questo è possibile, ciascuno di noi è meno solo nel mondo.

Nonostante venga utilizzato uno stile semplice e davvero poco impegnativo il romanzo è tuttavia ben raccontato, nelle ambientazioni, nei costumi, nei paesaggi, negli usi, nei dialoghi, insomma è facile immergersi in quei tempi e luoghi così lontani e questo facilita l'immedesimazione e la condivisione degli accadimenti.

La descrizione della battaglia finale è emozionantissima e, nonostante sia storia (ma confesso non ricordavo quasi nulla in merito, ho dovuto un pò istruirmi), leggi con avidità perchè è interessante sapere come verrà raccontata. Mi sono sorpresa nel leggere queste concitate fasi di guerra con un groppo in gola, come se mi trovassi io lì fuori tempo e fuori spazio, pensando alle tante volte in cui in prove da affrontare nella mia vita ho sentito l'inadeguatezza del compito da svolgere e chiedendomi come sono invece apparsa a chi mi giudicava.
Certo è strano come un romanzo così "leggero" possa farti così riflettere su te stessa. A me è successo.

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Opinione inserita da Annabelle    09 Mag, 2012

Un vero viaggio nella storia

L'ho aquistato incuriosita dalla trama proposta nella quarta di copertina, un viaggio nel tempo provocato da un guasto durante un gioco di ruolo al computer, niente passaggi segreti, scienziati pazzi che sperimentano macchinari strani, ma dei ragazzi che si incontrano per un gioco e si ritrovano catapultati nella realtà di un tempo storico fra i più difficili del passato, ma anche i più romantici e culturalmente avvincenti, l'amor cortese, re, dame, e cavalieri coraggiosi, non manca nulla, nemmeno un aspetto umano vero, toccante, che esula dalla figura dell'eroe, e quella dell'uomo rude e sanguinario del medioevo, che sgozzava il nemico senza pietà. L'epoca storica nei fatti e nei costumi è descritta con una precisione e una chiarezza ammirevole, la vita quotidiana ti fa desiderare di essere protagonista di quelle vicende. Quando si è conclusa la trilogia mi è sembrato di tornare da un viaggio che non volevo finisse mai.

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Opinione inserita da Alex    18 Febbraio, 2012

Bello ma non perfetto

E' un bel libro perchè non presenta i soliti elementi fantasy presenti in ogni altro libro come draghi, elfi ecc. Bello anche perchè presenta ambienti medievali quindi fatti relamente accaduti (o almeno in parte) ma l'ambiente del 1200 d.C è anche una pecca, infatti non ho trovato nessun elemento che mi faccia capire la difficoltà e l'epoca cupa che caraterizzava il Medioevo... L'unico elemento sono le guerre crude e sanguinose che danno una buona dose di azione. La storia in se' è molto appassionante e oltre alle guerre sono anche interessanti gli intrighi politici. I personaggi sono carismatici e caratterizzati da una vera peronalità non i soliti personaggi tristi e depressi di ogni libro. Un altra pecca però è quella (mi riferisco alla trilogia completa) nessun personaggio chiave muore mai, insomma a loro va sempre bene e vengono solo feriti di sctriscio qualche volta. Nonostante tutto è un libro bellissimo che sa coinvolgere il lettore e lo raccomando altamente :-)

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rondinella Opinione inserita da rondinella    22 Mag, 2011
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Hyperversum

Ho sempre e deliberatamente ignorato questo mattone in libreria, convinta che un'avventura virtuale (per me che di tecnologia non so niente) non potesse piacermi granchè; però, per mia fortuna, l'ho ritrovato sullo scaffale di una mia compagna e ho deciso di tentare la lettura. Ripeto: che fortuna!

Non avevo mai letto nulla di simile finora, e perciò ho trovato una bella novità: un viaggio nel passato, un salto dalla tecnologia più ardita al medioevo più bellicoso. Per quanto non sia voluto essere un testo storico, la parte di Storia (per quanto reale o inventata possa essere) è la più interessante e appassionante; è descritta nei perticolari, tanto che sembra ci si possa davvero trovare nel campo di battaglia di Bouvines nel giorno del 27 luglio dell'anno del Signore 1214; insomma, un lavoro davvero eccellente sotto questo punto di vista.
La trama è al contempo originale: se ci sono testi simili non li ho ancora trovati, e dubito si possa trovarne facilmente di così imprevedibili. Pieno di supsense e colpi di scena, tiene col fiato sospeso fino alla fine. Non si riesce mai a capire come possa finire, perchè non appena si risolve una vicenda ne spunta sempre un'altra mai troppo inverosimile (almeno per un'epoca come il Medioevo).
I personaggi sono stupendi, coinvolgenti, "veri". Sei amici naufragati in una terra lontana 8 secoli, dove tutto è solo come loro potevano immaginare; il loro aspetto, i loro pensieri, le loro emozioni sono come quelli di uomini in carne ed ossa costretti ad adattarsi ad un ambiente completamente inaspettato, tanto che il lettore riesce facilmente ad immedesimarsi al fianco di questi "eroi".
Inoltre, se a questo testo storico, avventuroso, intrigante aggiungiamo anche una vena romantica d'amore -quasi- platonico, il lavoro finale deve essere letto soprattutto da chi è appassionato del genere.
L'unica pecca sono i dialoghi, per lo meno nei primi capitoli, dove sono un pò troppo scontati e banali. Comunque poi migliorano al livello di tutto il testo... Consigliato!

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Libri per ragazzi,fantasy
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aittam Opinione inserita da aittam    28 Gennaio, 2011
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brava

TRAMA: Jan, il protagonista, dopo essere stato per anni in Francia a studiare storia medievale, in particolare del XIII secolo, ritorna dalla sua famiglia negli Stati Uniti.
Là rincontra Daniel, un amico, con cui gioca sempre a “Hyperversum”, un gioco di ruolo per computer dove, dopo aver inserito lo scenario in cui si vuole giocare, si deve impersonificare dei personaggi di quel tempo e svolgere vari compiti, il tutto reso possibile da un visore 3D e guanti in fibra ottica, che facevano sembrare il giocatore veramente dentro al gioco.
Il giorno dopo il suo ritorno, Ian e Daniel decidono di giocare una partita ad Hyperversum, avente come scenario la Francia del marzo 1214, qualche mese prima della battaglia di Bouvines tra francesi e inglesi, invitando anche la ragazza di Daniel, Jodie, e altri due amici, Donna e Carl.
Appena cominciata la partita ian, daniel e jodie si ritrovano su una spiaggia nella regione delle Fiandre, senza però carl e donna, e quando provano a uscire dal gioco non ci riescono, accorgendosi di essere veramente finiti, senza sapere come, nella Francia medievale.
Comunque i 3 non si perdono d’animo e cominciano a cercare gli amici dispersi, arrivando in un villaggio.
Dopo aver provato a chiedere informazioni (Ian sapeva parlare il francese), i giovani vedono una ragazza disturbata da un soldato e Ian cerca di aiutarla.
Sfortunatamente, quel soldato è lo sceriffo del feudo, jerome derangale, e prendendo come scusa il fatto che i tre non si erano registrati all’ingresso del villaggio, fa frustare ian e li porta in prigione.

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Lady Aileen Opinione inserita da Lady Aileen    13 Ottobre, 2010
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Mi aspettavo qualcosa di diverso

Il primo di una saga che vede protagonisti Daniel e Ian, due amici accomunati dalla passione per il videogioco Hyperversum, e per uno strano scherzo del destino si ritrovano insieme ad altri amici catapultati nel Medioevo alle prese con la vita difficile dell'epoca.
A primo impatto questo romanzo mi ha ricordato Timeline di Crichton Michael (che vi invito a leggere perché è davvero stupendo).
La componente tecnologica ha ben poco spazio questo perché quasi tutte le pagine sono dedicate alla vita nel Medioevo e i protagonisti non hanno alcun potere né sono dotati di oggetti particolari per sopravvivere ad un epoca simile (dovranno contare solo sulle loro conoscenze e ingegno). Diciamo che se togliessimo le prime e le ultime pagine Hyperversum potrebbe passare per un romanzo storico d'avventura che lo rende adatto sia per i ragazzi che per gli adulti.
Il mio giudizio è che l'ho trovato carino. Il motivo di questo mio giudizio è che il romanzo è un continuo alternarsi di momenti d'azione (è coinvolgente) a momenti di calma piatta. Il finale é aperto per cui sarete costretti a comprare il prossimo per sapere come andrà a finire.
Pur essendo principalmente un romanzo d'avventura non manca il risvolto romantico tra Ian e la dama medioevale ma è tutto molto poetico (in linea con l'epoca).
E' scritto in maniera semplice, le descrizioni dell'epoca sono dettagliate ma non annoiano, i personaggi sono ben delineati e la trama è originale.

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    03 Agosto, 2009
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Eccellente lettura

Se mi fossi fidato solo della classificazione "libri per ragazzi" mi sarei perso una delle avventure più leggere ed entusiasmanti degli ultimi anni.

Opera che si legge con estrema leggerezza uno stile senza ombra di dubbio per ragazzi ma il cui contenuto e soprattutto alcuni riferimenti storici lo collocano anche come buon romanzo "storico"...hihihi concedetemelo.

Il tutto rende il libro di una piacevolezza accattivante e che non lascia dubbi: PROMOSSO.

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Opinione inserita da Maria Pia Muratori    04 Giugno, 2009

trilogia hyperversum

Mi piace l'ambientazione storica, oltre alla vicenda, i ragazzi di tutte le età imparano anche qualcosa. Mi piacciono i personaggi, veri e normali, non dei super eroi. Mi piace lo stile di scrittura, accurato, elegante, senza le parolacce di cui, pare, non si possa fare a meno. Aspetto il prossimo....

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sono libri che si leggono con gusto a qualsiasi età. Piacciano a me che sono una nonna e anche a mia nipote. Brava Cecilia continua!
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SunshineOwl Opinione inserita da SunshineOwl    22 Aprile, 2009
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Sarà anche letteratura per ragazzi...

Ho superato da moooolto tempo la gioventù ma ho trovato in questo libro uno stile narrativo avvincente, scorrevole e convincente. La trama è articolata e ben sviluppata, dettagliata ma mai "pesante" e si tiene molto lontana dal rischio di cadere nel dejà vu. Un libro divertente e ben scritto che consiglio anche a chi non è più ragazzo ma ha comunque voglia d'avventura.

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Opinione inserita da Seichan    18 Febbraio, 2009

Hyperversum

E' fantastico come la Randall riesca a giocare non solo con i sentimenti dei personaggi dei suoi libri, ma anche con quelli di chi legge. Chiunque, da quello che odia leggere a quello che dice di aver letto tutto, amerà Hyperversum dalle prime pagine! Basti ensare che i protagonisti sono semplici ragazzi, "dipendenti" da un gioco di ruolo per pc, che, per loro sfortuna, si ritrovano nel Medioevo! Che sarà mai?! Oh, non lo so... come minimo però se una spada ti infilza o una frusta ti lacera le carni, qualcosa lo senti!!

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Consigliato a tutti quelli che non sopportrano i libri in cui perfino un perfetto cretino riesce a capire il finale dopo le prime 50 pagine
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