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Una storia che invita a riflettere
«Se solo fosse stata ancora piccola, l’avrebbe consolata con pastelli colorati e favole, ma oggi sa che solo il tempo avrebbe ricucito una ferita di cui conosce troppo bene ogni sfaccettatura.»
Giada è poco più di una adolescente quando le viene comunicato di quell’imminente trasferimento al Nord, a Milano. Tante le promesse fatte dai genitori, tante le disillusioni causate da quelle false speranze infrante. La realtà che si apre innanzi a lei nel capoluogo lombardo tutto è tranne che rosea: se da un lato è vittima di atti di bullismo a scuola, dall’altro la sua famiglia si sta sgretolando a vista d’occhio con una madre sempre meno incline a esser tale e sempre più dedita alla ricerca di una taglia di abiti sempre più di piccole dimensioni che alla cura della casa, mentre il padre è sempre più dedito a uscite fuori porta con amici e nuovi colleghi, donne d’occasione, sigarette fumate di nascosto ma costanti.
Giada è dunque alle prese con tanti di quei problemi che attanagliano i ragazzi dei nostri giorni ma al contempo è anche costretta a fronteggiare una vita i cui contorni sono sempre più sfaccettati, ingombranti, aguzzi. Ciò è acuito ancor più dai ritmi di una metropoli che non aspetta e che al contrario scandisce tempi rapidi, veloci, inarrestabili. La giovane è consapevole che la realtà le sta sfuggendo di mano, che è sempre più incapace di uscire da quel buco nero in cui è precipitata. Ma come può venir fuori da questo incubo? Come può ribellarsi alle sue carceriere anche quando queste nei suoi confronti alzano l’asticella della cattiveria al punto tale da avere ancora meno scrupoli nei suoi confronti?
Tuttavia, la giovane protagonista creata dalla penna di Allegra Giulia Perboni decide di alzare la testa e di non sottostare più a quelle vessazioni che giorno giorno la attendono. Si sente tradita dalla propria famiglia, incompresa e disincantata da quella vita che tanto promette e poco mantiene. Deve capire chi è, cosa è, qual è il suo posto nel mondo, credere nel futuro, credere in quei sogni che devono smetterla di essere incubi.
«A volte ci capitano cose che sembrano non avere senso, che sconvolgono i nostri piani, ma opporsi agli eventi non è la risposta. […] Devi assecondare il flusso della vita, riconoscere i segni del destino, come quando hai imparato a nuotare. Te lo ricordi? Prima hai dovuto imparare a galleggiare, a lasciarti andare, ad avere fiducia. Certo, la corrente può portarti lontano o alla deriva, ma tu capirai come sfruttarla, le darai la giusta direzione quando sarai capace di intuire il disegno, il vero motivo per cui sei qui.»
Ed ecco ancora che sopraggiunge quello spazio senza tempo, quello spazio senza tempo che è impregnato di odore buono, di buona vita. “Uno spazio senza tempo” quello di Allegra Giulia Perboni che si propone al suo pubblico in modo intelligente e maturo. Caratterizzato da una penna precisa e minuziosa ma che si adatta all’età della voce narrante e della protagonista, lo scritto affascina il lettore e non teme di trattare tematiche attuali ma forti, tematiche che talvolta vorremmo non esistessero tanto sanno essere dolorose. Perché la scrittrice non si limita a parlare di bullismo, di famiglia, di legami, di rabbia, dolore, tradimenti e paure, ci offre anche una visione propositiva del tempo futuro, una visione fatta di possibilità, di riscatto, di rivalsa, di passioni che pulsano nel cuore e nell’anima per uscire e realizzarsi.
Uno scritto che accarezza, solletica e resta.