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il fascino infinito del cinema
Marco Tomatis, insegnante ed ex preside in pensione, ha scritto vari libri dedicati ai ragazzi, e ha vinto numerosi premi tra cui il Premio Andersen nel 2006, e il Premio Città di Cento nel 2018. Ora torna in libreria con Il cinema!, un libro di grande fascino dove si racconta una storia legata agli albori del cinema ed ambientata a Torino. Infatti:
“All’inizio del secolo si sviluppa a Torino l’industria automobilistica che, in pochi decenni, trasformerà la FIAT in una delle più importanti industrie italiane. In quel momento la città è anche il più importante centro italiano, e uno dei maggiori europei, per l’industria cinematografica, nata pochi anni prima in Francia. Sorgono in poco tempo decine di stabilimenti che producono centinaia di pellicole destinate ad essere esportate in tutto il mondo e si formano nuove figure professionali. Uno di questi film, girato nel 1913, Il romanzo delle fiamme, alle cui riprese partecipano anche i protagonisti del libro, sarà diffuso l’anno successivo in tutto il mondo con il titolo Cabiria. Diventerà celebre e sarà considerato uno dei più importanti della storia del cinema.”
Siamo, infatti, a Torino nel 1913 e Lino, tredicenne, è rimasto orfano di padre e vive ai margini della città con la nonna, la madre e la piccola sorellina. Lavora in fabbrica, ma ci sono i primi scioperi e allora ne approfitta per aiutare la nonna con i lavori dell’orto e la cura degli animali. Una vita tranquilla, destinata ad essere ben presto travolta dall’arrivo della esuberante zia dalla lontana Parigi. Rimasta vedova con una figlia Suzanne, non si è data per persa e si è ingegnata nel lavorare nel cinema. Che cosa è? E’ una strana cosa che:
“moltiplica per milioni di volte le cose che una volta vedevano in pochi.”
Siamo agli esordi e tutto riveste un fascino speciale, spesso frutto di un duro lavoro:
“La ripresa era solo il momento centrale di un lungo processo che partiva dal momento in cui si cominciava a studiare il film, se ne realizzava la sceneggiatura, si cercavano i luoghi in cui girare e gli attori che avrebbero recitato, si progettava come allestire le scene e si finiva con lo sviluppo della pellicola, il montaggio del film e la stampa delle copie. “
Si apre così una avventura infinita che muterà per sempre le vite di Lino e della sua famiglia.
Una lettura travolgente e curiosa. Consigliata a tutti, anche ad un pubblico adulto. Si è immediatamente conquistati dal fascino delle immagini, costruite pezzo per pezzo, piano piano come un puzzle che ha come finale un film intrigante ed avvincente. Scritto con una prosa lineare e precisa, è frutto di un lavoro di ricerca perigliosa da parte dell’autore che emerge con evidenza nel proseguo del tessuto narrativo. Una piccola esuberante storia sulla via delle immagini nitide di Cabiria accompagnati dalla nostalgia di un tempo che fu, impregnato di malia narrativa.