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Il gruppo vince sul singolo
Un libro piuttosto breve questo della Murgia, ma nella sua brevità estremamente significativo e potente nel contenuto, già a partire dal titolo: “Noi siamo tempesta”, poi come meglio specificato nel sottotitolo questo “Noi” rappresenta la forza del gruppo, perché l’importante è essere “Tanti. Insieme. Diversi”. La Murgia attraverso una serie di esempi più o meno celebri, ci racconta quanto la Storia con la “s” maiuscola in realtà non venga scritta dalle imprese compiute dai singoli, pochi individui super qualificati e/o super eroi, pieni di talenti o poteri, bensì dai molti individui che attraverso l’unione e la collaborazione raggiungono risultati proibitivi per i singoli. Utilizzando un’espressione mutuata dal mondo del lavoro si potrebbe dire che è il trionfo del “team working”, la dimostrazione che tutti quanti con l’impegno e l’organizzazione possono ottenere successi insperati. L’autrice ce lo dimostra raccontando la nascita di “Wikipedia”, l’enciclopedia libera che fiorisce sul web proprio grazie al contributo di una “comunità del sapere….un immenso alveare dove le api vanno e vengono e ciascuno porta il polline nella sua celletta”. Prosegue con altri esempi, tra cui la celebre “battaglia delle Termopili” nella quale 300 soldati spartani tengono testa all’enorme esercito persiano di Re Serse (“nessun’altro è addestrato come noi a pensare insieme, ad agire insieme, come se fossimo uno”), o ancora la “caduta del Muro di Berlino” buttato giù da individui liberi riuniti insieme.
La Murgia scrive un libro solo apparentemente dedicato ai ragazzi avvalendosi anche di una veste grafica innovativa ed accattivante contornata da disegni e fumetti, con la finalità di fare capire che mai devono scoraggiarsi e che la forza di ognuno sta nella voglia e nella determinazione, altrimenti non si raggiunge nessun risultato. La stessa forza e determinazione che hanno dimostrato le madri di “Plaza de Mayo”, dei giovani desaparecidos, con la loro protesta pacifica e collettiva contro la dittatura argentina, ma anche il così detto Bloomsbury group”, gruppo di intellettuali inglesi nato spontaneamente ed informalmente tra cui spiccano celebri nomi come Virginia Woolf, J.M. Keynes, che hanno lasciato segni indelebili nella letteratura, economia, arte in generale.
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Sono in disaccordo con la Murgia solo sul punto che riguarda la caduta del muro di Berlino: se si pone l'accento sul momento in cui è stato buttato giù, va onestamente detto che a quel punto bastava un soffio... il muro era praticamente ridotto in calcinacci da portar via già prima di cadere.
Anche a me, in ogni caso, la Murgia sta simpatica (non so spiegare il perché, è una cosa "a pelle").
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Ciò che mi ha infastidito è stata anche la (presumo) frettolosa pubblicazione in un momento di acceso dibattito sull'eutanasia.
Da una come lei mi aspettavo altro e di più. Da allora, di suo, non ho letto null'altro .