Dettagli Recensione
Dalle parti della mia casa in Toscana
Protagonisti de I tacchini non ringraziano di Andrea Camilleri sono in prevalenza animali domestici – cani, gatti e uccelli – ma c’è spazio anche per qualche rettile (L’anno della grande caccia: “Ci metta due o tre ricci, I ricci se le mangiano, le vipere… Era un verdone… don Gaetano…”).
I racconti traggono ispirazione da esperienze vissute nella casa di campagna dello scrittore (“Si aggirano strani uccelli dalle parti della mia casa in Toscana. La casa si trova nelle vicinanze del Monte Amiata a 850 metri d’altezza ed è circondata da un bel pezzo di campagna”).
In tutta sincerità credo che con gli animali si possano scrivere ben altri racconti (del resto la letteratura è ricca di esempi illustri da Esopo, Fedro, La Fontaine, Andersen e via discorrendo) e anche i disegni – sagome nere stilizzate – non sono certo un omaggio alla fantasia e ai colori della fauna.
In alcune storie aleggia l’ombra della caccia (Il lepro che ci beffò: “Portavamo doppiette cariche ma aperte e appoggiate al braccio”) e della prigionia (Pimpigallo e il cardellino: “Anche lui doveva essere un evaso pentito della fuga”).
Giudizio finale: benevolo ed empatico. Forse gli animali meriterebbero qualcosa di più da un grande scrittore come Camilleri…
Bruno Elpis
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