Dettagli Recensione
La gabbia
Prima di iniziare la recensione di questo libro, devo assolutamente fare delle premesse che sicuramente serviranno a far capire meglio la mia valutazione. Lorenzo Ostuni è un ragazzo di ventitré anni, diventato “famoso” per un suo canale YouTube (che non conosco); grazie a tutte le visualizzazioni, che le sue idee gli hanno portato, oltre ad aver ricevuto un premio da Google, ha all’attivo molte collaborazioni con nomi importanti e addirittura la Panini ha realizzato delle figurine a lui dedicate. Il libro rientra nella narrativa per ragazzi quindi per lo stile dovrò basarmi su questo, considerando anche che ha ricevuto l’aiuto di Jacopo Olivieri.
La storia parte in maniera coinvolgente, Ray, il nostro protagonista, si ritrova chiuso in una cella senza sapere niente finché sullo schermo appare una scritta:
“Tra poco la porta si aprirà.
Riceverai altre istruzioni.
In seguito.
Ci sono altri. Uno mente.
Dovete andarvene
Da qui o morirete.
Avete 60 ore”.
Ostuni crea un romanzo, che a breve credo avrà anche un seguito, ispirato molto ad altre serie dispotiche già uscite in precedenza; inoltre pur non essendo un’amante dei videogiochi, ho riscontrato molte similitudini, specialmente nei tempi e nelle azioni. Rimarrà sorpreso chi per la prima volta si troverà a leggere questo genere, per gli altri non sarà difficile riscontrare qualche somiglianza con Hunger Games, Maze Runner e altri. Lo schema è molto simile, anche se qualche novità c’è.
Lo stile è davvero elementare e qualche volta anche un po’ confusionario soprattutto nelle descrizioni, anche perché ti ritrovi a concentrarti sulle immagini quando invece dovrebbe venire abbastanza naturale. Comunque l’idea non è male è sono sicura che ai ragazzi piacerà anche perché Favij (questo è il suo nome d’arte) riesce a coinvolgere e soprattutto utilizza la “furbata” (o chi per lui) di realizzare un libro di 180 pagine che scorre velocemente e incuriosisce.
Lo consiglio ai ragazzi e agli amanti dei dispotici, per gli altri astenersi dalla lettura! Il mio punteggio è per i ragazzi, il mio voto personale sarebbe stato più basso.
Buona lettura!
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Fede
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" ti ritrovi a concentrarti sulle immagini quando invece dovrebbe venire abbastanza naturale"... è esattamente la stessa sensazione che ho avvertito anch'io. Richiede un certo sforzo figurarsi l'ambientazione, cercare di trasformare in immagini i pochi e confusi riferimenti ambientali. Stilisticamente i margini di miglioramento sono davvero ampissimi, però lo ammetto, mi sono ritrovata incollata alle pagine... senza neanche sapere perché!
Un abbraccio,
Manu