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Il futuro lo fa
Armando è un ragazzo che narra di sé, del primo amore, della crisi coniugale di papà e mamma, del fratellino Andrea, un bambino con mille interessi personali, ma con scarsa propensione a relazionarsi agli altri. Andrea vive in un mondo tutto suo e ama il wrestling perché a questo sport riconduce la schematica rappresentazione della contrapposizione tra buoni (“Gabriel in arte Wild Angel comparve al centro del ring”) e cattivi (“Hellbroke, il nemico del buono, il rivale dell’ho-sempre-ragione-io”).
E proprio quando il piccolo Andrea ottiene di assistere al match che vede il suo idolo contrapposto al cattivo di turno… per una caso la mamma viene ingaggiata come lottatrice e da lì parte un’avventura che rivoluziona gli schemi e mette in dubbio le certezze dei ragazzi (“E meno male che la passione per i manga è solamente un ripiego!”).
L’avventura – tra le registrazioni clandestine dei dialoghi tra adulti (“Cosa avremmo trovato dentro quell’accidenti di registratore?”) e le vicissitudini del gatto Arcangelo – converge verso Un grande spettacolo in territorio pugliese, ove i ragazzi avranno modo di verificare sentimenti e ruoli.
Patrizia Rinaldi conduce la narrazione senza rinunciare al proprio desiderio di esprimere per bocca dei bambini idee (“Il successo è sopravalutato”), emozioni, considerazioni e trovate (“Il futuro ci avrebbe sorpresi. Il futuro lo fa”).
Giudizio finale: pugilistico, polarizzato tra buoni-cattivi e adulti-bambini, mai convenzionale.
Bruno Elpis