Dettagli Recensione
Solitudini affollate
Libretto che si legge in un soffio. Racconta la storia di due giovani ragazzi stranieri, ed il cuore di tutto sono i loro sentimenti. Molto molto bella la prima parte, che racconta la storia dal punto di vista di lei, Ifem: mi ha fatto pensare tanto al bisogno di sicurezza familiare ed anche alla solitudine, che non è il restare soli ma anche solo il diventare silenziosi. La timidezza di Ifem è una forma di protezione verso se stessa, ma Ifem è soprattutto una giovane ragazza ricca di interiorità ed un personaggio estremamente positivo. Molto meno bella la seconda parte, più breve, che racconta una parte della storia, dal punto di vista di lui, Yannick. Mi ha molto colpito che lei non venisse praticamente mai citata in questa seconda parte: questo ha dato un maggiore senso anche a tutta la prima parte. Nel titolo del libro è racchiusa una grande doppia verità, che il come stanno veramente le persone è qualcosa che la gente non prende neanche in considerazione, e che non sempre alla domanda “Come stai?” si ottiene una risposta sincera. Io per esempio sono proprio una di quelle che, quando sta male, non lo dice.