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L'apprendista di Michelangelo
 
L'apprendista di Michelangelo 2017-05-30 03:23:36 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    30 Mag, 2017
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Ti insegnerò i segreti dell’encausto

Jacopo da Pistoia è L’apprendista di Michelangelo di Carlo A. Martigli: sogna di diventare pittore e per questo abbandona la famiglia e si reca a Roma, ove s’imbatte negli artisti che stanno realizzando il Giudizio Universale sotto le direttive del divino Michelangelo (“La storia partiva da lontano, quando vent’anni prima Michelangelo aveva da poco iniziato a dipingere la parete maestra della Cappella detta Capitolina… quei documenti narravano anche la sua storia…”). Un uomo che tuttavia nasconde molti segreti, compreso quello legato a una setta forse dedita ad attività illecite (“Il modo di trasformare il piombo in oro e di creare l’homunculus, il magico lavoratore senza pretese e instancabile…”).

Jacopo è combattuto tra l’ammirazione e il fascino esercitato dal grande pittore-scultore da un lato, e il sospetto per l’ambiguità delle sue attività misteriose (“Come se fossi un messaggero del diavolo”). Anche perché il Maestro scompare con la terribile accusa di aver avvelenato il committente della sua opera (“Lui aveva esaminato con molta cura la candela che aveva trafugato, e vi aveva trovato tracce non solo di arsenico, ma anche di mandragora e di lattice di euforbia”): quel Clemente VII che ha per cerimoniere il losco abate Biagio da Cesena, ritratto nel Giudizio Universale come l’infernale Minosse.
Sfidando mille pericoli, Jacopo conquista la fiducia del Maestro e ne diventa il preferito (“Non permettere che questi appunti cadano in mani ignote. Conservali tu, dopo la mia morte, e fanne buon uso”), realizzando il suo sogno di essere pittore (“Ti insegnerò i segreti dell’encausto… è quella tecnica pittorica che permette di fare aderire la pittura sui muri”).

Il romanzo sarebbe destinato ai ragazzi, ma confesso di esserne stato catturato, forse preda di suggestioni e sogni che covano nella mia… sempreverde interiorità, forse stanco di romanzi noir e di rappresentazioni violente delle quali già ridonda la realtà nostro malgrado.

Giudizio finale: intrigante, avventuroso, affascinante.

Bruno Elpis

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