Dettagli Recensione
Daisy & Ethan
Conclusi gli studi di liceo classico, Daisy non esita un attimo sull’intraprendere quella che sarebbe stata la sua strada: la filosofia è ed è sempre stata la sua vita e la sua passione, quindi, perché indugiare? Ed è pronta, la studentessa, ad affrontare quel nuovo percorso che con gli anni universitari sta avendo inizio, complici di ciò anche la riscoperta autonomia di condividere un appartamento con una perfetta sconosciuta nonché il fedele appoggio dei due storici amici compagni di scuola, Alessandro e Noemi. Peccato che Daisy non abbia fatto i conti con quel passato che è sempre pronto a bussare alla nostra porta. Non a caso, è proprio quello che le accade quando i suoi occhi si posano ed incrociano nuovamente con quelli di Ethan, immatricolato presso la facoltà di astronomia e vecchia conoscenza non proprio gradita. Eh si, perché se l’aspirante filosofa all’età di dodici-tredici anni è stata costretta a lasciare la sua città natia è colpa proprio di questo giovane ed aitante ragazzo, colpevole di non aver saputo mantenere un segreto; confidenza che ha portato alla rottura del matrimonio dei genitori della protagonista ed al conseguente allontanamento. O almeno, questo è quel che crede la ormai diciannovenne, ma si sa, non sempre tutto è come appare, non sempre la versione dei fatti che conosciamo è verità assoluta.
Con una penna semplice, basica e non particolarmente erudita, Cristina Chiperi torna in libreria con un volume che apre le danze su quella che si prospetta essere il progetto di una nuova saga. La storia di per sé si fa leggere anche se non risulta essere particolarmente originale essendo la stessa facilmente riconducibile ad opere contemporanee del medesimo filone. Essa è inoltre a tratti percepita quale irreale, inconcreta in quella che è la ricostruzione di luoghi e realtà universitaria.
La difficoltà maggiore è nella parte iniziale, il lettore, infatti, si trova, in questa, di fronte ad un elaborato ancora acerbo, a tratti eccessivamente adolescenziale e farraginoso (basti pensare allo spropositato uso di punti esclamativi che si mixa alla volontà di adottare un linguaggio forbito alla Jane Austen), uno scritto che solo nel suo proseguo prende campo stimolando l’audace conoscitore ad andare avanti.
In conclusione, “Starlight” convince a metà, da un lato si fa apprezzare per la fantasia e per la prova (soprattutto rispetto a tanti altri libri del genere non è volgare, non scade nei soliti temi e in scene di sesso altamente opinabili), ma dall’altro lascia insoddisfatti perché essendo un romanzo in serie non si sviluppa pienamente. Sinceramente ritengo che come volume unico non solo avrebbe colpito maggiormente, ma avrebbe anche saputo meglio evolversi in quella idea di partenza apprezzabile, gradevole. La giovane scrittrice dimostra, comunque, di sapersela cavare, riesce a far sognare e a far staccare la spina, talché è impensabile non attribuire alla sua stessa età il maggiore o minore incidere di gradevolezza di questo primo episodio delle avventure proposte. Sono certa però che negli anni a venire, saprà sorprendere con testi più congrui anche ai più adulti.
Adatto ad un pubblico più giovanile, adolescenziale e femminile che cerca uno testo semplice, da cui non aspettarsi nulla, con cui trascorrere qualche ora in leggerezza sognando, e a chi pur amando il filone non vuole cadere nel grossolano, nel maleducato.
Indicazioni utili
- sì
- no
no = ai più adulti che potrebbero trovare difficoltà a leggere un testo ancora troppo acerbo ed infatantile.