Dettagli Recensione
Com'è bella la città, com'è grande, viva, allegra.
20 ciak sull'esistenza di un protagonista straordinario nella sua ordinarietà: Marcovaldo.
20 preziosissimi frammenti, scanditi dallo scorrere delle quattro stagioni, che si stampano nella memoria del lettore come ricordi di momenti vissuti in prima persona.
Quasi impossibile non affezionarsi a Marcovaldo, eroe atipico, umile, maldestro e sognatore, insieme alla sua numerosa famiglia, prigioniero indomabile di una grigia ed alienante dimensione cittadina che incarna in modo esemplare tutte le contraddizioni degli anni del boom economico italiano.
La narrazione è coinvolgente e non smette mai di evocare i cinque sensi del lettore, senza cadere nelle prolisse descrizioni che di tanto in tanto appesantiscono alcuni romanzi. Inoltre, la scelta di registro linguistico e lo stile di scrittura, semplici e piacevoli quanto raffinati, rendono il testo adatto alla lettura per qualsiasi età.
Come in pochi altri casi letterari, leggendo queste pagine, si è trascinati in un turbinio di vibranti emozioni: ci si strugge per la penetrante malinconia trasmessa in certi passi, si ride di gusto per la comicità sprizzante in altri. Ma soprattutto, si riflette sulla condizione umana in questo scorcio di secolo scorso, interrogandosi ciascuno sulla propria vita, immersa nel presente e nel futuro verso cui si proietta.
In questo piccolo libro Calvino realizza un capolavoro, facendo poesia del quotidiano e filosofia con il semplice.
Regna incorruttibile allo scorrere del tempo ed alle nuove letture, nell'Olimpo dei primi tra i miei libri preferiti.