Dettagli Recensione

 
In piedi nella neve
 
In piedi nella neve 2015-02-10 03:59:38 Bruno Elpis
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    10 Febbraio, 2015
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

We are the champions

Da oggi, 10 febbraio 2015, nella collana “Einaudi ragazzi” è disponibile “In piedi nella neve” di Nicoletta Bortolotti.
L’opera romanza il celebre incontro-scontro di football, disputato nel 1942 da ufficiali tedeschi e calciatori ucraini per lo più campioni della Dinamo Kiev.

Nel 1942 l’Ucraina è dilaniata tra il totalitarismo di Stalin (“Nazismo o comunismo a me non importa niente, sbotta papà. Io voglio solo giocare a calcio”) e l’occupazione nazista (“La borsa nera, invece, fa affari d’oro: per il latte e il burro bisogna pagare lo stesso prezzo di una bicicletta”). I campioni del calcio vengono impiegati come prigionieri di guerra nel panificio diretto da Kordik (“Un po’ farabutto, perché pur di stare a galla fa l’amico dei nazisti…”) e sono selezionati nello Start, il team che affronta la squadra nemica una prima volta nel luglio del 1942 (5-1), poi nella rivincita passata alla storia come “partita della morte” (5-3).
Nonostante le minacce subite, un arbitro di parte e la prospettiva della deportazione, i giocatori dello Start diedero una dimostrazione di orgoglio e dignità, battendosi per la vittoria dopo un attimo di esitazione che consentì ai tedeschi di agguantare un temporaneo pareggio, intervenuto dopo che un ufficiale tedesco - nella pausa tra primo e secondo tempo - raggiunse gli ucraini nello spogliatoio e intimò loro di perdere. Molto famoso è l’episodio che umiliò i tedeschi nel secondo tempo: l’attaccante Klymenko scartò tutti gli avversari, portiere compreso, e anziché insaccare la palla per la sesta volta nella rete, si fermò sulla linea di porta e calciò il pallone verso il centro del campo. Questa prestazione sportiva segnò la sorte dei campioni: furono deportati, torturati e, quasi tutti, uccisi per rappresaglia…

In qualità di narratrice, Nicoletta Bortolotti veste i panni di Sasha, la figlia del portiere (“Mi sento come… Come mio padre, adesso che non può più giocare a calcio”), e attraverso gli occhi ora atterriti, ora increduli della quattordicenne, immagina la vicenda dal punto di vista di una ragazzina che - con gli amici Maksym, figlio di un terzino, e Ania, figlia di una soprano ebrea vittima delle persecuzioni razziali – sperimenta sulla propria pelle gli orrori, le miserie (“Una gustosissima zuppa cucinata con le ortiche che ho raccolto dietro il muretto lungo il lato esterno della panetteria”) e l’odio della guerra.
Questa prospettiva adolescenziale (“Quanto tempo è ‘prima di quanto tu pensi’? Esiste un orologio abbastanza grande per misurarlo?”) consente di affrontare in modo credibile ed emotivamente coinvolgente i drammi personali (“Vorrei essere la figlia che desiderava lei: generosa, gentile, femminile, e invece le è toccata una ladra, invidiosa, ribelle, che si diverte coi giochi da maschi”), familiari (“Le chiamano tessere dei sogni. O della fame. Ci scrivono la quantità di viveri cui ognuno ha diritto… Mia madre custodisce le nostre tessere come una sacerdotessa”) e storici (“Io non sono quelli della razza ariana… ma sicuramente appartengo a una razza superiore alla tua!”) che i ragazzi sono costretti a vivere: Sasha è femmina, ma ama il calcio (“Sasha, tu non devi più giocare a calcio”); Maksym è maschio, ma ama la danza (“Lui se ne va lontano dall’area a provare i passi di quel ballerino americano che batte sempre i tacchi e si chiama Fred Astaire”); Ania sembra vivere all’ombra del ricordo della madre, il cui fantasma ancora si aggira in una Kiev inquietante e occupata, mentre sulle rive del Dnper i giochi infantili (“Abbiamo nascosto un tesoro lungo le sponde del Dnepr, fra le canne piumate e i gechi di palude”) cedono il passo alle prime delicate e accennate esperienze sentimentali.

Con grazia compositiva Nicoletta Bortolotti dosa passaggi psicologici, colloqui e pensieri, intercalando ai dialoghi gli eventi storici e interpolando la trama con una fantasia (“Io e Maksym abbiamo deposto il tesoro in un bauletto di legno, poi lo abbiamo seppellito ai piedi di un carpino”) degna dell’età dei protagonisti.
Ritengo l’opera particolarmente indicata a mantenere viva la memoria e l’attenzione su eventi che hanno macchiato la coscienza dell’uomo; l’interesse calcistico si rivela strumento privilegiato per catturare l’attenzione delle nuovissime generazioni e costituisce per gli adulti un nuovo spunto per rivivere i racconti di genitori e nonni che hanno vissuto direttamente il secondo conflitto mondiale.

Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... le altre opere dell'autrice e romanzi di formazione
Trovi utile questa opinione? 
240
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Bello mi piace, garzie della segnalazione.
Non chiedermi come trovo la copertina pero'...
:-)
siti
10 Febbraio, 2015
Segnala questo commento ad un moderatore
Interessante segnalazione e utili le indicazioni di fruizione: ne terrò conto. Ciao
Fonta
10 Febbraio, 2015
Segnala questo commento ad un moderatore
Bella recensione...lo terrò monitorato!
E, ad esser sinceri, non disdegno neppure la copertina, con uno stile da manifesto anni '30 molto sofisticato! =)
3 risultati - visualizzati 1 - 3

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Le avventure di Cipollino
Il ragazzo contro la guerra
Bambini perfetti
Cosplay girl
Di impossibile non c'è niente
Fabbricante di lacrime
Le domande di Emma
Uno spazio senza tempo
Anomalya
La seconda avventura
Il cinema
La notte delle malombre
Le belve
La bambinaia francese
Trilogia delle ragazze
Casa Lampedusa. Semplicemente eroi