Dettagli Recensione
Il romanzo dei "Perchè?"
Attenzione: la recensione contiene spoiler.
La trama di questo romanzo, opera prima di Asia Greenhorn, non promette nulla di nuovo. Winter ha sedici anni e ha sempre vissuto a Londra con la nonna. I suoi genitori sono morti quando era molto piccola e non ha neanche un vago ricordo di loro. Ama moltissimo leggere e odia fare shopping, sebbene la sua migliore amica, Madison, non faccia che trascinarla in giro per negozi... Vi ricorda qualcosa? Forse non ancora.
Un giorno la nonna di Winter ha un malore improvviso e cade in coma dopo aver incontrato un misterioso personaggio che ha minacciato lei e sua nipote. Winter, per volontà dei servizi sociali e dell'avvocato Susan Bray, amica della nonna, viene affidata ad una famiglia, i Chiplin. E' quindi costretta a trasferirsi in uno sperduto paesino del Galles, Cae Maefus, immerso in una fitta e inquietante vegetazione. I Chiplin sembrano l'incarnazione della famiglia del Mulino Bianco e il loro figlio adolescente, Gareth, si prende una cotta per Winter prima ancora di stringerle la mano. Peccato che a scuola lei incontri Rhys Llewelyn, ovviamente bellissimo e misterioso, che (udite udite) è un vampiro... Immagino che a questo punto ci siate arrivati: la trama di questo romanzo è presa quasi per intero da Twilight di Stephenie Meyer. C'è tutto: l'adolescente solitaria e "diversa", il trasferimento forzato in una cittadina sperduta nel verde, l'amico che vorrebbe qualcosa di più, il bel vampiro tenebroso con il quale è amore a prima vista... Quando Winter scopre di essere una mezza vampira, in quanto figlia di un'umana che ha avuto una relazione clandestina con un vampiro, non c'è più dubbio su quale sia la "fonte di ispirazione" dell'autrice.
Il resto è una mischia confusa di personaggi per lo più piatti come carte da gioco ed eventi senza nè capo nè coda. Dire qualcos'altro sulla trama al di là del triangolo d'amore è alquanto difficile dal momento che nel romanzo regna una completa, drammatica confusione. Si parla di un patto di non aggressione stipulato tra umani e vampiri i cui termini restano perfettamente oscuri per tutta la durata della lettura. Si parla di personaggi dai nomi altisonanti, Gran Maestro, Esecutore, Famiglie, Consiglio, Pater, i cui ruoli effettivi restano un mistero.
L'autrice apporta delle modifiche alla figura tradizionale del vampiro, ma senza preoccuparsi di spiegarle. Ecco, dunque, che in questo romanzo i vampiri possono generare figli e stare alla luce del sole, bevono un liquido sintetico invece del sangue e sono dotati di un misterioso Potere che l'autrice evoca in continuazione senza chiarirne la natura; ma Winter non pone nè a se stessa nè agli altri alcuna domanda e l'autrice glissa felicemente su tutto, dunque il lettore rimane nella più totale ignoranza.
Asia Greenhorn si sofferma invece diffusamente sul misterioso "legame" che nasce a prima vista tra Rhys e Winter, ossessionati l'uno dall'altra fin dal primo incontro, eppure il senso, la causa, la natura di questo rapporto non sono minimamente indagati. Sono innamorati, sono destinati a stare insieme, punto. Dunque, i fiumi di parole che la Greenhorn spreca per descrivere i loro sentimenti appaiono assolutamente privi di contenuto.
La pura e semplice logica dei fatti narrati sfugge spesso alla comprensione e il continuo cambio di punto di vista non aiuta. Lo stile dell'autrice non è sgradevole, seppure estremamente semplice, ma la storia è strutturata in modo così privo di senso e poco curato da privare il lettore anche del puro gusto di leggere una storia di evasione.
In breve, si tratta del solito urban fantasy scritto sulla falsariga degli ultimi successi, con la palese convinzione che quando ci si rivolge alle adolescenti non occorre preoccuparsi di creare una trama decente o di spiegare qualcosa, perchè tutto ciò che conta è la presenza di una storiella d'amore che infiammi gli ormoni. Anche se i due protagonisti sono così scialbi che difficilmente riuscirebbero ad accendere un fiammifero, figurarsi infiammare chicchessia.
Assolutamente sconsigliato.