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Per essere vento e non foglia secca
"è importante che le persone diano delle parole ai propri punti deboli affinché, esteriorizzandoli, perdono di potenza ".
Sandro è l'esempio di un uomo normale. Abita da anni a Torino, è un professore di storia amato dai suoi alunni. La sua vita procede senza intoppi: una figlia meravigliosa, una moglie ancora attraente, vecchi amici; un sodalizio perfetto che contribuisce alla serenità della sua esistenza.
L'arrivo di una lettera dalla strana calligrafia turberà le giornate primaverili del capofamiglia, costringendolo ad affrontare quei tristi ricordi che pensava aver rimosso.
Autori della lettera sono i suoi vecchi amici d'infanzia: Claudio e Giumone i quali offriranno un'occasione irripetibile: ritornare nel paese delle campane dove tutto ebbe inizio...
Ripercorrendo il doloroso viale dei ricordi per Sandro comincerà un 'viaggio interiore' che gli consentirà di mettere ordine nel proprio passato. Fotogrammi, volutamente dimenticati, riaffioreranno dai detriti di un tempo passato, evidenziando "quel dettaglio su cui non si era posta attenzione". Rimuovere quei detriti non sarà facile, nonostante sia arrivato il momento di elaborare quel dolore che ha consolidato quella "sensazione di essere uno scarto, che mai nessuno avesse desiderato". E sarà un andirivieni tra passato e presente, trovandosi ripetutamente a un passo dall'oltrepassare quella linea di confine tra realtà e follia.
La sua fervida immaginazione determinata dal dolore dell'abbandono, altro non è che un campanello d'allarme: 'il corpo mente la mente no'. Antidoti non ce ne sono, ma il sapere che vicino a te ci sono i tuoi familiari e amici sicuramente ti sarà d'aiuto, riuscendo a far entrare un po' di primavera anche tra i tuoi ricordi.
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Bruno