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Bridget O'Malley e i misteri di Rocksource
 
Bridget O'Malley e i misteri di Rocksource 2014-02-06 08:38:13 Mario Inisi
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    06 Febbraio, 2014
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L'amicizia rende più forti

Il libro è destinato a un pubblico di adolescenti, soprattutto adolescenti femmine dell'età delle scuole medie e primi anni delle superiori. La storia è avvincente e ben costruita anche se restano alcuni punti oscuri, probabilmente perchè l'autrice si prepara alla stesura di un secondo volume. Bridget, alla morte del nonno diventa erede della sua vecchia casa custodita da un'arcigna governante, dei suoi libri, e di un coniglietto. Il camino della sua camera è la via d'accesso a un universo parallelo, universo in pericolo perchè minacciato da una terribile ondina. Bridget fa amicizia con un gruppo di ragazzi ognuno con doni particolari che la accompagneranno nel difficile compito di combattere la creatura malvagia e di riportare la pace nell'universo parallelo vendicando la morte del nonno. In questo percorso Bridget dovrà discernere e decidere di chi può fidarsi. Accanto all'avventura troviamo anche una storia di amore e gelosia adolescenziale appena accennata quindi proposta nelle dosi e nelle modalità adatte all'età che farà molto piacere alle ragazzine.
La storia è ben congegnata, avvincente e sottolinea valori importanti quali la fiducia, l'amicizia, il coraggio, la lealtà come ogni fantasy classico.
Un piccolo appunto è l'incipit che andava curato di più nella scrittura e in alcuni errori, parole e descrizioni di situazioni (il funerale del nonno ad esempio) non perfettamente azzeccate.
Faccio qualche esempio: il nonno ha un'età, per dire che è anziano (forse si intendeva che ha una certa età). La descrizione dell'abito nero che non usa più al funerale e che al momento della perdita di un affetto distoglie l'attenzione dalla cosa più importante. La descrizione iniziale è legnosa e certe parole non sono quelle giuste. La grammatica (sarebbe dovuta essere disperata) a pagina 1. Poi è tutto ok, però le prime pagine danno abbastanza nell'occhio. Sto parlando delle primissime pagine (10-20 pagine), per cui riscriverle non sarebbe stato un grosso lavoro.
Nel momento in cui uno non è ancora preso dalla storia queste imprecisioni possono dare un'impressione negativa che non riflette la qualità del racconto. Infatti, la narrazione andando avanti diventa piacevole e scorrevole. Quindi non fatevi scoraggiare dall'incipit perchè la storia è molto carina.

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Consigliato a chi ha letto...
Spiderwich, Arthur e il popolo dei Minimei ecc...
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Commenti

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gracy
06 Febbraio, 2014
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Ottimo consiglio di editing, l'autore ne sarà contento di sapere dove migliorare.
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Mario Inisi
06 Febbraio, 2014
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Lo spero!
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07 Febbraio, 2014
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Grazie...sì, in effetti sono d'accordo anch'io sulle critiche. Ho avuto la stessa sensazione di legnosità nella prima parte...ma avevo dei tempi di consegna per un concorso letterario fantasy, al quale poi mi sono classificata al terzo posto, e non ho avuto modo di rielaborare questa patte di racconto. Mi fa piacere che in ogni caso lo abbiate trovato piacevole nel prosieguo e...speriamo di fare mehlio vol prossimo! Grazie.
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Mario Inisi
07 Febbraio, 2014
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In bocca al lupo per il prossimo, e complimenti per il terzo posto. Forse nelle prime pagine anche tu dovevi ancora calarti nella storia. Comunque una volta partita non hai problemi. Aspetto il seguito se pensi di scriverlo.

02 Marzo, 2022
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Innanzi tutto ringrazio il sig. Inisi per la sua recensione e per aver letto il libro fino in fondo. Ammetto anche che l'incipit è un po' forzato (avrei dovuto rivederlo con più attenzione), tuttavia non concordo assolutamente sull'appunto fatto riguardo alla frase indirizzata al nonno della protagonista "ha un'età", che è perfettamente corretta e lecita.
A tal proposito invito il signor Inisi a cercare il termine età in dizionario Treccani e troverà questa spiegazione: "Usato senza attributo, può indicare, secondo il caso, l’età giovanile o senile: per la sua e. fa anche troppo; che vuoi farci, è l’e.!; oramai ha la sua e.; portare rispetto all’e. e ai capelli bianchi; un uomo d’e., attempato: Quivi era un uom d’età, ch’avea più retta Opinïon degli altri (Ariosto); con quest’ultimo sign., è com., anche nell’uso pop., la locuz. in età, riferita a uomo o donna ormai anziani: un signore, una signora in età.".
Ringrazio infine tutti i lettori che mi hanno fatto l'onore di leggere il romanzo e comunico loro che presto pubblicherò il seguito del libro. Un abbraccio affettuoso.

Sabrina
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