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“Scarlett” di Barbara Baraldi - Commento di Bruno
Scarlett di Barbara Barladi è un romanzo “double face”.
Nella prima parte prevalgono le vicende di studenti e studentesse, che esaltano la dimensione giovanile e giovanilistica della storia: amori, look, piccoli atti di bullismo, una rock band idolatrata e composta da personaggi che sembrano avere qualcosa di superiore.
La seconda parte, che idealmente comincia con la morte violenta del bibliotecario della scuola, si trasforma in un racconto fantasy gotico nel quale gli elementi soprannaturali si intrecciano a quelli più psicologici.
Scarlett ha ereditato il nome dalla bisnonna paterna. Si trasferisce da Cremona a Siena e deve affrontare i soliti problemi di una liceale: la conoscenza di nuovi compagni, il senso di nostalgia per gli amici che ha dovuto lasciare controvoglia, l’adattamento alla nuova situazione in un clima familiare dominato dai litigi dei genitori e dalla vivacità del “ragnetto” Marco, il fratellino.
In questo contesto Scarlett instaura nuove amicizie, affronta le “laviniane”, si innamora di Mikael Lanciani (“Vorrei … perdermi nel ghiaccio fuso di quegli occhi di cristallo …”), il bassista dei mitici Dead Stones, si affeziona – sospinta dalla passione per i libri (“Leggere è la mia via di fuga attraverso mondi sconosciuti, avventure ed emozioni”) – al bibliotecario, sempre supportata da Sally, una pallina che è il suo amuleto (“Mai come oggi sento il bisogno di stringere tra le dita la forma familiare della mi sfera stellata”).
Nella seconda parte la storia deflagra, nel vero senso della parola.
Umberto, un compagno innamorato, mette in guardia Scarlett e l’ammonisce a non lasciarsi coinvolgere da Mikael e dai suoi amici belli e dannati, ma che professano di condurre una “vita straight”: il cantante Vincent e la bellissima Ofelia, ragazza che veste dark e porta anfibi con l’eleganza … di una pantera nera!
“Passano la ricreazione nel vecchio chiostro”, sembrano essere orfani e non avere un passato. Chi mai saranno? Mutanti, replicanti o che altro?
In preda ai dubbi e poi travolta anche da un evento familiare tragico, Scarlett si sente parte di un gruppo ove “ognuno annaspa tra i propri sensi di colpa. Ognuno con i suoi fantasmi.” Più convinta che mai del motto di Edoardo: “Il cammino della conoscenza, a volte passa attraverso la sofferenza”.
Barbara Baraldi regala ai giovani una storia gradevole e ricca di sorprese, combinando eco e immagini di mode giovanili, sapori letterari di stampo contemporaneo e retrogusto per la mitologia. Con una prosa semplice e incalzante, nelle atmosfere tipiche del romanzo di tensione.
Bruno Elpis