Dettagli Recensione
Ingredienti: inquinamento e fantasia
Passano le stagioni sulla ruota ferma dell'anno solare, passano gli autobus e i tram sulla solita via dove abita Marcovaldo, la cui famiglia numerosa vive in un umido scantinato in una città alle prese con il boom economico ed industriale. Il cielo è sempre nascosto da una lieve, ma sempre presente coltre plumbea; proprio quella che causa ai bambini di Marcovaldo le tossi e le febbri. Ma il grigiore della città si alterna sempre ai sogni fantastici del protagonista, che cerca di contrastare il ritmo frenetico dei mezzi e della ciminiere con una sconfinata fantasia che lo porta lontano dai rumori e dagli odori della sua metropoli, dove esistono prati verdi (perché esistono, vero?) e dove le mucche possono pascolare in tranquillità.
Ha il suono delle favole, questo romanzo di Italo Calvino, che attraverso la sua penna magica riesce a trasformare l'inquietudine per la nuova trasformazione industriale della città in una storia con la S maiuscola. In fondo non è poi così difficile immaginare una città diversa da quella che abitiamo: basta mettersi alla bocca una mascherina contro lo smog nauseabondo e rivolgere gli occhi al cielo, dove la fascia dell'inquinamento non è più visibile; forse è questa la ricetta per i sogni. Leggetelo, può risultarvi utile.