Dettagli Recensione
c'è qualcosa di magico
Allora, per prima cosa, chiedo perdono. Chiedo perdono a me stessa perché ho fatto attendere così tanto questo libro.
Seconda cosa, credo di poter affermare tranquillamente che in questo libro ci sia davvero qualcosa di magico, altrimenti non potrei spiegarmi come sarei arrivata ad avere le lacrime agli occhi mentre arrivavo alla fine.
Passiamo alla trama.
Francia, Provenza, Anno Domini 1216: la parte sud del regno di Filippo Augusto è teatro della celeberrima crociata contro gli Albigesi. I crociati, inviati dal papa, fanno strage di eretici ed innocenti, ed il nostro prode Ian, generoso e coraggioso cavaliere proveniente dal ventunesimo secolo si trova costretto ad assistere ai frequenti massacri; intanto, nel ventunesimo secolo, il giovane Daniel tenta di nuovo di riaprire la strada nel tempo, invano, sicuro che non riuscirà mai più a rivedere il suo amico Ian. Ma Hyperversum resta comunque un gioco irresistibile e, soprattutto, imprevedibile...
Bellissimo, assolutamente bellissimo. Chiarisco da principio che non è una perla della letteratura, e che dopo quello che mi ha dato non pretendo nemmeno che lo sia.
La storia è fantasy, ma con gradevolissimi riferimenti a fatti storici accaduti o non: la stessa autrice infatti ci dice che ha voluto giocare un po' con la Storia, creando di sua fantasia tanti personaggi e vicende, ma amalgamandoli così bene insieme ai fatti realmente accaduti che se non avesse esplicitamente riferito ciò che ha modificato, io, personalmente, non me ne sarei nemmeno accorta. Le descrizioni riguardanti i dettagli medievali mi sembrano molto verosimili, accurati, si vede che c'è lo studio dietro, cosa apprezzatissima, a anche abbastanza istruttiva.
I personaggi - ah, quale meraviglia! - sono fantastici, almeno secondo il mio modestissimo parere. Così reali, così umani... a me lo sono sembrati, e grazie a loro mi sono immedesimata immediatamente negli eventi... mi hanno fatto emozionare tantissimo, ma soprattutto mi hanno tenuta col fiato sospeso fino alla fine grazie alle loro incredibili avventure.
La lettura è scorrevolissima, mai pesante, le descrizioni sono rese in modo da non annoiare mai, non sono né troppo scontate né troppo prolisse; il lessico è semplice, nulla di ricercato, ma questo non toglie nulla alla storia e la rende comprensibile a tutti.
I colpi di scena arrivano uno dopo l'altro, e gli intrighi sono ben congeniati, abbastanza da non farli risolvere facilmente, le relazioni tra i personaggi non sono nulla di esclusivo (se così si può considerare con un salto temporale di ottocento anni), ma di gradevole normalità.
Insomma, mi ha fatta innamorare. E' una di quelle letture che rileggerei all'infinito, e anche se forse il mio giudizio è un po' di parte (adoro gli storici, adoro i fantasy e ho perso la testa per questo ibrido dei miei due generi prediletti) lo consiglio a tutti. Buona lettura!
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Qual è il primo? :)