Dettagli Recensione
Spettacolare e intenso
Alek finisce all'Inferno senza accorgersene ma dall’inferno si può decidere di uscire, se si comprende che tutto quello che accade può avere un senso “Solo che dipende da come reagiamo, da come gestiamo ciò che la vita ci getta addosso”.
Manuela Salvi ci accompagna per mano col suo stile asciutto, mai banale o volgare, in un mondo difficilissimo da raccontare e molto meno distante di quello che crediamo, col ritmo mozzafiato di un film girato in soggettiva.
Se la mercificazione dei rapporti umani è storia nota, nella nostra epoca questo processo ha subito una specie di accelerazione/amplificazione consumistica. Il corpo si vende a poco, è merce che si svaluta in fretta. Per fortuna possiamo ancora abbracciare Alek e comprenderla, perchè ognuno di noi (che abbia sedici anni o cinquanta) almeno una volta si è sentito smarrito e disperatamente bisognoso di affetto.
Bellissimo.