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Una storia dalla morale forte
Chi è cresciuto con le rese disneyane delle fiabe e dei racconti per ragazzi più famosi, sicuramente rimarrà deluso o sgomento leggendo il Pinocchio originale di Collodi.
C'è da dire, però, che se rileggessimo le fiabe di Andersen o quelle di Charles Perrault, non riscontreremmo nemmeno lì il buonismo patinato dei cartoni (buonismo rassicurante e che ci piaceva tanto, ammettiamolo).
Le storie di una volta avevano spesso finali duri, malinconici, perché rispecchiavano epoche e società diverse.
Leggere il Pinocchio originale è interessante, perché ci fa capire come veniva concepita un tempo l'educazione dei ragazzini.
Pinocchio è capriccioso e irrequieto, un ragazzino (benché di legno) vivace, diremmo oggi.Il suo carattere disobbediente e la sua curiosità lo portano a incontrare gente losca che si approfitta di lui (Il Gatto e la Volpe), mostri che lo sottopongono a sevizie varie e perfino a una quasi-morte (la scena in cui viene impiccato è molto forte).
La fata Turchina non è altri che una ragazzina, come lui, ma lo sottopone a prove severissime, lontane dalla dolcezza materna che la sua versione cinematografica aveva.
Di contro a tutti questi elementi drammatici, ben poco divertenti, quasi quasi gotici, c'è un elemento positivo ed è l'infinita pazienza di Mastro Ciliegia, che dimostra di provare un vero affetto paterno per il suo burattino-bambino.
Difficilmente un bambino di oggi comprenderebbe la scena in cui Pinocchio scalpita per la fame e Mastro Ciliegia può solo offrirgli delle pere. Vinta l'iniziale ripugnanza, Pinocchio finisce per mangiare, delle pere, anche le parti che vengono normalmente scartate, per necessità, perché non c'è altro.
Mi rendo conto che possa sembrare moralismo stantio, e sicuramente questa storia subisce un po' l'usura del tempo, ma la ritengo una lettura utile.
Tuttora non sarebbe male insegnare ai più piccoli valori come l'umiltà, la capacità di accontentarsi e di obbedire a chi ci consiglia per il nostro bene.
Le peripezie di Pinocchio sono volutamente esagerate (altrimenti che racconto di fantasia sarebbe?), ma ciò che conta è che alla fine il suo creatore-padre non abbia smesso di volergli bene solo perché lui è stato disobbediente e imprudente.
Per quanto tristi possano sembrare le vicende di Pinocchio, l'importante è che ci sia una catarsi finale, e c'è.