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Un bel libro triste più per grandi che per ragazz
Ho letto le avventure di Pinocchio da piccola ed anche di recente (in edizione integrale).L'impressione è sempre stata la stessa : non mi è mai sembrato un libro per ragazzi, ma per adulti.Mi ha dato allora e mi da anche oggi una grande tristezza. Il burattino è circondato, meglio sarebbe dire oppresso, dal mondo degli adulti, un mondo ostile , pieno di costrizioni, nonché di trabocchetti e di insidie: diventato un bambino in carne ed ossa non avrà, credo, una vita felice.
Ne vidi molti anni fa una bellissima trasposizione scenica ad opera di Carmelo Bene, l'attore dalle mille voci. Mi colpì molto il modo con cui Bene, secondo me, cogliendo alla perfezione lo spirito del libro, attribuiva alla Fata Turchina, in genere interpretata come una stucchevole figurina zuccherosa, una voce imperiosa e secca, da severissima governante.
Anche il celebre film che ne trasse a suo tempo Walt Disney, oltre a ridurre all'osso la storia (molto , troppo ,lunga nell'originale e sovraccarica di simboli) la addomesticò ,coprendola di montagne di zucchero ( e dandone una immagine molto diversa dal libro).
Ricordo anche una buona edizione televisiva , molto sobria, con Nino Manfredi.
Senza dubbio , se si considera l'epoca in cui il libro è stato scritto e il tipo di società in esso rispecchiato, si tratta di un bel libro, ma per adulti.