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ALI77 Opinione inserita da ALI77    06 Gennaio, 2022
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FINALMENTE UN VERO THRILLER

La narrazione è molto avvincente, il ritmo della storia è davvero elevato quasi incessante, le poco più di centoquaranta pagine si leggono in un soffio.
L'autrice ci fa entrare in un turbinio di emozioni, non ci tedia con descrizioni inutili ma ci conduce nella vita di Inés e inserisce uno dietro uno dietro all'altro, una serie di colpi di scena, alcuni dei quali prevedibili altri meno.
Inés, è semplicemente la moglie di Ernesto, detta così può sembrare una cosa strana ma il motivo è preciso: lei non si sente una "donna", una "madre" ma solo una "moglie" e come tale proteggerà il suo matrimonio e la sua famiglia. Ma fino a che punto una persona può perdonare un tradimento? Per quanto una persona può tollerare le continue bugie del marito?
Un giorno Inés cerca una penna e non trovandola apre la ventiquattro ore del marito e trova un biglietto con un ti amo e la firma "Tua" scritta con il rossetto. La donna capisce che Ernesto la tradisce.
"L'importante era sapere se quel foglio significasse qualcosa per lui. In fin dei conti, dispiace dirlo, qualsiasi donna prima o poi, si ritrova con le corna. E' come la menopausa, è questione di tempo, ma nessuno si salva."(cit.)
Inés non affronta il marito, ma decide di salvare il suo matrimonio e di non dire nulla, anzi la donna giustifica il comportamento del marito dando la colpa all'amante, allo stress, all'immaturità dell'uomo, alla debolezza di fronte a un istinto umano.
La protagonista non vuole finire come la madre che ha divorziato dal padre e vive ancora nella speranza che lui ritorni, truccandosi e pettinandosi ogni mattina perché non si sa mai e lui potrebbe cambiare idea. Addirittura si continua a far chiamare con il cognome del marito aggiungendo la parola "Vedova" anche se non lo è davvero.
Un martedì Inés decide di seguirlo e vede la sua amante, è Alicia la sua segretaria, un classico clichè se non che, dopo un litigio, Ernesto accidentalmente la spinge e la donna batte la testa su un sasso. La protagonista cosa fa? Torna a casa come se nulla fosse, aspettando che il marito le confessi tutto, lei pensa di conoscerlo bene sono sposati da diciassette anni, si conoscono da venti e dopo tutto questo lei continua a difenderlo e a proteggerlo. Non ha la minima esitazione.
"Mi sono scrollata di dosso l'appellativo di "la figlia di Blanca"quando sono diventata "la moglie di Ernesto". E sono felice di sentimi chiamare così, sento di avere il mio posto nel mondo. Il mio territorio." (cit.)
Inés considera il marito una vittima come anche l'amante, quello che è successo non era programmato però se non denunci cosa è successo e non chiami i soccorsi, magari Alicia era ancora viva, diventi complice e tuo marito colpevole.
I due hanno una figlia Laura, detta Lali, che vive un periodo difficile della sua vita, ha un problema ma non lo confessa a nessuno dei suoi genitori. Nessuno in questa storia si preoccupa di Laura, le parli o cerchi di capire cosa le succeda, Inés è preoccupata nel nascondere le prove e salvare le apparenze e il marito di cui ancora ha fiducia e anche Ernesto si cura più delle amanti e del lavoro che della sua famiglia.
Il marito confessa tutto a Inés anche se la sua versione è diversa dalla realtà, qui mi fermo per evitare eventuali spoiler.
In così poche pagine credo sia interessante seguire l'evoluzione del personaggio di Inés, l'iniziale e apparente calma e il successivo cambiamento, quando viene a scoprire degli altri segreti legati al marito.
Inés cresce con una madre che le ha impartito un'educazione severa e precisa, le mogli devono essere devote al marito, sopportarlo e supportarlo e affidarsi sempre alla figura maschile. L'autrice, grazie al personaggio di Inés, fa una grossa critica alla nostra società maschilista che cerca sempre di giustificare e proteggere l'uomo e condannare la donna.
I capitoli sono alternati tra il punto di vista di Inés, quello di Ernesto e di Laura.
Ernesto è un personaggio passivo, che cerca di tutelare i propri interessi, non si cura di quello che può provare la moglie o la figlia, tradisce la moglie da anni senza vergogna o rimorso. Per quello che ha fatto non ha un briciolo di coscienza e anche in quel caso fa quello che ritiene meno doloroso per lui. E' un egoista, probabilmente quando si è sposato era ancora molto giovane e Inés con la bambina lo ha in un qualche modo "legato" a sé, lo dice anche lei durante la narrazione. Per la donna tre anni di relazioni erano sufficienti per poter concretizzare il loro rapporto e visto che Ernesto non si decideva, ha dovuto fare qualcosa lei.
Il finale è stato diverso da ciò che mi aspettavo, credo che questo libro abbia tutti gli elementi per essere un buon thriller, ritmo, suspense e una narrazione veramente avvincente.
Quello che mi ha colpito di più è il personaggio di Inés, che ho trovato credibile per come è cresciuta e come è stata educata, è pur sempre una ricca signora che deve difendere il suo matrimonio. Mentre sono rimasta perplessa dai molti indizi che lasciano Inés e Ernesto lungo la narrazione e di come gli investigatori abbiano ritardato a trovare qualcosa per risolvere il caso, sebbene Inés sembri sicura di sé, per scoprire la verità e per trovare delle prove, si basa su dei film. Non mi è sembrata così astuta o intelligente, per esempio non ha mai usato un bancomat!
Probabilmente il libro si concentrava più sull'aspetto psicologico legato ai personaggi rispetto all'aspetto crime.
Una piacevole e veloce lettura!

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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    13 Febbraio, 2019
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Il triangolo quadrato



Piccolo libro dalle molte sfaccettature.
All'apparenza un giallo, ma più che un giallo un noir o forse un dramma famigliare...molto psicologico, con tante sfumature ironiche, quasi sarcastiche, che presenta e poi massacra una famiglia borghese argentina in tutta la sua ipocrisia.
Quel volersi aggrappare a tutti i costi all'idea che tutti gli ingranaggi del tuo matrimonio funzionino alla perfezione anche quando è evidente che il meccanismo si è ormai danneggiato.
Quel voler, ostinatamente, vivere solo "di facciata", mentendo a te stesso e al mondo intero, pur di non guardare in faccia il fallimento.
Quell'ossessione di salvare il salvabile che ti rende cieco nei confronti di una figlia che, in casa tua, proprio sotto i tuoi occhi, sta vivendo un dramma dalle proporzioni inestimabili e si ritrova sola e spaesata, costretta a diventare adulta da sola, e tu neanche te ne accorgi.

Un cinico ritratto familiare, descritto con un'ironia nera e tagliente ed uno stile incalzante.
Quello che potrebbe essere un classico triangolo (qui trasformatosi in quadrato), è solo un pretesto che la Piñeiro utilizza per dissacrare il vincolo matrimoniale, mettendo alla berlina le dinamiche coniugali e le falle genitoriali, con una scrittura brillante, vivace e pungente.

Il risultato è una narrazione piacevolissima, divertente e amara, leggerissima eppure capace di farti riflettere.
Ottimo.

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C l a r a Opinione inserita da C l a r a    09 Mag, 2012
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Un thriller da leggere con il sorriso!

Cosa fareste voi se scopriste che vostro marito ha l'amante?
Cosa fareste se, una sera seguendolo, scopriste che vostro marito l'ha uccisa?
Cosa fareste con una figlia adolescente, 20 anni di matrimonio alle spalle e un amore immutato verso l'uomo che avete sposato, nonostante le sue colpe?
Cosa fareste voi se scopriste che l'amante uccisa non è la sola e che vostro marito si sta completamente prendendo gioco di voi, del vostro amore e della vostra buona fede?

Ecco sono queste le premesse alla lettura di questo godevole thriller, che sicuramente, pur non regalando notti insonni, ha un ritmo incalzante e qualche interessante vezzo stilistico che lo rende piacevole da leggere.
Difficile che il lettore si annoii.
Al di là dell'intreccio abbastanza semplice, l'aspetto piu' interessante che emerge dalla lettura è l'acido ritratto familiare che si va dipanando pagina dopo pagina. Il campionario di ipocrisie e rassicuranti consuetidini di un matrimonio borghese che viene messo alla berlina con nera ironia.
Avvincente, ironico, breve, una lettura godevole e initerrotta ma soprattutto un thriller psicologico da leggere con un sorriso.

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fabiomic75 Opinione inserita da fabiomic75    10 Aprile, 2012
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Tua di Claudia Pineiro

Una donna disposta a tutto pur di salvare il proprio matrimonio. Non solo disposta a sopportare le continue scappatelle del marito fedifrago ma anche a coprire l'omicidio da questi commesso per far tacere un'amante troppo possessiva. La realtà che però si presenta agli occhi di Inès non è però quella che sembra, il marito nasconde ben di più di quanto possa apparire inizialmente. A condire tutta questa situazione già di per sè critica, il difficile e conflittuale rapporto con la figlia adolescente. Una buona penna, una discreta trama, nel complesso un libro piacevole.

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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    27 Marzo, 2012
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L'Ernesto odioso e signora

DONNEEEEE : vostro marito non vuol piu' far l'amore con voi ? Attenzione, potrebbe avere l'amante !
DONNEEEEE : il vostro uomo che odia il mare compra un biglietto aereo per una ridente localita' marittima ? Attenzione, protrebbe non essere desiderio di iodio !
DONNEEEEE : e' il periodo delle coincidenze ? Attenzione, le coincidenze in amore non esistono, e' il destino che cerca di aprirvi gli occhi !
DONNEEEEE : scoprite il triangolo amoroso e siete disposte ad occultare il cadevere dell'amante di lui ? Attenzione, sappiate che quadrati e - ahime'- parallelepipedi non esistono solo in geometria !

E poi c'e' Tua.
Chi e' Tua ? L'amante di tuo marito, che tuo marito ammazza.
E siccome sei giunta alla conclusione che se lui non ti ama piu', potenzialmente potrebbe ricominciare ad amarti, perche' non aiutarlo ad occultare l'omicidio ? Che male c'e' ?
Questo e' solo l'inizio.

Esiste il filone "giallo demenziale " ? No ? Io dico di sì, invece.

Mettiamola così questa semplice e gustosa ricetta: prendete una storia assolutamente realistica di una donna vittima inconsapevole prima, consapevole poi, di adulterio.
Unite un giallo scorrevole ma intenso, con piccoli, frequenti colpi di scena che vi tengono lì, pagina dopo pagina e per finire, una buona dose di elucubrazioni demenziali di una moglie un po' schizzata .
Ecco qui : TUA.
Appassiona, diverte...Un giallo demenziale, ve l'avevo detto.

Buona lettura.

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topodibiblioteca Opinione inserita da topodibiblioteca    23 Febbraio, 2012
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Anche le famiglie borghesi hanno il loro scheletro

Ogni tanto mi capita di acquistare libri d’impulso, senza essermi informato prima e perché trovo la storia (o la copertina) interessanti. Recentemente (enfortunatamente) mi è capitato con questo breve romanzo della lunghezza di 142 pagine che ho ritenuto particolarmente accattivante e coinvolgente.

Come definito dalla quarta di copertina si tratta di un thriller psicologico incentrato sulla figura di Inés, moglie di Ernesto e da lui tradita con un’amante che muore per una fatalità, durante una discussione con lo stesso. Da qui in poi si assiste ad una serie di vicende in cui la moglie, pur di difendere il suo status borghese e conservare i privilegi acquisiti dopo tanti anni di matrimonio, non esita a prodigarsi per difendere il marito a tutti i costi, anche se pienamente consapevole del tradimento subito.

L’autrice è molto abile nel condurre il lettore tra i meandri della vicenda, illudendolo e facendogli prospettare gli sviluppi degli eventi che all’improvviso sono stravolti da nuovi ed inaspettati colpi di scena. In mezzo alle macchinazioni di questa diabolica donna con la complicità del marito (o viceversa) prende pian piano forma la vicenda della figlia, purtroppo vittima dei comportamenti di entrambi i genitori, che definire trascurata è sicuramente limitativo.

Concludo evidenziando lo stile asciutto ma efficace della Pineiro, a mio avviso molto dotata nello scrivere in maniera diretta, senza fronzoli, e capace di sintetizzare in solo 4 pagine e mezzo (di un classico format “Economica Feltrinelli”) il preambolo dal quale scaturisce la storia: moglie tradita dal marito e morte dell’amante. Come dire, perché dilungarsi per pagine e pagine quando basta veramente poco per inquadrare vicenda e personaggi?

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Fò Opinione inserita da Fò    22 Gennaio, 2012
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Fuori dal coro

Mmm pare che questo libro non abbia entusiasmato molto soltanto me.
Ho trovato lo stile dell'autrice "stressante", con le frasi corte corte che mi innervosiscono sempre: cinque parole e stop, quattro parole e stop, addirittura sei e stop. Non la sopporto, l'ho trovata "antipatica". Non so spiegarlo, e comunque è un parere mio personale.
La storia invece è abbastanza interessante.. Tutto nasce da un triangolo amoroso e la protagonista diventa testimone involontaria dell'omicidio dell'altra. Mi ha intrigato il personaggio di Ines; fredda e calcolatrice, di una straordinaria intelligenza pratica e sempre ottimista. Un personaggio non troppo simpatico, non sono riuscita neanche a provare solidarietà per la scoperta del tradimento del marito. Ma con il finale inaspettato ha guadagnato dei punti in più.
Sicuramente il problema è che non sono attratta da questo genere di libri, ma ho voluto provare lo stesso e il risultato è stato una giornata di lettura poco impegnativa (si legge in poco tempo: è molto breve) e quindi non me ne pento più di tanto.

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eleonora. Opinione inserita da eleonora.    15 Gennaio, 2012
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TUA

Uno stile semplice incalzante, diretto e conciso, svela una trama intrigata e personaggi complessi che ti incollano alla lettura e ti portano a voler arrivare alla fine il prima possibile, perchè la curiosità è tanta.
Personaggi complessi che percepisci dall'evoluzione della storia, perchè la scrittrice non dedica tempo nel delinearne i caratteri, le parole non servono in questo caso, perchè è il giallo ad essere l'elemento centrale che plasma Ines ed Ernesto.
Moglie e marito e genitori di Lali, personaggio apparentemente secondario che però rende palpabile il malessere di una famiglia che finge da anni che tutto sta andando al meglio.
Ines dopo aver scoperto il tradimento del marito, decide di seguirlo e di vedere con i suoi occhi i due amanti, ma accade un imprevisto che cambierà le loro vite. Ernesto litigando con l'amante la spinge violentemente e la donna cadendo colpisce la testa contro una pietra e muore. Ines spettatrice dell'omicidio decide a sangue freddo e razionalmente di coprire il marito, di aiutarlo a gestire la situazione fornendogli un alibi.
La decisione di essere complice del marito è per lei fondamentale per poter risollevare le sorti di un legame ormai spento, o mai esistito. Da qui una serie di colpi di scena raccontati per lo più da Ines in prima persona, che descrive gli accadimenti con un'ironia agghiacciante e lucida.
Lo stile asciutto dell'autrice si sposa bene, a mio avviso, con una possibile trasposizione cinematografica.

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SaraDuranTini Opinione inserita da SaraDuranTini    22 Settembre, 2011
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Tua di Claudia Piñeiro

E’ stato definito una tragedia romantica (Deutsche Welle), un thriller tragicomico (Rosa Montero), si potrebbe aggiungere un noir satirico che dipinge, con estrema delicatezza e maestria, una famiglia borghese che, apparentemente, sembra non celare alcun disagio sociale. Si tratta del romanzo di Claudia Piñeiro, Tua, pubblicato dalla casa editrice Feltrinelli.

Ambientato a Buenos Aires, il libro narra la storia di Inés, casalinga e moglie devota dell’imprenditore Ernesto, che decide di seguirlo una sera uggiosa, dopo aver trovato nella borsa del marito un biglietto scritto con il rossetto e firmato Tua. L’auto di Ernesto si arresta davanti al Parco Bosques de Palermo. Inés si apposta nei paraggi. Scende e lo segue. Piove a dirotto e, se non fosse stato per una giusta causa, non sarebbe mai uscita in piena notte soprattutto per pedinare il marito. Ma la scoperta, per un momento, la lascia senza parole: Ernesto la tradisce con Alicia, la segretaria. Eppure tra i due l’incontro non sembra dei più felici, Ernesto la respinge, alza la voce e infine la allontana con una spinta. Alicia cade, batte la testa e muore. Inés ha visto tutto. E’ la sola testimone. Raggiunge la macchina e decide di tornare a casa, trovare tutte le prove della relazione extraconiugale di Ernesto nascoste nella ventiquattrore e in altri impensabili angoli della casa e nasconderle.

Inés ha preso la sua decisione: fornirà, qualora ce ne sarà bisogno, un alibi al marito. Ma la situazione non è così semplice come potrebbe sembrare. Il litigio tra Alicia ed Ernesto celava delle ragioni precise che Inés, nella sua semplicità, non ha saputo cogliere. Si scoprirà che, mentre la moglie cerca di architettare l’alibi perfetto (come perfetta avrebbe dovuto essere la sua vita), Ernesto se la spassa con una ragazza, ben più giovane di Inés e dell’ormai defunta Alicia: si chiama Charo, la nipote di Alicia. E il cerchio non si chiude.
Le indagini serrate della polizia, dopo mesi di ricerca del corpo di Alicia, coincidono con la presa di coscienza, da parte di Inés, di essere stata sfruttata come donna e come moglie.
Una serie di colpi di scena sorprenderanno il lettore, accompagnandolo verso un finale inaspettato per chiunque.

Claudia Piñeiro (drammaturga e sceneggiatrice argentina oltre che scrittrice) dimostra di possedere una scrittura intensa, pulita, che nella sua semplicità, rovescia la prospettiva e tratta, con forza, tenacia, passione e anche con un pizzico di sano umorismo, l’adulterio, le dinamiche familiari della borghesia, il sacro vincolo del matrimonio. L’ingenuità di Inés è l’ingenuità di tutte le donne che pensano che “dopo vent’anni, il matrimonio smette di essere quello che è per diventare quello che uno crede che sia” non accorgendosi di cozzare con l’identità di un marito che, negli anni, è mutata: la sacralità del matrimonio si trasforma in sacralità da esibire. Ma nel privato c’è tutt’altro.

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EvaBlu Opinione inserita da EvaBlu    20 Luglio, 2011
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Tra moglie e marito...

Donne, pensate di conoscere vostro marito come le vostre tasche?
Non possedete ancora un marito ma nutrite la piena convinzione che quando ve ne procurerete uno riuscirete a rivoltarlo come fosse un calzino? Niente di più sbagliato, mie care!
Potrebbe accadere pure a voi di rinvenire nella giacca del consorte un bigliettino scritto col rossetto e firmato “Tua”. Potrebbe allo stesso modo accadervi di seguirlo nella notte e scorgerlo spintonare mortalmente la fatidica amante in seguito ad un’accesa discussione. E va bene, voi lo avreste puntato con un kalashnikov dalla finestra ancora prima di seguirlo, ma Inès è una donna vecchio stampo, rimodernata quel giusto che basta per farla desistere dall’intaccare la sua tranquilla esistenza di casalinga e disposta a tutto pur di salvaguardare il suo ventennale matrimonio diventato un lago calmo ma sicuro.
E poi, che sarà mai una scappatella a fronte di tutta una vita insieme e di una famiglia assolutamente perfetta? Può capitare, no? Allora, tocca proteggerlo il suo Ernesto. Bisogna osservarlo con occhio di blanda tenerezza e procurargli un alibi che lo salvi dalle sue ingenuità di amante e da ogni possibile coinvolgimento con la morte della sgualdrina.

Ma non tutto è sempre quello che sembra. Così come non sempre un giallo, che apparentemente ha trovato immediata soluzione, è stato effettivamente svelato come si vuol far credere.

Con uno stile oltremodo semplice, una trama lineare ad effetto e senza mai abbandonare un tono ironico e nel contempo amaro, quasi insolito per uno psico-thriller, Claudia Piñeiro ci conduce dietro le quinte di una comune e perfetta famiglia borghese, dove una moglie non è mai riuscita a conoscere realmente il marito, e chissà … magari il marito ha sempre infaustamente sottovalutato la moglie!

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gracy Opinione inserita da gracy    07 Luglio, 2011
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I panni sporchi si lavano in famiglia

Un geniale thriller-psicologico narrato in maniera semplice e senza tanti giri di parole. Il delitto non c'è, ci sono solo le colpe, i silenzi e l'amore di una donna verso il proprio marito che elabora tanti pensieri e crea diverse situazioni fino a toccare il fondo.
Tua è la donna romantica che mette il rossetto e lascia i post-it con i cuoricini disegnati, Tua è innamorata ama ed è ricambiata o forse no ...quella Tua è una donna sull'orlo di una crisi di nervi, si tratta di Ines ed è un'altra cosa...

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Stefp Opinione inserita da Stefp    22 Gennaio, 2011
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Tua

Un matrimonio che dura da vent'anni, ormai come tanti altri, il fiume impetuoso d'amore si è sparpagliato in tanti piccoli rivoli placidi e tranquilli fino a che Inés non scopre, banalmente, la prova del tradimento del marito, Ernesto. Decide di far finta di nulla ed una sera lo segue fino ad un parco dove lui ha un appuntamento con l'amante. Li vede litigare, poi una spinta e Alicia l'amante cade, sbatte la testa e muore. Lo choc e il dolore per il tradimento ora si trasformano e Inés ha un solo obbiettivo: proteggere il marito, quindi la sua famiglia e far finta che tutto torni come prima. Ma i fatti possono essere diversi da come sembrano e le cose non sono così semplici, oltretutto, Inés e Ernesto impegnati nella ricerca della loro salvezza non si sono accorti che la figlia Lali, minorenne, aspetta un bambino.
Un rapporto ipocrita tra moglie e marito. Lui dirigente di successo, bravo nel lavoro quanto infantile e spregiudicato nella vita privata, incapace di un rapporto profondo, con moglie, amante e figlia. Lei completamente avulsa dalla realtà quotidiana, non si accorge né dei tradimenti del marito, fino in fondo, né di avere una figlia, che dovrà diventare adulta da sola, senza genitori impegnati nella loro vita egocentrica ed egoista.
Un thriller psicologico ben orchestrato con scenari che si trasformano, uno dopo l'altro e che portano ad un finale logico, ma sorprendente. Claudia Pineiro ci narra questa vicenda con fluidità e semplicità e dona un'atmosfera tragicomica alla vicenda attraverso il racconto in prima persona di Inès alternandolo però a capitoli di dialoghi fitti e serrati senza commento e pagine di freddi referti e note tecniche investigative.
Si legge piacevolmente in poco tempo. Una bella scoperta.

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