L'ombra del vento Hot
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Noioso, noiosissimo
Raramente mi è capitato di leggere un romanzo in più di un giorno, per "L'ombra del vento ho dovuto resistere più volte alla tentazione di lasciarlo perdere e non mi è successo in decine di anni di letture. L'inizio, obiettivamente, ha un suo fascino, fa intravedere una storia interessante. Poi però si perde in una pasta informe senza sapore. Coma struttura narrativa è una scadente scopiazzatura di romanzi ottocenteschi, il luogo in cui si svolge è anch'esso indefinito, una città bella come Barcellona nel romanzo non mostra alcun fascino, tutto è artificiosamente buio come se il buio fosse di per sè "artistico". Decisamente un libro non ispirato, ma di mestiere, per lettori di facili entusiasmi, ovviamente enorme successo letterario. Amici, grandi appassionati di narrativa come me, mi hanno detto che gli altri suoi romanzi sono anche peggio, grazie ma ho già dato.
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Julian figlio di un Demone e di un Angelo
L’ombra nel vento è la storia di una rinascita, ma è anche la storia di una romantica vendetta. E’ l’intreccio di due vite quella di Daniel e quella di Julian (due dramatis personae, come le defisce lo stesso C.R. Zafon) che in un crescendo di emozioni ci trascinano verso la catarsi finale. Un processo di purificazione che passa attraverso il sangue ed il terrore sparso dal crudele Ispettore Fumero, antagonista tanto perverso quanto drammaticamente possible. La storia si svolge in una Barcellona attraversata dalle Gurre Mondiali, una città che ha conosciuto il volto cinico della Guerra Civile. Una città che ha sofferto “il dramma dei luoghi senza Dio”, in cui chi nasce o è figlio di un Angelo o è figlio di un Demone.
Lo sitle narrativo è molto interessante. E’ l’intreccio di due piani che nello spazio trovano un denominatore comune in una splendida e pericolosa Barcellona, ma che distano nel tempo di una generazione. Divario, quest’ultimo che si va lentamente colmando fino al drammatico e commovente ricongiungimento: il carcere di ricordi di Nuria Monfort.
Questo romanzo ci consiglia di ristabilire il giusto equilibrio fra I legami affettivi primari. Ossia fra ciò vuol dire essere padre, ovvero figlio, o madre, o sorella ed infine amante (amante dell’amore, per intenderci). E ci dice di farlo subito, di non perdere nemmeno un attimo. Perchè non è sempre vero che il tempo lenisce le ferite.
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capolavoro dylandoghiano
il capolavoro irripetibile di zafon,il libro che rappresenta l'apoteosi del suo talento.ogni pagina trasuda amore per la sua magica barcellona,sfondo ideale per una storia che riesce a mozzarti il fiato quando meno te lo aspetti.i personaggi saltano fuori dalle pagine come per magia e il libro misterioso e la ricerca del suo fantomatico autore diventano il perno di una storia in cui fino alla fine non sai se realtà e finzione letteraria siano la stessa cosa. dylandoghiano.
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bellissimo
E' il primo romanzo che ho letto di questo autore e l'ho comprato non conoscendo niente di lui ma semplicemente perchè leggendo la trama mi ha incuriosito.
Un romanzo semplicemente stupendo..lo stile di Zafòn è semplicemente imparagonabile..o ti piace o non ti piace,le storie che riesce a creare sono di una fantasia che supera qualsiasi pensiero,il modo in cui riesce a portarle avanti lo stesso,non delude mai le aspettative e non scade mai nel ridicolo o nel già visto.
Le atmosfere e le emozioni che riesce a trarne poi lasciano senza parole e non c'è niente di meglio per me che sono stata 5 volte a Barcellona ritrovare gli stessi posti reali che ho visto di persona,è come se ogni volta c tornassi ma con delle emozioni diverse.
Insuperabile.
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l'ombra di barcellona
Affascinante farsi trascinare nelle vie di Barcellona e seguire Daniel nella sua ricerca. L'idea di per se' e' stimolante per chi ama il "profumo" dei libri al cospetto dell'invasione degli e-book. Il libro scorre veloce mai noioso. I personaggi hanno tutti nel bene e nel male caratteristiche particolari che li fanno diventare tutti interessanti. L'unica pecca a mio modesto parere e' un po' l'happy end stile film americano che non si adatta allo stile del racconto.
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l'ombra del vento
Dopo una prima parte lenta e in alcuni casi persino noiosa, ad un tratto il racconto prende corpo e la seconda parte scivola via veloce e piacevole. La scrittura e' buona e leggera e alcuni personaggi caratterizzati ottimamente in una Barcellona cupa e nebbiosa del periodo franchista che rimane impressa nella mente del lettore. Rimane qualche dubbio sulla lunghezza della storia; poteva essere espressa in un minor numero di pagine rendendo la lettura più veloce e scorrevole sin dall'inizio.
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Imbarazzante!
Un omaggio a tutti coloro che NON hanno amato l'ombra del vento ed un monito a tutti coloro che pensano di leggerlo: "Questo libro mi è stato regalato con la promessa che mi avrebbe cambiato la vita! Confesso che non ho ancora capito come, ma resto in attesa di qualche improvviso mutamento, magari i numeri del lotto in sogno, chissà. Questo libro è una specie di Beautiful cartaceo, pesa il fatto che l'autore sia uno sceneggiatore TV. E' stato più bravo Hosseini a dare carisma ad una Kabul ridotta a macerie, rispetto a Zafòn che di una città bella come Barcellona elenca solo lo stradario! Continuare a leggerlo dopo le prime 100 pagine diventa un atto di fede. Mi sono fatto violenza costringendomi a portarlo a termine! Ad un certo punto ero così nauseato che leggevo saltando le righe per raggiungere la fine al più presto. Mi appello al diritto di Pennac di lasciare il libro a metà! L'epilogo poi è qualcosa d’illeggibile, mancava la ricetta della nonna e nel calderone sentimentale si raggiungeva la completezza. Che i casi letterari siano la vetta della mediocrità? Capolavoro? L'ho cercato fino ad arrivare faticosamente all'ultima pagina, ma non l'ho proprio trovato! Davvero preoccupanti i giudizi positivi dei lettori e il successo del libro: il cattivo gusto e l'incompetenza ormai regnano sovrani! Se di 50 libri letti in un anno questo è quello che ha lasciato la maggior ricchezza (come ha recensito qualcuno), viene spontaneo chiedersi quali siano gli altri 49! Mi sono forse perso qualcosa? E’ forse un caso di psicosi collettiva? Mi sono mangiata viva la critica che ne aveva fatto la recensione, accusandola di come ci si può vendere per avere un panino! A vendere, questo scrittore, è bravissimo, speriamo che ora impari anche a scrivere. Direttamente nel dimenticatoio!"
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da leggere sotto l'ombrellone
Una piccola delusione, devo ammetterlo. La trama risulta ingenua e inconsistente, contraddistinta da una rincorsa a colpi di scena decisamente prevedibili. Un libro scritto per diventare un best seller: in effetti lo stile è semplice e ricorre spesso al dialogo, le descrizioni e i personaggi sono spesso accattivanti. Ruiz Zafon sa scrivere bene e in effetti in questo suo libro non ho saputo vedere altro che un esercizio di stile ben riuscito. Ma, con tutto il rispetto, l'emozione che sa dare un vero romanzo è un'altra cosa.
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- sì
- no
Sorprendente
Non avevo capito, prima di iniziare a leggerlo, quale libro avessi fra le mani. Non mi ricordo di aver mai pianto per un libro, eppure leggendo "L'ombra del vento" ho lasciato sfuggire alcune lacrime più di una volta. Inoltre ho riso, e in alcuni momenti ho addirittura avuto paura. E' un libro che ti coinvolge così intensamente che ti senti estraniato dal mondo, e percepisci i personaggi che ti camminano a fianco, facendoti provare le loro stesse emozioni. Se qualcuno mi chiamava mentre leggevo, facevo un balzo in avanti, accorgendomi di essere ritornato alla realtà, ma con ancora ogni pensiero rivolto a quel mondo immaginario che così tanto ti coinvolge, ed ero impaziente di tornare a leggere. In queste notti d'estate non riuscivo a smettere di leggerlo, e mi alzavo la mattina dopo poche ore di sonno per ricominciare l'impresa. L'ho divorato in 4 giorni, leggendo per 17 ore. E' un libro che scorre piacevole, senza che neanche te ne accorgi. Mi ha lasciato un po' deluso la traduzione, che ripeteva sempre gli stessi termini, sebbene con sfumature differenti. Tutto sommato è un libro che consiglio di leggere. Più che questo posso solo aggiungere che non leggerlo è come perdere un miscuglio di emozioni e generi pazzesco. Una pagina tira l'altra, ogni mistero viene svelato con uno ancora più intenso.
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L'OMBRA DEL VENTO
Non mi trovo concorde con coloro che lo definiscono un capolavoro;evidentemente dipende da che tipo di letture si è soliti affrontare.
Lo stile di Zafòn è fluido, tanto da consentire una lettura veloce e ben comprensibile.
Il contenuto non offre nulla di più di un buon giallo,anche se addentrandosi nella narrazione la trama perde di consistenza. Grande assente del romanzo è Barcellona,la città che fa da sfondo alla vicenda;poche le descrizioni fotografiche.
Complessivamente è un libro gradevole e merita la lettura.
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L'ombra del vento
La narrazione, pur non avvalendosi di una costruzione grammaticale complessa, è piacevole e raffinata nella descrizione particolareggiata degli eventi, resa anche attraverso metafore e similitudini di delicata bellezza: anche gli eventi più crudi sono trattati con una tale ricercatezza lessicale ed abilità linguistica, tanto da non suscitare quasi ribrezzo. La psicologia dei personaggi è buona, tra i più riusciti è sicuramente da annoverare l'eccentrico Fermìn, mentre risulta più inverosimile l'ispettore Fumero, con i suoi scatti di rabbia piuttosto grossolani ed esagerati. L'unica pecca è l'immancabile delusione per lo svolgersi degli eventi andando avanti nella storia, quello che all'inizio sembra essere un terribile mistero, si spiega in modo leggermente banale e buonistico. In conclusione l'ombra del vento è un lieto fine, che parla di una storia di fantasmi e odi lontani, da cui però riesce a riscattarsi, in finale, un piccolo frammento. A mio parere, però, un finale un po' infantile, che, tuttavia, toglie pochissimo al fascino e alla piacevolezza del racconto.
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Capolavoro
E' sicuramente uno dei libri più belli che abbia mai letto nella mia vita, se non il più bello. C'è tutto: passione, tragedia, suspance, mistero e persino comicità (Firmin è il personaggio che più adoro!). Una bella storia raccontata bene. Sicuramente chi conosce Barcellona apprezzerà di più ma devo ammettere che in ogni caso la città è una protagonista indispensabile della storia e come tale viene descritta in modo esemplare: la stessa storia in un'altra città non sarebbe stata così bella; Barcellona è la linfa vitale della narrazione, collante ideale per le vicende raccontate che si adattano alle sue strade come un vestito fatto su misura.
La lettura è scorrevole e coinvolgente, nessuna scena è inutile o superflua: ogni evento, ogni parola fa parte di un tutto che si amalgama alla perfezione costruendo un capolavoro assoluto della letteratura.
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L'ombra del Vento
Un inizio davvero accattivate, che purtroppo non fa altro che accrescere la delusione nel finale. L'interesse si spegne presto a causa di una trama che cade nella banalità e nella prevedibilità, con una conclusione del tutto scontata.
Estremamente ripetitivo in molti punti, soprattutto quando il protagonista racconta ad altri la vicenda (sembra un riassunto per i lettori distratti, inserito per fare il punto della situazione).
Inoltre, dato che il libro farà parte di una trilogia dedicata a Barcellona, mi aspettavo di più dalla descrizione della città, che invece si limita a poche pennellate di colore.
Una lettura che può risultare piacevole, ma assolutamente senza pretese.
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Un gran bel libro
Non è un libro eccezionale, non crediate di avere tra le mani un capolavoro di quelli che dovrebbero cambiare il mondo; ma è un buon libro, e questo al giorno d'oggi è già tanto.
Mi ha colpita molto la fantasia dello scrittore, l'abilità nel creare intrecci e personaggi a tre dimensioni e non banalmente piatti, per non parlare dei colpi di scena che mi hanno praticamente sempre colta impreparata.
In una frase, direi che è un casino ordinato.
Succedono milioni di piccole cose a personaggi legati da un filo che si rende visibile solo andando avanti con la lettura ma tutto è perfettamente coerente, mai scontanto, con frasi e descrizioni di alto livello che trasudano sentimento e profondità.
Affascinante, ecco la parola giusta per descrivere questo libro.
Affascinante.
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Meraviglioso
Sono solitamente un lettore di fantasy, ma questo libro comperato solo perchè la copertina mi aveva incuriosito si è rivelato sin dalle prime pagine un opera d'arte, è un libro che partendo da un punto sviluppa un mondo, l' autore lo fa con un linguaggio semplice ma elegante, caratterizza i personaggi in manira molto precisa, senza mai trascurare luoghi e tempi che fanno da sfondo agli stessi, incrociando vicende ed epoche con una maestria da pochi, e racchiudendo il tutto in un contesto surreale nonostante i precisi riferimenti a fatti storici, lo consigio a tutti quelli che vogliono leggere un opera leggera ma profonda, potendo immedesimarsi ni personaggi che fanno girare la propria vita introno a quelle grandi opere d'arte che sono i libri.
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l'ombra del vento
Sono un'insegnante,abituata per passione e per professione a sperimentare nuovi autori e a consigliarne la lettura ai miei ragazzi. Ho scelto 'L'ombra del vento' perchè è un romanzo di formazione.Daniel fugge dalla sua opprimente realtà per nascondersi nella vita di un altro uomo e nei suoi misteri e per poi accorgersi che quell' apparente scappare altro non è stato se non un intraprendere un tormentato viaggio interiore verso un se stesso più autentico, responsabile e coraggioso. Verso un se stesso adulto. Il romanzo è un invito a riscoprire il libro come oggetto magico, che consente di muoversi e crescere anche stando seduti davanti al camino. Per questo è splendido.
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Quell'ombra del vento....
L'ombra del vento è un romanzo che non dimenticherò mai e poi mai...l'ho letto in pochissimi giorni..tutto d'un fiato...davvero scorrevole e racchiude un connubio di sentimenti..emozioni..il tutto narrato perfettamente da un zafon che finalmente si lancia nella letteratura che conta...sinceramente non avrei mai voluto che terminasse perchè è una storia incredibilmente bellissima, con sottofondo una barcellona dei primi decenni del novecento, dove il giovane daniel si lancia all'avventura di un certo lain coubert..nonchè julian carax.in un mix di avventure tra il presente e il passato... si posso dirlo chè è è il mio romanzo prefertito,anche perchè è una storia che ti lascia senza parole....quando l'ho terminato è scesa anche qualke lascrima..ma ne vado fiero...perchè erano davvero per delle straordinarie emozioni provate nella lettura di un meraviglioso libro...
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il vento di un fiume in piena
All'inizio della storia, il giovane Daniel viene accompagnato dal padre al Cimitero dei Libri Dimenticati. Alla fine, il vecchio Daniel accompagna suo figlio Julian al Cimitero dei Libri Dimenticati. In mezzo, nel quadro di una gotica Barcellona in guerra e in pace nella prima metà del novecento, si snoda un racconto in cui l'intrigo e la vendetta, l'amore e la morte, si intrecciano sapientemente in una narrazione complessa ma ben strutturata, che scaturisce dalla scoperta dell'Ombra del Vento, un libro di Julian Carax, un autore dimenticato. L'adolescenza di Daniel, il protagonista, fino ai suoi trent'anni, attraversa maledizioni, storie di strazianti sentimenti, fortune e decadenze di intere famiglie, in un percorso segnato da tinte forti e da tratteggi a volte insistiti sui particolari, sin troppo barocchi. Il racconto progredisce gonfiandosi come un fiume che raccoglie numerosi affluenti, diversi purtroppo inutili, lungo il suo percorso. In definitiva un gran bel libro, con pochi limiti e molta letteratura dentro. Da non perdere.
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l'ombra del vento
Un libro appassionante e intrigante, che racchiude numerosi misteri. L'autore procede con maestria, descrivendo perfettamente ogni cosa ed esprimendo un calore e una situazione così intrecciata, tipica dei romanzi spagnoli o sudamericani. Ogni capitolo lacia senza fiato fa capire che la storia deve ancora terminare e che c'è sempre qulcosa da svelare. Attenta è stata la descrizione dei sentimenti del protagonista, che si ritrova a scoprire una storia incredibile e affascinante.
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Travolgente
Ho letto questo libro nel 2006, ma vorrei dire la mia a riguardo.
Non credo che una recensione possa dare giustizia a tutte le emozioni che si possono provare leggendo questo romanzo.
Zafòn non si è inventato nulla, ma ha mescolato con uno stile superbo una storia di amore, amicizia,morte, odio, denaro, tradimento, vendetta e riscatto.
La solita roba, si potrebbe pensare...Il fatto è che i personaggi, sia quelli principali che i comprimari, sono tratteggiati con una maestria da farli "sentire" al lettore come raramente accade in un romanzo. Le loro emozioni arrivano al lettore con una cristallina semplicità da far venire i brividi. L'ambientazione, una Barcellona goticheggiante e misteriosa, crea uno sfondo profondamente vivo e partecipe della vicenda. E poi c'è il Cimitero dei Libri Dimenticati, una trovata nostalgica e romantica per coloro che amano i libri al punto di farti venire la voglia di andare a Barcellona solo per scoprire se esiste realmente un luogo così.
Lo stile narrativo è incalzante fin dall'inizio, e la trama, pur nella sua complessità e ricchezza di personaggi, si snoda con un ritmo che non ammette soste, fino al termine dove tutti i misteri ( e sono molti ) giungono ad una logica spiegazione. Al lettore, chiudendo il libro al termine della lettura, rimane solo il dispiacere di averlo finito.
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Eclettico
Credo che ognuno di noi cerca nel libro acquistato una nuvoletta dove nascondersi nei ritagli di una vita movimentata e a volte troppo scontata, solo che ben poche volte del cartaceo riesce a farti volare così in alto da non sentire più i rumori della città.
L'Ombra del Vento, bisogna viverlo....e lui ti entra dentro, mi è capitato che durante il lavoro non desiderassi altro che finire il mio turno per correre a sfogliare quelle pagine, così avvolgenti.
Ora il gesto più naturale che avviene in me e regalare questo libro alle persone a me più care.
Sperando che lo leggano, con la mia stessa intensità.
Ora attendo con ansia "il gioco dell'angelo".
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L'ombra del vento
Carlos Ruiz Zafón “L’ombra del vento” ( La sombra del viento)
Un espediente letterario è il fulcro della storia: siamo nella meta- letteratura, la finzione nella finzione, la scoperta di un libro e l’autore dello stesso libro Julian Carax trasporteranno il giovane protagonista del romanzo, Daniel, in caleidoscopici intrighi fatti di misteri e svelamenti a scatola cinese. La trama in breve: siamo a Barcellona nel 1945, un libraio di un negozio specializzato in edizioni per collezionisti e libri usati conduce il figlioletto Daniel, di 11 anni, in un luogo misterioso, conosciuto solo da pochi eletti:”Il cimitero dei Libri Dimenticati”, in cui libri dimenticati si trovano preservati in questo labirinto di scaffali e corridoi. Daniel scoverà quel libro, come una predestinazione: “ L’ombra del vento” l’aveva atteso per anni, e sembrava che aspettasse proprio lui. Ha trovato il libro che avrebbe adottato, o meglio, il libro che avrebbe adottato lui. Rilegato in pelle color vino, col titolo impresso sul dorso a caratteri dorati. Leggere il libro ed esserne rapito è per Daniel essere trascinato in un turbine di emozioni sconosciute, in un mondo popolato da personaggi non meno reali dell’aria che respirava. Già sfogliandolo con cautela, le sue pagine palpitano come le ali di una farfalla a cui viene restituita la libertà, sprigionando una nuvola di polvere dorata. Un uomo cercava il suo vero padre di cui aveva appreso l’esistenza solo grazie alle parole della madre pronunciate in punto di morte. Questa ricerca si trasformerà in un’odissea fantasmagorica: il protagonista lottava per ritrovare l’infanzia e la gioventù perdute; poi emergeva l’ombra di un amore maledetto destinata a perseguitarlo fino alla fine. La struttura del romanzo al protagonista gli fa ricordare una di quelle bambole russe che racchiudono innumerevoli miniature di se stesse; la narrazione si frammentava in mille storie, come in una galleria di specchi e in tanti riflessi scisso, pur mantenendo la sua unità. E’ uno di quei casi in cui è l’autore stesso a fornire la chiave di lettura di una sua opera, a rilevare le tecniche molteplici a cui ha attinto, la capacità descrittiva di toccare il cuore del lettore. Il protagonista “Reale” a forza del libro vivrà inquietanti paralleli con la propria vita. “L’ombra del vento”, dal titolo stesso, poetico, fa presagire un ritmo ed un linguaggio retrò da romanzo ottocentesco, di grande respiro e vigore narrativo: il susseguirsi delle situazioni, il vivere emozioni contrastanti, passioni ed amori, segreti custoditi dal tempo e svelati a poco a poco, ambienti lividi tra calles, ramblas e personaggi a tutto tondo, in cui emerge Fermìn Romero de Torres, uomo dai mille volti, caricaturale nelle sue fulminanti battute e rocamboleschi escamotages per sfuggire al suo paradossale destino.
Gli elementi costitutivi del romanzo sono lo stile alto ed armonioso della scrittura, la trama ad incastro, i luoghi reali, ma come trasfigurati in una sorta di magia, l’età storia che assume dimensioni atemporali e una celebrazione del libro per eccellenza che dà una specifica connotazione a tutta la storia. “Ogni libro, ogni volume, possiede un’anima, l’anima di chi l’ha scritto e l’anima di coloro che l’hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato, grazie ad esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza. Dietro ogni copertina si cela un universo infinito da esplorare”.
“L’ombra del vento”è un romanzo tradizionale di grande tensione che si legge tutto di un fiato, anche se prevedibile nel suo epilogo, che irretisce il pubblico intrappolandolo in questo intricato e complesso tessuto narrativo.
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Originale
Inizia un po' lento ma dopo 50-60 pagine diventa molto coinvolgente , personaggi di straordinario spessore e vicenda di grande umanità. L'autore, anche se con uno stile a volte non scorrevolissimo riesce ad alternare momenti esilaranti ad altri di grande commozione in una storia che non cade mai di tono .
Uno dei libri più belli letti quest'anno, attendo il prossimo libro dello stesso autore perchè ci sa fare...
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Brillante (trama)
La storia editoriale del romanzo “L’ombra del vento” è una coinvolgente opera narrativa, nonché una sapiente miscela di ottimi ingredienti atti a conquistare un pubblicato ampio e variegato e a raggiungere con agevolezza i vertici delle classifiche dei libri più venduti in numerosi paesi e in alcuni casi, com’è accaduto in Spagna, vi è rimasto per più di un anno. Un romanzo ineffabile, ricoperto di una certa polvera magica, che lo rende uno dei pochi libri di enorme meraviglia e di grande successo. Un dono divino per i lettori accaniti come me, che accettano solo opere di gfrande rilievo. In quanto alla tramma... tutto ha inizio in un’insolita mattina d’estate del 1945, nel modesto appartamento in calle Santa Ana, Daniel si sveglia angosciato, dichiarando al padre di non ricordare più il volto della povera madre. A queste parole il signor Sempere, determinato a tranquillizzare il figlio, decide di fargli conoscere il Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo segreto, un mausoleo di ombre e di echi, una labirintica e “gigantesca biblioteca dalle geometrie impossibili”, un posto di grande splendore governato da un bizzarro e nasuto guardiano chiamato Isaac Monfort. Proprio in quel luogo, del tutto assurdo e inverosimile, sono sottratti all’oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo e dove Daniel, per tradizione, dovrà scegliere le sorti del suo destino, un libro, che tra scaffali e corridoi colmi di libri, è destinato a cambiargli l’esistenza e che dovrà prontamente proteggere da ogni rischio per tutta la sua vita, con la giusta consapevolezza di dover soffrire e lottare senza mai arrendersi. La scelta di Daniel, dopo una minuziosa rassegna dei vari tomi presenti in quell’ambiente a dir poco singolare, ricade su uno strano libro apparentemente maledetto: “L’ombra del vento” di un eccentrico autore di nome Julían Carax, una figura enigmatica e oscura, un alter ego di Daniel, che lo introdurrà in un mondo di misteri e intrighi inaccessibili. Il libro, letto in una sola notte, entusiasma il giovane e lo spinge a cercare altri libri del medesimo scrittore. Scopre così, dopo molteplici ricerche investigative, che quella in suo possesso potrebbe essere l’unica copia sopravissuta di tutte le opere di Carax, perché da anni un uomo sibillino e deturpato dal fuoco che si presenta col nome di Laín Coubert, il personaggio del demonio nel romanzo di Julían, brucia sistematicamente i libri del romanziere. Intrigato dal mistero che aleggia intorno all'autore, Daniel inizia un'indagine destinata a protrarsi dieci anni durante i quali ricompone i frammenti di un'esistenza segnata da un'infanzia infelice, aggrovigliate vicende familiari, amori fatali, violenza e omicidi celati.
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Toccante
Semplicemente stupendo. E' stato il regalo di un'amica, non poteva farmene uno migliore. Un libro che appassiona capitolo dopo capitolo, commuove, spaventa, evoca sensazioni di disgusto, sofferenza,a ma che appassiona in toto. Una volta terminato lascia un'amarezza mista alla voglia di ritornare in quelle vecchie e buie vie del Barrio Gotico o del raval, salendo poi fino al Tibidabo.. chi conosce Barça sa a quali meraviglie mi riferisco. Bella ed intrigante la trama,leggermente misctica e misteriosa al punto giusto. Bellissimo lo stile, ottime le parole scelte.. bravo il traduttore finalmente!!
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l'ombra del vento
E'una carezza in un libro. O forse è un libro che ha il sapore confortevole di una carezza. Una carezza leggera che però lascia un'impronta di calore, di tenerezza infinita. E' una storia di magia e di incanti, una storia che fa sognare, che avvolge come fosse vento caldo. Un vento che t'acchiappa il corpo e lo riscalda. Indimenticabile. A tratti struggente come solo le passioni più forti sanno essere. Storia d'amore, d'amicizia, di vendetta, di vita. C'è tutto questo nel libro di Zafon e c'è anche di più: la consapevolezza del tempo che passa e che ha il potere di sbiadire i contorni delle cose ma che non ha potere sulla forza delle passioni che restano, a dispetto d'ogni umana comprensione, invincibili nella loro inevitabilità. Ci si perde nelle pagine di questo libro e dopo, finita la lettura,ci si vorrebbe perdere ancora.
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Un gotico spagnolo
Nei primi giorni dell’estate del 1945 il proprietario di un piccolo negozio di libri usati porta il figlio undicenne al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo sito nel cuore della città vecchia di Barcellona e in cui migliaia di libri di cui non si ha più nemmeno memoria vengono sottratti all’oblio. Daniel, così si chiama il fanciullo, entra in possesso di un libro intitolato L’ombra del vento, che cambierà tutto il corso della sua vita.
La storia di Daniel, dalla pubertà fino alla maturità, si svolge in una Barcellona tetra e piovosa, oppressa da una cappa di nebbia e immersa nel cemento e nello smog. Di pari passo con la lettura del libro procede la vita del personaggio principale con strette analogie fra realtà e fantasia, fino a un punto in cui l’esistenza di Daniel si confonderà con la trama del volume che potremmo anche definire “maledetto”, perché tutta una serie di elementi, quali antiche dimore con segreti inconfessabili e con spiriti che le animano, palazzi fatiscenti popolati da mostri finiscono con il richiamare la grande tradizione del romanzo gotico.
La grande abilità di Zafón è di illuminarci su quella che doveva essere la vita negli anni cinquanta in Spagna, sotto il regime franchista, una vera e propria cappa di piombo in cui la popolazione si aggira incerta, in un misto, non esattamente divisibile, di amore e odio per il Generalissimo.
L’intenzione dell’autore, però, non è quella di delineare un periodo politico, anche se calza a pennello con il gotico, ma di tributare un omaggio alla scrittura, alla creatività che le è insita, realizzando un romanzo in un romanzo, in una sorta di gioco indubbiamente complesso, ma di grande efficacia.
Se qualcuno può storcere il naso pensando a un romanzo gotico scritto non da un inglese o da un tedesco, ma da uno spagnolo, sbaglia certamente, perché Zafón non fa altro che appropriarsi di tematiche che sono proprie della cultura europea, impreziosendole con caratterizzazioni del tutto iberiche. Al riguardo, significativo è il riuscitissimo personaggio di Fermin Romero, con la sua morale superiore a quella della classe dominante, nonostante una vita vissuta quasi da emarginato, e che richiama in modo perfetto la figura del picaro, con quello spirito d’avventura animato da un’ideale e con la miseria esteriore che cela un animo ricco di altruismo.
Dell’altra caratterizzazione, cioè la cupa dittatura franchista ho già accennato prima, anche se ritengo opportuno aggiungere che non mancano le frecciate alla Chiesa per la sua complicità con un regime che si professa difensore della cultura cattolica, ma che in nome di questa compie ogni genere di nefandezze.
Il mistero, in questo contesto, appare quindi quasi naturale e di mistero si tratta, perché pagina dopo pagina, nel mentre ci verrà svelato il perché di tante cose, altre ne sorgeranno di enigmatiche, anche se non del tutto incomprensibili.
L’aspetto più straordinario è che il ritmo e la tensione non vengono mai meno; inoltre, tanto è il desiderio del lettore di arrivare alla fine per scoprire la soluzione del tutto, ma altrettanto è il timore che l’ultima pagina chiuda per sempre quell’atmosfera magica e sospesa che lentamente, senza ce ne accorgessimo, è scesa su di noi.
Indubbiamente si può parlare di un testo avvincente, di rara potenza ed efficacia, scritto con uno stile misurato e suadente. Certo, l’invenzione di cui ho già accennato e che alla fine di questo periodo ripeterò, attribuisce un’originalità fuori dal comune e che, resa con maestria, mi induce ad affermare che questo libro nel libro, questa storia nella storia, costituiscono un’opera di tale qualità da renderne consigliabile vivamente la lettura.
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