L'ombra del vento L'ombra del vento Hot

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McLennon Opinione inserita da McLennon    10 Settembre, 2012
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Mi aspettavo tutt'altro...

Anche io sono dalla parte di chi ha fatto mooolta fatica a leggere questo libro e, sinceramente, dai giudizi e dai commenti che avevo preso in considerazione mi apettavo di leggere tutt'altro.

Il susseguirsi della trama ha un incedere assai lento e pieno di lunghe parti descrittive e abbastanza prolisse: l'autore molte volte sembra dilungarsi in intricati esercizi di stile linguistico alla ricerca di belle metafore e bei modi di dire per descrivere fatti, luoghi e personaggi.
Mancano poi il senso della suspence, della tensione, della voglia di scoprire cosa possa accadere nelle pagine a venire...proprio perchè sembra non accadere mai niente.

Pur andando controcorrente rispetto ai molti giudizi positivi espressi riguardo quest'opera, non mi sento di consigliarlo perchè l'ho trovato noioso e privo di quella verve che spinge il lettore ad addentrarsi appieno nel romanzo.

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Opinione inserita da Patrizio    09 Settembre, 2012

Molto rumore per nulla

Sarò impopolare, ma a me questo libro non è piaciuto per nulla. L'ho mollato e ripreso per ben tre volte e alla fine ho ceduto: l'ho lasciato a tre quarti. Lento, prolisso, privo di suspense ed eccessivamente ricco di frasi e frasette che dovrebbero rimanere nel tempo, ma prive di un trait d'union. Mi è sembrato un esercizio di stile fine a se stesso. Barcellona la descrive pure in maniera accattivante, ma non basta. Fermo restando che i gusti sono gusti, non mi stupisce notare che ci sono anche molte persone a cui questo libro ha solo annoiato. O forse, più semplicemente, le recensioni me lo hanno fatto immaginare totalmente diverso. Se cercate 'mistero', 'suspense', 'intrighi' e 'sensualità', dirigetevi altrove. Magari fate un tentativo, ma se dopo le prime 20-30 pagine vi viene voglia di altro, mollate subito e non insistete: andando avanti le cose non cambiano.

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Morrigan Opinione inserita da Morrigan    30 Agosto, 2012
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La giusta dose di passione, mistero, e scabrosità.

Ho appena chiuso l'ultima pagina e il gusto di questo libro mi balugina ancora negli occhi.
Che dire? Lo stile della scrittura di Zafòn, in quest'opera, è impeccabile. I suoi personaggi hanno tutti uno spessore profondo, ognuno è portatore di una storia personale che non sempre ci viene svelata del tutto. Il protagonista entra in contatto con un romanzo e passa la sua vita a cercare notizie sull'autore, mentre un personaggio misterioso si aggira per Barcellona alla ricerca delle ultime copie superstiti di quel libro per bruciarle, e un ispettore psicopatico spaventa la popolazione ad ogni suo passaggio. Unica pecca del romanzo: l'identità dello sconosciuto che brucia i libri si lascia intuire facilmente già da metà libro, sebbene solo sul finale l'autore ce la sveli.
Lo stile si avvolge su sè stesso creando mille similitudini e figurazioni, semplici ma mai scontate; la narrazione ne beneficia e procede sicura di sè, prendendo per mano il lettore e trascinandolo nel proprio universo. La trama è avvincente, mai banale, punteggiata dalla giusta dose di mistero, passione e scabrosità.
Lascia senza fiato.

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Opinione inserita da peruk    16 Agosto, 2012

Parliamoci chiaro

A me è piaciuto. Però? chiaro che anche leggendo le recensioni degli altri lettori un libro così può piacere a lettori come me che da un romanzo cercano svago ed emozioni alla portata di tutti; un palato sopraffino e abituato a letteratura più alta e di maggior spessore difficilmente può apprezzare un romanzo come questo, che oggettivamente è abbastanza "furbo", mescola molto bene elementi di amore, mistero, personaggi a mio avviso affascinanti e una trama intricata e pregnante (ci si sorvola volentieri, ma la trama fa acqua da diverse parti!).

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Antho7 Opinione inserita da Antho7    05 Agosto, 2012
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L'ombra del successo...

Che altro aggettivo usare se non FANTASTICO?! La mia passione per i libri iniziò dopo aver letto questo splendido libro. Stile unico, intrecci, storia, personaggi, finale. Tutto almagamato direi alla perfezione. Con tanti attimi di suspance, che tengono il lettore incollato al libro senza mai farlo staccare. E lasciandolo stupefatto alla fine del racconto. Quasi con le lacrime agli occhi. E pensando come è già finito!?!?! Almeno questo a mio parere! Consigliatissimo.

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Giada_ Opinione inserita da Giada_    02 Agosto, 2012
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Una grande delusione


uno dei libri più brutti che abbia mai letto. no, non ci riesco a farmelo piacere, neanche un pò. ammettendo che l'ho letto in fretta perchè volevo vedere come andava a finire (cosa che accade per tutti i libri di questo genere), è stata un'agonia e una sofferenza leggere queste pagine. un libro che vuole dare degli insegnamenti e delle perle di saggezza sparse qua e la senza un filo logico, solo per far vedere che l'autore sa scrivere con delle belle parole. che tra l'altro non sono in armonia tra di loro. penso che i miei racconti di quando avevo 14 anni siano scritti meglio. storia mediocre, personaggi praticamente non descritti e molti inutili, ficcati dentro solo per creare delle scene che piacciono al pubblico (vedesi Clara, che all’inizio sembra essere un’importante tassello della storia, ma poi scompare e fa un’apparizione senza motivo alla fine). Il tempo scorre come gli pare, in base a come fa comodo a Zafon. Possono passare mesi interi senza che il protagonista faccia qualcosa di sensato, ma comunque la narrazione riprende dal pensiero che aveva mesi prima. Scene di sesso inserite a casaccio. Ragazzi che si innamorano con uno sguardo, roba che manco Dante con Beatrice. Mi domando da dove le abbia prese certe idee assurde questo Zafòn. È come se avesse preso tante frasi trite e ritrite nel corso dei secoli, e le abbia scritte in maniera peggiore. E spesso non hanno un senso. Tutti i personaggi si atteggiano a filosofi e a chi ha capito tutto dalla vita, il che potrebbe anche essere vero se solo ci fosse una descrizione psicologica di questi ultimi, e non solo delle loro azioni e dei loro innamoramenti / scopate. Tra l’altro l’intreccio amoroso rasenta l’assurdo, tutti si innamorano per la prima e unica volta, roba che manco Biancaneve col principe azzurro. Tutti tranne il protagonista, che a 10 anni vede il primo paio di tette della sua vita e ci va in assuefazione, finché non scopre che la sua adorata casta e pura Clara in realtà è una ninfomane che si fa il primo musicista che incontra. Dopodiché è la volta di Beatrice. L’innamoramento tra i due non è chiaro, ma l’autore non se ne preoccupa e continua a scrivere come se fosse ovvio.
Perché piace questo libro? Non ne ho la benché minima idea, certamente sin dalle prime pagine si intuisce che è mediocre. Ed è così che prosegue fino all’ultimo.
Comprato in una libreria dell’usato a metà prezzo, ed è lì che ritornerà, sperando che qualcun altro lo apprezzi.

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Opinione inserita da Emanuela    28 Luglio, 2012

Perle di saggezza in un romanzo

Di solito quando entro in libreria alcuni libri "mi chiamano"... ho la sensazione che devo leggerli. Così è stato per L'ombra del vento, incontrato più volte e acquistato solo una settimana fa. Inutile dire che l'ho divorato: davvero bello. Sono rimasta colpita dal personaggio di Fermin, i dialoghi in cui lui era protagonista sono i migliori del libro, dando anche spunti di riflessione.
L'unico neo che posso trovare sono le parti in corsivo che raccontano la storia del "vero" libro o le lettere... scorrono poco e son troppo lunghe a volte. Per il resto un libro assolutamente da leggere!

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amuleto Opinione inserita da amuleto    18 Luglio, 2012
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ZAFòN GRANDE SCRITTORE CONTEMPORANEO

Al di là della trama complessa , è importante tracciare le linee e i temi chiave di questa meravigliosa opera contemporanea.

La location: in quegli anni Barcellona non era solo un centro di scontri tra vari bandi opposti: anarchici, repubblicani, fascisti e comunisti, ma anche un valido centro di fioritura intellettuale, ricco di case editrici dove molti scrittori in esilio tentavano di pubblicare i loro scritti. Barcellona è il background che riunisce grazie al potere della scrittura due mondi fino ad allora in guerra: Spagna ed America Latina. Messicani, cileni, peruviani arrivano, spesso in modo illegale ,in questo paese, perchè sanno che l'unico modo di diventare scrittori è avvicinarsi al mondo delle case editoriali, alla ricerca di qualche scopritore del loro talento artistico.Non a caso Roberto Bolano, poeta e scrittore cileno scappato in Messico durante la dittatura di Pinochet, lascerà ben presto anche i poeti fracassati messicani e si trasferirà a Barcellona e poi a Blanes, sulla costa brava.Proprio in Spagna Bolano assisterà ai primi successi delle sue opere, come “La letteratura nazista in America”, “Notturno cileno”, “Stella distante” e molti altri testi di fama mondiale.
La seconda location che aspetta a braccia aperte Juliàn Carax è Parigi, altro punto di riferimento per artisti e scrittori in esilio, centro portante delle avanguardie novecentesche.

Il protagonista Daniel diventa lo specchio di Juliàn Carax, una sorta di alter ego, e ciò che maggiormente li accomuna sono le loro travagliate storie d'amore.
Solo Juliàn può capire i sentimenti di Daniel, la paura di perdere la sua amata e proprio per questo decide di non usare la sua forza vendicativa contro di lui.
Al contrario, deciderà di ammirarlo profondamente, di ringraziarlo per il suo interesse verso la sua storia dimenticata e ritroverà grazie a lui la speranza , la voglia di vivere, di non lasciarsi trascinare verso la profondità dell'abisso più cupo, ma di trovare una via di uscita. La memoria è la forza che permette a Juliàn di andare avanti, la memoria come resistenza contro la sofferenza, non solo la sofferenza di se stesso, della sua amata e di suo figlio, ma una sofferenza che investe l'intera umanità, proprio in quegli anni di continue guerre e massacri, prima con la guerra civile, poi con la guerra mondiale. Un senso di disperazione che stava trasformando gli esseri umani in effimere ombre.

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VinnieTheKid Opinione inserita da VinnieTheKid    11 Luglio, 2012
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Un libro favoloso

In genere diffido dei libri e degli autori che godono dei favori del passaparola e dei media... quante delusioni mi hanno dato?!? Innumerevoli....
Ma Ruiz Zafon mi ha letteralmente stregato e, in particolare, l'Ombra del vento è probabilmente il libro più bello che io abbia mai letto: una scrittura non semplice ma sempre comprensibile, personaggi stupendi, ben definiti, intelligenti, spiritosi, ironici, credibili anche quando la storia si avvolge in una serie di intrecci e coincidenze improbabili ma che il lettore accetta tranquillamente, senza esclamare: "Ma daaaaiiii!... Che scemenza...!".... anzi, quello che mi ha lasciato esterrefatto è che, contrariamente alla mia sensibilità "solita", divoravo le pagine nella spasmodica attesa di un nuovo colpo di scena, di una nuova rivelazione, di un nuovo incastro.
E se possibile, il finale mi ha anche commosso...
Un capolavoro!

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Ironkarlo Opinione inserita da Ironkarlo    07 Giugno, 2012
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l'ombra del vento

Incuriosito dai tanti consensi positivi e dalla storia, ho letto l’ombra del vento, il primo che leggo dell’autore Spagnolo.
Il libro mi ha preso subito dall’inizio grazie alla storia molto intrigante e ben sviluppata; Daniel vuol scoprire di più su di un autore del quale per caso ha letto un libro e ne è rimasto affascinato. Scopre che gli altri testi sono stati distrutti in un incendio e gli ultimi vengono ricercati da un uomo enigmatico che lo segue per strada e che tenta di recuperarli per bruciarli tutti.
In seguito grazie a svariate conoscenze scopre di più su Julian Carax e sulle sue disavventure vissute tra gli stessi vicoli di una Barcellona messa a ferro e fuoco da guerre civili e guerra mondiale, fino a trovare analogie con la sua vita affettiva che scopre piena di difficoltà e dolore.
La lettura è molto scorrevole, mentre lo stile di Zafon rende piacevole la lettura grazie alle figure che riesce a creare con le parole ed ai sentimenti che suscita nel lettore, come ad esempio ad ogni fine di paragrafo o capitolo.
Nella storia alcuni personaggi secondo me andavano un po’ più caratterizzati in quanto mancano di spessore; mentre il finale è bello ma non proprio entusiasmante, diciamo abbastanza buonista.
Tutto sommato il libro è ben riuscito e di sicuro può emozionare il lettore che si lascia trasportare con l’animo per le vie di una Barcellona grigia e spietata.

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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    01 Mag, 2012
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L'ombra del vento

Zafòn non so il perchè non mi è mai stato molto simpatico e sono molto prevenuto nei confronti dei casi editoriali come lo è stato questo libro.
Ho letto la prima edizione illustrata edita Mondadori e devo ammetterlo, le immagini riportate sono uno scorcio della storia che però non hanno saputo dammi soddisfazione piena così come lo sono state le parole del libro che mi hanno fatto vagare in un Barcellona molto uggiosa, i cui segreti mi hanno rapito senza che lo scrivente potesse opporvi resistenza.
Un libro nel libro, un contenuto esplosivo di emozioni, sentimenti e storie d'amore che fanno ridere ma anche molto rattristare.
Lo stile di architettura del libro lo rende molto scorrevole, capitoli non esageratamente lunghi che portano il lettore ad avanzare nella trama inesorabilmente.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati ed ognuno sembra uscito dal cilindro magico della penna dello scrittore andando a collocarsi in modo magicamente perfetto allo scopo della storia.
Come non innamorarsi di Bea e Nuria, come non sorridere di Fermin ed odiare Fumero, ma soprattutto come non appassionasi delle vicende di Daniel Sempere e Juliàn Carax.
Una storia che si avvia un po' a rilento per poi accelerare e allo stesso tempo riportare la calma nel lettore.
Uno spaccato storico di Barcellona, durante la prima metà del XX° sec., ben descritta ad ogni angolo della città.
Lascio una domanda...chi non vorrebbe mai entrare nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati?
Probabilmente è la biblioteca che ogni lettore si sogna di visitare almeno una volta nella sua vita...leggere l'opera per credere.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Consigliato a chi ha letto...
Romanzi su sfondo thriller velati di mistero
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Aria Opinione inserita da Aria    20 Aprile, 2012
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Un libro che trasporta..

Secondo cercando di descrivere la trama potremmo sminuire il libro, perchè è un susseguirsi di avvenimenti inaspettati e stupendi, all'inizio sembra una semplice storia poi man mano su una storia di base si intrecciano ad essa altre storie, leggendo la trama potrebbe non ispirare nulla, ma nel complesso è un libro favoloso. Trasporta in un modo tale che ci si sente preoccupati per i protagonisti del libro - personalmente leggendo ha riso un sacco, adoro Fermìn e poi ho pianto anche tanto - è un libro che eccentua i sentimenti, magari esagero, però adoro lo stile di Carlos, è qualcosa di sublime indipendentemente dai contenuti risce a costruire su una cosa semplice, qualcosa di misterioso e curioso.

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Fonta Opinione inserita da Fonta    27 Marzo, 2012
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Una bellissima storia "barocca"

Daniel è un bambino quando viene accompagnato dal padre in un angolo remoto della Barcellona di metà'900 per scegliere un libro nel Cimitero dei Libri dimenticati.
La sua scelta ricade su uno strano romanzo, "L'Ombra del Vento", di un autore che non è molto conosciuto: Julian Carax.
Questo libro è per il piccolo Daniel un capolavoro e non riesce a capire perchè l'autore non sia conosciuto. Inizia così ad informarsi su questro scrittore e ottiene informazioni fumose e poco attendibili, creando scompiglio quando il suo nome viene usato in certi ambienti e questo ne fa accrescere il mistero e quindi il fascino per il bambino verso Carax.

Di qui l'inizio di un romanzo fatto di intrighi, amori, colpi di scena, amicizie ed odi che si ingarbugliano in uno scenario "barocco" di uno scrittore che grazie a questo romanzo è riuscito ad imporsi con uno stile fresco ed interessante.

La Barcellona grigia e cupa di quegli anni è uno scenario che Zafòn riesce a dipingere con maestria, con personaggi molto particolari e particolareggiati.

Non avevo mai letto questo autore, lo conoscevo solo per il gran vociferare in merito a quest'opera, non è il mio genere in assoluto ma ho trovato la storia molto per articolata. Inizialmente ho trovato difficoltà ad adattarmi allo stile dell'autore, molto ricco di descrizioni e fronzoli ma, la storia in se è bellissima e le ultime cento pagine si divorano per arrivare a sbrogliare gli ultimi nodi!

Libro consigliato, buona lettura!=)

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giuse 1754 Opinione inserita da giuse 1754    09 Marzo, 2012
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Inquietante e coinvolgente

Avevo iniziato a leggere "L'ombra del vento"un anno fa e l'avevo abbandonato perchè la lettura del libro, anzichè rilassarmi, mi agitava.
L'ho ripreso l'altro ieri e non sono riuscita a smettere fino a quando non l'ho finito.
Zafon ci parla anzitutto di letteratura, intesa come massima espressione dell'essenza dell'autore.Il libro ritrovato" per caso" da Daniel trascende la sua fisica natura,diventa maledetto perchè maledetto è colui che l'ha scritto. La vita di Carax nasce dal tradimento e dal peccato di una relazione extraconiugale, prosegue nell'amore totalizzante e incestuoso per la sorellastra Penélope che porterà alla morte violenta di lei e del frutto del loro amore.
Tutti coloro che lo amano soffrirano a causa di Carax e questa tragica consapevolezza lo porterà a trasformarsi nel mostruoso personaggio che egli stesso ha creato nella finzione letteraria. Tenterà di distruggere tutte le tracce che ha seminato lungo il suo percorso creativo, ma riuscirà solo in parte a cambiare il corso degli eventi, che sembrano ineluttabilmente seguire un destino di morte già tracciato.
Solo il giovane Daniel, in cui Carax rivede il se stesso di tanti anni prima, sarà messo in condizione di portare a compimento il rapporto d'amore con Beatrice e a darle un figlio in cui la passione per la letteratura potrà ancora una volta perpetuarsi.
Magistralmente tratteggiata e commovente è la figura di Nuria Monfort, tragica e tenera, forte e fragile nello stesso tempo, nella quale ogni innamorato non corrisposto può identificarsi.
Per Carlos R.Zafon la vita di ogni personaggio è inestricabilmente legata a quella degli altri, è il tassello di un puzzle dove le legittime aspirazioni alla felicità degli uni si contrappongono alla micidiale volontà di distruzione e di morte degli altri.
Il tutto è narrato con stile preciso ed elegante, capace di ricreare una Barcellona fredda, piovosa e grigia in cui il lettore viene completamente immerso e può solo subire lo svolgersi ineluttabile degli eventi.
Da leggere sicuramente.

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Ooornella Opinione inserita da Ooornella    04 Marzo, 2012
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Senza Parole .

Non si puo descrivere questo libro in una sola parola....e' fantastico e lo consiglio a tutti, ti trasporta inuna Barcellona misteriosissima piena d'amore, infedeltà, delusione, amicizia. La storia di Daniel Sempere che dopo aver trovato un fantastico libro "L'ombra del vento" nel cimitero dei libri dimenticati che il padre gli mostro' poco prima della morte della madre, lo portera' a scoprire miliardi di cose di quella citta' piena di misteri e storie mai risolte.Consigliatissimo.

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Annamaria Vargiù Opinione inserita da Annamaria Vargiù    04 Marzo, 2012
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Bellissimo

Un libro fantastico. Il cimitero dei libri è il sogno di ogni lettore accanito. Zafòn ci trasporta con grande abilità stilistica in una Barcellona misteriosa e affascinante. Poco importa se si intuisce subito chi è il personaggio misterioso e senza volto, non è questo il punto di forza del libro, ma l'atmosfera magica ricca di suggestioni, la rappresentazione dei sentimenti non banale e scontata anzi, profonda e insolita.
A mio avviso la vera protagonista di questo libro non è nessuno dei personaggi rappresentati ma la letteratura, quella vera non legata alle bieche leggi del mercato.

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Sa305 Opinione inserita da Sa305    28 Febbraio, 2012
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Mistero, nostalgia e sentimento.

Una nota di merito sicuramente va all'autore, che in questo libro ha dato prova di grande abilità nel saper disegnare una trama molto complessa, ma non troppo complicata.
L'ambientazione (Barcellona del 1945) è piuttosto cupa, ma non per questo pesante o fastidiosa e il lettore sensibile si lascia facilmente affascinare dal mistero dei singoli tasselli di un puzzle, che solo alla fine riescono ad incastrarsi perfettamente tra di loro e a far luce su tutta la storia.
L'elemento che più di ogni altro ha catturato la mia attenzione è lo stile ricercato e sapiente con cui vengono presentate alcune riflessioni e alcune scene della storia, dal tono nostalgico e pregno di sentimento.
Lettura decisamente consigliata per L'Ombra del Vento di Carlos R. Zafón.

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Simon A. Opinione inserita da Simon A.    28 Febbraio, 2012
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Scorrevole

Premetto che questo è stato il mio primo libro di Zafon.
Ho trovato lo stile letterario molto fluido e preciso, mai noioso e mai esasperato.
La trama sicuramente è affascinante, come l'ambiantazione. Barcellona 1945.
Nel libro si intreccia l'azione con l'amore, lasciando spiragli di mistero che verranno colmati solo verso la fine, da uno Zafon che sono felice di aver scoperto.
Se devo trovare una pecca nella storia, farei riferimento all'ossessione del protagonista nei confronti di un libro (e del suo autore) non bene giustificata.
Resta comunque un libro piacevole e scorrevole, di quelli che ti vien voglia di finire in fretta!

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_sectumsempra Opinione inserita da _sectumsempra    23 Febbraio, 2012
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Meritevole del successo

Do' 4 al contenuto e alla piacevolezza, ma forse è più un 3.5. Non dico che il libro non mi sia piciuto, per carità, il libro è molto bello, solo che forse lo pensavo diverso.
Ho ricevuto questo libro "per caso", in pratica io e mia madre ci siamo "abbonate" ad una promozione di una libreria con cui pagando un tot di soldi ricevevi un libro al mese (mi sembra), così io, non avendo molta scelta, ho deciso L'Ombra del Vento.
L'inizio mi ha subito intrigata, così come la trama ma poi, come purtroppo mi capita spesso, l'ho lasciato a marcire nella libreria. La scorsa estate l'ho ripreso, poichè ero in attesa di comprare un altro libro e ho deciso di finirlo.
Lo stile non è esattamente "facile" o "elementare", piuttosto è indicato ad un pubblico più "adulto" e per lo stile ho dovuto dare necessariamente un meritato 5. Riguardo ai personaggi mi sono subito affezionata a Daniel, questo però fino a quando mi sono resa conto che in realtà non era lui il "vero protagonista". Mi sono illusa inoltre che ci fosse uno sfondo più giallo/mistery/thriller, ma tutto ciò che fa Daniel è scorrazzare per Barcellona e farsi raccontare storie che durano 100 pagine ma che, devo ammetterlo, riescono ad essere interenssanti.
C'è suspence e ci sono sorprese, molte sorprese, ma non è il libro più bello che abbia mai letto. Concludo dicendo che il libro merita assolutamente il successo che ha ottenuto.

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Elizabeth Opinione inserita da Elizabeth    15 Febbraio, 2012
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Barcellona e la sua realtà

Ho letto questo libro quasi un anno fa..eppure ogni volta che ci ripenso mi sembra di essere capultata nella realtà di Barcellona descritta da Zafon. L'autore fa percepire al lettore gli odori, i colori, i suoni di questa città secondo me particolarmente affascinante. E' un romanzo che ti lascia qualcosa dentro, i cui personaggi non si scordano..di cui ricordi nitidamente tanti dettagli insignificanti. La figura di Julian mi è rimasta nel cuore. Da leggere e rileggere.

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Opinione inserita da Matilde    13 Febbraio, 2012

PER SFUGGIRE ALL’OBLIO di Giorgia Tramontana

PER SFUGGIRE ALL’OBLIO di Giorgia Tramontana, 1 D, Liceo Classico Caltanissetta.
Un libro tutto da scoprire che non stanca mai e, anche nei momenti di stasi, Carlos Ruiz Zafòn riesce a coinvolgere con continui colpi di scena che spingono il lettore a far rotolare le quasi 600 pagine per giungere subito alla conclusione. Seduzione? Magia, piuttosto, che trova l’incipit in un soleggiato e monotono giugno del 1945. La Barcellona del dopoguerra, addolorata dalla scia della guerra civile, impegnata nella difficile e dura ricostruzione sotto il rigido potere autoritario del franchismo, è intrappolata sotto un cielo di cenere, pioggia, neve e un sole di metallo che creano lo scenario perfetto per ciò che accadrà nell’imminente futuro. Il romanzo cattura i lettori con uno stile nitido e incisivo al punto che, chiudendo il libro, seguendone la pista, rimane il desiderio di fare un viaggio a Barcellona per visitare i luoghi tanto bene immortalati. L'autore spagnolo diviene in poco tempo un best-seller con più di otto milioni di copie vendute, mentre il romanzo, 1ª ed. originale nel 2001 e 1ª ed. italiana 2004, è stato già tradotto in trentasei lingue. Si sveglia all’alba, gridando angosciato per il fatto di non ricordare più il volto della madre prematuramente scomparsa, è il giorno del suo undicesimo compleanno, ma Daniel Sempere, narratore auto-omodiegetico, non sa che questo sarà il giorno in cui la sua vita cambierà completamente. Il padre, un libraio enigmatico e con occhi tristi rivolti al passato, lo porta in un misterioso luogo con una labirintica e gigantesca biblioteca, il “Cimitero dei Libri Dimenticati”, in cui si trovano migliaia di volumi sottratti all’oblio dalle mani di un nuovo lettore che ridarà a essi un nuovo soffio vitale. Nel paradiso nascosto, in cui ogni volume possiede l’anima di chi lo ha scritto e di chi lo ha letto, di chi, grazie a esso, ha vissuto e sognato, secondo la tradizione, invita il figlio ad adottare una delle opere e a promettere di averne cura per tutta la vita perchè lo spirito di un nuovo sguardo che ne sfiora le pagine acquista forza. Tutti quei testi sono stati i migliori amici di qualcuno, ora tocca a Daniel trovare il suo. Dopo una lunga ricerca, il giovane sceglie il libro o … forse accade il contrario, ma, sicuramente, è una decisione irrevocabile, “L’ombra del vento” di Julian Carax è ormai suo. Il ragazzino divora il libro tutto d’un fiato, attratto da quell’incantesimo fino a quando non arriva all’ultima pagina, mentre un mulinello di emozioni sconosciute lo trascina in un mondo misterioso e affascinante popolato da personaggi non meno reali dell’aria che si respira. Daniel non sa ancora che quell’intrigante storia cambierà la sua esistenza e lo introdurrà in un labirinto di intrighi e misteri. Il ragazzo curioso, vivace, a volte ingenuo e testardo è spinto dal suo entusiasmo a cercare altri libri dello stesso autore, ma scopre che quella in suo possesso potrebbe essere l’unica copia sopravvissuta di tutte le opere di Carax. Si mette alla ricerca del misterioso scrittore per scoprire chi é, che gli successe e perché si conservino cosí poche ristampe del suo libro. Quello che comincia come un gioco mosso dalla curiositá si trasforma in qualcosa di più pericoloso nel momento in cui appare un uomo impenetrabile, con fattezze macabre e il volto sfigurato coperto da una maschera di cuoio, che da anni ne cerca gli scritti per darli alle fiamme e ridurli in cenere. E’ Laìn Coubert, il Diavolo in persona, e vuole appropriarsi dell’esemplare di Daniel. Il protagonista di questa vicenda, per soddisfare la sua insaziabile curiosità, rovinerà, negli anni 1945-1966 la sua innocente infanzia perché non si rende conto della pericolosità dei suoi gesti, neanche quando una notte, affacciandosi dal balcone di casa, una strana figura, proprio come ne "L'ombra del vento", lo fissa e lo saluta. La matassa diventa sempre più ingarbugliata e Daniel si trova di fronte a famiglie distrutte, amori impossibili, passioni illecite, infanzie difficili, amicizia incondizionata, lealtà assoluta, follia omicida. Un’incessante ricerca sull’esistenza di Julian gli fa registrare strani parallelismi con le proprie esperienze e, così, attraverso il personaggio del romanzo troverà sé stesso. Si dice che “il destino si apposta dietro l’angolo, incarnato spesso in un borsaiolo, una prostituta o un venditore di biglietti della lotteria, ma non fa mai visite a domicilio. Bisogna andare a cercarlo”.

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spanish77 Opinione inserita da spanish77    10 Febbraio, 2012
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PROSA E POESIA DI ALTO LIVELLO

Questo libro è un libro magico; non sono stato io a trovarlo, ma lui a trovare me. Passeggiavo svogliatamente tra gli espositori della “casa del libro” di Vigo e me lo ritrovo casualmente in mano. Chiedo il parere ad una mia collega spagnola, insegnante di lingua e letteratura castigliana, e lei stupefatta mi dice che devo assolutamente leggerlo. Ed io non mi tiro indietro. Apro il libro è mi calo subito in un’altra dimensione, quella incantata e seducente della Barcellona degli anni ’40. Una Barcellona stretta tra le nefandezze del post-guerra franchista e il suo glorioso retaggio architettonico modernista. In un’atmosfera grigia , piovosa e a volte tetra, è quest’ultimo retaggio culturale a soccombere all’arroganza della dittatura falangista e dei suoi arroganti scagnozzi. L’ambientazione è assai affascinante in quanto la capitale catalana, seppur descritta con toni plumbei, esercita inevitabilmente un fascino indescrivibile , che si può percepire solamente leggendo la pagine di Zafón. Tuttavia, a mio parere, è la trama a coinvolgere il lettore in modo inebriante. Ci si fa veramente rapire dalle vicende “realmente magiche” che accadono ai vari protagonisti , Daniel su tutti. La formula studiata dall’autore , è quella del libro nel libro. In una sorta di doppia spirale temporale le vicende corrono parallele per poi intrecciarsi e sovrapporsi repentinamente tanto che a volte ci si può confondere sul destino dei due principali protagonisti. Credo che uno degli intenti stilistici principali dello scrittore sia stato proprio quello di trasformare i due personaggi principali e le loro affini vicende in una unica entità, rappresentando così due facce della stessa medaglia, Daniel la più concreta pura e sensibile e Julián , la più misteriosa, eterea ed romantica. Desidero anche sottolineare un altro punto di forza di quest’opera; la sua parte poetica. In più di un’occasione si descrive l’amore che si instaura tra i vari personaggi con parole e concetti semplici che proprio in quanto tali , ognuno di noi ha forse da tempo , seppellito in un angolo del proprio animo. La bravura di Zafón sta proprio nel farli riaffiorare dalle viscere del nostro torpore sentimentale, farceli assaporare e farci riflettere e magari versare anche qualche lacrima pensando a persone oramai lontane che vorremmo ancora al nostro fianco ma che per varie ragioni non potremmo avere più. Non nego che, quando mi sento arido ed ho bisogno di commuovere o commuovermi, ricorro ancora a quelle pagine abilmente segnate sul mio libro, a quelle lettere e a quelle frasi sussurrate tra Daniel e Bea.
Non può non piacere

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Dadda Opinione inserita da Dadda    08 Febbraio, 2012
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Bella pe' Zafon che c'ha fregato tutti!

Diciamolo, questo libro fa acqua da tutte le parti: a tratti si percepisce l'arroganza dell'autore, diversi dialoghi rasentano il patetico, il finale è strascicato e ho contato innumerevoli mal riusciti tentativi di imitare il realismo magico sudamericano. Non mi sorprende che Zafon, prima di questo libro, si fosse occupato prevalentemente di letteratura per ragazzi.
Perchè lo consiglio allora? Perchè non sono riuscita a staccare gli occhi dal libro fino alla fine, e questo, malgrado tutto, mi sembra un motivo più che sufficiente per farlo.

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Sara moncalieri Opinione inserita da Sara moncalieri    01 Febbraio, 2012
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Nessuna sintonia, nessuna sorpresa

E' stata una fatica finirlo, ma alla fine ce l'ho fatta.

Stilisticamente ridotto all'osso, tanto che sembrava scritto da un bambino delle elementari; con personaggi senza spessore che non hanno mai regalato sorprese, e con la splendida Barcellona che è riuscita a trasmettere di se' solo un centesimo di quello che è, nonostante fosse uno dei protagonisti della storia. Ne è uscita solo una Barcellona opaca, non dark.

La trama, quella sì, che poteva essere intrigante: ma è stata brutalmente schiacciata da questi deficit.
Ho vissuto questo libro come un romanzo gotico venuto male. Alla fine del Settecento facevano molto meglio, e pensare che stavano solo inaugurando il genere!

Una sola cosa mi ha spinta a raggiungere faticosamente l'ultima pagina: la speranza.
La speranza che tutto non fosse così prevedibile;
che Zafon, prima o poi, si riprendesse e cominciasse a scrivere un po' meglio di Rosamunde Pilcher (con tutto il rispetto per la Pilcher, che nel suo genere è un classico, e che non disdegno a priori);
che i personaggi diventassero finalmente vivi e non degli attori (scarsi) da cui si sapeva esattamente cosa aspettarsi;
che la noia, terribile, che mi ha colpita come la spada di Skywalker, lasciasse libero il romanzo di esprimere tutto quello che avrebbe potuto.

Ho trovato questo romanzo potenzialmente forte ma costruito su un castello di carte.
Forse non ho capito il gioco.

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nicari92 Opinione inserita da nicari92    24 Gennaio, 2012
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Un libro che ti rapisce

Avevo cominciato a leggerlo anni fa, ma la complessità della trama mi aveva scoraggiato dal finirlo. La verità è che probabilmente ero troppo giovane per apprezzarne le virtù. Oggi, cinque giorni dopo averlo ricominciato, ne ho finito la lettura.
Non credevo esistessero libri di tale bellezza. Questo libro è davvero in grado di rapire spirito e mente del suo lettore, di immergelo in atmosfere uniche. Chi ogni tanto soffre di nostalgia (e non) si innamorerà di questo romanzo, di questo mondo e farà fatica a separarsene a fine lettura.

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ilardo Opinione inserita da ilardo    20 Gennaio, 2012
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Bomber

che dire del nostro Carlito?
che ormai noi adepti sappiamo a grandi linee a cosa mira il rito?
che quel suo animo fanciullesco tenta e ritenta di prender il sopravvento su di lui?
si...ed è qui che ci sorprende tutti. finalmente la maturità dell'ottimo scrittore, già improntata in tutti i suoi precedenti romanzi, trova il suo libero sfogo in questa alternanza di dislivelli, intromissione di personaggi pressochè geniali, in questa studiatissima congettura che non lascia nulla al vento e trafigge il lettore nella sua curiosità più sfrenata.
Barcellona, dal canto suo, è sempre lei...ma il modo in cui ce la espone, la protegge dietro una teca di cristallo, quasi fosse un gioiello troppo prezioso e delicato da poter toccare, troppo bello da non contemplare.
Caldo, seducente, il suo stile resta comunque integro, in un'avventura decisamente più chirurgica e costruita delle precedenti. stavolta ci hai messo la zampata in più,
vai così Carlos!

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aeglos Opinione inserita da aeglos    15 Novembre, 2011
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FANTASTICO!

Un libro comprato per caso. Avevo visto la pubblicità fatta in giro, ma avevo paura di un brutto libro, solo ben pubblicizzato. Invece sono rimasta sorpresa! Fantastico, veramente fantastico, il libro più bello di questo autore! Una storia ben costruita, colpi di scena ad ogni pagina e molto scorrevole!Consigliato sicuramente a chi vuole conoscere questo scrittore!

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Opinione inserita da michela    03 Novembre, 2011

i personaggi mancano di spessore

l'ombra del vento è sicuramente un discreto libro nel complesso, ho apprezzato lo stile dell'autore e la sua capacità di rendere le atmosfere,ed i luoghi, pur essendo talvolta troppo prolisso. ciò che non ho apprezzato è la mancata caratterizzazione dei personaggi. non si capisce cosa muova i protagonisti.
in primis c'è daniel che dopo il ritrovamento del libro inizia la sua ricerca, mette a rischio la sua stessa vita e quella di chi gli sta attorno, perchè? l'autore non si prende la briga di motivare questa ossessione, così come non si prende la briga di motivare l'odio di Fumero, un odio assoluto e totale verso gli ex compagni di classe. Fumero è solo odio e cattiveria, senza nessuna sfumatura, senza nessuna spiegazione, è un personaggio senza dimensione, pare avere il solo scopo di essere un antagonista.
in questo romanzo molti personaggi agiscono in modo molto poco verosimile, tutti annullati dalle proprie ossessioni, senza che ci sia mai una spiegazioni del perchè agiscano in modo tanto assurdo.
nel libro ci sono 2 gravidanze, quella di Penelope e quella di Bea, entrambe diagnosticate dopo pochi giorni dal rapporto sessuale in modo quasi divinatorio da un medico! Anche per quello che riguarda Penelope ho trovato la trama veramente lacunosa, la sua misteriosa scomparsa è sicuramente funzionale alla trama, ma anche qui credo che l'autore potesse sforzarsi un pochino di più. La ragazza viene rinchiusa e nutrita (visto che fino al parto sopravvive), ma poi durante il parto è abbandonata e nessuno la assiste.
il libro, costruito come un giallo, muove la curiosità, c'è la voglia di girar pagina per sapere cosa succederà. l'autore è sicuramente brava nel creare la suspance, ma nel complesso trovo questo libro abbastanza limitato. sguazza all'interno del proprio genere senza preoccuparsi troppo.

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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    31 Ottobre, 2011
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Tanto di cappello !

Gran bel libro, storia coinvolgente dal ritmo incalzante al punto giusto.
L'autore riesce a fondere in queste pagine: Odio, amore, disperazione, paura, mistero, il tutto accompagnato da una Barcellona avvolta nel mistero e oppressa dal Franchismo e dai toni noir.
Nel leggerlo si viene trasportati tra le vie di una Barcellona dal sapore Londinese, che devo ammettere con piacere che non stona affatto.
Storia originale, e finale tuttaltro che scontato !


Lo consiglio vivamente a tutti !

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Opinione inserita da lorena    30 Settembre, 2011

affascinante

entusiasta dalla prima all'ultima pagina, il cimitero dei libri dimenticati dove il protagonista trova il libro "maledetto", una biblioteca senza fine, grandiosa dove ci si può perdere nei vari corridoi anch'essi coperti di libri... basterebbe questo per fare innamorare tutti i lettori del mondo. Da cornice a questo luogo incantato si snoda la trama coinvolgente dove scorre parallela la vita di Daniel con quella dello scrittore del libro da lui adottato, con una sorta di coincidenze che sembrano buttate a caso e ti danno l'impressione che solo tu le hai notate. Come se non bastasse intrigo passione amore e suspance... perfetto.

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Gianfrate Opinione inserita da Gianfrate    19 Settembre, 2011
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Amori, libri e misteri

Bellissimo. Romanticismo e amore per la lettura tra gli ingredienti principali di questo racconto coinvolgente. Un giallo - thriller in toni narrativi, testo coerente, ambientato nella Barcellona del post seconda guerra mondiale. Il romanzo ha tutti questi elementi che lo rendono accattivante e per alcuni versi commovente. La storia di Daniel, il protagonista, viaggia in parallelo con la storia di Julian Carax: le due vite si intrecciano, con tante coincidenze inquietanti che rivelano il filo conduttore solo negli ultimi capitoli dell'opera. Emergono personaggi "spessi" quali Fermìn, il clochard dal cuore grande che accompagna Daniel come un fratello maggiore nel suo percorso di scoperta del mistero Carax, Nuria Monfort, custode di un segreto che la porterà alla morte, Bea, disposta ad annullare un ricco matrimonio combinato con un ufficiale per amore e Carax, sulla cui misteriosa quanto intricata storia è basata tutta la trama.
Un libro che vale la pena di esser letto tutto d'un fiato!

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Le altre opere di Zafon
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C l a r a Opinione inserita da C l a r a    13 Settembre, 2011
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Il libro sui libri.

"Il mondo non verrà distrutto da una bomba atomica, come dicono i giornali, ma da una risata, da un eccesso di banalità che trasformerà la realtà in una barzelletta di pessimo gusto."
(Carlos Ruiz Zafòn)

Una scrittura intensa, vagamente barocca e mai banale, una trama avvincente e mai scontata fino alla fine, dei personaggi ben delineati sia fisicamente che psicologicamente, una proprietà di linguaggio eccezionale, un sottile umorismo che scorre lungo tutte le pagine, una bellissima ambientazione nella Barcellona della guerra civile e poi franchista, tanto affascinante da diventare protagonista essa stessa della vicenda.
Ho letteralmente divorato le sue 439 pagine in 3 giorni.
Consigliatissimo!

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    09 Settembre, 2011
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Un capolavoro nella nebbia

Mi ha lasciato entusiasta, per la trama, la forma, la scorrevolezza, i personaggi, il paesaggio, la centralità dei libri nella storia, la vita e la morte che si respirano tra queste pagine, la sofferenza ed i colpi di scena. E' un vero capolavoro, in cui si intrecciano la voglia di scoprire come va a finire e leggere il libro quindi d'un fiato con la voglia di farsi nella propria mente un'immagine sempre più precisa e ricca di particolari di tutto quello che viene descritto e raccontato e leggere quindi il libro lentamente, per assaporare ogni pagina. Un vero capolavoro, che consiglio a tutti.

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Opinione inserita da Viviana    31 Agosto, 2011

I libri diventano protagonisti!

«In questa storia c'entrano i libri[...]...libri maledetti; l'uomo che li ha scritti, un misterioso personaggio fuggito dalle pagine di un romanzo per poterlo bruciare, un tradimento e un'amicizia perduta. È una storia d'amore, di odio, di sogni vissuti all'ombra del vento. Ma è una storia vera. E come tutte le storie vere comincia e finisce in un cimitero, anche se molto particolare.»
Credo che questa frase ripresa dal libro racchiuda l'essenza di questa meravigliosa opera di Carlos Ruiz Zafón.
Tutto comincia da un libro trovato in un cimitero, appunto, quello dei Libri Dimenticati. Tutti gli avvenimenti ruotano intorno a questo libro che dà il titolo all'opera e all'autore misterioso.
Daniel, il ragazzino che possiede il libro, inizia a investigare e si ritrova a scoprire una storia incredibile, misteriosa! Non manca di certo l'amore che rende la storia più magica.
Originale ed importante è lo stile dello scrittore: ha un modo meraviglioso in grado di tenerti sempre incollato al libro, di farti assaporare gli odori descritti e di catapultasti nella Barcellona del 1945.
Non ho potuto fare a meno di rileggere più volte questo libro in poco tempo scoprendo cose sulle quali non mi ero soffermata precedentemente.
Ne vale veramente la pena!

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Lo consiglio a tutti, grandi e piccoli, lettori o meno.
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manu chan Opinione inserita da manu chan    15 Agosto, 2011
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La Spagna di Zafon

Il gotico mi appassiona moltissimo e con Zafon il piacere è stato più che travolgente. La lettura è molto scorrevole, ma lo stile non molto semplice. Tra l'altro la storia copre un arco di tempo abbastanza lungo (da quando Daniel ha 10 anni a quando è già un adulto formato) e l'autore spagnolo gioca molto su flashback e riepiloghi della vicenda man mano che l'indagine avanza e si fa più complessa. L'evoluzione con l'età del suo rapporto con le donne crea uno sfondo molto piacevole da coniugare con la vicenda stessa. L'incontro con il futuro assistente del negozio del padre costituisce una svolta non di poco conto per la storia: l'agente Romero infatti, è un compagno di "avventura" e allo stesso tempo di vita per Daniel che egli accompagnerà nel passaggio tra l'adolescenza e il mondo degli adulti. Una storia appassionante in una Spagna non da meno.

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L'Antiquario (J. Sanchèz)
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Lady Aileen Opinione inserita da Lady Aileen    05 Giugno, 2011
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Tanto rumore

Questo romanzo prende il via nel 1945 quando Daniel, ormai undicenne, viene accompagnato dal padre al Cimitero dei libri dimenticati ovvero un luogo in cui vengono conservati i libri che il mondo ha "dimenticato". Lì troverà il romanzo L'ombra del vento di Julian Carax. Terminata la lettura del libro ne è così entusiasta che cercherà di scoprire che fine ha fatto lo scrittore e come mai un uomo dal volto sfigurato vuole distruggere tutti i suoi romanzi.
La trama è sicuramente avvincente, intrigante ed è davvero difficile staccare gli occhi dalle pagine.
Per quanto riguarda la descrizione di Barcellona (delle sue strade, monumenti, negozi) del periodo è molto dettagliata e accurata. Peccato che forse per alcuni dettagli l'autore si sia dilungato troppo senza avere un'effettiva importanza per lo svolgersi della vicenda.
Un mix tra mistero e noir che ti lascia davvero una sensazione strana addosso mentre prosegui con la lettura.
Purtroppo ho capito sin dalla sua prima apparizione chi fosse in realtà l'uomo misterioso dal viso ustionato ma è quello che c'era dietro che ho trovato assolutamente ben architettato.
Ero così concentrata sulla storia che i personaggi sono passati in secondo piano (un pò privi di spessore secondo me).
Il fatto che sia narrato in prima persona coinvolge decisamente di più il lettore e poi il fatto che i libri siano i protagonisti rendono il romanzo ancora più interessante.

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orso Opinione inserita da orso    27 Febbraio, 2011
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L'OMBRA DEL VENTO

L’OMBRA DEL VENTO
Nel complesso, senza ombra di dubbio, un buon romanzo che si fa leggere dalla prima all’ultima pagina; l’autore riesce ha catturare l’attenzione del lettore con una trama accattivante, diciamo in più punti anche molto prevedibile, ma comunque intrigante che spinge il lettore ad andare avanti tutto d’un fiato nella lettura del testo.
I Personaggi che si affacciano sul romanzo sono tutti diversi e tutti ben tratteggiati, Zafon ha una buona capacità narrativa e descrittiva e ci sembrerà di passeggiare, di muoverci per le strade di Barcellona accompagnando il protagonista nelle sue avventure.
Una storia che inizia con una visita al cimitero dei libri dimenticati, chi lettore non vorrebbe visitare un luogo cosi!!! e che si sviluppa poi con grande abilità ed anche con una buona vena ironica in una storia di misteri, di vendetta, di passione, d’amore, di odio.
L’autore non tralascia la parte storica, descrivendo la situazione politica della spagna ai primi del novecento; un paese oppresso dalla guerra civile e che vive nel pieno regime della dittatura fascista.
Un libro decisamente da leggere, gradevole ed ironico, di buona compagnia per il lettore.

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Andry1989 Opinione inserita da Andry1989    26 Febbraio, 2011
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Un crescendo di emozioni...

-Autore: Carlos Ruiz Zafòn
-Titolo: L'ombra del Vento
-Editore: Mondadori
-Anno 1° pubblicazione(in Italia):2004

-Riassunto della vicenda:Il personaggio principale della trama è l'adolescente Daniel Sempere, il quale vive con il padre, propietario di una libreria di quartiere(la storia è ambientata a Barcelona nella metà del '900 ; la madre, invece, ormai scomparsa, sarà presente nei ricordi del giovane protagonista.
La trama inizia a svilupparsi nel momento in cui il padre, conduce il figlio presso "Il cimitero dei libri dimenticati", una vasta ed antica biblioteca nella quale si trovano rarissimi testi, ormai dimenticati. Daniel sarà invitato dal padre a scegliere uno dei libri che si trovano all'interno della biblioteca e la la scelta cadrà casualmente sull'"Ombra del Vento" di Julian Carax, autore sconosciuto.
La passione che si sviluppa nel protagonista nei confronti dell'opera, lo spingerà alla ricerca di nuove opere dello stesso scrittore; da questo momento in poi, la vita di Daniel si intreccerà con il mistero che oscura Carax e le sue opere.

Considerazioni personali:

Il libro si può leggere senza troppi problemi, il desiderio di conoscere il finale cresce in seguito alla lettura delle successive pagine; lo trovo ben sviluppato,inoltre il mistero che intreccia i protagonisti con i personaggi dell'opera di Carax è semplicemente geniale.

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Gli altri libri di Zafon (Marina, Il palazzo della mezzanotte e il Gioco dell'angelo)
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Fermìn90 Opinione inserita da Fermìn90    09 Febbraio, 2011
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La magia della lettura

Un libro magico capace di fa comprendere “il piacere che può dare la parola scritta, il piacere di penetrare nei segreti dell'anima, di abbandonarsi all'immaginazione, alla bellezza e al mistero dell'invenzione letteraria", vero leitmotiv dell’opera.
Zafon, con le sue notevoli capacità narrative , ci conduce per mano in una storia particolarmente misteriosa e inquietante, che si sviluppa tra passato e presente , ambientata in una Barcellona gotica e affascinante come non mai; ci fa incontrare personaggi ambigui, ironici, tragici , tutti ben costruiti ma tra i quali spicca Fermín Romero de Torres, il mio preferito, mendicante che si atteggia a filosofo-poeta.
Un libro caleidoscopico , particolarmente accattivante e ben scritto. Considero Zafon uno dei migliori scrittori dei nostri giorni, capace di raccontare belle storie , con uno stile impeccabile, particolarmente evocativo e suggestivo ma, soprattutto, mai banale e impersonale.

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a chi ama i libri , e a chi conosce il piacere che la lettura può dare.
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alan smithee Opinione inserita da alan smithee    08 Febbraio, 2011
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L'ombra di un bestsellers

In una Barcellona cupa e misteriosa anni '50, ancor segnata dai travagli della guerra civile ed ora in balia dell'oppressivo regime franchista, il giovane Daniel, orfano di madre, e' cresciuto nel decoro grazie al premuroso padre libraio; costui, anche per cercare di distogliere il sensibile figlio da un senso di perenne malinconia per la perdita dell'amata madre, lo avvicina - con esiti presto quasi morbosi - ai piaceri della lettura. E' infatti in occasione di un compleanno del ragazzo che il libraio presenta il giovane figlio ad una associazione clandestina di vecchi e misteriosi collezionisti di libri, gestori anonimi ma solidali del cosiddetto "Cimitero dei libri dimenticati", che ha sede proprio a Barcellona, tra i quartieri piu' degradati della grande citta' spagnola. Come rito iniziatico viene offerta al giovane la possibilita' di "adottare" un libro di uno dei molteplici autori pressoche' misconosciuti che affollano le vecchie e umide stanze di quella lugubre biblioteca. Quasi a caso, nell'effettuare la sua scelta, il giovane Daniel si imbatte nella rarissima e preziosa opera di un misterioso autore franco-spagnolo, Julian Carax, molto apprezzato qualche decennio addietro dagli addetti ai lavori, ma del tutto ignoto al grande pubblico. Il romanzo adottato dal protagonista, dal titolo "L'ombra del vento", suscita nell'avido giovane lettore un interesse fuori misura che lo spinge a cercare sempre piu' avventurosamente notizie e nuovi libri del suo emblematico e maledetto autore. Durante queste affannose e rischiose indagini Daniel si imbatte in personaggi bizzari e anche pericolosi: tra i primi e' doveroso citare l'anarchico Firmin, tra i secondi il mefistofelico Lain Coubert, un tenebroso individuo che ha assunto lo pseudonimo del diavolo come avviene nel piu' noto romanzo di Carax. Da qui il romanzo procede in modo rocambolesco e piuttosto avvincente verso una soluzione che e' un peccato mortale anticipare ai pochi che non hanno ancora affrontato l'opera. Certo e' che il romanzo ti cattura presto grazie ad una atmosfera torbida ed intrigante, e ad una, anzi ben due tortuose storie d'amore contrastate che procedono, con un ventennio di distanza, in modo ellitico, alternandosi nello svolgimento. Nell'affrontare le due vicende con cadenza alternata spesso si corre il rischio di perdere un po' il filo, anche per la presenza di numerosissimi personaggi secondari che rischiano di confondere un po' il lettore. Forse conscio di cio' l'autore a circa meta' romanzo da' vita ad una serie di piccoli romanzi nel romanzo e comincia a fornirci spiegazioni, a chiarire freneticamente, quasi ossessionato nell'intenzione di far "quadrare il cerchio". Ed infatti poi alla fine tutto quadra perfettamente.
Certo se le ambizioni dell'autore sembrano quelle di creare il romanzo di riferimento del decennio, come lo e' stato "Il nome della rosa" per gli ottanta, o "La casa degli spiriti" per gli ottanta/novanta, lo stile, o almeno quello che traspare dalla traduzione italiana, e' certamente quello del romanzo che deve piacere a tutti, del Ken Follet che accontenta un po' tutti i gusti e tutto il variegato pubblico dei lettori. Questo troppo marcato intento commerciale a mio avviso finisce per svilire un po' il risultato complessivo dell'opera, comunque avvincente e spesso brillante e anche spiritosa, ma che si accontenta di risultare a questo modo una pregevole operazione acchiappa pubblico e soldi, come confermato dai brillanti risultati conseguiti dall'opera di Zafon in tutto il mondo.

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Jan Opinione inserita da Jan    02 Gennaio, 2011
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Un piccolo errore.

Quando incontrai questo bel libro di Zafon lo lessi d'un fiato.
Non sapevo ancora che avrebbe inaugurato una serie di romanzetti mistic-horror di livello molto inferiore.
L'ombra del vento mi aveva conquistato soprattutto perché conosco bene "la rosa di fuoco", cioé Barcellona, la Torino misteriosa iberica, per capirci.
Dannatamente accattivante la concezione del sogno di tutti noi lettori:"La biblioteca dei libri scomparsi, dimenticati, perduti".
Darei un anno di vita per visitare un ipermondo di quel tipo.
Peccato non esista.
Unico neo, errore o vizio di questo bel libro...il finale.
A mio avviso poteva tranquillamente finire venti pagine prima.
Ma si sa...esigenze editoriali...

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eliii88 Opinione inserita da eliii88    20 Dicembre, 2010
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Spettacolare.

La trama alla fine non è particolarmente originale e alcuni piccoli pezzi della storia riuscivo a capirli un po' prima di leggerli, però lo stile e la piacevolezza di questo romanzo sono unici, impossibile dare un voto a questi due aspetti del libro.
ho adorato sin dall'inizio Fermin ROmero de Torres, penso che sia il personaggio più "riuscito" di tutta la trama grazie ai suoi innumerevoli assi nella manica, al suo umorismo e alla sua personalità misteriosa e complessa.
più prevedibile nel suo essere misterioso è lo scrittore julian carax; daniel invece in certi momenti risulta troppo "lento" ma comunque giusto considerando la giovane età.
in conclusione, è uno dei migliori libri scritti negli ultimi anni e attualmente in circolazione.

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Little_Dolly Opinione inserita da Little_Dolly    07 Dicembre, 2010
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Da leggere tutto d'un fiato...

Un racconto avvolto in un'atmosfera onirica....una storia avvolta nella nebbia...
La trama è davvero avvincente, i personaggi sono ben costruiti e assolutamente non stereotipati...il finale non è poi così particolare ma rimane comunque uno dei libri più particolari che io abbia mai letto...
L'autore sa come girare le frasi in modo che rimangano davvero impresse nella mente del lettore...
L'atmosfera è particolare, ben costruita e a tratti inquietante...
Un libro che si legge tutto d'un fiato...

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Titti 1974 Opinione inserita da Titti 1974    05 Dicembre, 2010
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Una lettura che rapisce

E' una storia d'amore, di odio, di sogni vissuti all'omgbra del vento. E' una storia mabientata nella Barcellona della prima metà del Novecento, una città ricca ed legante ma al tempo stesso cupa e opprimente che conosce gli splendori del modernismo e i dolori della guerra civile e della dittatura fascista. E' una storia che inizia in una mattina d'estate del 1945, quando un modesto negoziante di libriusati accompagna suo figlio DAniel in un luogo misterioso, un "santuario": il Cimitero dei libri Dimenticati.Qui, il piccolo Sempere è invitato a scegliere un libro e "a impegnarsi a conservarlo per sempre,a mantenerlo vivo". Le dita di Daniel accarezzano i caratteri dorati di un romanzo di Julian Carax, "L'ombra del vento" che lo immergerà in un turbine di emozioni, simili a quelle che noi incontriamo nelle pagine di Zafon, all'esordio, con questo libro, nella narrativa per adulti. Daniel resta folgorato da quest'autore per lui sconosciuto a tal punto che, andando alla ricerca di altri libri di Carax, si trova coinvolto in un mistero: qualcuno cerca i libri di questo scrittore per bruciarli. Volendo scoprire chi e perchè, Daniel si trova invischiato nella vita e nel destino di un altro uomo, scoprendodegli inquietanti paralleli fra la sua esistenza e quella di Julian Carax. Noi, invece,ci troviamo immersi in un'atmosfera noir, in una storia di amori, di passioni, di amicizia, di vendetta e ci abbandoniamo a quell'incantesimo... "Non vogliamo abbandonare la magia di quella storia, nè dire addio ai suoi protagonisti" (memorabile Fermin Romero De Torres, vagabondo coltissimo, amico e aiutante di Daniel), se non quando "i nostri occhi affaticati non si saranno posati sull'utlima pagina", dopo una lettura che rapisce davvero "mente e cuore".

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Manem Opinione inserita da Manem    06 Ottobre, 2010
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Inaspettato

Ho comprato per puro caso questo libro ed ho fatto un buon affare! scrittura semplice e scorrevole. La storia è coinvolgente, appassionante e ben articolata. I pochi personaggi si muovono molto bene. Daniel, il protagonista, "dovrebbe" fare il detective ma in realtà si limita ad ascoltare i vari testimoni e che sciorinano tutta la storia dell'altro protagonista: lo scrittore Carax. E qui ho rilevato l'unico neo: le due storie (quella di Carax e di Daniel) non si amalgamano molto bene tra loro. L'autore vuole farti capire che le due vite si assomigliano ma, in realtà, alla fine, questa somiglianza non giunge a niente, non si sviluppa. Bello uguale!

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fioredimarte Opinione inserita da fioredimarte    15 Agosto, 2010
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Non lascia il segno

La lettura è scorrevole, il libro ti prende fino all'ultimo e non riesci quasi a voler smettere, ma sempre in attesa di quel "qualcosa" che ti faccia dire "eccoci, eccoci al momento in cui il libro prende la sua forma..."
e invece niente. dopo un inizio alquanto interessante, un proseguo che ti lascia addosso la voglia di continuare, arrivi alla fine e... sabbia.
non ho altro modo di spiegarmi. tanti temi, tante storie che si intrecciano, tanti mondi e modi e personaggi e luoghi. ma nessuno di questi mi ha lasciato il segno.
come un'opera incompiuta. come se l'acqua che bevo dal bicchiere fosse sempre troppo poca.
bello, ma incompleto. non graffia...non lascia il segno

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Interferenze letterarie Opinione inserita da Interferenze letterarie    06 Agosto, 2010
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Una scrittura barocca al servizio di una vicenda a

Ho letto “L’ombra del vento” direttamente in spagnolo, in un’edizione acquistata sulle Ramblas a Barcellona. La scrittura di Zafòn è barocca, a volte anche troppo articolata da risultare pesante ma tolto questo difetto, ho trovato il romanzo una meraviglia.
L’accostamento tra la parte vissuta direttamente in prima persona da Daniel Sempere, con le sue impressioni ed emozioni, si accosta perfettamente a quelle scritte in terza persona che raccontano la vita di Julian Carax.
E’ una vicenda che assorbe completamente nella lettura, un enigma che si sbroglia molto lentamente, personaggi che danno l’impressione di essere qualcosa completamente apposto a quello che poi si scoprirà che sono. Barcellona è descritta in maniera molto particolare e brillante, anche se è un po’ cupa, come però doveva esserlo una città industriale nella prima metà del Novecento.
Poi ci sono i libri, ovunque, la libreria del signor Sempere, la biblioteca dei libri dimenticati, i romanzi di Carax, i libri accompagnano tutta la vicenda con una presenza consistente, come un tributo fatto da una persona innamorata.
L’unica cosa che ho trovato un po’ fastidiosa, se così si può dire, è che tutti i personaggi mi sono sembrati irrimediabilmente tristi, pessimisti, coinvolti in vicende che ne segneranno la fine fisica o morale, condannati a vivere un destino di sofferenza.
Ma forse anche questa caratteristiche è una delle cose che rende la scrittura di Zafòn unica.

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A chi ama Barcellona e i libri. A chi cerca un livello di scrittura più elevato rispetto agli standard. a chi ama le vicende fitte di personaggi, incroci e situazioni.
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Opinione inserita da Manuel    05 Giugno, 2010

AVVINCENTE

Un gran bel libro, avvincente, forse esageratamente dettagliato in alcune parti dove la descrizione del passato diventa ossessivamente ricca.
I personaggi riescono ad entrare nella mente e nel cuore del lettore e la trama rievoca scenari fortemente cinematografici.
Un romanzo che sembra scritto con l'intento di creare un best seller, questo sì, con un finale un po' scontato, ma decisamente piacevole.
L'autore si diletta in ciò che gli riesce meglio, creare storie, restando fedele ad uno stile poco rivoluzionario.

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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    03 Giugno, 2010
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ricco di tutto...

Tutto inizia a Barcellona una mattina d'estate del 1945...Daniel,undicenne, viene condotto dal padre,proprietario di un negozio di libri usati, al Cimitero dei Libri Dimenticati...il ragazzo,viene in possesso di un libro che gli cambiera' radicalmente la vita...i fatti che da li in poi accadranno a lui stesso si scopriranno a poco a poco paralleli a quelli narrati dal protagonista del libro,JUlian Carax,misteriosamente scomparso,forse morto... Devo onestamente ammettere che l'inizio non mi aveva entusiasmato,anche se ero rimasta incantata dalle prime righe, pero' mi ha davvero catturato dopo le 50 pagine, lo stile e' denso e vivace, passioni,lealta',amicizia,mistero,vendetta,relata' e fantasia...ricchissimo il linguaggio...divertentissime le battute di Fermin, astuto e spassoso,ho trovato commovente la figura di Miquel la sua fedelta' e devozione nei confronti dell'amico Julian e l'amore per Nuria mi hanno colpito...,Fumero crudele e vendicativo sino alla fine...E' il primo libro di Zafon che leggo e ne sono davvero rimasta affascinata.

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alexandros Opinione inserita da alexandros    01 Giugno, 2010
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INDIMENTICABILE

Uno dei libri piu' belli che ho letto ultimamente. L'ho letto in pochi giorni e poi mi sono soffermato a rileggere alcune frasi del libro molto profonde. Mi e' piaciuta molto sia la storia che la descrizione di Barcellona ma soprattuto l'atmosfera incantata a meta' tra realta' e fantasia , tra passato e presente... un vero romanzo con una storia e tanto da dire .Sicuramente uno degli autori piu' interessanti degli ultimi tempi.

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LO consiglio a tutti gli amanti dei libri.
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