La verità sul caso Harry Quebert
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Non fidatevi dei best-seller
Quando ti scrivono che un libro è "Il giallo dell'estate", i lettori attenti e razionali dovrebebro fare solo una cosa: starne alla larga.
Ecco, io per mia stessa definizione sono tutto meno che razionale, e quindi mi sono fatta comprare da una copertina accattivante e dal ciangottio generale che definiva questo libro innovativo, entusiasmante e da non perdere.
Mai fidarsi.
Il libro adotta la formula (innovativa?) del libro nel libro. Il protagonista, definito con toni macchiettistici sin dall'inizio con l'epiteto adolescenziale de "Il Formidabile" è uno scrittore in cerca dell'ispirazione perduta che si ritrova a dover cercare di scagionare il suo mentore, a sua volta scrittore celeberrimo, da un'infamante accusa di omicidio. Omicidio odioso, perchè trattasi di una adolescente scomparsa più di trent'anni prima.
La storia racconta appunto quest'indagine, la storia d'amore proibito tra Harry (il mentore) e Nora (la scomparsa quindicenne), ed il persorso del protagonista verso l'ispirazione e la scrittura.
Se alcune cose sono meritevoli, altre proprio sembrano pescate dal cesto delle assurdità. Seguendo la regola del prima il peggio, poi il meglio passerò a stilare la lista di cosa non mi è piaciuto nel romanzo:
- i personaggi hanno lo spessore picologico dei pupazzetti rticolare le figure di contorno, come la madre del protagonista, il bibliotecario, la signora Quinn, sono tagliati con l'accetta, macchiettistici e assolutamente poco credibili anche in un telefilm amaericano. Figuratevi in un libro.
- In alcuni punti il libro si perde. Non divaga: deriva.
- il finale è in assoluto il più grande pasticcio narrativo che mi sia mai capitato di incontrare. Ci credete se vi dico che c'ho capito poco??
- Ho indovinato l'assassino a pagine 120.
Ed ora le cose positive, perché se questo libro è stato ed è un piccolo fenomeno editoriale c'avrà anche i suoi motivi. Spero. Insomma, almeno credo:
- E' avvincente, ti "obbliga" a continuare la lettura ad oltranza anche se con un sopracciglio alzato con scetticismo e poca convinzione. Eppure si fa leggere, inutile negarlo.
- I consigli di scrittura di Harry ed il parallelo con la boxe mi è piaciuto.
- La copertina è bella.
- Molto bella. Già l'ho detto?
Insomma, come al solito il mio consiglio è: aspettate l'edizione economica. Anzi, meglio: cercate l'ebok che vi conviene, è pure gratis.
Ops, non dovevo scriverlo.
Vabbè, ormai è andata.
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Nabokov ha ucciso Lolita?
Marcus Goldman è un giovane scrittore americano, il successo gli ha sorriso da subito. Infatti il suo primo romanzo l'ha spedito nell'empireo degli autori da best seller, il suo editore dapprima lo ha riempito di elogi e di dollari, poi... qualcosa cambia in Marcus.
Come sovente capita a certi artisti le idee d'un tratto sono sparite , il suo talento dunque è stato una bolla di sapone? L'agente editoriale lo tartassa di telefonate,deve consegnare quanto prima un nuovo romanzo o saranno guai,ma è tutto inutile e gli avvocati del suo editore sono pronti a seppellirlo sventolando in tribunale i contratti firmati e disattesi. Quando il destino di questa stella cadente del firmamento letterario americano sembra ormai segnato ecco che la disgrazia capitata ad un vecchio amico sembra offrirgli un'occasione insperata di riscossa, una chance per rimettersi in gioco e riscoprirsi scrittore di talento.
Nel giardino di casa di Harry Quebert, scrittore fra i più apprezzati dalla critica letteraria nordamericana, vengono ritrovati i resti di una ragazzina Nola Kellergan ,la figlia del pastore della comunità religiosa di Aurora cittadina dello New Hampshire dove risiede Quebert, di lei anni prima si erano perse le tracce, scomparsa nel nulla. Accanto al cadavere della ragazzina viene rinvenuta una copia de "Le origini del male"il capolavoro di Quebert, mentre durante le successive indagini gli investigatori scopriranno che tra il vecchio scrittore e la minorenne c'era stata una relazione, dunque il cerchio dei sospetti sembra chiudersi intorno alla figura ambigua di Quebert che viene arrestato con la prospettiva terribile della condanna a morte. La comunità di Aurora grida al mostro e volta le spalle al grande scrittore che prima osannava e idolatrava come un eroe; c'è solo un uomo che ancora si mostra amico di Quebert, Marcus Goldman che dello scrittore era stato allievo. Goldman a colloquio in carcere con il vecchio professore si lascia convincere della sua innocenza e s'improvvisa detective, comincia così un viaggio a ritroso nel tempo che non lesinerà sorprese e colpi di scena.
Non vi fate scoraggiare dalle settecento pagine la storia è avvincente ed è scritta con chiarezza e maestria , Quebert ,svizzero, ha lo stile dei migliori giallisti americani, a me ha ricordato James Ellroy in L.A. Confidential, convinzione che mi viene anche dalla storia torbida che man mano emerge dall'indagine sulla vita di Nola nuova Lolita, capace di svelarsi meno angelica di quello che appariva all'inizio del romanzo. Interessante è anche il rapporto fra i due scrittori, l'analisi psicologica dei personaggi che ci consegnano una vicenda veramente originale.
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31 consigli per diventare un vero scrittore..
..."Andrò in ordine decrescente.
Consiglio numero 31: il primo capitolo è fondamentale, Marcus.
Se ai lettori non piace, non leggono il resto del libro.
Tu come intendi cominciare il tuo?”
“Non lo so, Harry. Pensi che un giorno ci riuscirò?”
“A fare cosa?”
“A scrivere un libro.”
“Ne sono certo.”
"La verità sul caso Harry Quebert" è un romanzo forte, denso di emozioni, saturo di sentimenti e di passioni: non solo di amore, ma anche di odio, di amicizia, di follia, di dolore.
E' un romanzo sulla fragilità dell'uomo, sulla sua indole debole, incapace di farsi guidare dal raziocinio preferendo cedere al richiamo dell'anima e del cuore, disposto a tutto pur di difendere le proprie bramosie.
E' capace di commuovere, di appassionare, di farci odiare e farci adorare i suoi protagonisti e alla fine, lascia veramente un senso di vuoto e di nostalgia.
Lo stile adottato è semplice e fortemente improntato sui dialoghi dal taglio serrato e fortemente cinematografico: ciò rende assai scorrevole la lettura e fluente lo scorrere della narrazione.
E' un libro dai molteplici colpi di scena...veramente parecchi e fuorvianti assicurano una suspence sempre di altissimo livello e incollano, anzi inchiodano il lettore nel susseguirsi delle pagine, innescando un desiderio sempre maggiore di proseguire per aggiungere un tassello al grande puzzle che caratterizza la trama.
Ne consiglio vivamente a chiunque la lettura perchè credo che contenga un po' tutto quello che si cerchi un un romanzo..
cito uno dei passi finali:
“...Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull’effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All’incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l’ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un’emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito.”
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Questo si che è uno scrittore!
Libro davvero da leggere. Ho trovato tutto il romanzo molto interessante e scritto davvero in modo professionale. Il modo di scrivere è minuzioso e mai noioso, e si snodano dal presente al passato con una scorrevolezza utile .
I personaggi sono TUTTI ben delineato e davvero credibili. Ognuno ha la sua personalità ed ognuno ha la sua storia ben spiegata.
Il protagonista è a dir poco stupefacente, inarrestabile e allo stesso tempo vive i problemi di tutti i giorni, con alti e bassi e tutto il resto.
Uniche due pecche secondo il mio giudizio :
1- Ho intuito il finale sul l'assassino verso la pagina 100 su 700.
2- effettivamente secondo me una 50na di pagine potevano essere risparmiate perché inutili.
Per il resto, consigliatissimo.
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"I Libri sono come la Vita,
non finscono mai veramente."
Queste sono le parole che chiudono l'ultima confessione di...
No, niente spoiler.
Voglio riuscire nel disperato tentativo di far permeare l'incredibile emozione che mi ha invasa appena finito quello che secondo me è uno dei libri più affascinanti e stupefacenti che abbia mai letto in tutta la mia vita (ho diciassette anni... Sì, molto probabilmente sono ancora molto inesperta!) senza anticipare niente.
Che dire allora? Vi dò le cifre: un allievo. Un grande scrittore maestro di vita (?). Trentatré anni di attesa. Una (?) storia d'amore. Un'inchiesta e un'amicizia lunghe una vita. Due romanzi da più di un milione di copie. Tre autori. Un piccolo paese americano. Seicentosessantasette pagine (Io ho l'edizione in francese, ma credo che più o meno siamo lì...). Trentuno capitoli. Trentuno consigli per migliorare le proprie abilità a boxe, per diventare scrittori ma sopratutto, per imparare a vivere.
Sì lo so che è un mastodontico mattone di quasi settecento pagine, ma credetemi: ne vale la pena! (E che pena... ancora ripenso a quei due poveri fazzoletti stracci che mi hanno accompagnato per tutto il finale!).
Ne vale la pena per chi ama i thriller.
Per chi ama la letteratura francese.
Per chi ama le storie d'amore.
Per chi ama leggere i libri tutto d'un fiato.
Per chi cerca un bel librone pieno di colpi di scena da spalmarsi lentamente durante l'estate.
Per chi legge per viaggiare nel presente e nel passato e nel futuro: in questo caso il proprio.
Per chi ama i libri impegnativi, ma non troppo.
Per chi ama entrare in un mondo di carta e inchiostro per non uscirne mai più.
Per chi sogna di scrivere.
Per chi sogna leggendo.
Per chi legge sognando di essere letto dentro, capito e capirsi come solo un libro sa fare.
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