La psichiatra La psichiatra

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martaquick Opinione inserita da martaquick    14 Febbraio, 2020
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IL MIO PRIMO WULF DORN

Mi è stato regalato questo romanzo di Wulf Dorn che non avevo mai ancora letto come autore, e posso dire che non credo che leggerò altri suoi libri.
Non che non sia stato un buon thriller, sia chiaro, solo che per me non c’è stato niente di particolarmente esaltate nella lettura.
La storia non è banale ma non è nemmeno così originale, mi aspettavo di più da un autore tanto acclamato.
Inizialmente quando ho conosciuto i protagonisti del romanzo li ho trovati classici stereotipi del genere e i dialoghi alquanto macchinosi; tuttavia proseguendo con la lettura,soprattutto nella seconda metà del romanzo, in cui mi è piaciuto come la protagonista Ellen abbia “passato la palla” al collega, Mark, che è diventato il centro del finale del romanzo.
Non sono un’esperta del settore medico/psichiatrico ma credo che ci siano delle grosse incongruenze su dettagli magari di poco conto, ma che mi hanno fatto tirare il naso.
Nessun personaggio mi ha colpito ma il romanzo si fa leggere, infatti in una settimana ho terminato la lettura.

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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    03 Luglio, 2019
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Negli angoli più bui della mente

“La psichiatra” di Wulf Dorn è un thriller molto apprezzato, che ha reso famoso anche nella nostra penisola l’autore tedesco.
Mantenendo fede al proprio titolo, il romanzo vede come protagonista Ellen Roth, psichiatra impiegata presso la Waldklinik; a seguito della partenza del compagno e collega Chris per un’imprevista vacanza, la dottoressa si trova tra le mani il particolare caso di una donna vittima di violenza di cui non si conoscono le generalità.
Questo thriller svolge egregiamente il suo compito di intrattenere il lettore con una storia molto adrenalinica, che scorre rapida e coinvolge negli eventi narrati. I personaggi non sono troppo approfonditi, ma quelli principali rimangono bene impressi e risultano davvero carismatici. Altro punto a favore, per quanto riguarda l’edizione nostrana, è la scelta di aver stravolto il titolo originale: di solito sono molto contrariata da questi cambi, ma in questo caso particolare trovo che il titolo originale anticipasse un po’ troppo la rivelazione principale e sostituirlo con uno più semplice sia stata una buona mossa.
La mia puntigliosità mi ha fatto però individuare anche un paio di problemi in questo romanzo, che cercherò per quanto possibile di esporre senza incorrere negli spoiler. La prima perplessità riguarda la Waldklinik, una struttura che ospita schizofrenici ad alto rischio di suicidio, dove si riesce tranquillamente ad introdurre un phon, ma soprattutto con un inquietante sotterraneo dotato di attrezzature da far invidia ad American Horror Story Asylum! Un altro problema riguarda un personaggio maschile e la sua fissazione per un personaggio femminile: per l’autore tutto trova giustificazione in un amore non corrisposto che fa soffrire, mentre per me scattare delle foto di nascosto quando uno si sta svestendo in casa propria si può definire soltanto come stalking. E come tale va denunciato, altro che bacio assolutore!

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Tomoko Opinione inserita da Tomoko    27 Mag, 2019
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Camminare sul filo del rasoio tra sanità mentale e

Basta un evento scatenante, anche il più piccolo, per farti perdere la stabilità mentale.
Ellen Roth lo sa benissimo, è una psichiatra che lavora in una clinica.
Il suo fidanzato Chris, in vacanza in Australia Le affida un CPI, ovvero Caso Particolarmente Interessante.
Una donna rannicchiata in un angolo della stanza numero 7, che odora di paura.
Ha paura dell’Uomo Nero.
“Chi ha paura dell’Uomo Nero? Nessuno! E se arriva? Allora corriamo via!”
E se la paziente sparisce nel nulla senza lasciare tracce?
Sarà Ellen a prendersi tanto a cuore questo caso tanto da farlo suo. La povera ragazza della stanza 7 é nelle grinfie dell’uomo nero?
L’autore lo definisce Psico-thriller.
È un connubio tra thriller ad alta tensione e giochi psicologici per depistare il lettore.
Il libro nonostante la trama intricata è scritto in modo semplice, perfino semplicistico. Tiene incollato il lettore capitolo dopo capitolo per capire che cosa possa ancora accadere.

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Niki Opinione inserita da Niki    16 Agosto, 2018
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non all'altezza di un thriller che si rispetti

Mi dispiace inserire un'opinione non positiva però credo sia giusto che chi si appresta a comprare un libro abbia a disposizione pareri diversi; a maggior ragione visto che io ho comprato 'La psichiatra' sull'onda dei commenti entusiastici. Cosa non mi è piaciuto? La scrittura, soprattutto, che è banale, piena di luoghi comuni, di ingenuità, e zeppa di tutta quella serie di escamotage che gli scrittori usano per tenere desta l'attenzione. Le spiegazioni dei disturbi psichici, che dovrebbero essere centrali, sembrano un copia incolla da wikipedia, come se l'autore non sapesse esattamente di cosa sta parlando. Anche la trama, seppur diventi più interessante sul finale, è noiosa, priva di slancio, e sa di già letto mille volte. In sintesi: è un lavoro onesto, si sente l'entusiasmo di chi l'ha scritto, ma, a mio parere, è molto lontano dall'essere il thriller mozzafiato con cui viene pubblicizzato. Lo consiglio solo a chi non ha mai letto niente di più complesso e impegnativo.

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Hypo Opinione inserita da Hypo    24 Mag, 2017
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Oggi è un nuovo giorno....

La Psichiatra mi ha lasciato con un misto di sensazioni addosso difficili da definire, cosa abbastanza strana anche se a conti fatti non sono pervenuti raggi così innovativi da farmi stropicciare gli occhi. Eppure qualcosa si è mosso (tanto che non posso fare a meno di consigliarlo nella sua semplicità), soprattutto nell'ultima parte del libro, parte che sarà banale e prevedibile quanto si vuole, ma che riesce a smuovere acque e dinamiche nel modo giusto e impattante.

Wulf Dorn ha sicuramente scritto un bel romanzo, un romanzo facile da "bere" (le pagine bruciano in pochi secondi) intriso di mistero e aspetti psicologici che non possono essere spiegati per evitare quelle fastidiose e involontarie anticipazioni. Ma niente è davvero "anticipabile" se si vuole finire appieno dentro questa lettura e nel suo svolgimento che ci porterà a nutrire i soliti giusti/sbagliati sospetti di rito sullo sfondo di una vicenda che sembra prendere una decisa piega sin da subito.

E così alcune cose saranno come le immaginiamo, altre no, altre quasi, in questa sorta di "caos ordinato" faremo il nostro personale viaggio all'interno di queste fredde pagine.

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Sonia Ledda Opinione inserita da Sonia Ledda    10 Gennaio, 2017
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Accattivante

Primissimo libro dell'autore tedesco Dorn.
Ho trovato questo libro molto interessante grazie soprattutto alla capacità di Dorn di raccontare in modo esaustivo ma senza rivelare troppi particolari.
Il libro è scritto (o meglio tradotto) molto bene con un italiano semplice; stilisticamente non si trovano quelle frasi lunghe, piene di secondari che appesantiscono troppo la lettura.
Il tema ricorrente in tutti i libri di Dorn è la mente umana e la capacità di quest'ultima di condizionare attivamente la vita della persona.
In questo libro, ambientato nella piccola cittadina di Fahlenberg, troviamo la psichiatra Ellen Roth alle prese con un caso davvero complicato.
Una donna maltrattata, problematica che ha paura del buio e dell' "Uomo Nero" si trova nella stanza 6 della clinica.
La dottoressa non riesce quasi neanche ad avere un contatto perché il giorno successivo al loro primo incontro la donna scompare.
Nessuno sembra sapere chi e dove la donna sia andata; in realtà molti dubitano della sua esistenza.
Ellen si troverà a scavare, insieme al suo collega Mark, nelle profondità della mente.
E se la donna non fosse mai scappata?

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Consigliato agli amanti degli psychothriller.
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marika_pasqualini Opinione inserita da marika_pasqualini    22 Luglio, 2016
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Ellen?

La psichiatra Ellen un giorno accoglie nel suo ospedale la paziente della stanza 7. Povera donna, non parla, è impaurita, mostra evidenti segni di maltrattamenti. SI nasconde. Ellen piano piano le si avvicina e le parla...fino a quando la donna le parla dell'Uomo Nero....
Un paio di giorni dopo, la paziente senza nome sparisce. il fatto più inquietante è che nessuno dell'ospedale in realtà l'ha mai vista. Nessuno le aveva portato da mangiare in quei giorni. Lei era l'unica che l'aveva vista e le aveva parlato... oltre a Chris... che però ora è in Australia!
Bellissimo racconto di dove può andare a finire la nostra mente senza che ce ne accorgiamo... suspence, a volte leggevo talmente veloce per proseguire che mi perdevo alcune mezze parole. è incalzante, psicologico allo stato puro (non per niente è scritto da uno psichiatra, e si vede!!), e molto, molto interessante... Ad ogni pagina cambiavo la mia versione del finale...fino a quando non ci sono arrivata e ho trovato TUTTE le mie versioni! incredibile...e molto intelligente!

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aeglos Opinione inserita da aeglos    17 Luglio, 2016
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Strani giochi della mente umana

Adoro lo stile di Wulf dorn,non cè nulla da fare.Ha uno stile bello scrivere che riesce a coinvolgere il lettore sin dalle primissime pagine.E così ha fatto anche con questo libro!Cosa succede nella mente umana quando ci capita qualcisa di veramente brutto,qualcosa che vogliamo seriamente scordarci? Ellen South è una dottoressa del reparto psichiatria molto esperta e umana nel suo settore,ama il suo lavoro e,quando il suo ragazzo parte e chiede a lei di avere cura di una sua paziente,non si tira di certo indietro .COmincia a conoscere la paziente della Camera 7,cercando di instaurare con lei ,un rapporto di amicizia e piena fiducia.MA come si chiama questa ragazza,chi la sta spaventando,chi è l'uomo nero che vuole farle del male?ELlen non si dà tregua nemmeno quando scopre che la paziente scompare improvvisamente dalla Camera....COsa le è successo?PErché l 'uomo nero se la sta prendendo anche con lei?RIuscirà a salvarla?un psicotriller da togliere il fiato. Niente è come sembra.....FAte attenzione anche a voi all'uomo nero e buona lettura!

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Il mio cuore cattivo
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Jack_84@yahoo.it Opinione inserita da Jack_84@yahoo.it    31 Agosto, 2015
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La follia della mente umana

"La psichiatra" di Wulf Dorn rientra nel genere del psycho-thriller (o thriller psicologico per dirla all'italiana) che è tanto in voga in questa stagione letteraria. Ebbene questa opera prima dell'autore tedesco è senz'altro meritevole di lode: lo stile narrativo è ben concepito, la scrittura è semplice e poco impegnativa al fine di rendere fruibile per ogni tipo di lettore. Mi sento, tuttavia, di muovere qualche 'rimprovero' all'autore il quale - a mio avviso -avrebbe dovuto soffermarsi maggiormente sulla descrizione del lato psicologico della protagonista ed, invece, le sue turbe psichiche le si evincono dalla fredda descrizione degli avvenimenti che le accadono. Sia chiaro il livello di suspense è molto alto, alcune volte l'immedesimazione è talmente forte da non dovervi sorprendere se un per caso dovesse corrervi un brivido lungo la schiena...
Sulla trama non posso che fare un plauso all'autore anche se sono rimasto alquanto 'dispiaciuto' per la soluzione del mistero in quanto è molto abusata anche a livello cinematografico (vedi "Fight Club" o "L'uomo senza sonno" per citarne alcuni).
Traendo le somme è senz'altro un libro da leggere, è un'ottima compagnia per le serate d'inverno o in quei momenti si ha voglia di immedesimarsi in una storia ad alta tensione emotiva....purtuttavia non aspettatevi un capolavoro. Sicuramente leggerò gli altri di Wulf Dorn.

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Thriller psicologici; libri di Sebastian Fitzek
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Melantha Opinione inserita da Melantha    29 Agosto, 2015
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Alla scoperta della psiche umana

“La psichiatra“ Ellen Roth riceve l’incarico dal suo fidanzato, a sua volta dottore in vacanza in Australia, di seguire una paziente particolare, una donna sporca e macilenta che non pronuncia parola alcuna, se non una filastrocca sull’Uomo Nero. Il giorno successivo, però, la degente e scomparsa ed Ellen ritiene sia compito suo ritrovarla. I problemi sorgono quando, tanto in clinica quanto in altri ambienti, pare che nessuno abbia mai visto tale donna malridotta.

Lo stile c’è, indubbiamente; descrittivo ma non prolisso a volte, essenziale ma non insufficiente a tratti. Si tratta, per me, di uno stile molto accademico, corretto e lineare, privo però di caratteristiche degne di rendere l’autore unico. Ciononostante, trovo che Wulf Dorn rientri tra gli scrittori moderni degni di essere considerati capaci di creare una lettura piacevole e scorrevole.

L’idea della trama (non farò spoiler, non l’ho mai fatto e mai lo farò!) è buona, ma l’autore, forse colto dall’enfasi di un’illuminazione letteraria dalle forti possibilità commerciali, ha tralasciato alcuni particolari che, secondo me, sarebbero risultati importanti al fine conoscitivo della storia e del comportamento dei personaggi, soprattutto al termine del libro. Nonostante ciò, lo svolgimento regge, pur sfociando qualche volta in situazioni al limite del realismo.

Una pesante nota a sfavore di Dorn, da parte mia, è l’ovvietà del finale. O sono un dannato genio io, oppure la conclusione è ovvia. Personalmente, ero già giunta a tale epilogo già a metà libro… ma è pur vero che ho sempre vissuto di thriller e gialli e che, quindi è possibile che abbia solamente fatto riemergere il mio lato nascosta da detective.

Lo consiglierei? Sì, nonostante tutto sì. Anche se ho dato voto negativo al romanzo in alcuni punti della recensione, è comunque uno psico-thriller che consiglio. Come già detto, lo stile lo trovo non caratteristico, ma buono e l’idea di una storia interessante c’è. Ed, in fondo, tra le pagine del libro, ci si trova anche a fare i conti con se stessi, aprendo la finestra del proprio Io interiore.

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Opinione inserita da Francesca    06 Giugno, 2015

I MEANDRI DELL'ANIMO UMANO

Chi ha paura dell'Uomo Nero? Nessuno! E se arriva? Allora corriamo via!

Ellen Roth è una psichiatra operante alla Waldklinik. Quando Chris,il suo ragazzo,parte per l'Australia le affida la paziente della stanza numero 7. Una paziente che non proferisce parola se non una canzoncina per l'appunto,sull'Uomo nero; che puzza; che è malconcia ed estremamente spaventata. Quando la donna scompare iniziano per Ellen una serie di incubi e avvenimenti che risveglieranno i suoi ricordi,quelli più profondi ed insieme ad essi trapela anche il suo vero io,nascosto nella parte più profonda di essa. Ed ecco che Lara torna a vivere. Un romanzo affascinante,interessante e a tratti inquietante. E' la testimonianza di come il passato ritorna e non si può sfuggire da esso ma solo affrontarlo. E' un romanzo però che ha anche qualche difetto poichè alcune parti sono per lo più surreali per il semplice motivo che è impensabile che una donna,nel cuore della notte,sola,si appresta a determinate "avventure". Per tutto il corso del romanzo,Wulf Dorn è stato particolarmente bravo a saper confondere il lettore ed a farlo arrivare con il fiato in gola fino alla fine del romanzo,lasciandolo al termine di esso stupito.

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Vita93 Opinione inserita da Vita93    20 Dicembre, 2014
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Chi ha paura dell'uomo nero?

"La Psichiatra" è l'opera d'esordio di Wulf Dorn, autore tedesco classe 1969 specializzato nella stesura di thriller psicologici e cimentatosi in questo genere dopo aver scritto numerosi racconti horror.
Il feeling che Dorn sembra avere nei confronti di certe tematiche ed ambientazioni dipende probabilmente dal fatto che abbia lavorato per molti anni come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici.

La protagonista del romanzo è Ellen Roth, una giovane psichiatra. Il suo fidanzato e collega Chris è partito per un lungo viaggio verso una sperduta isola australiana, in compagnia di un amico. Ellen ha il compito di occuparsi di una nuova paziente, appena arrivata all’ospedale psichiatrico.
Visitandola, si accorge subito che la donna ha subìto evidenti maltrattamenti fisici e psicologici.
Quando la protagonista chiede chi sia l'artefice di questi danni, la donna risponde "l'Uomo Nero".
Ellen decide di parlare del caso con il collega ed amico Mark. Ma quando tornano insieme nella camera della paziente, scoprono che è vuota. Ed Ellen sembra essere l'unica persona in tutto l’ospedale ad averla vista.

Lo stile dell’autore è rapido, essenziale, funzionale al genere. La profondità della caratterizzazione dei personaggi, sebbene non colpisca in quanto ad originalità, è in linea con la media dei thriller moderni e la buona gestione del ritmo narrativo rende l’intreccio scorrevole.
Peccato che io abbia intuito il finale della storia ben prima che l'autore decidesse di svelarlo. Evidentemente non era impresa tanto ardua.

Reputo eccessivo lo status di “caso editoriale” di cui ha goduto il libro, attribuitogli fin dalla data di pubblicazione. “La psichiatra” è ad ogni modo un buon thriller psicologico. Da affiancare, come spesso accade per questo tipo di letture, a testi di ben altra caratura.

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Mancini Opinione inserita da Mancini    09 Dicembre, 2014
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Il male riaffiora dopo vent'anni

Ellen ha paura dell’Uomo Nero.
Anche Lara ha paura dell’Uomo Nero.
A separare Ellen da Lara ci sono vent'anni di rimozione, una protezione dell’anima necessaria a mettere una toppa temporanea ad una sofferenza piombata dal cielo troppo presto, negli anni dell’innocenza.

Quando la dottoressa Ellen Roth, giovane psichiatra, si trova davanti al caso della donna senza nome chiusa nella stanza n.7 intuisce subito che c’è qualcosa di misterioso dietro alla sua storia e per questo decide di occuparsene con cura, soprattutto quando la donna scompare misteriosamente.

Inizia una serie di colpi di scena che incalzano a ritmo sostenuto misti a qualche elemento di forzatura a cui l’autore si appella per districare alcuni nodi altrimenti difficilmente solubili.
Il lettore attento riuscirà, attorno alla metà del romanzo, ad intuire la chiave di volta, quantomeno la natura della soluzione, ma nonostante ciò non mancherà di essere piacevolmente sorpreso da altri colpi di scena che completeranno e insaporiranno la storia.

La storia c’è, lo stile è asciutto e piuttosto semplice come ci si aspetta da un autore tedesco che peraltro scopro aver lavorato a contatto con pazienti psichiatrici in qualità di logopedista.
La narrazione scorre veloce proprio grazie allo stile semplice addizionato da una buona dose di colpi di scena e di qualcosa di perennemente sfuggente che si rivela nella sua ovvietà pian piano andando avanti con la lettura.

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MATIK Opinione inserita da MATIK    09 Novembre, 2014
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La psichiatra

"A volte si riesce a ingannare se stessi tanto a lungo da credere perfino alle proprie invenzioni."
Ellen è una psichiatra molto brava, un giorno presso la clinica dove lavora, arriva una donna molto maltrattata e con il terrore negli occhi, ha paura dell'Uomo Nero, lui verrà a prenderla e le farà ancora molto male e se non starà attenta anche Ellen subirà la stessa sorte.
Questo è l'inizio del libro, un bel thriller psicologico, che mi ha coinvolto molto, le pagine sono scorse velocemente e decisamente mi ha catturato, lo consiglio agli amanti del genere!
Ho sofferto con e per Ellen, pagina dopo pagina abbiamo scoperto la verità, segreti lontani volutamente nascosti, sapremo chi è l'Uomo Nero, che tanto orrore e dolore ha causato e capiremo quanto è fragile la personalità umana.
"Chi ha paura dell'Uomo Nero?
Nessuno!
E se arriva?
Allora corriamo via!"

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Per chi ama pagina dopom pagine la verità!
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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    16 Settembre, 2014
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La psichiatra

Un romanzo avvolgente, nel senso che ci si sente avvitati nella trama; la realtà e l'immaginazione si confondono, si intrecciano con maestrìa e forte pathos; come è labile il confine tra la, cosidetta, sanità mentale e la follia!! a volte basta poco; un banale fattore scatenante per cadere nel baratro dell'irrazionale e del buio della nostra anima. Facciamo tanti studi per capire la mente umana, ma siamo ancora nella preistoria in tale contesto con orizzonte velato e non definibile.

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Opinione inserita da TaliaFederer    20 Agosto, 2014

SARÀ LA VERITÀ A TROVARE TE

[Attenzione: presenza di lievi spoiler sul contenuto]

Una ricerca della verità che si rivelerà fatale per l'audace psichiatra Ellen Roth, un desiderio di andare fino in fondo che alla fine la distruggerà.
Ne "La psichiatra" Wulf Dorn ci regala un racconto ambiguo e oscuro, basato su una donna apparentemente "normale" e presa dal suo lavoro, ma che porta con sé un segreto di cui nessuno - neppure lei, in un certo senso - è a conoscenza. In un crescendo di suspense e colpi di scena, si arriva ad un punto in cui il lettore comprende che forse anche Ellen stessa ha qualcosa che non va, una vena di follia che si svelerà pagina per pagina, fino all'inaspettato finale e alla (forse) un po' troppo gettonata spiegazione.
Una protagonista tutta da scoprire e un contorno di personaggi secondari che (chi più, chi meno) lasceranno il segno in quest'appassionante vicenda. Quella che sembrava l'indagine della dottoressa Roth per ritrovare la povera, malconcia paziente della stanza numero 7 si trasformerà in una corsa contro il tempo per impedire al proprio passato di distruggerla.
Misterioso, sorprendente e anche disturbante, il folgorante esordio di Wulf Dorn.

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Baobab Opinione inserita da Baobab    17 Agosto, 2014
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LE "SPALLUCCE" DI WULF DORN

Questa recensione NON contiene spoiler!

Partiamo dal principio, il libro non mi è piaciuto. Per niente!

Sono una neofita dello psico-thriller e per questo pensavo di trovarmi spiazzata, intrigata ed estasiata dalla penna di Wulf Dorn. In realtà, come mi è già capitato di scrivere, sono fermamente convinta che la TV abbia rovinato la mia capacità di stupirmi.

Questo libro l'ho trovato molto deludente.

Meglio specificare, l'idea di base sarebbe buona, MA si arriva alla conclusione del libro per esclusione. L'autore prova a sviare la nostra attenzione facendoci sospettare di vari personaggi, MA non lo fa in modo sottile. Avrebbe dovuto insidiare il dubbio, invece ci piazza davanti delle prove talmente schiaccianti, da spingerci a dubitarne subito.
Lo stile è in generale piuttosto mediocre. I dialoghi sono da romanzo rosa di serie B (e lo so perché ne ho letti molti!) e anche i personaggi risultano sottili. Alcuni sono assolutamente insignificanti e "servono" solo ai fini della trama, gli altri, quelli cruciali, non vengono approfonditi, la stessa protagonista ci rimane piuttosto estranea, così come Mark, Lara, Chris...

Alla fine del libro mi sono resa conto che non mi importava veramente di nessuno di loro!

Mi sono ritrovata a divorare le pagine nella speranza che succedesse qualcosa di stupefacente, più per non arrendermi al fatto che fosse veramente tutto qui, che per un interesse vero e proprio. Non va bene!

Sul finale cosa dire?L'idea è interessante, MA avrei sperato che l'autore approfondisse alcune vicende, sono piena di punti interrogativi, cose che non ho capito e che forse meritavano qualche spiegazione in più.
Sembra quasi che il libro termini con una vistosa alzata di spalle, come se lo stesso Dorn fosse del tutto disinteressato ai suoi personaggi. Da questa sensazione è scaturita una grande tristezza. Ho provato pena per i nostri protagonisti, mi è sembrato che l'autore dopo avergli complicato la vita, li abbia veramente abbandonati a se stessi. Sfruttati finché ancora utili e poi lasciati lì a cavarsela da soli! Scusatemi, non so spiegarmi meglio, posso solo dirvi che non erano queste le emozioni che cercavo!

A parte queste considerazioni personali e un po' folli, il libro comunque lo Sconsiglio.

Troppi MA per un thriller così quotato!

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Lexie Opinione inserita da Lexie    02 Agosto, 2014
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Un inferno deludente.

"La Psichiatra" di Wulf Dorn rappresenta, invece, uno di quei romanzi tristissimi. Deludente quanto mai, in molti tratti assai banale e dal finale scontato. Che dico, di più! Scontato è riduttivo.
Premetto che non sono proprio un'esperta del genere, in quanto ho letto pochi psico-thriller, ma questo mi aveva incuriosita. Avevo letto diverse recensioni positive e molte delle persone che conosco - e che hanno letto il romanzo in questione - lo consigliavano perché "ti entra dentro, sin nelle viscere".

Ammetto che mi attirava l'idea di questo "Uomo Nero", anche se davo già per certo che nella trama ci fosse la storia di un abuso.

La lettura, in sé, è scorrevole e piacevole. Il libro, cioè, è scritto bene e si legge in un paio di giorni. Anche la trama sembrava avvincente... Tuttavia, a metà circa della mia lettura, davo già per certo che la paziente senza nome fosse un'invenzione, che il compagno della protagonista in realtà non fosse in vacanza e che l'amico, Mark, in realtà era solo uno di quei personaggi catapultati in una realtà distorta, frutto di una mente non proprio "sana".

Fondamentalmente, la storia c'è. Il trauma seguito a una violenza, la rimozione di quell'episodio... Ma è qui che doveva inserirsi uno sviluppo più avvincente della storia. Peccato però che a metà lettura circa si intuisca tutto.
Certo, non mancano gli spunti per una riflessione. Dall'abuso subito da bambina alla rimozione, dai tentativi di ricostruire la propria vita lasciando tutto alle proprie spalle all'evento scatenante (banalmente ricostruito alla fine del romanzo), la follia che ne deriva...

Sicuramente l'autore ha tentato di condurci nell'inferno che Ellen Roth/Lara Baumann ha vissuto e rivissuto ma... Non credo ci sia riuscito. Personalmente, il personaggio chiave della storia, la dott.ssa Roth, non riesce a coinvolgere. Non sono riuscita a immedesimarmi. Sono rimasta una semplice spettatrice che giocava a indovinare le prossime mosse, la prossima scena (e che c'azzeccava sempre!).

Diciamo che essendo il primo libro di Wulf Dorn che leggo, ho deciso di dargli un'altra possibilità... Chissà, magari con qualche altro romanzo andrà meglio. Ma questo, proprio no. Mi ha delusa parecchio.

E' una lettura che consiglierei non per la trama in sé, ma per il fatto di esser scorrevole e poco impegnativa. Una lettura d'ombrellone, ecco. Ma se siete alla ricerca di qualcosa di veramente coinvolgente, direi di lasciar perdere e cercare altro :)

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Niamh76 Opinione inserita da Niamh76    02 Luglio, 2014
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CACCIA AL TESORO TRA I MEANDRI DELLA MENTE

(questa recensione contiene spoiler)

Che Chris, il fidanzato della protagonista, non fosse in vacanza con un amico in Australia lo avevo capito dalle prime 10 pagine e questo è stato proprio uno dei fattori che mi ha fatto andare avanti nella lettura!
Personalmente adoro gli psicothriller e sono affascinata dalle aberrazioni che la mente produce con effetti a volte più vividi del reale.

Dorn ha creato uno psicothriller tutto sommato di buona fattura: i colpi di scena non mancano, così come non manca una macabra caccia al tesoro per recuperare tutti i pezzi del puzzle. Lo stile è abbastanza asciutto, senza troppi fronzoli ma forse con qualche forzatura nel ritrarre i personaggi. Per esempio la protagonista, Ellen Roth, Dorn cede alla tentazione di spiegare questa donna, piuttosto che di farcela "annusare" attraverso i suoi gesti, la sua "voce" letteraria, i suoi pensieri. Insomma qualcosa di ben lontano dalla Lizbeth Salander di Millennium che trasuda da ogni riga senza necessità di spiegazioni.

Ed infatti trovo che il punto debole del romanzo sia proprio la protagonista:personalmente non mi fido delle eroine wonder woman, mi puzzano di artefatto. Ed Ellen Roth è una di queste. Forte quanto basta, atletica quanto basta, apprezzata professionalmente quanto basta, amata quanto basta... troppa perfezione che quasi lascia presagire che alla fine qualcosa si sgretolerà.
Vi confesso che alla fine del libro ho quasi tirato un sospiro di sollievo nel vederla rinchiusa in reparto psichiatrico, mi stava cordialmente sulle scatole!

Quanto alla trama si può dire che è credibile, a parte qualche cedimento qua e là, e comunque meno scontata di tanti altri psicothriller che tanto psico non sono e neanche tanto thriller. I dialoghi zoppicano, invece; li trovo sullo stile sceneggiatura... un po' per la serie ti guido passo a passo così arrivi dove ti voglio far arrivare.

Ma come dicevo, tutto sommato è un libro di buona fattura e, se vi piace vagare tra sotterranei di manicomi abbandonati e ruderi di case andate a fuoco, o se vi piacciono le distorsioni che il nostro cervello sa creare così bene, allora leggetelo!

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A chi piacciono le distorsioni che il nostro cervello sa creare così bene
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Francesca2213 Opinione inserita da Francesca2213    07 Mag, 2014
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Alla ricerca di se stessi.

Il titolo che ho voluto mettere a questa mia umile opinione riassume un pò quello che è il succo di questo libro.Un libro molto travolgente ed essendo io una fifona non sono riuscita a dormire bene per i giorni in cui l'ho letto,sembrerà esagerato,ma il modo in cui è stato scritto,le parole,gli ambienti in cui si viene trasportati mi hanno alquanto inquietato.
Il libro ci racconta la storia di Ellen una psichiatra,da poco trasferitasi con il suo attuale fidanzato nelle case vicino alla clinica dove lavorano destinate appunto ai medici.Ellen è una donna come le altre,una psichiatra che cerca di lasciare i problemi dei pazienti dentro la clinica. Rimasta sola perchè il fidanzato è in vacanza con un amico (sara vero?) si inizia ad occupare di una caso molto molto strano. Chris (il suo fidanzato) gli ha lasciato un caso alquanto strano.Una strana donna piena di lividi che sembra abbia subito abusi da una marito violento,ma quando la donna nel pieno della notte scompare in Ellen si accende una lucina e inzia così la ricerca di questa donna Sconosciuta. La donna dice di essere perseguitata non da un uomo vero e proprio ma dal cosidetto Uomo Nero (ecco spiegata un pò la mia paura). Le ricerche di questa donna la porteranno a scoprire se stessa e a combattere contro qualcosa di veramente sinistro. Tra vari avvenimenti inquietanti e altri un pò più soft scoprirete la verità su questa donna Sconosciuta,ma soprattutto la verità sul passato di Ellen,su Chris e su Mark. Niente è come potete immaginare. Il finale non è scontato come potrebbe essere in altri libri thriller ed è lontanamente immaginabile.Ogni vostra domanda troverà risposta.
Leggetelo perchè è davvero un qualcosa che vi rimarrà per un pò,come una presenza indistinta nel vostro comodino,sarete come catturati dalla storia sempre con la domanda in mente "E adesso cosa accadrà?" sarete trasportati nella dimensione del libro dal quale non vi vorrete distaccare finchè non avrete letto l'ultima parola. Un bel thriller!

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Mi sento di consigliarlo a chi ama il genere thriller e soprattutto abbia voglia di un brivido di paura!
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Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    05 Mag, 2014
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Manicomi e inquietanti presenze..connubio vincente

Una donna ricoverata in ospedale psichiatrico in evidente stato confusionale, sporca e con segni di percosse su tutto il corpo. Un'infantile cantilena inquietante .
La Dottoressa Ellen Roth desidera far chiarezza soprattutto quando la paziente scompare nel nulla, non prima di averla messa in guardia sulla pericolosità del suo aguzzino, ovvero il fantomatico e sinistro Uomo Nero.
Thriller psicologico di buonissima fattura, costruito con arguzia e intensità narrativa seppur non privo di qualche forzatura. Tutto sommato però la storia avvince, scritta in maniera scorrevole e mai fiaccata da clamorosi cali di ritmo. I lettori avvezzi al genere potrebbero intuire la verità un po' prima del crudo epilogo, resta tuttavia la voglia di scoprire come Wulf Dorn chiuda il cerchio. E l'autore fa centro.

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Marta* Opinione inserita da Marta*    02 Mag, 2014
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Thriller mozzafiato

"La psichiatra" è il romanzo d'esordio di Wulf Dorn, un thriller psicologico che racconta la storia di Ellen Roth, giovane psichiatra che si trova tra le mani un caso molto difficile. Comincia a lavorare a questo caso ma si ritrova del tutto impreparata: la stanza numero 7 è satura di terrore , la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare all'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Le indagini sulla donna porteranno Ellen sulle tracce di una bambina scomparsa anni prima e scoprirà una verità sconcertante... Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l'Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia.
“La psichiatra”è un libro che intriga, e al contempo stupisce per l’evolversi della storia fino al raggiungimento di un epilogo insospettabile. Un libro da leggersi tutto d’un fiato, capace di catturare il lettore pagina dopo pagina, attimo dopo attimo, immedesimandosi in questo incubo senza fine...
Pochissime volte (forse una o due) mi è capitato di avere paura mentre leggevo un libro. Beh questa volta mi sono immedesimata nella dottoressa Roth e mi è capitato di dover accendere la luce durante la lettura.. tanta ansia, proprio come piace a me. Ad ogni pagina avevo voglia di girare per leggere la successiva ma al tempo stesso avevo paura mista a curiosità.
E’ un libro perfettamente congeniato perché tempestato di colpi di scena e sorprese che lasciano il lettore stupito e desideroso di continuare a scoprire nuovi scenari, nuove spiegazioni agli strani ed inquietanti fatti che si susseguono. Ad ogni pagina ci addentriamo sempre più profondamente nella mente di Ellen portando il lettore a farsi una serie di domande su ciascun personaggio coinvolto, per cercare di capire dove sia la verità. Non voglio aggiungere altro per non rovinarvi l’andamento della lettura anche perché a me è successo di rimanere stupita e di smontare ad ogni capitolo l’idea che mi ero fatta. È un thriller psicologico davvero ben costruito, dettagliato (senza mai essere pesante) anche nel darci piccole delucidazioni di tipo psichiatrico e che ci apre scenari che mai il lettore avrebbe immaginato e che gli regalano suspense e colpi di scena ricchi di pathos e coinvolgimento. Fino alla fine Dorn è abile nell’instillare nei personaggi (e in noi) piccoli dubbi circa la risoluzione della vicenda e questo rende il tutto accattivante, soprattutto da un certo momento in poi, quando si rischia di restare incollati alle pagine perché ormai si è troppo dentro la storia e si desidera arrivare a capirci qualcosa. E’ un romanzo che mostra quanto labile sia il confine tra normalità e pazzia.
Consigliatissimo…!!!

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crimy Opinione inserita da crimy    27 Marzo, 2014
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SULL'ORLO DELL'ABISSO

Chi ha paura dell'uomo nero? tutti da bambini abbiamo sentito parlare dell'uomo nero....può vivere nell'armadio o sotto il letto ma sicuramente può essere il peggior incubo per un bambino.
Ma questa volta non è un bambino a temerlo ma una donna impaurita, picchiata e seviziata da non
si sa chi. Secondo la donna si tratta dell'uomo nero....l'uomo nero che verrà a riprenderla perchè nessuno può proteggerla e prenderà anche lei, la dottoressa Ellen Roth, per la quale comincia un incubo che la porta ai confini della pazzia.
Quando la paziente scompare nel nulla per la dottoressa comincia un vero incubo. Chi è l'uomo nero e cosa vuole da lei? Chiunque può essere l'uomo nero e questa consapevolezza la porta a dubitare di tutto e tutti.
La trama si infittisce sempre di più e Wulf Dorn è capace di trasportare anche il lettore con la protagonista sull'orlo dell'abisso.
Grande thriller psicologico, unico nel suo genere!

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il superstite di Wulf Dorn
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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    17 Dicembre, 2013
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“CPI:Un Caso Particolarmente Interessante.”

Non mi capita spesso di leggere un romanzo e averne paura, ma in questa lettura vengo catapultata nella camera n 7 del reparto 9 alla Waldklinik, Clinica specializzata in psichiatria, psicoterapia e psicosomatica, buia, gelida e maleodorante, osservo la donna rannicchiata a terra, accanto al calorifero. La donna è ferita e sporca, e parla con una voce da bambina, cantando una cantilena che parla dell’Uomo Nero che tornerà a prenderla. Le scene, i dialoghi, sono così tetramente narrati che insomma, sono addirittura indecisa se continuare nella lettura…temo ciò che potrei leggere. Sono coinvolta in un modo che non mi piace e mi agita…
La storia ha un ritmo incalzante e ruota attorno a pochi personaggi; alcuni li conosciamo direttamente, altri solo indirettamente, dal racconto dei protagonisti, ma va bene così, perché è come se fossero presenti sempre e comunque; non appaiono pochi, e non fanno neanche sentire la mancanza di altri, perché la storia è ben raccontata, tutto basta ed è sufficiente.

Ellen, Chirs, Mark, le infermiere…sento anche io la puzza della paura.
Non tutto è come sembra. Fino alla goccia che fa traboccare il vaso.

Alla fine della lettura, inquietante è il termine che mi viene in mente, tanto da farmi decidere di accendere qualche luce in questa giornata un po’ umida e piovosa, mettere su un po’ di musica, farmi un bel caffè americano, lungo e bollente, ed uscire finalmente da questa gelida trasposizione.

Sulla piacevolezza un piccolo appunto: nonostante l’evidente trasporto suscitatomi dalla lettura, ho iniziato e perdere un po’ interesse, mi è sembrato un film già visto. Ecco, l’interesse e la curiosità mi hanno spinto a leggere senza sosta per capire, per arrivare alla fine…ma mi sono davvero posta questa domanda: dove ho già visto questo film????

Che storiaccia!!!

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Per un sano brivido, almeno in alcuni passaggi.
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Cla93 Opinione inserita da Cla93    10 Novembre, 2013
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Agghiacciante

Ho una sola parola per ben definire questo libro: agghiacciante.
Anche questa volta, Dorn ha creato una trama finissima e intrigata come una ragnatela.
Il lettore è come un insetto che vola, e che all'improvviso rimane impigliato in questa ordita trama.
E piano piano, una grossa tarantola nera si avvicina per divorarlo.
La tarantola nera è l'insieme delle nostre paure, del nostro Sé nascosto.
In questo libro Dorn è molto bravo a far emergere la complessità della persona umana, della sua interiorità. Un thirller psicologico di prim'ordine!
La psichiatra Ellen si trova ad avere dei contatti con una paziente che non parla, non mangia, non cura il suo corpo; è vestita con una sudicia tuta e sta rannicchiata in un angolo buio di una stanza della Waldklinck. E' piena di ematomi e di lividi.
Chi è stato a ridurla in quel modo?, E' la domanda che Ellen subito si pone. Ellen riuscirà a stabilire un contatto con la paziente, e avrà quindi una risposta alla sua domanda: l'Uomo Nero.
L'uomo Nero prenderà anche te...
E da qui la caduta, nell'oblio, in una voragine buia e terribile, quella della propria coscienza.
La trama, anche se inizialmente può sembrare scontata, non lo è affatto.
Anche se qualche pagina prima del colpo di scena finale, questo si intravede/intuisce, rimane comunque una trovata geniale da parte di Dorn.
Ha veramente un finale agghiacchiante che fa rimanere aggrappati alle pagine come se queste potessero salvarci, e potessero evitarci questo terribile viaggio.
Non ha per me superato “Il Superstite”, che rimane di gran lunga il mio preferito, vale sicuramente la pena di leggerlo.
Buona lettura!

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altri thriller psicologici, come "Il superstite"
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Monika Opinione inserita da Monika    30 Ottobre, 2013
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Esagerato (CONTIENE SPOILER)

Nel complesso un bel romanzo, ma senza troppe pretese. Ci sono dei punti che non mi hanno convinto molto. Alcune volte mi è sembrato un po' confuso, troppe vicende non proprio indispensabili che si incrociano, troppi elementi buttati qua e la. Lo psichiatra che ha in casa un album dove conserva le foto fatte, di nascosto alla collega, spiandola dalla finestra della camera, mi hanno fatto domandare se mi piacerebbe farmi analizzare da uno psichiatra che ha tali manie. Per almeno 150 pagine mi sono domandata perchè una dottoressa normale decida di rischiare la vita per una paziente, si bisognosa di aiuto, ma vista 10 minuti in tutto. Mi sembra esagerato. La spiegazione sta nel finale. Poi questo psichiatra, dopo aver praticato stalking nei confronti della collega, da bravo professionista tira fuori un bell' amico hacker che guarda caso è proprio quello che ci vorrebbe per risolvere il caso, che bella coincidenza aver proprio un amico così!

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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    18 Ottobre, 2013
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NON FIDARTI DI NESSUNO

Un bosco incantato.

Rovine di una vecchia casa andata in fumo decenni fa.

Misteriosi segni tracciati sulle rocce per scacciare il male.

Un mistero, una tragedia, un incubo, un brutto sogno, una fiaba?

Ellen Roth è una delle psichiatre più competenti della Waldklinik: il suo punto forte è quello di immedesimarsi nel dolore delle persone, di mettersi sulla loro stessa lunghezza d’onda per cercare di capire il loro disagio e di conseguenza risolverlo.

Questo è quanto ha in mente di fare anche con la misteriosa paziente che si trova nella stanza numero 7: una ragazza giovane, potrebbe avere tranquillamente la sua età, timida, schiva, terrorizzata da tutto, che molto probabilmente viene picchiata da un uomo, il suo? Ne sono prova i numerosi ematomi sparsi su tutto il corpo. Non si conosce il suo nome, non si sa nulla di lei, ma Chris, compagno, nonché collega di Ellen, le ha affidato questo CPI (Caso Particolarmente Interessante) poco prima di volare dall’altra parte del mondo assieme al suo amico Axel, e la nostra giovane psichiatra ci tiene a fare bella figura e si prende a cuore questo caso.

Quando improvvisamente la donna senza nome sparisce nel nulla, Ellen si trova incastrata in un gioco duro e violento: l’Uomo Nero l’ha presa di mira e, se ciò non bastasse, si ritrova sola di fronte al buio, visto che nessuno le crede e i suoi superiori hanno deciso di farle prendere una settimana di riposo forzato.

Chi è la donna misteriosa? Chi è l’Uomo Nero che la minaccia e che ha preso di mira anche Ellen?
Ritmo incalzante per questo thriller psicologico che ti prende e ti catapulta in un brutto, bruttissimo incubo, dove anche l’ombra di una formica sembra quella di un gigante, dove ogni realtà è distorta, dove il lupo cattivo è davvero un mostro inquietante e dove la verità sembra essere in ogni luogo e in nessun luogo.

Un thriller strano, direi quasi fuori dagli schemi, trama azzardata e in parte riuscita… ma… non mi ha convinta del tutto a dir la verità, ho un po’ di amaro in bocca, ma devo ancora metabolizzare la fine… o dovrei dire forse un inizio???

Buona lettura!

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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    12 Mag, 2013
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Elpi-logo n. 12 - Lo spettro del passato

Ellen Roth è una psichiatra e dunque svolge un lavoro che quotidianamente la rapporta alle sofferenze della mente. Un caso, su tutti, la coinvolge e la introduce in una girandola di eventi allucinanti, che sembrano essi stessi le tappe di un percorso di follia: nella stanza numero sette, giace una paziente terrorizzata, che ha subito violenza. È chiusa a riccio e, nel suo vaniloquio, si sente minacciata dall’Uomo Nero, che a suo dire la sta cercando.
Si esprime con la voce di una bambina in un corpo di donna e mette in guardia la stessa Ellen: perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero.
Poi la donna scompare dall'ospedale. Improvvisamente e inspiegabilmente. Ellen è determinata a rintracciare la paziente misteriosa: vuole identificarla, ritrovarla e – attraverso lei – risalire all’identità dell’uomo nero. Il percorso sarà un incubo e si svolgerà su un sentiero pieno di tagliole che hanno come lame la paranoia e l’angoscia. L'indagine indurrà la stessa psichiatra ad addentrarsi nella cantina del suo passato.
Quest’opera mi ha colpito perché è condotta con un livello di tensione costante e serrato. La soluzione del caso psichiatrico e criminale giunge sorprendente e inaspettata. Il ritmo della narrazione è elevato e l’autore dimostra abilità nel fuorviare il lettore. Per poi regalargli una soluzione agghiacciante.

Bruno Elpis

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Il sosia di Dostoevskij
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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    10 Mag, 2013
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Chi ha paura dell'Uomo Nero ?

Un thriller coi fiocchi !
A questo bel romanzo non manca veramente nulla, tiene con il fiato sospeso, appassiona, e qualche brivido, devo ammettere lo da, grazie alla giusta dose di suspance. Mescolate assieme il tutto ed il gioco è fatto. Ecco "La psichiatra"
Sulla trama è difficile esprimersi senza rovinare un eventuale prossima lettura altrui, ma è sicuramente un thrille psicologico, il titolo di per se non lascia dubbi, che merita di essere letto, la storia inoltre e articolata in modo magistrale. La sua forza sta nel aprire mille ipotesi plausibili, nella mente del lettore, e smontarle la pagina dopo. Ellen Roth è un personagio molto piacevole, forse un po troppo ascetico, ma azzeccatissimo, determinata, inteligente, controllata, e professionalmente molto preparata ma fragile e reale, oserei addirittura dire tangibile. Tangiile come lo sono quasi tutti i personaggi descrittia da Dorn.
La storia fila veloce, e non si fatica a tenere il filo. Scritto con un linguaggio semplice, senza cercare virtuosismi.
In particolare ciò che mi ha colpito della storia è stata la capacità del autore di dare azione, brio, coerenza alla vicenda senza dove per forza scendere nel assurdo.
Un romanzo semplice con una storia che si svolge in pochi giorni e in poche pagine tutto sommato, 400 ma tirate per i capelli ma devo ammettere che era un po' di tempo che non mi capitava di sottrarre tempo ad altre attività, quali dormire, e solo per girare ancora una volta pagina e perdermi nelle indagini e nelle congetture, insieme ad Ellen.

"lui arriverà e prenderà anche te.. aiutami perfavore, non lasciare che mi prenda"

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Thriller
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blackdahlia1972 Opinione inserita da blackdahlia1972    02 Mag, 2013
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MOLTO COINVOLGENTE

L'ho finito ieri pomeriggio, e devo dire che mi è piaciuto.
Mi sono affezionata moltissimo alla protagonista e alla sua storia, è un libro che ti trascina in una storia oscura fin dalle prime pagine e via via che si continua a leggere sembra di essere scaraventati in un'oscura cantina al freddo, piena di mostri in agguato nel buio, pronti a saltarti addosso...
Mi sono immedesimata molto in Ellen (la psichiatra appunto) e ho sentito moltissimo la sua paura e la sua angoscia mentre cerca di far chiarezza in una vicenda davvero terribile...
E' una storia molto coinvolgente, anche se, (almeno per me è andata così) si capisce un po' troppo velocemente dove si vuol andare a parare, ciò nonostante, è un thriller psicologico ben scritto e la trama mi ha coinvolto completamente, sicuramente lo consiglio a chiunque ami il genere, quindi "PRONTI, VIA!" ;)

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THRILLER PSICOLOGICI
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gianfranco1 Opinione inserita da gianfranco1    06 Aprile, 2013
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coinvolgimento totale...

Una storia davvero al limite della realtà, ma nello stesso tempo fa riflettere sulla fragilità della mente umana e delle sue diversità. Un libro che non ti annoia e ti tiene legato fino all'ultimo rigo sebbene la verità la si scopre prima delle pagine finali, ma non per questo meno interessante e ricco di colpi di scena.
Contento di aver letto questo primo romanzo di Wulf Dorn.

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I libri di Fitzek
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MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    04 Marzo, 2013
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Oscurità chiarificatrice

Storia avvincente con un pizzico di sarcasmo che impegna il lettore in un viaggio dentro la psiche umana. Una “psico-corsa”, per mano ai protagonisti, attraverso i paradossi della mente per salvare una donna dall'uomo nero. Insieme ad Ellen e Mark, psichiatri e amici, si scava in un passato di soprusi e malattie mentali per riportare alla luce verità che si credevano morte e sepolte, compromettendo irrimediabilmente il presente.
Semplice e scorrevole, il romanzo si lascia leggere in fretta, il ritmo è serrato anche se l'intrigo, inizialmente ben celato, si manifesta troppo velocemente, permettendo al lettore di comprendere lo sviluppo degli eventi in anticipo. Resta, comunque, gustoso e coerente con la trama, il finale.
Pochi i personaggi fondamentali, caratterizzati con puntualità attraverso le loro parole, i loro comportamenti e i racconti degli altri attori, mentre le figure secondarie vengono usate, quasi esclusivamente, per far scorrere le vicende, senza creare loro una vera e propria identità.
Complessivamente un buon romanzo, dove la verità, fortemente rincorsa, andrebbe celata maggiormente per rendere il libro un capolavoro.

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Thriller
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Opinione inserita da Fred_3    25 Febbraio, 2013

Da leggere tutto d'un fiato

Un libro che cattura fin dalle prime pagine e fa subito entrare in un vortice di mistero.
L'ho trovato intenso in certi punti, ma così accattivante da restare svegli la notte solo per poter finire il capitolo. Un tuffo da brivido nella mente dei personaggi e un pizzico di psicologia analitica. Davvero consigliato a chi ama l'introspezione e una trama intrigante.

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Silvio1983 Opinione inserita da Silvio1983    23 Gennaio, 2013
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Genio assoluto

Un vero capolavoro assoluto, non c'è che dire! Mi sono affrettato a leggerlo, perché volevo vedere come andava a finire. Ho litigato anche col letto per finirlo, ma n'è valsa la pena. Un thriller che tiene col fiato in sospeso fino alla fine. L'adrenalina è grande, non solo per la storia ben congegnata, ma anche per il potere psicologico che ha questo romanzo. Wulf Dorn, rimarrà nella storia. Per ora è tra i grandi del "psico-thriller". Genio assoluto!

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Brioschi Opinione inserita da Brioschi    01 Gennaio, 2013
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Decisamente sì!

Mi sono innamorato follemente di questo libro.
Sin dalla prima pagina ti prende e non ti molla più... l'ho finito in poche ore!
Il finale non mi pare assolutamente scontato, ed è tutto un susseguirsi di indizi che portano ad ipotesi successivamente e puntualmente smentite.
Lo consiglio vivamente; non è certo il tipo di lettura "impegnata" però si rivela molto interessante.

STILE: E' il limite più grande di Dorn a mio avviso; sufficiente.
CONTENUTO: I dialoghi a volte sono scarni ma la storia è fluida.
PIACEVOLEZZA: E' il punto di forza di questo libro.

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cimo Opinione inserita da cimo    29 Dicembre, 2012
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uhm...

molto semplice ma da leggere durante un viaggio, utile per passare il tempo..il finale non l'ho trovato così imprevedibile..anzi m aspettavo finisse in quel modo..credo che per gli amanti del genere Thriller (come me) ormai son pochi i finali inaspettati..in realtà se si legge attentamente non rimangono molte domande..per evitare spoiler dico solo che dice chi ha ucciso il gatto e la "aggredisce" anche se non in maniera esplicita..la trama scorre, anche se i dialoghi sono a tratti quasi" infantili" niente di elaborato insomma...

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molti molti thriller..
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VxVendetta Opinione inserita da VxVendetta    21 Novembre, 2012
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Pessimo

Questo libro pone le sue fondamenta su una buona idea, realizzata però con uno stile banale e fuorviante. L'inizio è avvolto dal mistero e questo giustamente invoglia il lettore, poi scende in una fase calante dovuta a dialoghi forzati e quasi inutili che portano sconforto in chi legge. L'autore da il peggio di sé nel finale, assolutamente terribile. Lascia spazio al non-sense. Oltre a ciò aggiungiamo: la narrazione prolissa e la troppa superficialità con cui la protagonista viene delineata. I voti sono la naturale conseguenza di quanto ho affermato.

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Piersamedi Opinione inserita da Piersamedi    06 Novembre, 2012
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TANTA ROBA!

premesso che scrivo questa mia opinione avendo già letto anche gli altri due, devo ammettere di essermi avvicinato a questo libro soltanto guardando la copertina: fino a quel momento ignoravo l'esistenza di Wulf Dorn (e solo dopo, molto dopo, ho scoperto di essere in buona compagnia, considerato che questo è il suo primo libro!!!).
non starò a dilungarmi sui dettagli del racconto e del libro in genere; quello che c'è da sapere su questo libro è che ti prende, ti trasporta in un mondo parallelo ed oscuro, quello della mente umana (del resto si chiama LA PSICHIATRA!!!), e arrivi all'ultima pagina senza nemmeno accorgertene. e il bello è che alla fine ci rimani pure di m...ale, ma di un male... :)
bello, non il migliore libro che abbia mai letto, ma indubbiamente tra i primi 5!

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a chi ama gli psico-thriller e a chi è capace di estraniarsi dal mondo quando ha un libro tra le mani...
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Fede.92 Opinione inserita da Fede.92    15 Agosto, 2012
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Esplicitamente spietato. Uno stupro alla mente del

Un libro incalzante, l'autore trasporta il lettore in un vortice di sospetti intrappolandolo in un gioco di paranoia,insicurezza e dubbi che si risolverà solamente nel finale: a mio parere del tutto imprevedibile. La pecca che ho notato è la scarsa e superficiale introspezione psicologica inerentemente alla protagonista che per lo più decrive se stessa come tenace,combattiva, "una guerriera" ma nulla di più, e ciò non basta per delineare una protagonista di un thriller psicologico, anche se il contenuto sarebbe ideale per un eventuale film. Solamente nel finale è possibile ottenere qualche dettaglio in più. Il finale è crudo, spietato e riesce a suscitare nel lettore sentimenti vuoi di risentimento, vuoi di incredulità, incertezza, indignazione, delusione, in qualunque senso si voglia coglierlo esso riesce a rapire pienamente, io lo descrivo come esplicitamente spietato. Una lettura a mio parere consigliata che vi spingerà a dubitare persino di voi stessi.

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Fonta Opinione inserita da Fonta    02 Agosto, 2012
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Chi ha paura dell'uomo nero?

Ellen Roth é una psichiatra presso una clinica tedesca. Lei, il fidanzato Chris e l'amico Mark si trovano quotidianamente a contatto con persone che hanno degli squilibri mentali derivati da vissuti complicati e destabilizzanti.
La paziente della stanza numero 7 é peró qualcosa di particolare, dimostra segno di evidenti maltrattamenti, un CPI, Caso Particolarmente Interessante, come definisce Chris queste utenze.

É dalla stanza numero 7, dalla scomparsa di questa misteriosa ragazza senza nome, che per Ellen inizia una diperata corsa contro il tempo per quello che lei considera un rapimento. Una fitta rete di indizi e particolari messi in atto da colui che per Ellen diventa l'Uomo Nero, un personaggio quasi fiabesco che la porterà a sopettare di tutti e a fidarsi di nessuno.

Lo ammetto, mi sono avvicinato a questo libro in primis per la somiglianza di copertina a "il suggeritore" di Carrisi, poi per le positive recensioni su Qlibri. Speravo di ritrovarne i sottili intrighi psicologici di cacciatore e prede dello scrittore italiano e forse per questo non mi ha convinto appieno.
Direi che le prime 250 pagine scorrono lentamente, molti eventi alla fine secondari vengono elaborati meticolosamente per depistare il lettore con facili conclusioni sull'identità del misterioso Uomo Nero. Le ultime 150 pagine invece soo palpitanti e ricche di colpi di scena!
Non saprei, non mi sento di sconsigliarlo, ho visto molte recensioni entusistiche su questo sito, a me non ha stupito questo romanzo, vuoi per le aspettative, vuoi per un momento forse non adatto a questo libro, boh! Magari in futuro daró altro spazio a Dorn nelle mie letture, ma quest'opera non la inserisco tra le più belle di sempre, a mio modesto parere a volte troppo prolisso come stile! Resta comunque una lettura piacevole, quindi invito chi lo desidera, a provarlo e poi a scrivermi le proprie impressioni!

Buona lettura! =)

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McLennon Opinione inserita da McLennon    06 Luglio, 2012
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La realtà è davvero quella che percepiamo?

Nella Waldklinik , la clinica per malattie mentali dove la psichiatra Ellen Roth lavora, un giorno arriva una donna con evidenti segni di maltrattamenti.
Non parla, sta rannicchiata in un angolo della sua camera tutta oscurata e sembra in uno stato catatonico.
Colpita e incuriosita dallo stato della donna, Ellen inizia a indagare sulle cause per le quali quella donna si trova in quelle condizioni ed è qui che inizia per lei un incubo che la porterà a scontrarsi col suo passato e le sue forze del male..

Libro letteralmente divorato in un paio di giorni...
Trama per un perfetto film thriller..

Wulf Dorn (di cui ho particolrmente apprezzato anche "Il Superstite") ha uno stile magnetico, ti cattura, ti invoglia a continuare a leggere, sa dosare i momenti di suspence con quelli di apparente "stallo" con maestria.

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Annabelle Opinione inserita da Annabelle    03 Mag, 2012
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I labrinti della mente umana

La psichiatra Ellen Roth visita un giorno,nella clinica dove lavora,una donna che ha subito molestie fisiche e psicologiche,chiusa in se stessa con la quale è assolutamente difficile impostare un dialogo.Questa donna è terrorizzata da qualcuno,che indica come Uomo nero,e chiede ad Ellen di aiutarla,ma la mette in guardia allo stesso tempo dicendole che un giorno l'uomo nero porterà via non solo lei ma Ellen stessa.il giorno dopo questa donna sparisce e tutto il personale della clinica dice di non averla mai vista.Ellen allora cercherà in tutti i modi di scoprire che fine abbia fatto questa sconosciuta perchè adesso l'uomo nero sta cercando anche lei,e se la psichiatra non scopre l'identità di questo individuo entro tre giorni lui ucciderà entrambe.Comincia così un gioco terribile,una caccia al tesoro degli orrori dove alla fine non ci sarà nessun premio,solamente una sconvolgente quanto sconcertante verità.Questo libro mi è piaciuto molto,moltissimo.la fine secondo me non è per nulla scontata,credo che le ultime pagine del libro spiegano bene il perchè di tante cose.più che un finale degno da film horror,l'ho trovato un finale che lascia sopresi e anche con un pò di amaro in bocca perchè in fondo la mente umana a volte può trasformarsi come un labirinto di specchi,dove diventa difficile(se non impossibile)non solo orientarsi,ma riuscire a capire e distinguere soprattutto che cosa è vero e che cosa invece è solo il riflesso di una miriade di specchi

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Fò Opinione inserita da Fò    13 Novembre, 2011
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RECENSIONE-DENUNCIA!!

Premessa: questa non è proprio una recensione, e forse non avrò molti consensi, ma poco mi importa.
Stavolta mi sono proprio innervosita gente.

Io sono più o meno nuova di questo posto, quindi non so bene come funzionano certe cose, ma credo che servirebbe un controllo maggiore sulle recensioni. Non fraintendetemi, viva la libertà di espressione!, ma vedersi rovinare un libro a pag. 200, cioè a neanche metà, è una cosa poco simpatica, soprattutto trattandosi di un thriller la cosa diventa assolutamente imperdonabile. (Quasi) tutti i commenti su questa scheda, rivelano particolari più o meno importanti della storia; alcuni addirittura sono completamente espliciti. Ciò non solo mi ha innervosita parecchio (come detto prima) ma ha compromesso ovviamente il mio giudizio sul romanzo, e sul povero autore del libro, che ricordo, ho pagato nel suo prezzo originale di 19 euro.
Ci tenevo pertanto a sconsigliare agli utenti interessati al romanzo di leggere le recensioni scritte in questa pagina, se non vogliono buttare al vento i soldi spesi, o la curiosità di viaggiare a pari passo con la storia.
Potrò sembrare esagerata, ma non mi spiego come la gente possa essere cosi “”””distratta”””” da compiere errori di questo tipo, e mi chiedo cosa ci faccia su questo sito se non ha afferrato appieno il significato di recensione. Bene, forse ribatterete che neanche questa è una recensione, quindi, ora che ho finito il mio sfogo, cercherò di renderla tale.

Ps: Ovviamente gli utenti che hanno fatto una recensione degna di questo nome, non si sentano inclusi nel mio discorso; vi ringrazio per avermi fatto conoscere il libro e spinto ad comprarlo.

Cercando dunque di essere il più possibile oggettiva (è quanto mai difficile) posso dire che il libro è buono per essere un esordio, la trama forse è già sentita, lo stile e in particolare i dialoghi lascia molto a desiderare, ma è avvincente fin da subito e fa davvero avvertire l’ODORE DELLA PAURA. Chi ama il genere psico – thriller lo troverà credo un piacevole passatempo da leggere in un paio di giorni

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Argento Opinione inserita da Argento    17 Ottobre, 2011
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Il buio dell'anima

"Benvenuti alla Waldklinik
Clinica specializzata in psichiatria, psicoterapia e psicosomatica."
In altre parole “Benvenuti all’inferno”, avrebbe potuto aggiungere l’autore. Perché tutti i luoghi deputati alla cura delle malattie mentali, sono un po’ un inferno. La follia affascina e terrorizza, fiumi di inchiostro si sono spesi su questo argomento. E questo romanzo non è da meno. Affronta, come un giallo, il tema della follia, ce la fa vivere e toccare con mano, anche se non ce ne rendiamo conto fino alla fine. E questo è il pregio del romanzo, che ci conduce nei meandri del buio, quello profondo, che prende l’anima e la rapisce. Questo succede alla protagonista Ellen, che lavora in un ospedale psichiatrico, che giornalmente ha a che fare con l’umanità reietta, con gli alienati, come si chiamavano un tempo i pazienti psichiatrici. E il buio della mente si trasforma in buio dell’anima, quella che oscura l'essenza dell'uomo. Un fatto banale scatena una serie di eventi e il ritmo del romanzo diventa crescente, fino alla fine, quando il cerchio si chiude.
Un romanzo bello e scorrevole, che ci fa sentire “l’odore” della paura, e,quando finiamo di leggerlo, ci fa tirare un sospiro di sollievo. Perché noi non siamo pazzi!
“Chi dunque curerà coloro che si ritengono sani? L.A.Seneca”

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Coccinellina Opinione inserita da Coccinellina    21 Settembre, 2011
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Per tutti.

"La psichiatra" a mio parere è un libro scritto si, in modo molto semplice, ma proprio per questo può essere un invito ad avvicinarsi alla lettura anche per chi non è troppo abituato.
La trama è appassionante e avvincente, con un finale mozzafiato.
Mi ha ricordato molto un romanzo che ho già letto, ma che non nomino per non rovinare i "botti finali" essendo molto simili anche quelli..
A me piace il genere comunque, quindi forse sono di parte, ma anche più preparata, quindi posso affermare con certezza che è un libro da leggere!

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pincopalla36 Opinione inserita da pincopalla36    14 Settembre, 2011
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BELLO...

Wulf Dorn è alla sua prima esperienza con i lettori.
Direi che come esordio non è niente male.

Anche se ho acquistato questo libro perchè le recensioni era molto buone. Inoltre mi è stato consigliato da conoscenti. Quindi le mie aspettative erano alte.
Purtroppo per i miei gusti non al top della mia classifica.

Comunque, il libro è molto incalzante, avvincente.
Mi sono divertita a scoprire cosa succedeva e perchè.
Bello perchè non ci sono le solite scene di morte.

Ho scoperto il finale comunque verso metà del libro, ci sono dei segni premonitori.

Il povero Sigmund è stato tradito da un sogno,ma non riesco a capire come ci sia finito il biglietto nella cassetta della Janov.

Comunque sicuramente per chi ama il genere è meglio che corra a comprarlo.Io intato mi affretto a procurarmi Il superstite.

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JadeKim Opinione inserita da JadeKim    05 Settembre, 2011
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Uno dei migliori che abbia mai letto

All'inizio ero un po' titubante su questo libro, poi però l'ho letto e la mia opinione è stata completamente ribaltata: niente da dire sullo stile, che ho trovato veramente bello e scorrevole, la trama è sconvolgente, e anche se presenta molte cose...inconsuete, l'autore è riuscito a renderle perfettamente verosimili. Il libro ha una trama a cerchio, incomincia con un episodio nell'ospedale psichiatrico e si conclude sempre lì, con circostanze che ricordano l'inizio. Non manca neanche la venatura romantica che dà un tocco di classe in più al romanzo, e il finale mi ha lasciato davvero di stucco. In una scena quasi alla fine mi sono anche spaventata come quando si guarda un film horror (per far capire quanto mi sia immedesimata).
Unica pecca del libro è che alla fine mi sono rimasti dubbi come le violenze che lei ha subito nel bosco o l'omicidio del povero Sigmund.. ma per il resto niente da criticare.
Ottimo! Uno dei migliori romanzi che abbia mai letto.

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consiglio agli amanti dei thriller e dei finali a sorpresa
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Enzo63 Opinione inserita da Enzo63    12 Aprile, 2011
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Bello ma...

Il libro ammetto mi è piaciuto ma forse "distratto" dalle recensioni eccessivamente entusiastiche mi aspettavo qualcosa di più. Il racconto è sicuramente originale, la lettura scorre piacevole e c'è quella giusta dose di tensione e particolari raccapriccianti per essere in thriller. Ho apprezzato inoltre che non si riesce ad idenficare il così detto colpevole fin quasi alla fine del racconto dove purtroppo si evidenziano anche alcune incoerenze o eccessi della narrazione. Nel complesso è comunque un buon libro e lo consiglio sicuramente.

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Opinione inserita da Giuliana    21 Marzo, 2011

Qualcosa non torna

CONTIENE SPOILER

Durante la lettura , ho considerato questo romanzo particolarmente avvincente,ma giunta al finale le domande non sono tardate ad arrivare! Mi chiedo; se Ellen o se si preferisce Lara è stata vittima dell'abuso dello zio all'età di 10 anni ,come può non aver risvegliato quel trauma durante i rapporti sessuali con Chris e solo ed esclusivamente attraverso un lampadina che si rompe e la riporta nel "buio della sua infanzia"?... e poi soprattutto non si specifica chi sia stato ad uccidere il gatto , il caro Sigmund, ovviamente è stata la stessa Ellen-Lara durante le sue allucinazioni, ma forse sarebbe stato opportuno specificarlo!Insomma, un buon libro, ma con qualche punto oscuro.

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Gondes Opinione inserita da Gondes    12 Marzo, 2011
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LA PSICHIATRA

La storia di base potrebbe apparire molto semplice, dove una psichiatra è alle prese con una paziente traumatizzata e dovrà capire come poterla aiutare ad uscire dalle sue paure, se non per il fatto che questa paziente ad un certo punto della storia sparisce inspiegabilmente senza lasciar traccia. Da questo punto il libro decolla, diventando veramente incalzante. L'autore è molto abile nel far credere al lettore che tutti i personaggi posso materialmente essere responsabili della sparizione della paziente e nello stesso tempo delle minacce alla dottoressa Roth. Sta al lettore trovare la soluzione prima del gran finale che risulterà sconvolgente.

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