La bambina che amava Tom Gordon La bambina che amava Tom Gordon

Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
11 risultati - visualizzati 1 - 11
Ordina 
 
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    12 Settembre, 2017
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Perdersi nella magia dei boschi

Trisha nove anni parte con la madre e il fratello per una gita dentro una foresta. Ha portato la merenda, da bere, l'antizanzare no ma poco importa. Stanca dei litigi dei suoi due compagni di viaggio si ferma a fare pipì. Poi decide che non c'è niente di male se prende una scorciatoia. Solo che quella foresta, come solo negli Stati Uniti ce ne possono essere: così vicina alla città, ma allo stesso tempo così pericolosa, la ingoia.
Patricia Mcfarland però non è una cappuccetto rosso qualsiasi che si fa spaventare da un vecchio lupo affamato. nemmeno la intimorisce l'idea di essere circondata da migliaia di ettari di alberi, felci, animali selvaggi, insetti e paludi. Giorno dopo giorno continua a camminare con metodo risparmiando il cibo e le energie convinta che prima o poi troverà qualcuno in grado di portarla a casa.
Questo libro è crudele. King presenta a questa ragazzina prove insuperabili per un adulto figuriamoci per una preadolescente. Eppure con una forza che tutti vorremmo avere lei va avanti. convinta che "i mondo ha i denti e in qualsiasi momento ti può mordere" prende con calma, ma senza rassegnazione ogni cosa che arriva. E' capace perfino di andare in estasi di fronte a qualche animale che vede per la prima volta da vicino.
Mi è piaciuto molto questo libro anche se si allontana parecchio da quelli di King. Tutta la paura e la tensione deriva dagli stessi timori di Trisha, Non so quanto possa essere realistica questa storia per quanto riguarda la resistenza fisica e psicologica di una bambina. Però è raccontata in modo tale da farla sembrare vera e questo credo sia il ragione per cui è così terrificante.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
70
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    11 Luglio, 2017
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

SEMPLICEMENTE LUI: IL RE

Prendi un giorno qualsiasi in cui tua madre decide di portare te e tuo fratello a fare una bella passeggiata nel bosco; considera che hai solo nove anni, che il tuo grande amore "platonico" (come?! non sai cosa voglia dire?) gioca a baseball e che il tuo unico pensiero al momento è quello di estraniarti dal mondo, prendere le distanze dalla realtà quotidiana fatta di litigi, urla, discussioni e ancora urla, bronci, capricci e urla a non finire. Ma fatti dire una cosa: decidere di allontanarti così tanto dal sentiero è stata una pessima, pessima decisione.

E ora cosa farai, cara piccola dolce Trisha? Riuscirai a sopravvivere a mosche, insetti, caldo, cadute libere, incertezze, ombre, strane e lugubri presenze che animano questo bosco? Basteranno quei pochi rudimenti da simil Giovane Marmotta che hai imparato in qua e in là?

Stai attenta bimba... il mondo ha i denti e in qualsiasi momento può morderti, ma questo lo imparerari in fretta, molto in fretta.

Breve, intenso, ricco di tensione e con un finale inaspettato. In due parole? Un King.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
deborino Opinione inserita da deborino    02 Ottobre, 2015
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti p

"Il mondo aveva i denti e in qualsiasi momento ti poteva morsicare"
Questa è la frase che rappresenta un po tutto il libro.
King ci parla di una bambina stanca di dover sopportare i litigi tra il fratello Pete e la mamma e proprio durante una delle loro litigate, mentre sono in gita in montagna, si allontana dal sentiero per fare pipì, si allontana un po troppo e in men che non si dica si è già persa.
Da lì comincia il suo viaggio nel bosco accompagnata da Tom Gordon, il suo giocatore di baseball preferito che di tanto in tanto spunterà fuori, lungo il tragitto come un apparizione e ascolterà le sue paure più profonde.
Non solo la bambina di 9 anni dovrà affrontare giorni e notti nel bosco munita solo di pochissime provviste e delle cuffie per ascoltare le partite del suo eroe, ma dovrà tener conto di tutti i disagi del caso ma soprattutto della "cosa" che dopo poco tempo dal momento in cui si perde, inizia a seguirla, osservarla e che lascia vari segnali della sua incessante presenza....
Devo dire che il libro nel suo insieme è carino però la parte centrale secondo me è troppo tirata, un po pesante e alcune parti si potevano tranquillamente evitare.
Altra cosa che ho notato è che la protagonista ragiona un po troppo come un adulta per i miei gusti, anche nel modo di parlare si alternano parole da "bambina" a frasi da donna adulta.
Una cosa che ho MOLTO apprezzato è il richiamo a Virginia Andrews, mi spiego meglio..quando la nostra protagonista si perde nel bosco nel suo zaino ha un libro della Andrews (autrice preferita di King e anche mia).
Infine devo dire che quando finalmente ho scoperto chi/cosa fosse la "cosa" che la segue per tutto il tempo spaventandola, sono rimasta un po delusa........ma questo è solo un parere mio chiaramente!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
70
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
lakylucy Opinione inserita da lakylucy    09 Marzo, 2015
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Biancaneve o Angela

Che angoscia!
Una bambina che va a fare pipì dentro al bosco e non trova più la strada di ritorno.
Non vuole chiamare aiuto tanto il fratello e la mamma non la sentirebbero impegnati come sono a bisticciare, quindi inizia a camminare e a camminare ancora, ha camminato troppo quando si rende conto d'essersi persa. Così affronta la sua prima notte da sola nel bosco....e qui mi ricorda la fiaba di Biancaneve quando scappa per sfuggire al cacciatore che la vuole uccidere e tra rami e tronchi vede figure spaventose.
E i suoi famigliari? Certamente la staranno cercando...e invece qui la memoria torna a quando nel 1996 scompare sotto gli occhi di tanti famigliari Angela Celentano. Che angoscia!
Ho ammirato tanto Trisha, una bimba di 9 anni sveglia e forte nell'affrontare la situazione, ma soprattutto la capacità (nonostante tutto) di soffermarsi ad ammirare la natura ed apprezzarne la bellezza. Fortunatamente ha trovato la compagnia virtuale del suo giocatore preferito per farsi accompagnare in questo percorso, un personaggio che lei ama e che ha scelto come compagno di viaggio a dispetto di famigliari o Santi.
Sinceramente volevo finire al più presto questo libro per sapere come sarebbe andata a finire, però non riuscivo a leggere molte pagine al giorno, un senso d'inquietudine m'attanagliava lo stomaco. Si, ok...sappiamo tutti chi è lo scrittore, ma qui il ruolo di mamma con una figlia di questa età mi metteva non poco in difficoltà a mandare avanti la lettura.
Penso che sarebbe un libro da far leggere anche a ragazzini sia ingenui che spavaldi.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...

nelle terre estreme di Jon krakauer
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    24 Settembre, 2014
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Trisha la coraggiosa

Povera Trisha, ha solo nove anni e si è perduta in un' intricata foresta sui monti Appalachi. Un minuto prima si sorbisce i litigi tra madre e fratello mentre fantastica sul suo mito, il giocatore di baseball Tom Gordon, e il minuto dopo si trova perduta, spaventata, attorniata da rumori, ombre e da una presenza inquietante che non è frutto della sua immaginazione. Infafti, le carcasse di animale sparse tra la fitta vegetazione, denotano la presenza di qualcosa di tutt'altro che mansueto.
Una fiaba nera per Stephen King che da questo momento in poi vivrà qualche anno di evidente declino; in questo breve romanzo si accendono all'unisono le preoccupanti spie già ravvisabili in alcune delle opere precedenti, a confermare che il serbatoio dell' ispirazione è quasi prosciugato. In effetti qui il Re del Brivido gioca facile, utilizzando una paura atavica come interessante spunto di partenza per poi svilupparlo senza memorabili acuti. La parte centrale è la meno riuscita, poco coinvolgente, statica, priva di elementi catalizzanti nonostante lo stile semplice e diretto a tentar di tenere desto il ritmo. Le continue descrizioni e un'infinità di tempi morti smorzano il fascino delle sporadiche intuizioni felici.
King sfrutta male il senso di minaccia incarnato dalla creatura misteriosa, sicuramente uno dei "mostri" meno riusciti della sua onoratissima collezione.
E' evidente lo sforzo di contaminare l'avventura di Trisha con influenze inerenti il romanzo di formazione; il passaggio dall'età infantile a quella adolescenziale con il bosco metafora di un mondo per lo più sconosciuto da doversi di colpo affrontare in solitaria è sintomatico di un momento spesso terrorizzante.
Da non sottovalutare la situazione famigliare, ovvero prima fonte di disagio: genitori separati e il conflittuale rapporto vissuto tra le persone a lei più care ne definiscono una psicologia che King coglie bene, una bambina spaventata ma abituata alle difficoltà e conscia di una realtà fatta di molteplici sfaccettature, il più delle volte per nulla rassicuranti.
Restano dubbi su alcuni momenti davvero improbabili con l'autore avviluppato dal fiabesco a ideare snodi in attrito con la drammaticità richiesta.
Finale deludente e affrettato, ma non è una novità vista la tendenza dell'autore notoriamente a disagio nelle chiusure anche quando in forma smagliante.
Figurarsi in un'opera minore come questa.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
210
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Illary Opinione inserita da Illary    21 Giugno, 2014
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

LA BAMBINA CHE AMAVA TOM GORDON

***ATTENZIONE IL TESTO CONTIENE SPOILER***

Trisha è una bambina di nove anni che, stanca di sentire la madre ed il fratello discutere continuamente a causa del recente divorzio dei genitori, si avventura da sola nel bosco nel quale si trova per un'escursione, allontanandosi dalla strada principale.
Pensando di raggiungere subito la madre ed il fratello prendendo una scorciatoia, si perde nella sterminata foresta dei monti Appalachi.
Inizia la sua disavventura fra assenza di cibo e acqua, febbre, vespe e cadute rovinose. In più, al limitare del bosco, qualcuno o qualcosa la spia, la segue, la controlla. Inizialmente Trisha pensa si tratti di fantasie, ma con lo scorrere del tempo il dubbio diventa certezza. C'è qualcosa di terribile nel bosco... quel qualcosa vuole proprio lei.

Stephen King è sempre un grande scrittore. Il libro è ricco di suspance e sicuramente regala momenti di brivido e tensione. Però, come già visto accadere in altri suoi racconti, King inzia molto bene creando una situazione che sarebbe già di per sè angosciante e poi scade nel paranormale...
A mio avviso sarebbe stato molto più terrificante se, a perseguitare la bambina, fosse stato un maniaco in carne ed ossa piuttosto che un "mostro" da manuale per libri horror.
Isomma, bella l'idea della trama, romanzo scritto bene come solo un maestro come lui sa fare, peccato per il finale scontato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
...agli amanti di King...
Trovi utile questa opinione? 
50
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Christy Unbuonlibro Opinione inserita da Christy Unbuonlibro    16 Luglio, 2013
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Persa nella foresta

La bambina che amava Tom Gordon è la protagonista di questo fantastico libro. Si chiama Trisha McFarland, ha solo nove anni, ma sopporta da quasi un anno ormai, i continui litigi tra il fratello Pete e la mamma iniziati dopo il divorzio dei genitori. Trisha è stanca di questi litigi e anche se piccola, sa come non far pesare la cosa, ma è tanto stanca, vorrebbe tappare le bocche del fratello e della madre almeno per un istante.


Durante una delle tante gite che i tre fanno insieme, Trisha vuole per un attimo allontanarsi da quelle voci.. ha bisogno di andare in bagno, ma è solo una scusa per non sentirli più discutere, ma nessuno l'ascolta, perché sono troppo presi dalla lite. Trisha non vuole saperne di andare avanti e così si inoltra tra gli alberi per non essere vista, ma la sua è l'imprudenza di una bambina, entrati in un bosco è difficile uscirne se non hai i mezzi necessari.
Così inizia l'avventura di questa piccola creatura, che da sola deve farsi coraggio per poter uscire da questo incubo, ma a nove anni è difficile orientarsi e ogni giorno che passa non fa altro che infiltrarsi sempre di più nel bosco, credendo di cercare l'uscita. Il tempo scorre inesorabile e le risorse scarseggiano, come se non bastasse inizia ad esserci qualcosa o forse qualcuno che insegue Trisha, lei ha paura ma deve essere forte e andare avanti. L'unico suo contatto con la realtà è Tom Gordon, ogni sera prima di dormire ascolta la partita dei Red Sox, con il suo walkman, per sapere come gioca il suo eroe,
l'unico uomo in grado di aiutarla.
Noi lettori non sappiamo cosa o chi sia l'inseguitore della bambina fino all'ultimo e questo aumenta l'angoscia, la paura di chi legge.


Stephen King è riuscito, come sempre, a scrivere un libro pieno di suspance, che tiene i lettori con il fiato sospeso. Chi legge è spinto dalla paura ad andare continuamente avanti, vorrebbe gridare consigli alla piccola Trisha, vorrebbe aiutarla, ma lei non può sentirci. Come la protagonista anche noi “sentiamo” la presenza di qualcosa, ma non la vediamo. L'autore ci trasmette tutte le ansie e gli stati d'animo della protagonista, facendoci sentire partecipi, una cosa che apprezzo moltissimo nei libri, perché li rende speciali, in grado di catturarci.

Un libro che ho amato e che, a mio parere, merita il massimo dei voti, sebbene non sia uno dei migliori libri del grande King. Un libro che consiglio a tutti! Soprattutto agli amanti dei thriller, non potete perdervi questa storia. Una lettura molto facile e scorrevole, ho trovato un po' di difficoltà solo a metà, durante la descrizione del paesaggio, sembra più un elenco, rendendo la lettura un po' noiosa, ma tutto sommato è una storia FANTASTICA!

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
100
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
McLennon Opinione inserita da McLennon    04 Mag, 2013
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Istinto di sopravvivenza

Un buon romanzo del "Re" che fa rivivere l'orrore e il panico di una bambina di 9 anni (quasi 10) che, una volta perdutasi nel bosco durante una gita con i suoi familiari, si trova costretta a lottare con le insidie della natura, con i suoi pericoli e con l'onnipresente entità "esterna", tipica dei romanzi di King.

La trama è molto realistica e potrebbe essere piuttosto credibile tuttavia la bimba a mio parere, per l'età dichiarata nel libro, appare troppo "adulta" nei ragionamenti, nella parsimonia e nelle azioni di sopravvivenza,; questo l'unico appunto che mi sento di fare.

Non manca la suspance e alcuni piccoli colpi di scena, in un'avvicendarsi di situazioni abbastanza prevedibili ma lo stile dell'autore è come sempre di primo livello nel mantenere alta la tensione.

Non uno dei migliori del "Re", ma un buon romanzo, piacevole.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    05 Dicembre, 2011
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Una bimba d'acciaio e dolcissima

Trisha è una bambina di 9 anni che si perde in un bosco, durante una gita con la famiglia. Emerge fin da subito il suo istinto di sopravvivenza e la sua maturità, pur essendo bimba. Si impedisce di piangere, concentra tutta se stessa sul senso dell'udito per cercare di trovare una via d'uscita, alterna l'ascolto alle grida e le grida all'ascolto, pensa da adulta a come rispondere agli istinti base della fame e della sete e scopre dentro di sè riserve di energia inaspettate. In queste condizioni estreme cambia la percezione del senso del tempo e l'ascoltare al walkman le partite della sua squadra del cuore le permette di mantenere il contatto con la realtà e di non arrendersi. La creatura che la spia nel bosco non fa così tanta paura, forse perchè, mentre lei, piccola e indifesa, tifa per Tom Gordon, il lettore tifa per lei, affinchè ritrovi la strada amica. "Il mondo ha i denti e in qualsiasi momento ti può morsicare". Trisha reagisce, sfida il buio, il freddo, la fame e la sete, e sopravvive.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
41
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Nika Opinione inserita da Nika    07 Settembre, 2011
Top 1000 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

King è il King

Che dire....King è the best...libro piacevole, scorrevolissimo e terrificante. Incredibile come l'autore riesca a terrorizzare semplicemente attraverso l'oscurità nella nostra psiche. Non che la povera Trisha non sia obbiettivamente in una brutta situazione; ma davvero i fantasmi che nascono dalla sua fantasia di bambina sono più reali e spaventosi di qualsiasi orso in carne ed ossa...proprio un bel libro

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
21
Segnala questa recensione ad un moderatore
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Lady Libro Opinione inserita da Lady Libro    03 Agosto, 2011
  -   Guarda tutte le mie opinioni

Torna a casa, Trisha!

Patricia McFarland, detta Trisha, è una bambina di nove anni (ma grande per la sua età) appassionatissima di baseball e della squadra dei Red Sox, in particolare del numero 36 Tom Gordon di cui è profondamente innamorata. Dopo il divorzio dei suoi genitori, Trisha vive con la madre Quilla e il fratello maggiore Pete, che non perdono mai l'occasione di litigare per questioni familiari. Quilla ha l'abitudine di portare sempre i figli, durante ogni weekend, in gita in posti diversi. Per l'ennesima gita Quilla sceglie la foresta dei monti Appalachi, una piccola camminata nei sentieri del bosco. Ma è proprio qui che avviene il guaio: mentre i tre percorrono un sentiero e Pete e la mamma incominciano di nuovo a litigare, la piccola Trisha si allontana. Pensava di fermarsi soltanto un attimo per orinare, ma più che altro per non sentire più le urla di sua madre e suo fratello, ma non pensava minimamente che questa scelta le sarebbe costata cara... Trisha si allontana troppo dal sentiero e, non riuscendo più a ritrovarlo, si perde. Cercando di mantenere la calma, Trisha comincia a vagare per la foresta alla ricerca di un qualcosa, qualsiasi cosa che riconduca alla civiltà, all'uomo. Ma i giorni diventano settimane, le scorte di cibo finiscono, le ferite, le punture di vespe e zanzare e i mali in tutto il corpo costringono la bambina a vivere un'esistenza infernale e selvaggia: Trisha si nutre di felci, bacche, pesce crudo, dorme sotto il cielo stellato e cammina tra aghi di pini e abeti, sassi, fiumi e paludi, tutta sporca, ferita con i vestiti strappati ed ormai esausta e priva di speranza. Continua a camminare, ma l'unica cosa che vede sono gli alberi e il solo modo per sentirsi "bene" e vicina al mondo (il suo mondo) è ascoltare le partite dei Red Sox con il suo walkman, ascoltare le gesta del suo amato Tom Gordon. Qunado ormai la stanchezza e la paura si sono impossessate di lei, Trisha comincia ad avere delle visioni: voci gelide che prevedono la sua brutta fine, la sua amica del cuore Pepsi Robichaud e i suoi parenti che la incoraggiano e Tom Gordon che l'accompagna per quasi tutto il suo viaggio, come unico compagno e amico fedele.
Ma ciò che spaventa davvero Trisha è quello che sente (ma non riesce a vedere) in mezzo alla foresta: una strana e indefinibile creatura che continua ad osservarla e a spiare ogni sua mossa, un essere che squarta cervi e volpi che s'imbattono nel cammino della bambina, una cosa chiamata Dio dei Perduti.... Il suo Dio, che aspetta che Trisha sia completamente impaurita e priva di forze per....

Secondo libro che leggo di Stephen King, e non è affatto male. L'inizio che trasporta all'interno di questa tetra vicenda e che descrive la situazione familiare della famiglia di Trisha e di come si allontana dal sentiero è coinvolgente ed entusiasmante, sebbene durante tutta la parte centrale la storia diventi particolarmente noiosa, poichè si limita a descrivere i luoghi del bosco per cui Trisha vaga e le sue trovate per sopravvivere. In questo punto, che ho faticato un po'a leggere, sembra di leggere un elenco e basta. La parte finale è piuttosto bella, anche se me l'aspettavo leggermente diversa e un po'più fantasy (sebbene io non sia un'appassionata del genere). In compenso King è bravissimo a descrivere i sentimenti e le sensazioni dell'animo umano e la paura e la suspense non mancano praticamente mai. I suoi personaggi non sono assolutamente parole su carta: hanno una propria personalità, sono più reali della realtà stessa.
Purtroppo, siccome non so quasi nulla di baseball, non ho capito praticamente nulla durante le descirizioni delle partite dei Red Sox ascoltate da Trisha nel suo walkman!
Inoltre questo libro ha un altro bruttissimo difetto: la traduzione. Ho visto moltissimi indicativi al posto dei congiuntivi! Ma ormai è risaputo: il congiuntivo è più estinto dei dinosauri sia quando si parla sia quando si scrive.
A parte ciò, non sarà uno dei migliori libri di Stephen King, ma "La bambina che amava Tom Gordon" mi è piaciuto molto, in particolare ho adorato il personaggio di Trisha: nonostante abbia nove anni, si è dimostrata molto più grande della sua età, molto più matura di chiunque altro, adattandosi all'ambiente della foresta, vincendo le sue paure e sopportando dolori atroci e pesanti malattie.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore
11 risultati - visualizzati 1 - 11
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Intermezzo
Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'uomo che morì due volte
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale
Qualcun altro
Il misterioso caso degli angeli di Alperton