Intervista col vampiro
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I VAMPIRI PRIMA
Ho letto intervista col vampiro moltissimi anni fa dopo aver visto la trasposizione cinematografica (del 1994). Il film mi era piaciuto moltissimo e dopo aver letto il romanzo (credo fosse circa 10 anni fa) è uno dei pochi che considero all'altezza del libro.
I protagonisti sono dei vampiri ma non quelli a cui siamo abituati oggi, quelli delle storie d'amore belli e impossibili, ma dei veri ex uomini diventati mostri che si nutrono di sangue.
La voce narrante è quella di Luis, un vampiro che rifugge la sua condizione, causata dal morso dell'altro personaggio principale, Lestat.
Luis era un uomo afflitto e depresso e Lestat decide di convertirlo ad una nuova vita, piena di libertà e bellezza come lui la descrive. In realtà Luis vede solo il male con cui è costretto a convivere, il dover uccidere altre persone per nutrirsi, la paura da parte della gente comune.
Lestat cerca di legare a sé Luis convertendo una bellissima bambina che tratteranno come loro figlia, finchè quest'ultima non si ribella al suo creatore perchè condannata ad una vita di eterna forma infantile senza la possibilità di diventare una donna.
La bambina e Luis fuggiranno da Lestat a Parigi dove incontreranno nuovi vampiri simili a loro ma che conducono una vita particolare, un po' nascosti alla gente comune ma osano rivelarsi attraverso scene teatrali in cui in realtà si nutrono davanti ad un pubblico inconsapevole..
Lestat è terrorizzato dallo scorrere del tempo, soprattutto dall'evoluzione della tecnologia perché la sente come minaccia al regno misterioso dei vampiri.
La conclusione della vita di Lestat si palesa davanti agli occhi di Luis che decide di non voler fare la stessa fine del suo creatore.
Come veniamo a conoscenza di tutta la vita di Luis? Un giornalista si presenta dal nostro protagonista avendo scoperto la sua vera natura e gli chiede di narrare la sua storia per il suo giornale. Ma sarà solo curiosità da reporter o c'è dell'altro sotto?
A voi scoprirlo.
Uno dei migliori romanzi vampireschi che esista, ve lo consiglio!
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Il vero vampirismo
“Il male è sempre possibile. E il bene è eternamente difficile”
Edito nuovamente da Longanesi, ma la prima edizione è fieramente rivendicata da Salani nel 1993, è il capolavoro di Anne Rice, regina indiscussa dell’horror e dei vampiri. L’autrice di si presenta da sola, questo è il romanzo che l’ha lanciata nel panorama mondiale dell’horror, essendo anche stata denominata come la Bram Stoker. Il libro ha avuto anche una buona rappresentazione cinematografica con un giovane Brad Pitt nel ruolo di Louis du Lac.
Nata a New Orleans nel 1941 vanta una grandissima cultura letteraria e con Intervista col Vampiro, l’allora giovanissima Anne lancia il primo libro della famosissima serie Le Cronache dei Vampiri (il primo, ovviamente, è Intervista col Vampiro, seguito a ruota da: Scelti dalle Tenebre, la Regina dei Dannati, il Ladro di corpi, Memnoch il Diavolo, Armand il Vampiro, Merrick la Strega, il Vampiro Marius e il Vampiro Blackwood che consiglio vivamente).
I due protagonisti indiscussi sono Louis de Point du Lac, meglio conosciuto come il vampiro dagli splendidi occhi verdi malinconici, che conosce Lestat de Lioncourt, vampiro immortale ed invincibile. Lo sfondo è una Parigi dell’ottocento oscura, maledetta ma bellissima ma poi sarà tutta l’Europa.
La storia viene presentata tramite la modalità dell’intervista, fatta da un giovane curioso, Daniel, che è affascinato immediatamente dal bellissimo Louis. L’atmosfera in cui siamo immediatamente immersi è oscura, tenebrosa, affascinante, a tratti horror e Louis si rivela ben presto a Daniel per quello che è: un vampiro. Nonostante la condizione di non-morte di Louis, Daniel non si ferma e continua l’intervista, nonostante la paura innegabile. Così inizia il racconto di Louis, della sofferenza per la sua grave perdita in famiglia, il suo “lato umano” che non accenna a spegnersi, anzi, continua a crescere, maturare, di giorno in giorno. Lestat viene descritto nella sua modalità più oscura, cattiva, inumana e Louis ne è profondamente terrorizzato: egli è da solo contro colui che si definisce il Male assoluto.
Tutto ciò fin quando Louis, cercando di spegnere i suoi istinti troppo umani, va in una casa dove c’è una giovane donna morta con la sua bellissima bimba affianco. Come preso da istinto irrefrenabile, Louis si avventa sulla bambina e ne beve il sangue, quasi uccidendola. Tornando nella principesca casa di Lestat, l’affliggono i sensi di colpi e le sue domande sul vampirismo all’altro non-morto diventano sempre più incalzanti. La notte seguente la coppia di vampiri esce per nutrirsi e con l’inganno Lestat porta Louis di nuovo dalla bambina e trasforma la bellissima bambina vampira, una contraddizione non-vivente. Quest’ultima sarà Claudia, compagna bambina di Louis, che condivide con il vampiro dagli occhi tristi le arti: filosofia, musica, storia e via dicendo. Ma non solo, la bimba condivide anche alcune caratteristiche di Lestat: spietatezza nell’uccidere, la durezza e il cinismo. La storia va avanti e Claudia cresce ma solo nell’anima e nella mente, vivendo sempre a contatto con Louis e Lestat.
I due vampiri filosofi iniziano a sviluppare un’idea terrificante: uccidere Lestat. Così, nascerà un nuovo intreccio, finalizzato ad uccidere Lestat. Dopo aver fallito una volta, il vampiro sarà bruciato da Louis e Claudia, ormai liberi di fuggire. I due vampiri superstiti inizieranno a girare per tutto il mondo, giungendo anche in Italia dove Louis farà la conoscenza di una compagnia teatrale con un capo molto particolare: un altro vampiro, che conosce anche Lestat, Armand. Tra i due nascerà una connessione innata (che si manterrà in quasi ogni libro della serie) ma che da molto fastidio a Claudia. Ben presto, la bimba vampira avrà delle contraddizioni nella sua anima che la porteranno quasi alla pazzia, da qui l’idea sofferta di Louis: uccidere anche lei.
Louis è forse il personaggio che più preferisco nella serie: è pieno di contraddizioni nell’anima, gli piace far crescere a dismisura la fame e poi scagliarsi con violenza contro la vittima, è un filosofo nell’animo e come tale si comporta. Per Lestat il discorso è diverso, si tratta di un personaggio così sfaccettato che per avere un quadro completo sarebbe necessario leggere a fondo tutti i libri della serie: bipolare, triste, dannato, amato, odiato, profondo, esteta, duro, debole, invincibile, pieno di sé, oscuro e potrei continuare con gli aggettivi per mezza pagina.
Claudia è forse il personaggio che meno preferisco: è una donna bambina insieme, una vampira all’interno della quale si agitano oscuri sentimenti e passioni. La bimba nonostante gli anni che passano rimane sempre uguale nel corpo ma nella mente no, e ne soffre profondamente. Nutre un trasporto profondo per Louis ma è oscuramente attratta da Lestat, è gelosa del primo e non vorrebbe condividerlo con nessuno, come farebbe una bambina col suo giocattolo preferito.
Essenzialmente il romanzo per la maggior parte è giocato su loro tre, inizialmente solo su Louis e Lestat, poi arriva Claudia e infine giungono anche gli altri vampiri che saranno fondamentali anche per i libri seguenti: Armand, Marius eDaniel.
L’autrice ha avuto un’abilità incredibile a muoversi solo con tre personaggi, anche così difficile da manovrare senza annoiare il lettore. È un libro che spesso tende al filosofico, psicologico, con lunghi monologhi dei nostri vampiri.
Intervista col Vampiro è un libro che merita e va letto con attenzione, purtroppo, si potrebbe facilmente cadere nella noia nel caso in cui non piaccia il genere o il modo di scrivere dell’autrice, non proprio facilissimo ma che prende dannatamente.
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Io amo questo libro, Anne Rice è la regina indiscussa dell’horror, seconda solo a Bram Stoker. Va letta e amata, soprattutto considerato il fatto che oggi, ormai, dopo l’avvento di Twilight, il fenomeno del vampirismo è diventato solo un gioco per le ragazzine.
Questo è il vero vampirismo: niente sbrilluccichii, vegetariani, donne deboli, ridicoli comportamenti, assurda bontà, debolezza e vampiri che sono fin troppo inseriti nel mondo umano.
Permettetemi, il vampiro è un essere antico, rabbioso contro il mondo, amante delle arti, completamente slegato dagli affetti nella maggior parte dei casi, talvolta geloso degli esseri umani ma mai suo amico. Alcuni vampiri delle Cronache potrebbero apparire “amici” di umani o “compagni” fra loro ma l’istinto del vampiro di Anne Rice (e Bram Stoker) è la solitudine.
Era il 1791
E’ stato difficile non pensare al film con il bel vampiro Brad Pitt mentre leggevo il romanzo da cui è tratto. Difficile per i primi capitoli, quando la storia ancora non aveva preso piede, ma a un certo punto per me esisteva solo il Luis del romanzo, senza un volto preciso, con i suoi pensieri tormentati, con le sue domande, la sua sete di conoscenza.
Questo romanzo è ambientato in una New Orleans cupa e affascinante, misteriosa e crudele. Qui si narra la vicenda di Luis, il protagonista, creato dal vampiro Lestat, un uomo capriccioso, un uomo del suo tempo, che vuole lasciarsi andare alla sua natura, fare ciò che gli detta l'istinto e gli crea piacere: uccidere, perché così è. I vampiri mietono morti, senza pietà, come la febbre, il colera, i duelli.
Luis però è diverso, si chiede quanto vale una vita spezzata, quanto senso ha vivere attraverso quel sangue che rigenera, fortifica e dà calore a chi vivo non è.
Altra domanda che Luis si pone e che lo condurrà in Europa è cosa sono i vampiri: angeli della morte? Anime dannate? O una specie a sé? La sola risposta che avrà è che è proprio il suo tormento la sua linfa vitale, perché i vampiri, a dispetto della loro eternità, non riescono a sopportare un mondo che si evolve e che causa loro una sorta di invecchiamento dello spirito. Sarà noia, solitudine, assuefazione al dolore causato, ma alla fine sono i sentimenti tipicamente “umani” il loro vero nutrimento, più del sangue. Il vampiro Armand ne è consapevole e farà di tutto per nutrire la sua anima attraverso quella del triste e affascinante protagonista, attirandolo a sé con la promessa di una visione differente del mondo, allontanandolo dal suo unico amore: Claudia, la donna vampiro intrappolata nel corpo di una bambina.
Lo stile di Anne Rice è tortuoso e per nulla facile, ma affascinante e piacevole. La sua versione di vampiro è differente dalla classica versione del grande Bram Stoker, con lei il vampiro si evolve, parlando in prima persona di sé e del suo mondo, non dimenticando però le classiche atmosfere suggestive e inquietanti a cui siamo abituati quando pensiamo al tenebroso conte Dracula.
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Intervista col vampiro - Anne Rice
Dimenticatevi i vampiri che vanno di moda ora, qui parliamo di “veri” vampiri e, azzarderei dire, eredi di Dracula, il più famoso della sua razza. Il romanzo è narrato in prima persona da Louis, che ha richiesto a un giovane ragazzo di rilasciare un’intervista. In questa il vampiro narra tutte le sue vicende dal momento della sua trasformazione fino a quel giorno stesso: come e da chi è stato trasformato, il suo rapporto con Lestat e con Claudia (la bambina vampiro con cui instaura un rapporto unico, incomprensibile per la razza umana: un misto di attrazione e amore paterno), le sue emozioni, i suoi pensieri e così via. Il bello sta proprio nel sentimento che Louis mette nel raccontare la sua vita.
L’unicità del personaggio di Claudia è affascinante: una bambina che col tempo matura mentalmente, ma che resterà sempre racchiusa in un corpo infantile. Sarà proprio questo uno dei fulcri principali della vicen-da, così come la sete di conoscenza di Luois. Ha molte domande a cui desidera dare una risposta, ma il suo creatore Lestat non gliene fornisce: perché lui stesso non ne sappia nulla o perché semplicemente non vuole che lui e Claudia sappiano, resta un’incognita.
Insomma, l’ho trovato molto bello, forse in alcuni punti un po’ difficile, ma non per questo noioso. Merita sicuramente una lettura, soprattutto per il modo in cui viene sondata l’anima di un vampiro (sempre che questo ne abbia una!)
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Chirotteri umani
Intervistato ai giorni nostri dal giornalista Daniel, Louis de Pinte du Lac
Narra la sua incredibile storia: nel 1791, depresso e
Triste per la morte del fratello, ottiene l’immortalità
E viene trasformato in vampiro da Lestat de Lioncourt, un
Revenant freddo cui Louis contrappone la propria indole di
Vampiro tormentato da un’umanità latente ed endemica.
In una New Orleans gotica e ambigua, Lestat trasforma in
Spietato vampiro anche la bimba Claudia, che in modo
Terrificante vuole ribellarsi e uccidere il suo creatore.
Approdano, Louis e Claudia, in Europa e
Conoscono a Parigi i dracula del Theâtre des Vampires,
Organizzati da Armand, un nosferatu di quattrocento anni,
Leader affascinante e carismatico. Ma i
Vampiri parigini sono crudeli e Claudia viene esposta
Alla luce del sole. Louis è invece liberato da Armand. La
Morte in un rogo sconfigge gli assassini di Claudia; Louis
Parte, lascia Parigi e ritorna a New Orleans. L’
Intervistatore è ammaliato dal racconto e chiede di
Ricevere a sua volta l’immortalità. Un romanzo per chi è
Orientato al gotico nei suoi aspetti più psicologici e raffinati.
P.S.: dopo diversi decenni dalla sua apparizione, il primo romanzo della serie "Le Cronache dei Vampiri" è considerato un capolavoro che fonde horror, dramma e fantasy. La Rice caratterizza in modo splendido la conflittualità tormentata di Louis (nel film: Brad Pitt), la cinica spietatezza tradizionale di Lestat (Tom Cruise), la crudeltà fanciullesca e istintiva di Claudia (Kirsten Dunst), la dannazione affascinante di Armand (Antonio Banderas). “Intervista col vampiro” è la rivisitazione in chiave contemporanea delle allegorie e del mito del vampiro ed è ovviamente consigliato solo a chi abbia una spiccata propensione verso il genere …
Bruno Elpis
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Il Vampiro moderno
“Intervista col vampiro” di Anne Rice è un racconto nel racconto.
In una notte qualunque, in cerca di un’intervista interessante, un giovane uomo vive un’esperienza al di là delle sue aspettative: l’uomo dai capelli neri e il volto bianco come porcellana che ha acconsentito a raccontargli la storia della sua vita è un vampiro. Un vero vampiro, che vuole tirare le fila della propria esistenza.
Louis, nato in Francia e vissuto in Louisiana come proprietario terriero, è diventato un mostro notturno ai tempi della Rivoluzione Francese, vittima prescelta per diventare lo schiavo immortale di un misterioso vampiro, il francese Lestat.
Segnato da lutti familiari, ossessionato da domande profonde sulla natura del Bene e del Male, Louis si risveglia come non morto senza aver perso l’anima insicura e tormentata che aveva da vivo. Nulla lo aiuta nella comprensione della sua nuova vita di assassino; sicuramente non Lestat, che sembra un vanesio mostro senz’anima, uso solo a divertirsi a spese delle sue vittime e, più in generale, del mondo.
Gli scrupoli di Louis lo tengono dapprima lontano dalle vittime umane, poi cede al richiamo di una bimba rimasta orfana, che Lestat trasforma in vampira per un gioco perverso. La triade mostruosa vive decenni di fittizia mondanità a New Orleans, la piccola Claudia diventa donna nel corpo di una bambina, e il suo odio montante per Lestat porterà a fatti tragici che costringeranno lei e Louis a partire per l’Europa, alla disperata ricerca di risposte sulla loro natura, sullo scopo della loro esistenza.
Tra colpi di scena e orrori, Louis concluderà il racconto con la dichiarata perdita dei propri sentimenti umani. Ma è davvero così? Il giovane giornalista non può accontentarsi di un finale simile. Le risposte, forse, le possiede solo chi ha dato il via a tutto quanto: il vampiro Lestat.
In questo romanzo degli anni ’70, la Rice dà il via a una rivoluzione della figura del vampiro. Un vampiro nuovo, moderno, fatto per vivere attraverso il flusso dei secoli e la razionale perdita di capacità di credere nello straordinario dell’uomo evolutosi dall’Illuminismo.
Il vampiro di Anne Rice è una creatura che si è calata nel Tempo oltre le fantasie dei romanzi gotici a cavallo fra diciannovesimo e ventesimo secolo. E’ un abitante delle città, cammina in mezzo a noi, si veste come noi. Solo, possiede poteri e coscienza che si affinano nei secoli, poggiando su basi così nichiliste da consentirgli di vivere senza impazzire nel tremendo flusso del progresso.
I vampiri che affollano incontrollabilmente gli scaffali delle librerie odierne e le pellicole cinematografiche sono cugini di primo grado di questa figura di mostro moderno descritta dalla Rice, ma hanno finito per incarnarne il lato più frivolo, banale, stucchevole, togliendogli ogni grandezza di mostro, di creatura delle tenebre la cui vita è il sangue e quindi, essenzialmente, la morte altrui. Proprio vero che l’uomo contemporaneo non sa più credere negli orrori, né riuscire a immaginarseli nella loro interezza…
Nemmeno l’autrice, purtroppo, è rimasta estranea a questo processo di trasformazione in dandy notturno dei suoi vampiri. Pur conservando una prosa ricca e immaginifica, i romanzi seguenti a “Intervista col vampiro” si fanno via via meno profondi. Il significato si va perdendo, la forma prende piede sulla sostanza.
Louis ha incarnato le domande sulla fede, sul Bene e il Male, personificazione dell’anima in fin dei conti timorosa di risposte, racchiusa in se stessa, venata di meschina ignavia, che è tratto caratteristico della società contemporanea. I romanzi che seguono ruotano attorno alla figura di Lestat e iniziano con la stessa potente verve – offrendoci un protagonista spettacolare che splende come un faro acceso – ma poi vanno perdendo di smalto, in una insistenza verso la decadenza fine a se stessa, una grandeur che si va facendo artificiosa; la messa in gioco di tanti vampiri nella saga toglie loro unicità, li rende meno attraenti, speciali.
La Rice ha continuato a scrivere le biografie dei vampiri corollari alla vicenda principale, ma niente ha più eguagliato la potenza inventiva del primo romanzo, il tormento di Louis, l’incomprensibile sfida al mondo di Lestat, l’orrore ineguagliabile di Claudia, bambina vampiro.
Un incubo contemporaneo, drammatico e profondo. Una lettura da non perdere.
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L'umanità diventata vampiro
Molto difficile recensire questo libro; ho paura di non trovare le parole giuste, di minimizzarlo, cosa che dovrei assolutamente evitare perché questa 'vita' - perché di una vita si tratta - è magistralmente raccontata.
Louis, proprietario terriero di Pointe du Lac, a seguito della tragica morte del suo adorato fratello inizia a percorrere la via della perdizione, finché le zanne di Lestat non si chiuderanno sul suo collo; e da qui si susseguiranno decenni di vita di lusso, tensioni emotive e tante sorprese. Ma Louis è insoddisfatto: Louis vuole conoscere il suo nuovo io e la sua nuova natura, ma Lestat non glielo permette. E così inizieranno i viaggi... fisici, ma soprattutto alla scoperta di se stessi.
Un'opera incredibile, e ve lo dice una che aveva perso fiducia nel genere e nei vampiri. Ma forse sbaglio a dire questo, perché Louis non è semplicemente un vampiro, ma è un normale essere umano che di punto in bianco si ritrova ad essere una creatura della notte.
Questo è perlopiù una storia introspettiva e lo capiamo anche dalla scelta dell'autrice riguardo alla narrazione: un vampiro viene invitato da un ragazzo a raccontare la sua emozionante vita. In un modo o nell'altro Louis gli dirà tutto: ma qui vi dico che starà nella capacità del lettore comprendere fino in fondo tutte le sue parole, perché ci sono cose non dette verbalmente ma che vanno semplicemente percepite. E non sarà facile scoprire tutto ciò che si vuol far sapere, perché se è vero che l'Intervista lascia trapelare una gran quantità di dettagli è anche vero che emozioni così intense richiedono molta attenzione per essere gustate a fondo.
Questa è la mia raccomandazione: cercate di sondare l'anima del vampiro narrante (e la Rice ci dà i mezzi per farlo) e leggerete la vera storia, quella che vi toccherà cuore e mente.
A questo punto non mi sento di aggiungere molto altro: cosa dovrei dirvi ancora?
Le descrizioni della Rice sono accuratissime, prolisse, lente, devono essere assaporate come si apprezza un quadro di pregio, perché tutte le vicende e le ambientazioni sono mirabili affreschi da... vedere.
I personaggi, i personaggi... dovete semplicemente conoscerli e non li dimenticherete mai più.
Lo stile è ricercato e non facile da seguire, ma con la giusta dose di attenzione diventa piacevolissimo scorrere ogni singola virgola.
Insomma, io ve lo consiglio ... non è la solita storiella superficiale. E' qualcosa che colpisce a fondo. E ci rimane.
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Il primo libro delle cronache dei vampiri
Una storia affascinante e ricca di emozioni, dove i vampiri sono creature complesse ancor più degli esseri umani, dove i vampiri hanno un anima che li rende capaci d'amare ma che li rende capaci nel contempo di compiere azioni malvagie nella più completa indifferenza. A volte la narrazione scorre veloce incalzata da un susseguirsi di avvenimenti, mentre altre volte scorre lenta sotto i turbamenti d'animo del protagonista, ma io ho amato entrambe le fasi! E ho altresì amato il personaggio di Claudia, così piccola e dolce, così diabolica e letale. Una donna intrappolata in un corpo di bambina, una figura così peculiare e inquietante che non avrei mai immaginato di incontrare neanche tra le pagine di un libro.
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I veri vampiri
Ecco la dimostrazione di come la fantasia possa, se ben usata, descrivere la realtà toccando corde sensibilissime. Quando il tormentato vampiro Louis descrive la sua sofferenza, non si ha la sensazione di distanza che si dovrebbe avvertire di fronte ad una creatura soprannaturale, al contrario: è del dolore di ogni essere umano che si parla, del male di vivere, della difficoltà di andare avanti, e della lotta continua contro la propria anima. Mentre si riflette sugli spunti filosofici che il libro ci offre, ci si può soffermare ad ammirare la bellezza del personaggio di Claudia, il demone infante, o di Lestat, che ruba la scena al protagonista Louis in attesa di un libro tutto suo. L'atmosfera malinconica, romantica e cupa, è molto ben riuscita, e fa meravigliosamente da sfondo all'intreccio della narrazione. Che dire poi dello stile di Anne Rice? Mi verrebbe da paragonarlo a quello di Oscar Wilde per l'estetismo, ma ha una profondità nella descrizione e un'eleganza difficilmente eguagliabili, e una cultura che rende ancora più piacevole la lettura. Bram Stocker può sistemarsi nella tomba e dormire sonni tranquilli: la bandiera del principe delle tenebre è ancora alta.
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Face to face with a vampire!
La storia è molto interessante, lo stile molto accurato, i personaggi ben delineati con le loro abitudini, i loro pregi e vizi, ma soprattutto le loro confuse e contorte psicologie.
Da un lato il demonio di Lestat, dall'altro l'angellino travestito da vampiro di Louis che sogna ancora di trovare il bene nell'essere nel quale è stato trasformato e vive per scoprire e conoscere fino in fondo la sua natura. Diventa quasi palloso, come personaggio, poichè le sue domande lo portano a non godere della sua vita, differentemente da Lestat, che però, fino alla fine, dopo essere stato tradito dai suoi stessi simili, si trova a guardare in faccia la realtà e a convivere con la sua disperazione!
Libro da leggere e d'assaporare fino in fondo!
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gotico e ammaliante
consiglio caldamente questo libro,ammantato di una magia gotica che pochi libri posseggono.il vampiro moderno inizia qui con il tormentato louis costretto suo malgrado a una vita da non morto. louis è l'io narrante della storia,che ci parla della sua condizione con angoscia umana rimpiangendo il calore della vita, ma a mio avviso l'indiscusso protagonista è lestat, il principino viziato.louis ce lo descrive come una creatura senza scrupoli,con scatti da checca isterica... impressione sbagliatissima,perchè questo istrionico vampiro sarà la colonna portante di tutte le cronache della rice...in "scelti dalle tenebre" vi anticipo che conosceremo tutta la sua vita umana,la sua iniziazione alle tenebre nella francia del 1700 ,fino all'epoca moderna... libro che incanta per la nuova concezione di non-morto:la rice scardina tutti i vecchi stereotipi e fa da apripista a tutti i succhiatori di sangue del ventunesimo secolo. memorabile la scena al teatro dei vampiri...da vedere anche il film,ma solo dopo avver letto il libro.
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intervista
Riservo a questo romanzo un posto particolare tra i miei preferiti.. ho letto anche altre opere della Rice, ma nessuna mi ha dato le emozioni di "Intervista col vampiro", un romanzo intriso di drammatica poesia, che affronta problemi sempre attuali e l'eterno dualismo bene-male. Un bel romanzo, ben scritto: molto efficace l'espediente narrativo dell'intervista. Vivamente consigliato!
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