Il ladro di anime
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NON MI HA CONVINTA...
Avevo iniziato tempo fa questo libro, ma non mi aveva preso del tutto...
Poi mio marito mi disse di riprovare, di dargli ancora una possibilità e mi sono decisa di leggerlo fino alla fine, sebbene anche questa volta, devo ammetterlo, con molta fatica.
L'inizio del libro è appassionante ed intrigante, questo devo ammetterlo.
Ma ahimè la storia sfugge di mano a Fitzek, secondo me, e tutto diventa assai caotico ed incomprensibile. Ok, questo è comunque lo stile dello scrittore stesso, ma avendo già letto altri suoi librI ("la terapia" ed "il sonnambulo") devo dire che questo è male riuscito...
Mi spiace dire queste cose perchè comunque il suo modo di scrivere a me piace molto ed anche le storie sono intriganti ed appassionanti, ma proprio questo "ladro di anime" non riesco a farmelo piacere del tutto. Il finale può anche essere interessante, un finale che comunque non mi aspettavo, il colpo di scena è comunque presente dal mio punto di vista.
Ma anche qui mi aspettavo qualcosa di più...
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ORRIBILE
Posso dire con assoluta certezza che questo è uno dei libri più insignificanti e peggio scritti che io abbia mai letto.
Così come posso dire che, se continuo di questo passo, diventerò una delle peggiori stroncatrici di psico-thriller della storia. Da un po' di tempo in qua, qualsiasi romanzo definito "psico-thriller" mi lascia sempre l'amaro in bocca, ma questo mi ha dato veramente sui nervi. Non vi racconterò la storia perché dovrei riempire la recensione di spoiler.
La trama è assolutamente incresciosa: ingarbugliata fino all'inverosimile ma non per estrema maestria nell'intrecciarne i fili, ma soltanto perché più i fili sono intrecciati più il lettore fatica a vederne gli evidenti punti deboli.
Troppi personaggi di cui l'80% assolutamente inutile e di cui il 95% non caratterizzato. Voci narrative dei personaggi praticamente identiche: che a parlare sia uno psichiatra o un custode o una infermiera punk non cambia assolutamente nulla nel dialogo.
Azione ai livelli dei film d'azione-spazzatura-americani: anche qui, come per la trama, l'eccesso di azioni e pseudo colpi di scena, altro non è che un depistaggio del lettore; ma non dal colpo di scena finale (perché, parliamoci chiaro, il colpevole l'ho capito dopo 10 pagine), nossignori, soltanto dalle troppe scene tirate per i capelli.
La cornice in cui si svolge il racconto (che altro non è se non un lungo flash back attraverso una cartella clinica durante un esperimento psicologico.... tra l'altro il cui scopo viene liquidato in due righe ) è inutile anch'essa e per nulla significativa.
Purtroppo per Fitzek, dopo la prova appena passabile de La terapia, con questo lo getto nel calderone degli esperimenti poco riusciti assieme a Dorn. A meno che per entrambi l'obiettivo non fosse quello di creare personaggi estremamente odiosi, poco credibili e libri molto prevedibili.
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Sconsigliato a chi si ritiene appagato da Uomini che odiano le donne
L’ESPERIMENTO E’ INIZIATO…
La storia si snoda attraverso la lettura di una cartella clinica che racconta i fatti accaduti nelle "nove ore e quarantanove minuti prima della paura"; più andiamo avanti nella lettura, più scorre il tempo, più ci avviciniamo al tempo zero e anche alla verità.
I protagonisti sono tutti intrappolati nella clinica psichiatrica Teufelseberg, nel pieno di una bufera di neve: è impossibile uscire ma anche entrare; è inutile sperare nei soccorsi. Sono chiusi dentro con il Ladro di Anime. C’è Caspar, un paziente che ha perso la memoria, ma che inizia a ricordare...e ricorda di aver commesso un terribile errore...Greta, altra paziente e brava nel decifrare gli indovinelli, Linus anch’egli paziente con difficoltà ad articolare le parole, la cuoca Sybille Patzwalk, Yasmin e Shadek infermieri della struttura, il dott Bruck e la dottoressa Sophia Dorn, il professor Samuel RaBfeld capo della clinica e Dirk Bachrnann il custode.
Il Ladro di Anime ha già ucciso tre donne, in modo strano, incomprensibile. La causa del decesso è un mistero. Perché le vittime non riportano lesioni, non hanno subito violenza carnale, percosse o sevizie. Ciò nonostante il loro equilibrio psichico è stato irrimediabilmente minato. Sepolte vive. Murate fino alla morte nel loro stesso corpo.
La lettura scorre molto velocemente per alcuni tratti, rallenta in altri dove si perde un po’ il filo del discorso e anche degli accadimenti. Inoltre l’ho trovata abbastanza cruda e violenta, o forse la sensazione di voltar pagina, e temere di dover leggere indicibili sofferenze, beh non è una sensazione che amo, anche perché è troppo facile, per chi scrive.
Insomma è come se avessi fatto una gran fatica per giungere al termine della lettura, anche se ammetto che l’autore non si smentisce mai, ed è maestro nel sorprendere, almeno a me ha fatto una sensazione del tipo: “naaaaaaaaaaaaaaaa, ma veramente???????” E dunque, come posso non consigliarvelo!!!
Buone pazze letture!!!!
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Claustrofobia
BERLINO 2009
La città ha paura. Da qualche tempo si aggira un maniaco e assassino di una crudeltà senza precedenti. Le sue vittime vengono misteriosamente trovate in uno stato catatonico irreversibile, che le porterà alla morte. Ad accompagnarle verso l’oblio ci sarà sempre un indovinello, scritto su un foglio. Crimini inspiegabili e rompicapo insoluti. La polizia brancola nel buio. I media battezzano il criminale“ IL LADRO DI ANIME” poiché lascia dietro di sé una scia di corpi “svuotati” …
Fuori città, immersa nella tranquillità dei boschi, c’è una lussuosa clinica psichiatrica gestita dal dottor Rabfeld. Collaborano con lui la dottoressa Sophia Dorn e il dottor Bruck. Siamo alla vigilia di Natale e nevica da giorni. Le strade sono impraticabili e la clinica rimane pericolosamente isolata …. Fra i pazienti della struttura spiccano: Greta, una simpatica vecchietta amante (manco a dirlo …)degli indovinelli, Linus, un simpatico matto che non riesce a pronunciare una parola giusta, Caspar, un uomo misterioso e privo di memoria. A prendersi cura di loro ci sono gli infermieri Shadeck e Yasmin, la signora Patzwalk, cuoca, il custode Bachmann ed il suo inseparabile cane.
Purtroppo non sarà Babbo Natale a far visita ai malati. IL LADRO DI ANIME penetra nella clinica !! Lo si capisce perché viene trovata la dottoressa Dorn in stato vegetativo. Come se fosse stata svuotata, come se le avessero … RUBATO L’ANIMA … e naturalmente ad accompagnarla sarà un indovinello lasciato scritto. Perché l’assassino prende di mira la struttura? Come ci si può difendere in una situazione dove è impossibile comunicare con il mondo esterno ?
Un fantastico indovinello come aperitivo ….
Padre e figlio hanno un incidente. Il padre muore, il figlio sopravvive. Il ragazzo ferito viene portato al pronto soccorso ma il chirurgo non vuole operarlo perche è suo figlio....
Il romanzo è un attacco di claustrofobia. Sono 300 pagine scorrevolissime ma senza respiro. Il ritmo è alto dall’inizio alla fine. L’autore scava nei meandri della mente e ci fa viaggiare nel buio più totale … La trama è sapientemente intrecciata anche se Fitzeck denota un amore per il cinema ( del resto chi non ama il cinema?).Il libro sotto certi aspetti ha l’aroma di “DIECI PICCOLI INDIANI”. Naturalmente fatte le debite proporzioni !!!! Ho trovato originale l’idea dell’esperimento con gli studenti da parte di un professore. Esperimento innocuo e ben remunerato !!! Si trattava di leggere una cartella clinica ….
Tra le righe “il ladro di anime” ci mormora che spesso la vendetta ci rende ciechi e di una crudeltà infinita. E concludo con la PAROLA: ”Romani 12:19 (versione di re Giacomo) 'Non fate le vostre vendette, cari miei, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: A me la vendetta; io darò la retribuzione, dice il Signore.'
Consiglio la lettura a chi ama i thriller particolari. Oserei dire innovativi.
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Mi ha ipnotizzato!
Oblio della mente,vendetta,espiazione,inganno e una vagonata di suspance sono gli ingredienti magici che rendono questo magnifico Thriller made in Germany uno sconvolgente labirinto di terrore segnato da colpi di scena continui e totalmente inaspettati.
Il racconto si incentra su una narrazione di secondo grado (una cartella clinica) a cui nella prima parte e nel finale si accosta la narrazione di primo grado riflettente l'attualità della vicenda.
Il protagonista è rappresentato da Caspar, un neuropsichiatra perfezionato in Ipnosi con degli scheletri nell'armadio che non riesce a ricordare, la vicenda in questione si incentra in una clinica psichiatrica Tedesca in cui farà la comparsa il misterioso "Ladro di anime" un personaggio oscuro che rinchiude le vittime nel proprio corpo intrappolandole in un oceano di terrore e disperazione in cui anche il lettore e spinto ad annegare.
Molto lineare la narrazione, scorrevole e piacevole lo stile; Sebastian Fitzek è un mago nell'incastrare il lettore nella sua trama dinamica,claustrofobica,e ben progettata che giunge sino a minacciare implicitamente il lettore stesso.
Consiglio vivamente questa lettura che a mio avviso supera persino altri autori Tedeschi blasonati come Dorn.
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Non ti addormentare (S. J. Watson)
Mistero di una notte
Mi aspettavo di più da questo libro , la trama poteva anche essere interessante, ma a mio avviso non riesce a seguire un filo logico.
I personaggi sono pochi e in poche ore succedono cose assurde che non ti aiutano a comprendere chi possa averle fatte.
Si passa poi al racconto della storia partendo Dall analisi di altri personaggi che stanno analizzando il caso quindi passato e presente rimbalzano tra un capitolo e l altro.
Sinceramente non lo rileggerei !
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appassionante .... ma....
L'ho "scoperto" per caso, cercando libri gialli sul mio iphone e mi sono imbattuta in questo autore, che, dalle sinossi dei suoi libri mi ha subito attirata...
E' un libro molto ben scritto, anche se a volte ho trovato difficoltà a immaginarmi esattamente le scene e i lassi temporali, cmq mi ha preso molto, ed ha una storia abbastanza originale, anche se un pò mi ha deluso dopo aver letto le prime pagine, ma il motivo è chiaro alla fine... cmq mi ha appassionato e senz'altro lo consiglio agli amanti del genere...
Il modo di scrivere dell'autore mi è piaciuto molto e già stasera inizierò a leggere "il gioco degli occhi" prequel dell'ultimo uscito "il cacciatore di occhi".... ma ho intenzione di leggere tutti i libri di questo autore....
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CLAUSTROFOBICO!!!!
Cosa posso dire di questo autore tedesco a me sconosciuto ma straconsigliato dal mio libraio di fiducia? Mai consiglio fu più gradito bellissima scoperta!!!! Due aggettivi per descrivere questa opera inquietante e claustrofobico. Come sempre non parlerò della trama del libro ma posso dirvi che sono 300 pagine di terrore, ansia, di misteri ed indovinelli, di segreti ed omicidi efferati.
Il tutto si svolge in una notte….. la Vigilia di Natale in una lussuosa clinica psichiatrica fuori Berlino mentre imperversa una bufera di neve. Un lungo viaggio dentro la mente dei personaggi. Un gruppo di persone strane… pazienti, infermieri,medici e tra questi si nasconde il “Ladro di Anime”. Chi è il Ladro di Anime? E in questa lunga notte da incubo chi riuscirà a sopravvivere alla follia omicida di questo serial killer? Ma la domanda fondamentale è….perchè ha scelto questo luogo e queste persone….il motivo di tutta questa crudeltà?
Sembra di leggere due libri in uno. Il primo è il presente. Un professore propone un esperimento a un suo gruppo di alunni……
Il secondo è il passato. Praticamente è la trama del libro la cartella clinica di un personaggio che racconta quella terribile notte. Il tutto amalgamato con sapienza rendendo questo psychothriller degno di nota. Una scrittura semplice scorrevole mai prolisso e dettagliato quanto basta sia per i personaggi che per le descrizioni dei luoghi e delle situazioni.
Consiglio vivamente la lettura di questo libro Fitzek sa come tenerti incollato alle pagine! E poi secondo me non c’è niente di più intrigante che entrare dentro nella mente di un assassino….. personalmente adoro questo genere!!!!!!!!
Buona lettura!!!
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Ottimo romanzo, ma troppo cinematografico
Libro estremamente semplice da leggere, ed anche abbastanza breve da poterlo finire in 1 o 2 giorni. Semplice ma che riesce a catturare il lettore fin dalle primissime pagine. Primissime pagine decisamente splatter, e decisamente troppo somiglianti ad un qualunquissimo film horror.
La trama si articola abbastanza fluidamente, ricca di colpi di scena, azione, che permette di macinare pagine su pagine senza neanche accorgersene; da metà libro in poi, però, si iniziano a dare le prime soluzioni, specie alla sorpresa nel finale.
I personaggi non risultano essere abbastanza approfonditi, mancando spesso di spessore, a tratti davvero anonimi. Così come pure l'ambientazione, che in parte sembra essere messa in secondo piano.
Nonostante tutto questo, nonostante la semplicità lessicale, nonostante la trama cinematografica, cattura il lettore e non lo molla più fino alla fine del libro. E proprio questo guidare il lettore attraverso la storia lo rende davvero piacevole nella lettura. Solo le ultime 5 pagine un pò si perdono, ma la storia é già conclusa.
Piacevole, ma per gli amanti dei film thriller/horror.
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Ma soprattutto per gli amanti dei film horror/thriller
Ti lascia col fiato sospeso...
Suspance, frasi breve e azioni concitate!
Occorre precisare che il libro scorre bene, anche se a volte si è costretti a rileggere le pagine precedenti per capire meglio la trama.
Piacevole la lettura, resa ancora più avvincente grazie ai tanti colpi di scena che fanno rimanere sulle spine ad aspettare la prossima mossa del "ladro di anime".
Ho trovato questo romanzo veramente bello, e lo consiglio agli amanti del genere psico-thriller.
In conclusione, leggetelo e non ve ne pentirete!
A presto.
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Un buon thriller?
Primo approccio a Fitzeck, lettura estiva "obbligata" dal disinteressato regalo di un'amica. Non male, verrebbe da pensare all'inizio, intrigante la trama e le immagini che si delineano più la narrazione prosegue. La paralisi delle vittime riesce a momenti a diventare paralisi del lettore stesso. La scrittura è volutamente accattivante, tiene legati alla trama e ci spinge, come formiche curiose, nella tela dello scrittore. Eppure, conclusa la lettura, non sono soddisfatta. Sembra di ricordare il primo Saw, caso cinematografico che ha aperto la corsa a una produzione inenarrabile di B-movies splatter e volutamente sanguinolenti. Ma più che l'apripista, questo romanzo sembra la bruta copia di qualcosa di già letto/visto. Alla fine si avrà l'impressione che il castello sia di sabbia, che il labirinto sia solo una miniatura, e che l'autore abbia giocato con il lettore, conducendolo su sentieri dissestati per poi svelargli un banale paesaggio. Insomma, al di là di queste metafore, la costruzione degli ingranaggi è troppo fittizia e i personaggi poco approfonditi, direi bidimensionali. E poi, a ogni paragrafo, ci si dilunga troppo nella descrizione dei luoghi, dei particolari, fino a perdere di vista il risultato ultimo dell'azione dei personaggi.
Ma ci riproverò, come lettura estiva mi ha lasciato abbastanza incatenata.
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Fitzek non si smentisce
Che dire, ho imparato a conoscere questo autore con "La Terapia" e da lì ho letto praticamente tutta la sua produzione (mi manca solo un romanzo ma rimedierò presto).
Unica nota dolente di questo splendido thriller è forse la brevità: se è vero che questo da un lato crea un ritmo altissimo che non lascia tregua al lettore, dall'altro quando ci si trova di fronte a una storia del genere qualche altra pagina a cui rimanere piacevolmente incollati sarebbe senz'altro gradita!
Nel complesso davvero un thriller degno di nota, Fitzek non si smentisce riuscendo sempre a coinvolgere dalla prima all'ultima pagina, tenendo sempre alta la tensione e lasciando sempre quel velo di inquietudine quando si finisce di leggere l'ultima pagina.
Che abbia trovato il mio autore di thriller preferito?
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Fino all’ultimo respiro
No, non siamo a QCinema. Se no, potrei recensire i film che più mi piacciono, come per esempio l’ultimo di Sorrentino “This Must Be The Place”, oppure un classico come “Eyes Wides Shut” di Kubrick e poi tanti altri film che sono stati tratti da bellissimi libri, alcuni riusciti, altri no.
E allora che ci faccio a Qlibri con “Il Ladro di anime”? Già, perché questo libro è un Film.
Si, come quelli claustrofobici, ricchi di azione, magari non particolarmente profondi o ricercati nei dialoghi, ma che con la loro incalzante velocità e i numerosi colpi di scena ti lasciano senza respiro fino alla fine.
Il libro, infatti, racconta le ultime nove ore e quarantanove minuti “prima della paura” di Caspar, paziente senza identità e memoria, ricoverato nella clinica Teufelsberg, dopo essere stato ritrovato casualmente sul ciglio di una strada, svenuto e con un principio di assideramento. E’ la notte del 23 dicembre, fuori nevica, l’ospedale è quasi disabitato, pochi infermieri, medici e pazienti. Caspar il giorno dopo sarà accompagnato in una centrale di Polizia per il riconoscimento, questa sera potrà riposarsi in clinica.
Caspar nasconde un segreto, ma non lo sa perché non lo ricorda. E deve essere un segreto terribile, perché il Ladro di anime, un serial killer che riduce ad uno stato ’di incoscienza le sue vittime, è riuscito ad intrufolarsi all’interno dell’ospedale bloccando tutte le uscite, perché il Ladro di anime vuole Caspar.
A Caspar non resta che mettersi a capo del gruppetto di persone rimasto all’interno della clinica per difendersi dagli attacchi dell’assassino, e tentare di risolvere i suoi indovinelli disseminati nei posti più impensati, mentre il tempo passa, la tensione sale e le scariche di adrenalina gli aprono degli squarci nella memoria facendogli affiorare ricordi lancinanti del passato.
Il Ladro di anime ci ruba il respiro fino all’ultima pagina. Ne sconsiglio la lettura nelle ore notturne.
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... che thriller!!!
Da tempo non mi capitava di aprire un libro e trovarmi davanti un incipit così aggressivo e coinvolgente.
A volte succede che la storia poi si sgonfi e ci si ritrovi con un libro diverso da quello che avevamo immaginato.
Non è questo il caso.
Pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, fino alle ultime battute “Il ladro di anime” mi ha tenuta incollata alla lettura. Tutta la storia si svolge in una notte, che è anche il tempo necessario per leggerlo: 300 pagine tutte godibili, senza un calo di interesse, senza un momento di pausa.
Si tratta di un thriller psicologico.
Avete presente Shining? Lo ricorda vagamente, ma non lo copia.
Avete presente la prosa di Stephen King? Sebastian Fitzek ha uno stile molto diverso ma altrettanto incisivo e coinvolgente. Per me una vera scoperta.
La storia si sviluppa in modo intelligente e fino alla fine nonostante gli indizi sparsi qua e là, non sono riuscita ad anticipare la soluzione del giallo.
Non dico una parola sulla trama, quel che trovate nella sinossi è più che abbastanza.
Dico solo che è un gran bel libro e vi invito a verificarlo da soli.
“L’autore trapianta i propri pensieri nella testa dei lettori, li fa vedere, sentire, vivere e spesso li trasporta a migliaia di chilometri di distanza, in luoghi dove non hanno mai messo piede.
Ma che succede quando i pensieri sono cattivi?”
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Da gustarsi al buio
Poche pagine ma intense, questa è la sensazione che ho avuto una volta chiuso il libro, merita un attenta lettura magari in penombra nelle lunghe sere d'inverno, si questo libro va letto così con' l'atmosfera giusta il lettore deve farsi trasportare in modo da esaltare l'essenza di questa lettura.
Sicuramente uno scritto al cardiopalma che non lascia respiro, una volta cominiciato le sue 300 pagine difficilmente si lasciano sul comodino.
Il ladro d'anime è scrito in modo semplice e scorrevole non ci sono incrinature o pagine su cui ritornare per capire meglio i fatti.
I personaggi sono pochi e gestiti a dovere e il susseguirsi degli eventi è scandito alla perefezione.
sì?
No?
sì?
no?
sì?
no?
sì?
.........troppo tardi !
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Ti entra nella mente
La trama è elaborata e perfetta. Lo scrittore porta il lettore dentro la mente dei protagonisti. La tensione è continua, a tratti estenuante. L’attrazione alla lettura è irresistibile. Anche lo svolgimento temporale è incalzante, perché tutto avviene in una notte. Il romanzo prende il via da un esperimento psicologico condotto su alcuni studenti attraverso la lettura della cartella clinica di un serial killer, che si sospetta possa avere un pericoloso effetto ipnotico. In una lussuosa clinica psichiatrica, medici e pazienti si rendono conto con orrore che l’inquietante maniaco che sta terrorizzando la città, il cosiddetto “Ladro di anime”, che riesce ogni volta a spezzare la volontà delle sue vittime riducendole a meri involucri umani, si trova all’interno della struttura e ha praticato il suo misterioso e terribile trattamento alla dottoressa Sophia Dorn. Protagonisti del romanzo sono l’ipnosi, i sensi di colpa, il senso di paura, la claustrofobia e il lettore si sente partecipe dell'esperimento psichiatrico del romanzo tanto quanto i personaggi stessi della storia. Degna di nota è anche l’immagine di copertina e i colori di questa serie: copertina in bianco e nero, con titolo in rosso.
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Meglio di un compendio!
Come al solito Fitzek è un mostro ad entrare nei grandi segreti che la mente umana offre.
Lo stile, particolarissimo (molto simile ad un libro come Il suggeritore), è la vera mossa vincente di questo testo. Sviluppato per la maggior parte come una cartella clinica trasformata in romanzo tiene il lettore inchiodato con un countdown snervante (nel senso buono) e continui colpi di scena.
Il tutto ci regala un psycho-thriller avvincente come pochi, veloce e mai prolisso. qui troverete solo il necessario per capire la storia, anzi per viverla. Quindi niente descrizioni noiosissime e inutili, poche note biografiche sui protagonisti ecc.
Una lettura divertentissima e inquietante allo stesso tempo
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Il ladro di anime di Sebastian Fitzek
Bella sorpresa questo thriller psicologico di Fitzek. La mente umana può senza dubbio nascondere angoli bui nei quali spesso non ci è consentito avventurarci. E' questo quello che accade al protagonista, vittima di un incidente che lo ha portato alla completa perdita di memoria seppur temporanea. Durante il suo tentativo di recuperare la propria identità, l'ospedale nel quale è ricoverato viene preso di mira da un serial killer molto particolare, capace di ridurre le proprie vittime a vegetali. Perchè il famoso "ladro di anime" ha scelto proprio questa clinica? Cosa lega il protagonista all'efferato killer? Fitzek è molto bravo a portare il lettore lentamente verso la risoluzione di questi interrogativi generando nello stesso tempo ansia e paura. Se proprio devo trovare un leggero difetto per me il finale non è stato affatto sorprendente ma forse semplicemente perchè ho avuto un'intuizione che poi si è rivelata esatta. Non credo che per questo si possa parlare di un colpo di scena mancato. Fatemi sapere. Consigliato!
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Viaggio nella mente umana
Inquietante viaggio nella mente umana. Un uomo si ritrova in ospedale e non ricorda nulla del suo passato , nè quindi gli accadimenti che lo hanno portato lì. Fuori dall'ospedale un serial killer miete vittime lasciandole in uno stato difficilmente spiegabile: prigionieri a cavallo tra un incubo e la realtà esterna alla quale non riescono a tornare.
Improvvisamente lo smemorato ha dei sempre più frequenti flash di ricordi . Nello stesso tempo diventa evidente che il serial killer ha trovato il modo di entrare nell'ospedale per fare altre vittime...ma ...chi è la vittima ? Finale sorprendente .
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il ladro di anime
la mente umana non è forse il più affascinante di tutti i misteri, il giallo più avvincente?dove può arrivare l'ipnosi?una storia che cattura oltre che per l'interesse dell'argomento per l'incastro perfetto di ogni particolare.
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