I pilastri della terra I pilastri della terra

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archeomari Opinione inserita da archeomari    18 Dicembre, 2021
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LA PROPORZIONE È IL CUORE DELLA BELLEZZA

Un poderoso romanzo storico che accontenta il lettore attento alla ricostruzione storica e quello che ama le storie avvincenti, fatte di intrighi, di passioni, di lotte per il potere. Le oltre mille pagine che contengono la narrazione sono scritte in uno stile lucido ed accattivante, la costruzione del romanzo è adatta, come poi si è fatto, ad una riproduzione cinematografica.

Tutto ruota attorno alla costruzione di una cattedrale. La storia si ambienta nel XII secolo, nel Basso Medioevo, da poco superato il fatidico anno Mille, in Inghilterra. Le vicissitudini della costruzione della cattedrale nel villaggio di Kingsbridge rappresentano il tronco dell’albero, da cui si diramano tanti rami rappresentati dalle storie dei vari personaggi. Il luogo è lo spazio di incontri e di scontri, di conflitti di interessi.
Cuore pulsante della vita è il priorato di Kingsbridge guidato dalla figura forte, sagace e determinata di padre Philip, di cui il lettore conoscerà la storia nei primi capitoli del libro. Tom il costruttore con Ellen, la sua amata, caparbia e ribelle “fuorilegge” che vive ai margini della foresta, i figli di Tom avuti dal precedente matrimonio con Agnes, il figliastro Jack, alla ricerca della storia del suo vero padre, la bellissima Aliena, figlia dello spodestato conte di Shiring , caduta in disgrazia per colpa del sadico William di Hamleigh.

La ricostruzione storica è affascinante, ci catapulta in una realtà distante da noi, con le storie di trovatori e di cantori, ci mette di fronte ad una violenza che imbruttisce gli uomini, ci fa toccare con mano la fatica della povera gente, ci fa ammirare personaggi forti e carismatici come padre Philip:

“L’ammirazione che Tom che provava per lui [Philip] cresceva di anno in anno. Mentre si guardava intorno e vedeva i giovani impegnati nella corsa, i vecchi che sonnecchiavano all’ombra e i bambini che sguazzavano nel fiume, pensava che era Philip a tenere insieme quel piccolo mondo. Governava il villaggio, amministrava la giustizia, decideva dove si sarebbero costruite le nuove case e dirimeva le liti; dava lavoro a quasi tutti gli uomini e anche a molte donne, come operai del cantiere o servitori del priorato; e gestiva lo stesso priorato che era il cuore pulsante dell’intero organismo” (p.568)

e donne di carattere come Aliena ed Ellen:

“Le donne potevano fare quasi tutto ciò che facevano gli uomini. Chi restava quando gli uomini combattevano le guerre o partivano per le crociate? C’erano donne che facevano il carpentiere, il tintore, il conciapelli, il fornaio e il birraio” (p.904)

Una storia ambientata in una Inghilterra dove la giustizia era ancora fortemente arbitraria e portava i più forti a distruggere sempre i più deboli e quelli che erano schierati dalla parte sbagliata, vittime molto spesso della volubilità dei regnanti, talvolta impegnati in guerre fratricide.

“Era sorprendente, pensò Philip, come una lampante ingiustizia poteva finire per apparire un caso equilibrato quando veniva discusso a corte” (p. 545)

La poderosità del libro è frutto di più componenti ben armonizzate tra loro proprio come in una meravigliosa ed imponente cattedrale gotica, dove, come Tom spiegherà al figliastro Jack interessato a questioni architettoniche, “la proporzione è il cuore della bellezza”: l’intreccio ad ampio respiro delle storie dei personaggi principali partendo talvolta dalle loro origini, le descrizioni dettagliate di scene, di alcune battaglie, le spiegazioni architettoniche delle cattedrali, le parti dialogate che sono minime rispetto ai discorsi indiretti liberi e alle sequenze narrative.
Per i non addetti e non appassionati ai particolari architettonici delle cattedrali qualche passo potrebbe risultare difficile, tuttavia questo dettaglio non inficia la piacevolezza della lettura.

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leogaro Opinione inserita da leogaro    16 Aprile, 2020
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Un pilastro della letteratura

Inghilterra, 1123: alla morte di re Enrico I, dopo il misterioso naufragio del figlio Guglielmo, unica discendente è la figlia Matilde, non riconosciuta dalla nobiltà che, insieme alla Chiesa, sostiene il nipote Stefano come erede al trono. A Kingsbridge viene impiccato un cantastorie francese; tra la folla, una donna maledice tre uomini.
- 1135 ca. Nella guerra Stefano-Matilde, il costruttore Tom cerca lavoro con la moglie Agnes, incinta, e i due figli Alfred e Martha. Incontrano Ellen, col figlio Jack, che vivono nella foresta. Agnes muore dando alla luce Jonathan e Tom, affranto, lo abbandona nella foresta, dove sarà salvato da un frate e portato in un convento. Pentitosi, Tom torna a cercare il bimbo e rincontra Ellen; i due formano un'unica famiglia e trovano lavoro a Kingsbridge, dove il priore Philip ha deciso di ristrutturare la cattedrale che Jack ha bruciato di nascosto. Tom scopre che Jonathan vive presso i frati. Le gelosie di Alfred per Jack portano alla separazione tra Tom ed Ellen.
- 1136 ca. Durante la guerra civile, la famiglia Hamleigh cattura il conte Bartholomew di Shiring, fedele all'imperatrice Matilde, e lo consegna a re Stefano, proponendosi come nuovi conti. Il feroce William Hamleigh, furente per il rifiuto di Aliena, figlia di Bartholomew, la violenta sotto gli occhi di Richard. I ragazzi fuggono e ritrovano il padre morente, il quale li fa giurare di reimpossessarsi del titolo e della contea. I due si stabiliscono a Kingsbridge: Aliena diviene commerciante di lana e compra l'armamento per fare di Richard uno scudiero. Tom convince Philip ad edificare una nuova cattedrale: tornato con Ellen, egli dirigerà le maestranze.
- 1140 ca. La guerra civile è in stasi; con l'esercito del re ci sono William Hamleigh e Richard. Quando il padre di William muore, egli torna al castello di Shiring e inizia un controllo brutale sulla contea per spremere i contadini. Aliena, ricca e ancora nubile, frequenta Jack e se ne innamora. In battaglia, re Stefano viene sconfitto e arrestato; poco dopo, è fatto prigioniero Robert di Gloucester, braccio destro di Matilde: lo scambio tra i due prigionieri determina un nuovo stallo bellico.
- 1145 ca. Per invidia, William incendia Kingsbridge. Tom muore e Philip nomina Alfred nuovo mastro muratore. Aliena, che nell’incendio ha perso casa, lana e denaro, riceve la proposta di matrimonio di Alfred: ormai povera, deve accettare per poter finanziare il fratello nella riconquista della contea di Shiring. Jack scopre che Aliena è innamorata di lui: si amano, poi fugge disperato ed Ellen maledice Alfred, predicendogli sterilità. Aliena si scopre incinta di Jack e, spaventata, tace. Re Stefano nomina William conte di Shiring. Improvvisamente, il nuovo soffitto della cattedrale di Kingsbridge crolla: Aliena partorisce sotto le macerie. Alfred scaccia Aliena accusandola di tradimento e lei va a cercare Jack in Francia. Durante i suoi viaggi, Jack riceve una statua di cristallo d’una Vergine Piangente e apprende le tecniche costruttive gotiche. Riunitisi, Jack e Aliena tornano a Kingsbridge, dove nasce la leggenda della miracolosa Vergine di Kingsbridge, che attira in città folle di pellegrini: la cittadina rifiorisce e Philip accetta Jack come nuovo mastro costruttore, ma non potrà vivere con Aliena finché non otterrà l'annullamento del matrimonio.
- 1150 ca. La carestia colpisce Shiring, malgovernata da William, sposo e carnefice dell’ingenua Elizabeth. Molti contadini affamati si sono dati al brigantaggio, guidati da Richard. Aliena e Jack hanno avuto due figli, ma devono ancora vivere separati. Le rendite del priorato sono scarse e i lavori sulle cattedrale si fermano. Enrico, figlio di Matilde, si accorda con re Stefano: egli sarà re a vita, poi Enrico ne sarà il successore. La notizia sgomenta Richard: riconosciuto conte da Enrico, non potrà riprendere la contea finché regnerà Stefano. Organizza dunque un complotto contro William, con la complicità di Elizabeth, per reimpadronirsi del castello di Shiring. Alfred, disoccupato, aggredisce la moglie Aliena, ma Richard lo uccide per difenderla. William Hamleigh ottiene da re Stefano il permesso di arrestare il conte Richard che, per evitare il carcere, parte per una Crociata in Terrasanta e affida il feudo ad Aliena; ormai vedova, ella può finalmente regolarizzare l’unione con Jack.
- 1170 ca. Kingsbridge è una città fiorente. La storia si avvia all'epilogo, con un nuovo ruolo per Jonathan, la lotta tra Re Enrico II e l'arcivescovo di Canterbury, il nuovo complotto in cui è coinvolto Waleran.... tutto si rivela, con chiarezza, chiudendo il cerchio all'estasiato lettore.

Il libro, a mio avviso, capolavoro di Follett. Avvincente, con trama articolata in vari filoni principali e alcune sotto-storie che si intrecciano con le altre: ci fa immergere molto bene nel cruento Medioevo inglese (con qualche tecnicismo di troppo, forse, a livello architettonico), dando l'idea complessiva di una storia di grande respiro, un futuro "classico" della letteratura del tardo Nocevento. I personaggi sono ben caratterizzati, si amano tutti, sia i "buoni" che i "cattivi", la loro psicologia è ben delineata; alcune scene di violenza o di sesso sono forse un po' troppo spinte ma, visto il contesto storico, ci può stare. Molto piacevole la lettura, impreziosita da diversi colpi di scena, che non stanca mai nonostante il tomo sia davvero voluminoso.

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Trinax Opinione inserita da Trinax    14 Luglio, 2018
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Un intreccio fantastico

È sullo sfondo di un Inghilterra medievale tormentata da un incessante guerra civile che prendono vita e si intersecano le storie dei protagonisti di questo racconto. Tom è un costruttore col sogno di costruire una cattedrale, padre di famiglia dal cuore buono e dalla mente arguta. Ellen è una donna forte e coraggiosa dal carattere indomito che vive nelle foreste con la sola compagnia del suo unico figlio Jack. Jack è un orfano molto intelligente e curioso seppur trovi grandi difficoltà nel rapportasti con le altre persone. Philip è un giovane priore dotato di grande intelletto e astuzia, cresciuto sin da bambino nel rispetto delle regole monastiche, per questo molto devoto. William è un rampollo della classe nobile inglese dal carattere sadico, crudele e soggetto a continui scatti d’ira, tuttavia profondamente timorato al pensiero dell’inferno. Waleran Bigod è un viscido e ambizioso arcivescovo, la cui astuzia gli permette di manovrare le persone per ottenere tutto ciò che desidera. Aliena è una giovane nobile inglese dal carattere forte e dalla grande intelligenza in grado di rialzarsi dopo ogni difficoltà. Un intreccio fantastico nato dal genio creativo di Ken Follett, col potere di mostrare le mille e più sfaccettature dell’animo umano. Personaggi magistralmente caratterizzati in grado di prendere vita e uscire dalle pagine del libro, che si muovono su uno sfondo abilmente ricostruito di guerre, disuguaglianze, miseria e sofferenze. Per concludere è possibile dichiarare che, senza dubbio alcuno, “I pilastri della Terra” è un racconto inaspettato, travolgente e carico di tensione, in grado di lasciarti col fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina.

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AndCor Opinione inserita da AndCor    01 Dicembre, 2017
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La cattedrale di Kingsbridge (non) s'ha da fare?

1120-1174, Kingsbridge.

Nella fascinosa atmosfera dell’Inghilterra del XII secolo, un gruppo di personaggi muove le proprie fila in un mondo dove la costruzione di una cattedrale e le eterne dicotomie Chiesa-Impero e nobiltà-borghesia innescheranno abnormi intrighi e giochi di potere.

Sebbene ogni tanto si sconfini nella prolissità (e non potrebbe essere altrimenti, date le 1030 pagine), le descrizioni di ambienti e personaggi sono semplicemente perfette: l'attenzione per i dettagli sconfina quasi nel nevrotico e nel perfezionismo patologico, ma nel complesso la trama scorre in modo fluido e avvincente.
Anche allargando la visione d'insieme, l'occhio clinico dell'autore rimane chirurgico su qualsiasi particolare: segreti inconfessabili, amori delittuosi, atti di pura violenza ed estremi tentativi di corruzione non sfuggiranno nemmeno al lettore più disattento, rendendolo protagonista di un viaggio lunghissimo e mai avaro di colpi di scena.

Dal bonaccione Tom al perfido Waleran, ciascun protagonista fa storia a sé: che sia un eroe empatico e dalla natura mite o un antieroe arrivista e traboccante di fiele, sarà fantastico ammirare la loro evoluzione a mano a mano che l'intreccio romanzesco si snoderà, oscillando con fare magico tra avventure ai limiti della fantasia e nozioni della realtà storica.

Sulla quarta di copertina, lo stesso Follett afferma che si tratta del "libro di cui sono più orgoglioso": impossibile anche solo pensare di contraddirlo.

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Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    31 Agosto, 2017
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La cattedrale di Kingsbridge

Dopo che colleghi, parenti ed amici me lo hanno consigliato per anni, anche per me è arrivato il momento di leggere “I pilastri della Terra” di Ken Follett.
Il romanzo si apre nel 1123 in Inghilterra, quando un uomo viene impiccato con l'accusa di essere un ladro. Tutti di solito sono soddisfatti di assistere all'impiccagione di chi ruba, ma stavolta è diverso: anche gli spettatori della macabra esecuzione si rendono conto che qualcosa non quadra.
Una ragazza molto particolare si fa notare tra la folla, uccide un gallo e lancia una tremenda maledizione contro il frate, il prete e il cavaliere responsabili dell'uccisione ingiusta del giovane.
Quello che viene considerato il capolavoro di Ken Follett, pubblicato nell'ormai lontano 1989, inizia in questo modo.
In seguito la vicenda abbraccia circa cinquant'anni di storia inglese e si conclude nell'anno dell'uccisione di Thomas Becket, nel 1170. La spiegazione di ciò che viene tenuto in sospeso nel Prologo raggiunge noi lettori soltanto verso la conclusione del romanzo, ma capiremo ben presto che non è certo il fulcro del testo.
Conosceremo molti personaggi: Tom il costruttore, il priore Philip, Ellen, Aliena, Jack, il perfido William Hamleigh... E ci accorgeremo che nessuno di essi è il protagonista della storia narrata, e, nello stesso tempo, lo sono tutti in piccola parte: la dimensione del romanzo è infatti epica. Molti personaggi, storie di persone povere e ricche, laici e religiosi, maschi e femmine, combattenti e pacifici artigiani ruotano attorno al vero centro del romanzo: la costruzione della cattedrale di Kingsbridge. Il nucleo della narrazione, ciò che tiene unite saldamente le fila della trama, che si snoda insieme con la storia reale di quegli anni, è la costruzione di questa immaginaria cattedrale nel sud dell'Inghilterra: dalla progettazione alla realizzazione.
Personalmente ho molto apprezzato la ricostruzione storica: precisa, puntuale e accurata di Follett. Pur essendo un libro pensato per il grande pubblico e scritto per catturare l'attenzione del lettore continuamente (a volte con trovate non esattamente realistiche) è un romanzo storico meraviglioso. Ci permette di comprendere veramente come si viveva nel Medioevo: dormire su un pavimento ricoperto di paglia, condividere l'unica stanza con tutti gli altri familiari, doversi veramente difendere con le proprie mani da abusi e violenze, molto più diffuse che ai giorni nostri. Follett ci trasporta in un mondo diverso, tuttavia governato dalle stesse passioni e sentimenti di quello attuale.
Posso affermare quindi che complessivamente è un'ottima lettura e che, secondo il mio modesto parere, ha sicuramente meritato il successo che ha avuto e che continua ad avere.
Ciò che invece mi ha convinta meno sono state tutte le dettagliate e a volte un po' troppo lunghe descrizioni architettoniche particolareggiate della costruzione della cattedrale, che, per i non addetti ai lavori o appassionati, tendono ad essere un po' troppo noiose. E la dimensione epica del romanzo. Mi ha coinvolta fino ad un certo punto, poi ne sono stata letteralmente sommersa e ho pensato: “Ancora?” Non mi fraintendete, non parlo del numero delle pagine: inoltre la storia scorre, si passa da un'avventura all'altra, da un amore all'altro, da un inganno all'altro... Fin troppo per il mio gusto personale. Ad un certo punto stentavo a capire quale fosse il protagonista, quale fosse il filone principale degli avvenimenti, dove si voleva arrivare come conclusione... Ovviamente queste sono domande sbagliate, perché la protagonista è la cattedrale di Kingsbridge e la narrazione si snoda sulla base della sua costruzione. Intorno ad essa Follett ha saputo creare dei mondi, confinandoli nel sud dell'Inghilterra, tra il 1123 e il 1170.


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deedlit Opinione inserita da deedlit    27 Aprile, 2017
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L’AFFRESCO DI UNA CATTEDRALE

Ho letto questo libro affascinata dallo sceneggiato come quasi sempre accade il libro, fitto di dettagli ed emozioni, non mi ha delusa.

Lo spaccato di questa Inghilterra medioevale aiuta a comprendere un mondo ormai lontano, dove i monasteri accoglievano i viandanti e davano loro un pasto caldo gratuitamente, un modo che per alcuni aspetti non è molto distante dal presente e che tratta anche argomenti validi ancora oggi, a partire dagli interessi dei potenti che mandano avanti il mondo in ogni era, contrastati da pochi piccoli personaggi illuminati sempre in bilico tra buoni sentimenti, correttezza, religione ed interessi, caratteristiche che ne fanno quasi persone reali e tangibili.

I protagonisti sono sfaccettati e fanno meditare, anche il più malevolo ha un punto debole nelle credenze popolari e nella religione che, allora forse più di oggi, facevano girare il mondo. Cosa può essere giustificato e cosa non può esserlo da una religione strumentalizzata, nel medioevo come nella cronaca che leggiamo sui quotidiani in edicola?

I personaggi vivono letteralmente tra le pagine del libro, la forza narrativa di un migliaio di pagine dense di dettagli e sfaccettature sembrano quasi farci toccare con mano i muri della Cattedrale la cui costruzione scandisce il ritmo ed il tempo del manoscritto.

I protagonisti nascono, crescono, invecchiano e muoiono al ritmo dell’innalzarsi dei muri di questa fittizia Cattedrale Inglese del XII secolo.

La lettura scorrevole ci porta a chiederci come potranno essere risolti i problemi dell’imponente struttura religiosa tanto quanto le vicissitudini delle figure che si muovono sul suo sfondo. Di Aliena che sì è prima sottratta ad un matrimonio di convenienza incapace di piegarsi al volere altrui, la cui ribellione alle consuetudini del tempo e la follia del giovane rampollo di una casata in ascesa porta alla distruzione del suo mondo dorato, per cui successivamente, credendo di rimediare alle colpe da cui si sente oppressa e pensando di poter in tal modo a provvedere alle necessità del fratello più giovane che vorrebbe tornasse ad essere signore delle sue terre, si sottopone ad un matrimonio senza affetto e finisce per dover lottare per il vero amore sino a quasi dovervi rinunciare.
Le vicende Di Tom il costruttore che ama i suoi figli e vorrebbe star loro vicino anche quando non possibile, diviso tra povertà, lavoro, due amori profondamente diversi ed il sogno della sua cattedrale; di Ellen donna dallo spirito libero che il dolore e l’ingiustizia non riesco a piegare, di Jack suo figlio, ragazzo particolare che troverà la sua strada e le sue origini grazie a capacità, forte volontà e profondità di sentimenti, di Philip monaco con reale vocazione impregnato di un misto di fede, bontà e debolezze e dubbi profondamente umani.

I segreti che vengono creati e scoperti durante tutto l’arco narrativo costituiscono struttura stessa della storia, dalla quale emergono personaggi femminili estremamente incisivi e fuori dai canoni del periodo storico. I personaggi non sono mai completamente schierati dalla parte del bene o del male, anche nella luce è sempre presente qualche ombra che li rende umani.

Dalla lettura di questo spaccato storico si emerge solo con la volontà di leggere il volume successivo, “Mondo senza fine”. Il “peso” in pagine del libro non deve spaventare, questo libro vale il tempo di ogni singola riga letta.

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cosimociraci Opinione inserita da cosimociraci    01 Dicembre, 2015
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Un pilastro della lettura

Affascinante romanzo ambientato in XII secolo in Inghilterra, I pilastri della Terra racconta la storia delle vite intrecciate nella costruzione della più grande cattedrale gotica del mondo abbia mai conosciuto, e una lotta tra il bene e il male che trasformerà chiesa contro Stato, e fratello contro fratello.
In un periodo di guerra civile, carestie e conflitti religiosi, sorge una magnifica cattedrale a Kingsbridge. In questo contesto, le vite si intrecciano: Tom, il capomastro, Aliena, la nobildonna, Filippo, il priore di Kingsbridge, Jack, l'artista scultore e Ellen, la donna dalla foresta che getta una maledizione.

Un libro di spessore, e con questo intendo proprio indicare i centimetri che lo compongono. Quindi prendetevi tutto il tempo necessario per leggerlo. La storia merita, quindi non consiglio di leggerlo nei tempi morti. Personalmente ho dedicato diverse ore a sera.

Follett fa un lavoro magistrale di sviluppo del personaggio. Ogni personaggio è così ben definito e rimpolpato, che diventa quasi reale. Quello che un grande scrittore, come Follett, riesce a fare, è dare la sensazione di conoscere personalmente i personaggi tanto da poter immaginare come avrebbero reagito in situazioni diverse. A differenza di quanto ho letto in altre recensioni, ho avuto la sensazione che nessuno di loro fosse al 100% buono o cattivo, proprio come nella vita reale. Alcuni sacerdoti sarebbero stati santi, altri invece diavoli; alcuni erano ricchi con grandi cuori, altri con piccole menti e cattive intenzioni; alcuni contadini poveri erano di giudizio, con atteggiamenti meschini, altri hanno aperto le loro porte agli sconosciuti.

Ho assolutamente adorato le forti donne in questo libro! Aliena tra tutta perché è riuscita a ritagliare il suo futuro dopo che il suo mondo era stato capovolto.

E' un vero peccato che a questo romanzo sia stata dedicata solo una miniserie TV. Forse avrebbe meritato di più, immagino Peter Jackson come candidato regista. Ad ogni modo, non ho visto la serie in TV, ma sembra che abbia avuto buone recensioni.

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deborino Opinione inserita da deborino    03 Novembre, 2015
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I pilastri della vita

Semplice descrivere questo libro: un vero capolavoro.
Ma basta? Assolutamente no!
Diciamo la verità: la storia inizia in modo molto coinvolgente e mi ha preso subito l'attenzione ....ma dopo un centinaio di pagine iniziava ad essere un po troppo, come dire, "allungata", nel senso che vi erano troppi particolari non interessanti a mio parere.
Non mi ha mai sfiorato l'idea di abbandonarlo ma neanche la voglia di leggerlo in ogni momento libero.
Finché non sono arrivata verso pagina 600.
Ecco che qua c'è stata una svolta che mi ha fatto perdere la testa e da lì non sono più riuscita a staccarmi, dovevo sapere e quando non leggevo continuavo a pensare ai personaggi a cui è impossibile non affezionarsi (nel caso dei buoni) o ad odiarli (nel caso dei cattivi).
Poi c'è una risposta che aspetti di sapere dalla primissima pagina: "Perché hanno ucciso Jack?" e Ken Follet decide di dartela dopo averti fatto leggere oltre 1000 pagine, solo per questo si può dire che è un genio.
Una storia ambientata nel Medioevo che narra di intrighi incredibili tra i re, la Chiesa, i conti, i poveri e vari amori più o meno proibiti ognuno con i suoi interessi e che vi farà di certo appassionare.
Leggetelo e anche se dovrete aspettare, come me, per appassionarvi alla storia, siate pazienti perchè ne vale davvero la pena, credetemi!

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Riccardo76 Opinione inserita da Riccardo76    07 Agosto, 2015
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Non Fatevi spaventare

Un romanzo monumentale ricco di storie nella storia, un cult che è diventato serial, un libro che ha sicuramente fatto la fortuna di Follet. Le mille pagine in effetti possono scoraggiare, ma la lettura di questo romanzo è stata per me una folgorazione, una specie di spinta a leggere quasi l’intera opera dell’autore, che credo in pochi altri casi si sia ripetuto. La storia mi ha rapito e le pagine sono passate una dopo l’altra, difficilmente sono riuscito ad abbandonare il libro per tornare alla vita normale, l’ho letteralmente divorato, catturato dall'interesse per la storia. La narrazione di questo libro è eccezionale, l’autore dimostra con questo libro di conoscere alla perfezione gli strumenti della scrittura, ci fa innamorare, ci fa odiare, ci fa provare compassione per le vicende e i personaggi.
Un bel libro da leggere sicuramente, e che sicuramente non vi deluderà.

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Jack_84@yahoo.it Opinione inserita da Jack_84@yahoo.it    25 Mag, 2015
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Un viaggio nell'Età di Mezzo

Vedendo quel tomo interminabile, mi sono chiesto se sarei mai riuscito a leggerlo. E' la prima volta che mi cimento nella lettura di un romanzo così lungo, ed è il mio primo incontro con l'osannato Follett. Poi, man mano che leggi, la storia ti prende per mano e ti accorgi che non è affatto un romanzo impegnativo... Non potrete che innamorarvi dei protagonisti principali ed odiare i loro antagonisti, in una dicotomia bene-male magistralmente tratteggiata. Vi innamorerete delle ambientazioni che spaziano tra castelli, villaggi, foreste e chiese... Non potrete far altro che emozionarvi a leggere le varie vicissitudini narrate in questo capolavoro della narrativa, sia che si tratti di corse a cavallo, battaglie all'ultimo sangue o dell'amore incondizionato osteggiato in qualsiasi modo... Immergetevi nella storia, lasciatevi guidare dal narratore ed alla fine - senza rendervene conto - avrete divorato questo libro che inesorabilmente giungerà all'ultima pagina prematuramente. Eh sì, perchè nonostante la mole del libro, alla fine proverete un senso di dispiacere a lasciare andare l'Età di Mezzo e i suoi protagonisti... Unica nota dolente per il sottoscritti: le descrizioni troppo prolisse e particolareggiate delle strutture architettoniche della Cattedrale in costruzione; per uno ignorante come me in materia rappresentano un limite perchè, nonostante anche in questo Follett sia stato superbo, non riuscivo ad associare alle parole alcun significato...mea culpa! Leggetelo!!!

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A chi ama le avventure e le ambientazioni medievali
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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    01 Ottobre, 2014
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Una Cattedrale fantastica

Appena mi sono accostato alla lettura di questo romanzo ho subito avuto un attimo di esitazione…oltre 1.000 pagine! Certo mi piacciono i classici dell’ottocento, in particolare la letterature russa, ma, appunto, un classico , a parer mio, merita di poter dedicare tutto il tempo necessario alla sua lettura; quindi, di primo acchito non mi pareva il caso di affrontare un romanzo “contemporaneo” ancorché scritto dal famoso Ken Follett. Poi ho valutato di tentarne l’approccio e immediatamente me sono stato assorbito in maniera avvolgente e affascinante. Una narrazione magistrale, tra realtà e fantasia, che ha luogo nell’Inghilterra del XII secolo; il romanzo ha come punto focale la cattedrale di Kingsbridge - località immaginaria nella contea di Wiltshire in Inghilterra – e la narrazione si dipana tra diversi e variegati personaggi, molti di fantasia e alcuni realmente esistiti, tra monasteri e castelli, tra la vita, gli usi e i costumi di quella popolazione in quel determinato contesto storico; si narra di intrighi, ingiustizie, amori non corrisposti, avidità, crudeltà e corruzione, gente ricca e di casato altisonante e gente che vive di stenti ma fiera e dignitosa; il clero è parte fondante delle varie e molteplici vicissitudini e accadimenti, con i propri abati, priori, monaci, vescovi; si intrecciano i signorotti locali con i propri armigeri, servitori, confidenti e…ruffiani; il tutto indirizzato alla smania di potere e alla realizzazione dei più audaci desideri.

La lettura attenta e costruttiva ha avuto l’effetto di farmi immedesimare come parte attiva nella laboriosa costruzione della Cattedrale di Kingsbridge:

..."la cattedrale di Kingsbridge…uno spettacolo che toglieva il respiro…la navata centrale era altissima, sostenuta da una fila di armoniosi contrafforti volanti. La facciata aveva tre grandi portali giganteschi, sovrastati da file di finestre ad arco acuto, ed era fiancheggiata da torri slanciate..."...ecco! proprio senza respiro...non avrei altre parole adeguate di commento se non quelle che indirizzano alla meraviglia, all'armonia, e al trasporto mentale in quell'epoca!...

"La navata centrale seguiva lo stile dei transetti, ma il costruttore aveva affinato il disegno, aveva reso ancora più snelle le colonne e più grandi le finestre…aveva sentito parlare dei vetri colorati…si era chiesto come mai tutti vi attribuivano tanta importanza, perché immaginava che una finestra colorata non fosse molto diversa da un arazzo o da un dipinto..."...

Insomma un romanzo storico-fantasioso degno della penna e perspicacia di Ken Follett.

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Opinione inserita da VShade    27 Agosto, 2014

Un romanzo pseudo-storico adolescenziale

Contiene spoiler.

Il titolo di questo mio personalissimo parere in breve è esattamente ciò con cui riassumerei il libro, nello stile adottato dall'autore così come nel contenuto. Andando per ordine, tenterò di analizzarlo prima in linea di massima e poi più nello specifico, per quanto sia possibile.
Le pagine di Follett scorrono veloci e leggere, che si parli di un dialogo di poco conto o di un avvenimento fondamentale ai fini della trama, e ciò può essere considerabile un difetto od un pregio (ma fondamentalmente la cosa è soggettiva). Invece ciò che non va giù così facilmente è la scarsa caratterizzazione dei personaggi, probabilmente quella che considero la più grande pecca del testo. L'unico personaggio che prende parte nel libro dall'inizio alla fine, ossia il priore Philip, è descritto come un uomo retto e giusto ma che a volte è capace anche di un'astuzia non comune per gente simile. E basta. Non è quasi mai turbato, o se lo è lo è superficialmente; ha una spavalderia a dir poco assurda anche per un protagonista, in quanto si prende la libertà di contrastare vescovi, conti e quant'altro come se nulla fosse. Tom il costruttore, invece, è probabilmente una delle figure più povere in assoluto: perseguitato dalla sfortuna nella prima parte del romanzo, trova casa a Kingsbridge e lì rimane fino ad una morte a dir poco idiota, se mi è concesso, dato il penoso riscontro che ne consegue. Nessun dialogo di spessore minimo riferito a lui, nessuna introspezione che duri per più di tre righe al riguardo di una persona che avrebbe dovuto essere importante per molti altri personaggi che invece agiscono come bambole di pezza. Il figlio di Tom, così come Tommy e Sally, caratterizzato non lo è neppure. Si fa qualche cenno alla somiglianza con il padre e all'improvviso salta fuori il nuovo priore. Un gran peccato per Richard, che mantiene la figura di bambino con una spada in mano dall'inizio fino alla sua morte inserita in un'ellissi molto poco azzeccata. E' evidente, invece, come Follett abbia fatto di tutto per rendere William Hamleigh più odioso possibile finendo però nel presentarlo al pari di una zecca attaccata ai "buoni" per più di 900 pagine.

Consigliato a chi cerca una lettura leggera, poco storicamente accurata e con un debole per il soft porn.

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Opinione inserita da trovatore    25 Agosto, 2014

Una bella favola, non un romanzo storico

Sicuramente una trama ben sviluppata ma che presenta alcuni elementi che facevano sembrare il libro più che altro un romanzo d'avventura. Il susseguirsi degli avvenimenti storici resta sempre in secondo piano, i personaggi etichettati come i buoni "sono fin troppo baciati dalla fortuna e dalle doti personali" primo fra tutti jack. Del tutto irrealistica l'opposizione che questi personaggi oppongono ad altri personaggi etichettati invece come malvagi. Un priore di un monastero in declino non può opporsi ad un vescovo così come un comune plebeo non può contrastare il conte di shiring specialmente durante una guerra civile dove vige l'anarchia. La fortuna pare insomma sorridere sempre ai protagonisti nei momenti decisivi a tal punto che ogni macchinazione di william o di waleran viene ridotta alla stregua dei ridicoli e fallimentari complotti che ordiva gargamella per mangiare i puffi.

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Opinione inserita da Elvio    15 Mag, 2014

Un tuffo nel passato

Una storia densa di contenuti che, pur nella loro ingente quantità che si riflette quindi nelle oltre mille pagine, riesce a tenere alto il livello di attenzine del lettore e la sua voglia di andare avanti pagina dopo pagina perchè raramente la storia "rallenta" o perde di pathos.
I personaggi sono tanti e tante sono le vicende in cui sono coinvolti; esse riescono ad intrecciarsi tra di loro in modo elegante e logico.
In ciò sta la maestria dell'autore che mai pecca di cadere in pur facili intoppi narrativi data la poliedricità di fatti e persone e grazie a questo il lettore passa da un punto narrativo ad un altro in maniera lineare.
E' anche grazie alla succitata moltitudine di caratteri che ogni lettore riuscirà a provare sentimenti diversi per ognuno di loro affezionandosi particolarmente ad alcuni e prendendo le dovute distanze da altri.
Personalmente ho trovato in Aliena una eroina dal carattere infaticabile e dalle capacità incredibili nella sua parabola di vita dapprima discendente a causa del tragico destino a lei riservato e successivamente ascendente grazie alle sue insuperabili doti caratteriali che si sono rivelate la sua salvezza ma anche quella di tutte le persone che più amava, uno fra tutti suo fratello Richard che a lei deve il suo stesso riscatto.
Unica nota critica, se devo sforzarmi a trovarne una, è la descrizione a volte troppo dettagliata dei particolari architettonici della cattedrale intorno alla cui costruzione prende forma l'intera narrazione; spesso li ho trovati prolissi e di scarso interesse e quindi evitabili per snellire un tantino il romanzo.
Al contrario fa piacere notare, a fronte di una personale verifica, la veridicità di molti personaggi storici e delle vicende a loro associate.
Insomma, il libro più lungo che io abbia mai letto ma di sicuro tra i più coinvolgenti.

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Opinione inserita da Ady    06 Aprile, 2014

UN VIAGGIO NEL MEDIOEVO

I Pilastri della Terra è un romanzo ambientato nell'Inghilterra medievale, in cui Ken Follett prende per mano il lettore trasportandolo nelle atmosfere magiche e fiabesche di questo affascinante periodo storico.
Come se viaggiassimo in una macchina del tempo, vedremo quindi castelli, monasteri, intrighi internazionali, amori contrastati, vicende appassionanti che ruotano attorno alla costruzione di una cattedrale gotica, la cattedrale di Kingsbridge.
L'autore descrive magistralmente personaggi e situazioni attraverso una scrittura scorrevole, anche se talvolta prolissa. Nel complesso un ottimo romanzo, adatto soprattutto agli amanti dei "mattoni", dato il numero elevato di pagine.

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Opinione inserita da CharlieV.    29 Gennaio, 2014

Molto piacevole, ma qualche critica

(Contiene spoiler)

Libro piacevole, molto lungo ma mai pesante.
Le prime cento pagine sono state piuttosto lunghe da digerire a dire il vero, ma a partire dall'incendio della cattedrale, ha iniziato a scorrere in maniera molto veloce (forse anche troppo) e non ho resistito a divorarlo nonostante gli esami incombenti.
La rappresentazione storica è molto bella, ma anche precisa e ricca di dettagli (sulla cattedrale soprattutto, tanti ragionamenti sulle costruzioni medievali anche difficili da seguire). I personaggi sono ben fatti, forse un po' troppo banalmente cattivi William e Warelan, ma senza dubbio ho provato grande rabbia e mi sono morsa le mani ogni volta che hanno inventato un nuovo sotterfugio per mettere i bastoni tra le ruote a Philip. Ben costruiti anche Jack, Tom, Alfred e Richard; molto intrigante Ellen (anche se piuttosto evanescente in alcuni punti della storia) e particolarmente ben sviluppato il ruolo di Aliena, che senza è dubbio il personaggio che ho apprezzato di più. Ritengo però che Follett si sia perso un po' in alcuni personaggi finali, come Thomas Becket che emerge un po' dal nulla e il suo ruolo sembra piuttosto forzato nelle ultime cento pagine.
Quanto alla storia, è veramente molto intrigante, molto lunga, ben congegnata e neanche troppo intrecciata. Avrei preferito un segreto un po' più grosso sulla morte di Jack Shareburg, considerato che avevo risolto il mistero appena è venuta a galla la storia della nave. Belle le trovate, soprattutto quella della madonna piangente, anche se piuttosto annacquata la parte di Jack e Aliena che si rincorrono attraverso mezza Europa... più che altro considerate le 70 pagine di peregrinare esasperante di Tom e Agnes nelle primissime pagine del libro. Non capisco perchè Follett abbia insistito così tanto su quella parte iniziale (a mio avviso poco importante) e si sia invece ridotto sbrigativamente a poche pagine per descrivere (ad esempio) il viaggio di Jack lungo le vie di Compostela. Ho ritenuto alcuni pezzi piuttosto rapidi (il soggiorno in casa del saraceno) e qua e là avrei preferito invece una narrazione meno ellittica e magari più dettagliata di quello che è accaduto, invece ho avuto l'impressione che molti pezzi siano stati saltati letteralmente a pie' pari dall'autore. Certo, mi rendo conto che già così sono mille pagine, ma forse sarebbe stato meglio evitare alcune scaramucce un po' secondarie, guadagnando sulla lunghezza di pezzi più importanti.
Inoltre, una delle pecche più grandi del libro è a mio parere la scena onirica, angelica e piuttosto patetica del primo incontro amoroso di Tom ed Ellen, un istante più tardi della morte di Agnes. Mentre lo leggevo sono rimasta perplessa dalla semplicità di quel momento, immediatamente successivo al trauma di Tom e così improvviso per Ellen. Più che altro perchè Ellen è un personaggio molto complesso e farla ridurre a scop... mmh sedurre Tom così in fretta mi è sembrato un po' riduttivo.
L'ultimo elemento che non ho molto apprezzato è stato lo stile, piuttosto standard e piatto, anche se in diversi punti mi è sembrato ben fatto. Ancora una volta dunque un modo piuttosto altalenante, a metà fra i bei momenti di Jack e Aliena (ok, anche ci sono un po' di allungamenti nelle loro scene di sesso) e alcuni pezzi piuttosto secchi, sbrigativi, in alcuni punti addirittura schizzati (tanto che a volte ho avuto l'impressione di leggere una trama più che un libro). Ma nel complesso mi rendo conto che, anche in questo caso, dilungarsi in uno stile più corposo avrebbe allungato di parecchio il numero delle pagine. Quindi in fin dei conti una scelta (forse) dettata da fattori ragionevoli.
Comunque al di là di queste critiche, nel complesso l'ho trovato molto gustoso e gradevole da leggere. Mi è piaciuto molto l'evolvere dei rapporti e il crescere della cattedrale, assieme alla città e alle persone. Adorabile il modo di collaborare per costruire il muro contro William e, infine, veramente molto soddisfacente confrontare l'immagine iniziale di Kingsbridge con quella finale di una grande e bella città. Ma la scena finale di Philip che fustiga il re, forse, si sarebbe potuta evitare... avrei apprezzato di più una conclusione che rimettesse un po' insieme le varie storie e i personaggi rimasti.

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McLennon Opinione inserita da McLennon    09 Gennaio, 2014
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Epico e monumentale

Con questo romanzo storico ci troviamo di fronte ad un'opera di spessore, profonda, corale, epica, che racchiude storia, amore, odio, sotterfugi, inganni, forti emozioni.
Risulta difficile descrivere la maestosità dell'opera di Follett che abbraccia quaranta anni di narrazione, tutta imperniata attorno alla costruzione della cattedrale di Kingsbury e ai personaggi che ne partecipano.
Come nel caso delle due opere dello stesso autore già recensite dal sottoscritto, riguardanti la trilogia sulle guerre mondiali, la quantità di eventi narrati è impressionante e la maestria di Follett è stata quella di saperli rendere sempre avvincenti, accattivanti, di donare alla trama un qualcosa sempre incalzante, coinvolgente che spinge a leggere "ancora un'altra pagina..."
E' impossibile non addentrarci emotivamente all'interno della narrazione, non addentrarci fra le strade che attraversano le città di Shiring e Knigsbury, non immaginarci assistere ai dialoghi fra i vari personaggi che popolano questo romanzo epico così come esimerci dall'amarne alcuni e odiarne fortemente altri, grazie alla caratterizzazione impeccabile e magistrale dei protagonisti.
Pur essendo un romanzo da milleduecento pagine circa, non ho trovato un solo momento in cui sia risultato prolisso o in cui la tensione narrativa sia scemata o calata di livello, per tutta la durata dell'opera l'attenzione e la curiosità nello scoprire "cosa succede dopo" è sempre stata una costante come è giusto che ci si aspetti da uno dei migliori libri degli ultimi trent'anni...

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Opinione inserita da A.    06 Agosto, 2013

Inaspettatamente bello e intrigante

L'apparenza dice "non comprare mai questo libro". Vuoi per la lunghezza, vuoi per la trama, vuoi per il contesto storico. L'ho letto sotto consiglio della mia prof.. Attraverso le vicende narrate si può percepire perfettamente la vita nel Medioevo, senza annoiare mai. Penso sia normale essere diffidenti inizialmente, ma è un libro che consiglio vivamente per scoprire che, a volte, e soprattutto quando si ha tempo, leggere un libro un po' più impegnativo (non cosi tanto infine), può solamente far bene.. Bisogna resistere solo alle prime pagine e ai primi capitoli per riuscire ad ambientarsi nel contesto.. dopo esserci riusciti,e dopo aver memorizzato i nomi (facili) la lettura scorre piacevolmente suscitando quella sensazione irrefrenabile di continuare a leggere fino in fondo per scoprire subito cosa succede. Uno dei pregi più importanti del libro è che,una volta terminato, si sarà sviluppato in maniera radicale il nostro pensiero sulla vita al giorno d'oggi e su quella di un tempo. Oserei dire che ho capito realmente il Medioevo leggendo questo libro, piuttosto che studiando due capitoli su un libro di storia comune.. Stupendo,consigliato,intrigante. Le capacità di Ken Follett sono senza limiti.

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Todaoda Opinione inserita da Todaoda    23 Luglio, 2013
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Un archetipo nel suo genere

Il più fulgido, splendente e forse famoso esempio di narrativa commerciale. Tutti coloro che si definiscono lettori comunque dovrebbero leggero a prescindere, per amor di completezza, poiché questo romanzo si erge nel bene e nel male a portavoce di un intero filone letterario distintivo di un epoca (la nostra). Per chi è un habitué di questo genere infatti è un must, certo i più critici e più dediti a letture impegnate, leggendo i Pilastri, potrebbero storcere il naso sottolineando l’eccessiva faciloneria di certi passaggi, la mancanza di profondità dei personaggi o lo stile dell’autore a tratti talmente impersonale da far sembrare le mille e più pagine del romanzo il frutto di un prodigioso macchinario che pensa, crea e scrive al posto dell’essere umano, tuttavia non bisogna mai dimenticare il settore letterario in cui va collocata l’opera, un settore in cui si guarda più ai fatti che alle cause, più ai contenuti che alle modalità con le quali vengono narrati, un settore le cui linee di confine sono talmente poco delineate da annoverare tra le sue file opere di sicuro intrattenimento ed indicibili porcherie; ed in questo settore, come già detto, i Pilastri della Terra è uno dei migliori esempi e Ken Follett una delle voci più autorevoli.
Comunque non c’è da preoccuparsi: la stragrande maggioranza (e io sono tra loro) in questo caso troverà il testo affascinante, divertente, scorrevole e perfino assuefacente.
Gli unici difetti che possono venire ascritti alla narrazione sono riscontrabili in alcuni "momenti di debolezza" dell'autore nei quali descrive la società medievale, la mentalità, le credenze religiose e i costumi dell'epoca con uno stile permeato di una celata ironia leggermente sopra le righe. E' quasi fisicamente doloroso invece il salto temporale di diversi anni che caratterizza l'ultima parte del romanzo; parte, quest'ultima, eccessivamente breve e sbrigativa per consentire al lettore di riabituarsi alla mutata condizione, sociale, mentale, fisica e monetaria dei protagonisti. Detto questo il libro rimane comunque un capolavoro del suo genere tanto che l'elevato numero di pagine in cui si dipana la vicenda, che per molti potrebbe costituire un freno alla volontà di leggero, non pesa assolutamente e ci si ritrova alla fine malinconicamente dispiaciuti per la sorprendente brevità del romanzo.
Ken Follett pur non avendo sempre azzeccato i suoi romanzi, dimostra in questo di essere decisamente all'altezza della sua fama. In conclusione è un libro adatto e consigliabile a tutti o perlomeno a chiunque prima di andare a dormire desideri staccarsi dalla quotidianità in maniera semplice, curiosa, a tratti intelligente, e sicuramente riposante, per almeno un paio di mesi.

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DieLuft Opinione inserita da DieLuft    01 Mag, 2013
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C'erano una volta i pilastri della pazienza...

E' passato quasi un anno dall'ultima volta che presi in mano questo libro. Non avrei mai pensato di finirlo e, per mooolto tempo, ho accarezzato l'idea di inserirlo nella sezione "Romanzi abbandonati". Ma personalmente non amo lasciare le cose incompiute, specialmente se sono libri, specialmente se sono libri-sfida.
Di certo non si può dire che "I pilastri della Terra" non sia un romanzo ambizioso. Nonostante sia una storia romanzata, si percepisce che sotto la trama sussiste uno studio dell'epoca e credo sia possibile leggere un piccolo saggio di storia tra le righe. Mi limiterò a dire che "ambizione" è il sostantivo chiave di tutto il romanzo, la quale partendo proprio dalla penna dell'autore, percorre tutte le pagine fino all'ultima riga. E con la stessa parola apro e chiudo la parentesi di elogio a Follett.
Non posso negare di non aver apprezzato questo libro, come del resto non posso dire che mi sia piaciuto. Sarà un giudizio banale e superficiale, ma ciò che ha reso questo romanzo letteralmente snervante, è stata la sua eccessiva lunghezza. La prima metà del romanzo ti avvolge e ti coinvolge con i suoi misteri, con le varie relazioni e le trame che si tessono l'una con l'altra. Ma superata una certa soglia, tutta la magia scompare: il tempo rallenta fino a riprodurre la lentezza stessa dei ritmi medioevali e tutto il coinvolgimento lascia spazio alla noia. La seconda parte del romanzo entra come in fase di stallo, il tutto diventa prevedibile e il grande mistero annunciato dalle prime pagine viene dimenticato, sommerso da un mare di parole, capitoli e sottocapitoli.
Alcuni dei personaggi principali non hanno nulla di speciale, anzi per molti versi, mi hanno ricordato quelli delle favole ambientate in tempi pseudo-medioevali. La scorrevolezza non è male e nemmeno buona.
Non posso infine non dire che questo romanzo non abbia di per sé anche una buona dose di ambiguità. Ci sono determinate metafore architettoniche -ad esempio la costruzione della grande cattedrale di Kingsbridge o l'erigere costruzioni in generale- che non riesco ancora ad interpretare in modo mirato. Costruire enormi strutture è sinonimo dell'ambizione umana, la quale se troppa viene castigata dal fato; oppure costruire e riparare un edificio è metafora della costruzione e/o cura delle relazioni che una persona tesse, o per meglio dire, poggia mattone per mattone durante tutta la sua vita?

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Opinione inserita da Elisa    02 Novembre, 2012

Il più bel libro del genere mai letto

Un capolavoro eccezionale. Non nego la mia personale attrazione per i romanzi storici, specialmente se di stampo medievale, ma Follett ha fatto davvero tutto il resto, ossia la differenza! Questo libro, grazie alle enormi capacità dell'autore, riesce a non stancare mai e a tenerti incollato alle pagine, ricco di azione e colpi di scena fino all'ultimo paragrafo. Difficile stancarsene perché lo scrittore non eccede mai troppo nel racconto, la trama è ben fatta e i personaggi sono tutti ben delineati, impari a conoscerne il carattere e di conseguenza a farti catturare. Un libro eccezionale, dalla prima all'ultima pagina!! in assoluto il mio preferito!

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Alybio Opinione inserita da Alybio    11 Settembre, 2012
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Capolavoro

E' il mio libro preferito di sempre.
L'ho letto, riletto, riletto e riletto ancora perchè il modo di descrivere questo mondo medievale di Follett ti entra dentro e ti fa sentire parte del libro, parte della storia.
Non puoi fare altro che immedesimarti nei momenti salienti di questa lunghissima storia di Jack e Aliena, dipanata con la costruzione di una cattedrale. Le descrizioni delle scene sono veritiere e non puoi fare a meno di stare male, di sentire male quando per esempio Aliena viene violentata da William o di ridere sotto i baffi quando Ellen fa plin plin sul tavolo davanti a Waleran.
Questo è il bello della scrittura di Follett, questo è il bello di questo libro che io considero, ma non solo l'unica, un vero capolavoro con il migliore incipit della letteratura moderna:
"I bambini vennero presto per assistere all'impiccagione.
Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro.
Uno strato di neve fresca copriva il paese come una nuova mano di colore e le loro ombre furono le prime a intaccarne la superficie immacolata. Passarono tra le casupole di legno camminando sul fango ghiacciato delle viuzze e raggiunsero la piazza del mercato dove attendeva la forca".

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Opinione inserita da alexix    02 Settembre, 2012

Straordinariamente epico!!

Da grande appassionato di romazi storici ambientati nel Medioevo, un libro come "I Pilastri della Terra" non potevo non leggerlo e quindi apprezzarlo. L'opera di Follett, ora che l'ho letta per la prima volta (e mi sono ripromesso di rileggere per capirla ancora di più), è qualcosa di assolutamente imperdibile, un libro che tocca una dimensione epica, come pochi altri libri hanno fatto. Follett ci porta in un'epoca scomparsa ma affascinante, con una trama complessa ma che regge bene fino all'ultimo capitolo. Con una storia ricca di trame e sottotrame, Follett crea un mondo variopinto come poteva essere il Medioevo del XII secolo, con i suoi borghi medievali, autentici microcosmi con monaci, muratori, nobili e nobildonne, foreste, castelli. Ci si affeziona ai singoli personaggi, li vedi praticamente crescere pagina dopo pagina: Jack, Aliena, Tom, Ellen, Martha, frate Philip e i crudeli William e Waleran rimangono impressi nella memoria. Un libro da avere nella propria collezione e rileggere ad occhi chiusi e tornare al XII secolo.

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VinnieTheKid Opinione inserita da VinnieTheKid    27 Agosto, 2012
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Ottimo libro

Premesso che non raggiunge le vette di complessità e erudizione de "Il nome della rosa" (e che quindi non ha fruttato nè frutterà a Ken Follett alcun premio Nobel), devo dire che si tratta di un'opera robusta, frutto di studio e di lavoro, approfondita, apparentemente abbastanza accurata, con poche sbavature; mi ha colpito positivamente il susseguirsi delle vicende dei personaggi attraverso più generazioni, tutte attorcigliate intorno alla costruzione della cattedrale di Kingsbridge e alla posizione dei "pilastri" della loro vita e della vita di tutti noi, quasi a voler ricordare che certi temi si ripetono da secoli, nonostante il mutare delle epoche storiche. In verità, sotto questo aspetto forse l'Autore esagera (e in questo devo dare ragione a qualche opinione critica spressa da altri lettori) e si lascia andare a scene (in particolare quelle di sesso) e a dialoghi (in primis, alcuni dialoghi tra gli amanti Jack e Aliena) oggettivamente troppo "moderni" e per questo davvero poco credibili, dimenticando che i rapporti sociali, familiari e sentimentali, nell'epoca in cui il romanzo è ambientato, erano distanti anni luce dalla attuale mentalità e cultura anglosassoni, essendo molto più vicine a quelle latine e mediterrane: da questo punto di vista, Follett dimostra una ingenuità (o scarsa conoscenza dell'argomento...) che a volte fa ridere, quando fa pronunciare ai suoi personaggi frasi da XX secolo o descrive scene amorose troppo soft-porno attuale.
Ma nel complesso non si può non riconoscere il valore del libro e consigliarne la lettura; di certo non è un libro per tutti, può risultare noioso, date anche le oltre mille pagine, ma se amate la buona letteratura attuale non fatevelo scappare!
Ultima notazione: è uno dei pochi libri che abbia letto in cui non si riesce ad individuare il protagonista e la cosa non indebilisce affatto il tutto!

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Opinione inserita da Lucia    26 Agosto, 2012

Bello, bello, bello

Devo ammettere che adoro i libri ambientati nel medioevo o giù di lì in generale, ma leggerne uno di uno scrittore che ha davvero cognizione di causa è affascinante.
Follet ci introduce a un mondo variopinto e operoso, senza tralasciare nessuno! Monaci, muratori, cavalieri, nobili sono descritti magistralmente. La vicenda si svolge principalmente in Inghilterra, attorno a diversi personaggi legati fra loro in vari modi! Dal momento che l'arco temporarle riguarda decine di anni è appassinante veder crescere e invecchiare i protagonisti e assistere ai loro successi e fallimenti, alle loro scelte e ai viaggi intrapresi. Il tutto ha come fulcro la problematica e difficile costruzzione di una cattedrale (metafora di evoluzione e apertura mentale) e un mistero che coinvolge persino i reali francesi e che verrà risolto solo nelle ultime pagine!

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sam2ita Opinione inserita da sam2ita    22 Agosto, 2012
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Mi ha stregato.

Devo confessare che ho sempre avuto una sorta di timore reverenziale nei confronti dei "tomi" di mille pagine e oltre. Vedere un volume intero mi provocava un senso di sconforto nel vedere che non arrivavo mai alla conclusione. Un paio di mesi fa mi sono imposto di superare questa mia paura e ho deciso di farmi aiutare dal tanto decantato capolavoro di Follet.
All'inizio non riuscivo a capire dove oleva andare a parare con tutti i personaggi, ma col il passare dei giorni la nebbia che offuscava la mia mente si è dissolta e quello che ho trovato è stato un mondo tremendamente coinvolgente. Non vedevo l'ora di scoprire che fine avrebbero fatto Tom e famiglia e devo ammettere che i vari colpi si scena mi hanno fatto sobbalzare dalla sedia più volte.
Non è esattamente il mio genere e difficilmente leggerò altro di Ken Follet, ma sono felicissimo di appartenere a quel numerosissimo gruppo di persone che si sono lasciati coinvolgere dai frutti della sua fantasia.

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C98 Opinione inserita da C98    08 Agosto, 2012
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I pilastri dell terra.

Questo libro è veramente stupendo. Romanzi storici ambientati nel Medioevo ne ho letti e continuerò a leggerne , ma I pilastri della terra è a mio parere è il Signore dei romanzi storici medievali. Avevo molte aspettative da questo libro poiché ne avevo sentito parlare molto e anche molto bene , ma che dire esse sono state tutte superate di anni luce.Ken Follett riesce a esprimere concetti complessi e a sviluppare una trama molto ricca utilizzando una prosa semplice,fresca che non stagna mai e non annoia mai il lettore.I personaggi in questo libro sono molti e tutti sono completi nella loro psicologia e nella loro descrizione fisica.Uno dei personaggi che tra tutti ho preferito è stato Philip,intelligente e devotissimo che malgrado le avversità riesce sempre a sistemare le cose.I personaggi che ho odiato fin da subito sono stati William e Alfred , leggendo il libro si capisce che William è completamente pazzo,la sua follia lo porterà a fare cose veramente orribili.Per quanto riguarda Alfred sinceramente se si fosse materializzato magicamente davanti a me l'avrei preso a mazzate.Le vicende di secondaria importanza all'interno del libro contribuiscono a rendere il libro ancora più bello e come una "cornice" avvolgono il libro rendendolo ancora più intrigante.Ken Follett all'interno della storia ci fa vedere la vicenda dal punto di vista di ogni personaggio cosa che mi è piaciuta moltissimo.L'intreccio è davvero una cosa favolosa non avrei mai pensato che si potesse ideare una cosa del genere.La ricostruzione storica è molto accurata ciò fa capire come Ken Follett abbia utilizzato tutta la sua bravura in questo libro curando ogni minimo dettaglio .Unica pecca di questo libro che comunque non toglie niente all'intero romanzo sono le descrizioni della cattedrale che a mio parere sono molto pesanti e per nulla coinvolgenti ma per fortuna esse rappresentano una percentuale davvero minima del libro.Il finale a me è parso perfetto tutte le cose sono collegate e alla fine vengono svelati tutti i misteri del libro.
Davvero bellissimo.

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Consiglio questo libro a chi vuole leggere il miglior romanzo ambientato nel Medioevo che sia mai stato scritto.
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elvi Opinione inserita da elvi    20 Luglio, 2012
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indimenticabile

Con questo libro ho scoperto follet ed ho iniziato a leggere tutti gli altri convinto di non rimanere deluso.

Il libro è a dir poco incredibile, i personaggi son descritti a 360 gradi ed aprezzo molto il fatto di vederli evolvere pian piano, in modo positivo e non, di fronte agli eventi. Secondo me un punto fondamentale è appunto questo, follet alla fine da la "vittoria" a quei personaggi che, nonostante le avversità, hanno trovato il modo di adattarsi e con la tenacia son riusciti a combattere anche chi era sleale verso i loro confronti.

Vorrei dire a chi legga questa recensione di non farsi spaventare dalle oltre 1000 pagine perchè è vero che è lungo, ma la trama è tanto coinvolgente da non non stancarsi mai di leggerlo.

unica pecca magari è quelche capitolo troppo lungo, non sempre si hanno moltissime ore a disposizione per tutte quelle pagine, ma suppongo che la lunghezza lo imponga.

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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    10 Mag, 2012
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Indimenticabile Aliena

Non avevo mai letto nulla di questo genere, perchè non amo i "mattoni" e non amo i romanzi storici. E invece questo libro mi ha conquistato. Per l'ambientazione storica, la descrizione della vita delle città e delle campagne. Per i particolari che riportano nell'Inghilterra di quei secoli. Per lo stile dell'autore che riesce, in più di mille pagine, ad attirare la tua attenzione, a non stancarti mai, a farti vivere la storia, a farti guardare negli occhi i personaggi. Per tutte le figure protagoniste e le comparse, che popolano queste pagine. E soprattutto per lei, Aliena. Una delle figure femminili più splendide che abbia mai trovato nella letteratura straniera: intelligente, determinata, fiera, coraggiosa, orgogliosa. Donna. Veramente una donna splendida e indimenticabile.

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Dianora Opinione inserita da Dianora    06 Mag, 2012
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Piacevole, ma non eccezionale!

La storia è ben intrecciata. Non c’è un personaggio principale, ruota tutto intorno alla costruzione di una cattedrale. I protagonisti si alternano, appaiono, vanno, ritornano un intreccio ben assestato. Ci sono molte situazioni avvincenti e reali al periodo storico. A volte anche troppo crude, ma rispecchiano la realtà dell’epoca. Per avere più di mille pagine, si legge molto bene ma, dopo il clamore che c’è stato intorno, e la calda insistenza, non l’ho trovato poi tutta questa meraviglia. Non posso dire di aver faticato a leggerlo, direi una bugia, è stato piacevole ma non eccezionale.

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Romanzi medioevali, avventura
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raffo1984 Opinione inserita da raffo1984    18 Marzo, 2012
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un salto nel Medioevo

Si è già detto molto a riguardo.
"I Pilastri della Terra" di Ken Follett è un'opera imponente, molto ricca e dettagliata di fatti, personaggi ed eventi, ambientata in un angolo di Inghilterra nel 1300.
E' un romanzo che abbraccia circa 40 anni di storia in 1000 pagine, scorrevole, e senza momenti di noia, dove risulta ben strutturato l'intreccio storico e la cronologia degli eventi.
Ken Follett colpisce il lettore con uno stile di scrittura facile, senza giri di parole. L'unica nota stonata è rappresentata dal carattere dei personaggi, chiusi dentro schemi definiti. I buoni, a mio modo di vedere, sono troppo buoni, e i cattivi, troppo cattivi! Non ho notato sfumature nel loro modo di imporsi nelle varie situazioni.
In fin dei conti è un romanzo che gli amanti del genere non possono perdere.

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spanish77 Opinione inserita da spanish77    21 Febbraio, 2012
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UN PILASTRO DELLA LETTERATURA CONTEMPORANEA

Ha venduto 14 milioni di copie ed un motivo ci sarà. Ambientato nell’Inghilterra medievale del XII secolo, questo romanzo concentra le proprie vicende intorno all’immaginario priorato di Kingsbridge che rappresenta nell’immaginario collettivo un qualsiasi sobborgo feudale di quell’epoca. Su tale sfondo si assiste a continue, cruente e sanguinarie guerre civili tra le varie fazioni che sostengono l’uno o l’altro erede al trono, tra aristocratici ed umili servitori e tra ricchi e corrotti prelati che antepongono esigenze materiali a quelle spirituali e semplici frati che invece dedicano la loro vita al servizio della loro causa e a quella dei bisognosi. Questo quadro storico, all’interno del quale si svolgono e si intrecciano le vicende sentimentali dei vari protagonisti, contrassegna senz’altro una delle epoche più oscure e più tormentate , non solo della storia inglese , ma di quella europea in generale. La trama ruota fondamentalmente intorno a due personaggi principali, che sono Philip , il buon priore di Kingsbridge e Jack che grazie alla completa fioritura del proprio talento, permetterà il completamento e la definitiva consacrazione della cattedrale. Le fortune del priorato e della cattedrale sono tuttavia alterne , come del resto quelle di tutti i protagonisti della vicenda. Ed proprio questo uno degli stratagemmi stilistici vincenti che permettono all’autore di incollare il lettore alle pagine del libro; facendo sempre presagire che da un momento all’altro le vicende e le fortune di un singolo , possano capovolgersi a favore di un altro, molto spesso suo rivale. Si potrebbe allora pensare che si tratti perlopiù di un romanzo scontato; niente affatto perché le modalità con cui spesso la sorte prende un’altra direzione sono del tutto imprevedibili. I personaggi sono ben delineati, affascinanti e neanche troppo ovvi e la cosa che ho ritenuto più accattivante è che, nonostante ci sia una netta distinzione tra bene e male , ognuno dei personaggi almeno una volta nel corso della storia, compie qualcosa di cui vergognarsi o di cui andare nel complesso poco fiero. L’adattamento cinematografico risulta fedele alla trama del libro risultando così avvincente ed appassionante, pur avendo, per ovvi motivi, un ritmo più incalzante. Leggete il libro e poi vedete la fiction; ne rimarrete gratificati.

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La mano di Fatima
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Ironkarlo Opinione inserita da Ironkarlo    27 Dicembre, 2011
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Un viaggio affascinante

E' il secondo di Follet che leggo e non c'è che dire, è un maestro nel saper unire una storia ricca di intrecci su uno sfondo storico interessante.
La sensazione è quella di sentirsi completamente immersi nella storia, e di viverla quasi in prima persona: vedere il cantiere pieno di gente e la cattedrale che si innalza verso il cielo, essere sul campo di battaglia, girare tra i banchi del mercato e per le vie di Kingsbrige e salutare il priore.
Poi, il susseguirsi degli eventi ed il fatto di raccontare un evento temporale di molti anni rendono il lettore curioso ed appassionato, quasi da non permetterti di staccare gli occhi dalle pagine. Un must!

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Mephixto Opinione inserita da Mephixto    07 Novembre, 2011
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Imperdibile

Veramente un capolavoro, mi ero riproposto di leggerlo e finalmente sono riusicto a farlo, tanto è stato il coinvolgimento che sono rimasto incollato alle pagine sino a notte fonda in più di un occasione, veramente un capolvoro.
E' si un romanzo pieno di nozioni storiche, e non solo di date e riferimenti a persone o cose,ma anche una raccolta di modi di vivere e di essere del epoca, non che di dettagli archiettonici di cui ero allo scuro.
Il libro a un tale numero di colpi di scena, dal inizio alla fine che non vedrete l'ora di passare alla pagina successiva per scoprire le evoluzioni delle varie storie che si intrecciano.

Lo consiglio vivamente a chiunque.

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Romanzi Storici
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Di Liberti Opinione inserita da Di Liberti    05 Settembre, 2011
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Uno dei miei romanzi preferiti

I pilastri della terra è uno dei miei libri preferiti ormai da mesi (solo mesi, perchè sono una lettrice per così dire alle prime armi, devo ammettere) . Ho bevuto le più di 1000 pagine in pochissimo tempo, spinta dal grande fascino che questo romanzo ha avuto su di me. Il racconto di "un sogno di pietra contro il cielo", il racconto della costruzione di una cattedrale gotica, durante uno dei periodi più oscuri e affascinanti della storia, il Medioevo,è il fulcro attorno al quale ruotano le vicende dei protagonisti, intrecci, tradimenti, gelosie, violenze, l'amore e la determinazione, la formazione personale e la sopravvivenza grazie all'inventiva. Coinvolgente, piacevolissimo, appassionante ed emozionante. Grande suspence e personaggi semplici e allo stesso tempo dal grande spessore umano, a volte paurosi, altre coraggiosi e impavidi. Personaggi "a tutto tondo", resi veri, umani e non semplici figure storiche. Possiamo seguirli a vista d'occhio, riusciamo a vivere le loro emozioni, le loro paure, e a essere in ansia per l'esito di una battaglia, ci rattristiamo agli addii e ci emozioniamo ai desiderati incontri o davanti alla coronazione di un s0gno durato una vita. Tutto questo è I pilastri della terra, i suoi personaggi sono piccoli inverosimili tasselli di un mondo lontano anni luce, indispensabili però, per cogliere quella che potrebbe avvicinarsi alla vera quotidianità medievale, così da riuscire a toccare con mano un mondo che perde un pò del fascino che possiede se raccontato sui libri di storia. Ne I pilastri della terra ho ritrovato l'ambiente, la vita e la storia medievale mescolati a affascinanti personaggi e proprio questo incontro ha reso questo libro letteralmente straordinario. Insomma, una lettura da non perdere, per gli amanti del Medioevo, e non solo!

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Umberto Eco
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libreriasemola Opinione inserita da libreriasemola    22 Luglio, 2011
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Il miglior romanzo sul Medio Evo inglese

La vicenda è ambientata nell’Inghilterra medievale, nella fittizia cittadina di Kingsbridge, nel XII secolo.
Protagonisti sono frati, nobili e cavalieri, ma anche muratori e mercanti, che si affrontano e legano la loro esistenza alla costruzione di una Cattedrale, in un intreccio avvincente che permette al lettore di capire e immedesimarsi nei punti di vista dei diversi personaggi, condividendone le speranze o condannandone le gesta.
Un libro eccezionale, dal ritmo serrato, che vi sorprenderà e vi accompagnerà, pagina dopo pagina, mattone dopo mattone, nell’ascesa della Cattedrale di Kingsbridge.

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Umberto Eco, Ellis Peters, Frediani, Valerio Massimo Manfredi
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    07 Mag, 2011
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I pilastri della terra

La mia prima impressione è stata quella di annoiarmi vista la dimensione del tomo ma la curiosità ha prevalso su tutto quindi ho voluto affrontarlo con distaccato interesse, per non sentirmi condizionato dalle critiche molto positive lette precedentemente alla lettura dello stesso.
La lettura è cominciata in treno e i primi capitoli mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi causa la descrizione di un sacrificio di vita per la vita.
Sono stato trasportato in una dimensione descritta dettagliatamente, infatti la mia mente si è ritrovata subito a vivere con la fantasia le descrizioni di questa avvincente "epopea medioevale". Trattasi del romanzo storico che descrive le cronache sulla costruzione di una cattedrale nell'Inghilterra del XII° secolo, durante le quali si sono intrecciati sentimenti controversi, amore ed ammirazione nei confronti di alcuni protagonisti, sdegno e odio nei confronti di altri.
Ogni personaggio, primario o secondario che fosse, è descritto accuratamente sia nel fisico che nell'animo.
Impossibile rimanerne insensibili, le pagine del libro sono un susseguirsi di colpi di scena a volte raccontati con cruda verità descrittiva che non lascia spazio a fraintendimenti.
La mia curiosità era affascinata dal proseguo del racconto e più ambivo ad arrivare alla fine dello stesso e più mi angosciava il fatto che una storia come questa potesse concludersi.
Il libro si legge in modo discretamente scorrevole, superfluo dire che il contenuto è ricchissimo di descrizioni dettagliate sull'edificazione della cattedrale nonché sull'animo di personaggi, chi nel bene e chi nel male, che trascinano il lettore nelle loro vicende.
Secondo la mia opinione quest'opera può essere definita una delle pietre miliari della letteratura nell'ambito dei romanzi storici.
Grazie Follett per averci dato la possibilità di vivere con i tuoi personaggi le cronache medioevali inglesi, con coinvolgimento e passione.
Buona lettura a tutti.
Syd

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Romanzi storici
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Frans Opinione inserita da Frans    01 Febbraio, 2011
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Architettura di un romanzo

Ken Follett, come un bravo architetto, sa come costruire un opera che sia affascinante, grandiosa, ma anche solida e duratura
Gli elementi devono essere perfettamente allineati, ogni vicenda deve procedere coerentemente; il peso ben distribuito su nervature portanti ben ancorate alla realtà storica. La struttura alleggerita da varchi di luce, l’amore ostacolato, gli affetti familiari, le ingiustizie, la vendetta. Storie di deboli e prepotenti, di giusti e non.

Il romanzo affascina e conquista fin dall’inizio, senza subire cali nel corso delle pagine. Che per fortuna sono molte, quante bastano a lasciare il lettore pienamente soddisfatto, senza questioni in sospeso, e senza la delusione delle storie chiuse troppo in fretta

E lo scrittore fa bene il suo lavoro: si va un po’ indietro e avanti nel tempo, ma i piani temporali sono collegati perfettamente, non ci sono gli strappi alla narrazione che ho visto in alcuni scrittori (uno in particolare che sto leggendo ora); molti personaggi e molti i punti di vista che rendono la storia movimentata, avvincente.
La storia, ambientata nel medioevo, nel XII secolo, vede diversi protagonisti le cui vicende si intrecciano intorno alla costruzione della cattedrale di Kingsbridge. E non vado oltre perché sarebbe impossibile raccontarla per intero.

Forse lo stile è un po’ piatto, c’era spazio per utilizzare una scrittura più emozionante. E' invece un linguaggio un po’ asciutto e pragmatico, e a volte Follett scrive più per dire che per emozionare.

Ma devo comunque dire che era da molto che non leggevo un romanzo così bello

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Medicus di Noah Gordon
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Adelina Opinione inserita da Adelina    30 Gennaio, 2011
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Capolavoro.

Certo la lunghezza del libro può spaventare la maggior parte delle persone, ma chi è in grando di scavalcare questo sconforto iniziale, si troverà poi alle prese con uno dei libri migliori che abbia mai letto, almeno nel genere storico-medievale. Voglio scagliare anche una lancia a favore del film, o meglio dello sceneggiato, che ho visto per caso prima di leggere il libro e che ho trovato davvero ben fatto. Certo è inutile paragonare le due cose, libro e film, perchè neanche con la migliore regia, un appassionato di un romanzo troverà migliore la sua interpretazione cinematografica, ma vorrei semplicemente indicarlo perchè per gli amanti di questo libro, davvero, possa essere una nuova esperienza nell'approfondimento dello stesso.

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rondinella Opinione inserita da rondinella    11 Dicembre, 2010
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I pilastri della terra

Basta una sola parola per commentare questo bestseller: capolavoro (della letteratura moderna).
Ambientato in un Medioevo storicamente reale grazie anche ai luoghi e ai paesaggi ben descritti, è un libro emozionante e appassionante, non troppo difficile, nè troppo scontato, a suo modo originale, intrigante e misterioso.
I personaggi sono ben delineati -caratterialmente e fisicamente- e coinvolgono rendendo il romanzo davvero "vicino"... riescono a immedesimare il lettore al loro fianco!
Forte, fantasioso, storico: come potrebbe non piacere?
Non servono molte parole per dire quanto sia bello in tutti i campi. E' scritto in modo eccellente. Mai pesante né noioso, è uno di quei libri che si fanno leggere da sè, che scorrono in un batter d'occhio (nonstante la mole). Ed insegnano qualcosa, moralmente e storicamente. "Pieno" da tutte le angolazioni.
Un'unica croce sulla storia: il nome Aliena... si poteva evitare

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Ken Follett
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Debs Opinione inserita da Debs    21 Ottobre, 2010
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Che bello in Medioevo di Ken Follett

La memoria di questo libro è stata rispolverata dalla trasmissione su Sky della serie in 4 puntate ispirata a questo libro. Ancora una volta ho la conferma che l'immaginario che crea la mente durante la lettura non ha eguali rispetto alla trasposizione cinematografica. Lo scenario creato dalla mia immaginazione durante la lettura era totalmente diverso e migliore...e non perchè la mia capacità di elaborazione sia più fervida di altre, ma perchè solo la lettura e solo un eccellente scrittore come Ken Follett è in grado di descrivere tutto in maniera cosi minuziosa, reale e puntale. Questo libro a mio avviso merita di essere letto x 2 motivi: in primis perchè è un autentico e fedele ritratto di un'Inghilterra medievale. Non voglio nemmeno immaginare lo sforzo profuso x ricercare le terminologie, gli usi, i costumi, le tradizioni, le nozioni architettoniche di una civiltà cosi distante dalla nostra. E' sicuramente un buon documento storico di un'epoca, che catapulta direttamente il lettore ad adattarsi ad un tipo di civiltà diversa. Il secondo aspetto, più romanzesco direi, è che le avventure dei personaggi si susseguono velocemente, ad ogni evento ne consegue tanto che il lettore non può trovare mai delle fasi di stallo. La costruzione della cattedrale e i suoi perpetui ostacoli non conducono mai ad una situazione di "stabilità", c'è sempre un inghippo che si interpone tra gli obiettivi dei beniamini a favore dei classici antagonisti. Ebbene si sono tante tante pagine, ma nessuna di loro annoia...e in un romanzo così lungo non è di certo una caratteristica di poco conto!

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fabiomic75 Opinione inserita da fabiomic75    14 Ottobre, 2010
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Bellissimo.

Ho letto diversi libri di Follett perchè amo le sue storie, le sue ambientazioni storiche, il suo linguaggio, ma fino ad oggi avevo rinviato senza un motivo preciso la lettura di quello che tutti definiscono il suo capolavoro. Mi allineo ai giudizi altrui, si tratta con ogni probabilità del suo miglior libro e ad oggi forse insieme a "Q" di Luther Blissett, del miglior romanzo storico che io abbia mai letto. La caratterizzazione dei personaggi è magistrale, la ricostruzione storica accurata e la trama veramente emozionante. La lunghezza del romanzo (1030 pagine) che apparentemente può "spaventare" il lettore è in realtà funzionale alla storia, la quale nonostante i fiumi di parole spesi per descrivere luoghi ed eventi non risulta mai noiosa o banale. Ho apprezzato anche moltissimo lo stile di Follett che nei momenti più coinvolgenti del romanzo decide di non cavalcare l'onda emozionale ma di percorrere strade differenti, mettendo sempre al centro del libro "la storia", non ricorrendo a facili mezzucci letterari. Consigliatissimo.

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dmcgianluca Opinione inserita da dmcgianluca    06 Ottobre, 2010
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l'hanno fatto

Lo hanno fatto... il film, dico; o meglio una miniserie in onda su SKY. Ma perchè ho ceduto alla tentazione di vedere la prima puntata ? perchè !? Forse perchè il mio amico Oscar (wilde) diceva che l'unico modo di sbarazzarsi di una tentazione è cedervi ? Fattosta che adesso, nella mia immaginazione, i fulgidi riccioli biondi di Aliena si sono trasformati in una chioma di folti capelli castani e lisci; il perfido William non è più biondo ma rosso; sua madre, che nel libro è brutta come la fame, nello sceneggiato è una bella donna, di una malefica sensualità, oscurata solamente da una piaga sul volto che sembra quasi una voglia. In più ha un rapporto incestuoso con suo figlio. Insomma, con tutto il rispetto per Ridley Scott, che dirige, il film che avevo in testa io leggendo il libro è migliore. Quello che manca ad un libro rispetto ad un film è la musica, per il resto il cinema, mi spiace, ma giace su un piano inferiore rispetto alla letteratura. Spendono milioni per le sceneggiature, i registi, gli attori, i costumi e poi fanno dei tagli alla trama da far sembrare tutto una puntata di un telefilm. AAARGH!

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Francesco Fontana Opinione inserita da Francesco Fontana    22 Luglio, 2010
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E' possibile descrivere l'anima di un'epoca?

Bastano poche pagine per sentrisi costruttori di una delle prime cattedrali gotiche inglesi, bastano poche righe per sentirsi "conte", "vagabondo" o "principe", bastano poche pagine per ascoltare i fantastici canti gregoriani di mezzanotte dei monaci del priorato di kingsbridge, basta poco per odiare il conte William e il vescovo Waleran.
In poco tempo Ken follett ci regala il "medioevo" con i suoi commerci, il modo di vivere di conti,contadini e vagabondi, un eccellente excursus storico,altamente descrittivo e profondamente emozionante...a poche pagine dalla fine, si resta col fiato sospeso, e alla fine, resta la voglia di saperne di più, di continuare a vivere l'epoca delle cattedrali e dei "valorosi" cavalieri.
Architettura dentro l'Architettura è questo il libro di Follett.
E' l'anima di ciò che era un edificio in passato, è l'anima di un contrafforte, di arco acuto, è l'anima di una muraglia, e del caldo pane fatto dalla gente più ricca.
Tradimenti, false morali, streghe,battaglie, potere politico ecclesiastico, non manca nulla in questo capolavoro.
Da leggere.

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Irving Washington, letteratura celtica e medievale.
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Tronic_noize Opinione inserita da Tronic_noize    15 Luglio, 2010
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Bestseller Ricco di emozioni

Non sapevo a cosa andavo incontro quando, per puro caso, ho scelto un libro da leggere in libreria a casa... "I pilastri della terra" mi ha proiettato, sin dalla prima pagina, in un mondo accuratamente descritto e narrato con maestria da Ken Follet. Il libro è a dir poco interessante non solo dal punto di vista storico, in quanto ricalca numerose tradizioni e costumi del tempo, ma è ricco di intrighi, vendette ingegnose, personaggi in cui ci si immedesima a pieno e per cui si prova simpatia o odio, nonostante siano caratterstici di un era ormai passata. Un capolavoro che tiene con il fiato sospeso e che, pagina dopo pagina, ispira al lettore un finale sempre diverso lasciando libero sfogo all'immaginazione di questo ultimo. Consigliatissimo! Per amanti non di un semplice romanzo storico, avventuroso, drammatico... per gli amanti di un romanzo che rappresenta a pieno le gioie ed i dolori, la gloria e la disfatta, il bene ed il male, i rapporti di potere; in una sola parola: la società.

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alexandros Opinione inserita da alexandros    11 Giugno, 2010
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Un bestseller interessante

Uno di quei libri che ti catturano sin dalle prime pagine...Non amo in modo particolare Ken Follett ed in generale gli scrittori di bestseller, ma questo romanzo mi e' piaciuto. Devo essere sincero , avevo deciso di non leggerlo proprio per i miei pregiudizi relativi ai bestsellers, ma altrettanto sinceramente devo dire che una volta iniziato mi sono presto appassionato alle storie dei protagonisti ( anche se sono descritte in termini di bestsellers) e mi sono immerso nell'atmosfera Medioevale ricreata in modo molto realistico da Ken Follet. Nel racconto di due generazioni si intrecciano i progressi dell'architettura per riuscire ad erigere le magnifiche cattedrali medioevali e questo aspetto e' , mio parere quello che lo rendo un libro interessante, forse con qualche pagina di troppo sulle avventure dei protagonisti.

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A chi ama i bestsellers, ma anche a chi ama i libri storici non troppo impegnativi.
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Giuseppe Romeo Opinione inserita da Giuseppe Romeo    02 Aprile, 2010
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Emozioni vibranti per un pilastro della letteratur

Con gli occhi lucidi, solita conseguenza del senso di abbandono che sento ogni volta che arrivo all'ultima pagina di un libro significativo, mi accodo da ultimo ai tanti che hanno sentito l'impulso di commentare questo romanzo.

In assoluto uno dei libri più affascinanti che abbia mai letto, se non il migliore (e non per carenza di termini di paragone).


Come per magia, le immagini oscure e fangose di un medioevo credibile prendono possesso della nostra mente, forse proprio perchè il romanzo non ha la pretesa di essere un saggio storico e lascia all'immaginazione abbastanza spazio da permetterle di correre...

La storia è avvincente e il ritmo degli avvenimenti è sempre più serrato, tanto da protrarre l'effetto "ancora un'altra pagina e poi vado a letto" per ore e ore in notti destinate inevitabilmente ad essere insonni.

L'intreccio è complesso, tanto da rendere alcuni avvenimenti un po' forzati, ma invece di rappresentare un difetto, a mio avviso conferisce al romanzo un'aura quasi mistica, come se fosse naturale aspettarsi una forza sovrannaturale intenta a guidare gli eventi.

In assoluto però, sono i personaggi a restare nel cuore, nel bene e nel male. E' affetto, odio, stima, disgusto, pietà, orgoglio autentico e reale quello che si prova per Tom, Agnes, Alfred, Martha, Ellen, Jack, Aliena, William, Philip, Walerian e le dozzine di altri uomini, donne e bambini che possiamo incontrare nel libro.
Ed è senza ombra di dubbio nostalgia vivissima la sensazione che ci si porta dentro non appena si legge "FINE" al termine di un viaggio durato 1000 pagine, che volano via ad una velocità sorprendente.


In conclusione,
Un capolavoro che parla a lettori di tutte le età (esclusi i giovanissimi, per la crudezza e il cinismo con cui vengono descritti alcuni aspetti della vita in quell'epoca), capace di emozionare fino alle lacrime chiunque si lasci trasportare all'interno del romanzo, invece che rimanerne un critico distaccato per snobbismo intellettuale.


Da leggere almeno una volta nella vita.

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Il Conte di Montecristo ed ha sofferto con i personaggi di Dumas per il destino avverso che hanno dovuto affrontare.
Ma in generale, è un libro che può avvicinare piaevolmente alla lettura anche chi non si è mai spinto oltre la lista della spesa.
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    24 Ottobre, 2009
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I PILASTRI DELLA TERRA

Le vicende narrate nel romanzo si svolgono nell'Inghilterra del XII sec. e precisamente al tempo della costruzione della cattedrale di Kingsbridge,che fa da sfondo a tutta la narrazione nell'arco temporale di quarant'anni.

I personaggi che animano queste mille pagine entrano in sordina sulla scena per poi rimanere ben delineati nella mente del lettore,grazie all'ottimo lavoro di Follett sul piano introspettivo e psicologico. La ricostruzione storica del periodo ci offre una visione del medioevo europeo dominato dall'eterno scontro tra Stato e Chiesa,ricchi e poveri,malvagità e bontà d'animo.

Il linguaggio dell'autore è molto ricco e iperdescrittivo,cosicchè in alcuni punti la narrazione rischia di appesantirsi.

Nel complesso un buon libro.

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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    13 Gennaio, 2009
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I costruttori di cattedrali

A Ken Follett bisogna riconoscere una straordinaria capacità di costruire storie, anche di genere diverso, che avvincono in modo quasi irresistibile il lettore.

Questo non vuol dire che ci troviamo di fronte a uno scrittore di notevolissimo livello, perché in campo letterario, almeno fino a ora, non è riuscito a dire nulla di concretamente nuovo; è invece capace di confezionare romanzi che, per sviluppo della trama, per ambientazione e per fluidità della narrazione, sono in grado di suscitare l’interesse dei lettori. In questo ambito, che potremmo definire anche commerciale, è forse ancor oggi insuperabile, anche se con il passare del tempo la fantasia inizia ad annacquarsi e si perde l’originale bellezza delle sue prime opere, fra le quali, secondo me, svettano La cruna dell’ago e I pilastri della terra. Si tratta di due romanzi ambientati in epoche assolutamente differenti e che mostrano indubbie qualità che li fanno emergere, dando loro una dignità di romanzi non solo di svago.

In particolare mi è molto caro I pilastri della terra, questa storia di costruttori di cattedrali gotiche inserita nelle lotte di successione al trono inglese, un vero e proprio affresco d’epoca che riesce a ricreare verosimilmente un periodo che va dal 1123 al 1174.

Più che un romanzo storico lo definirei un’opera di ambientazione storica, poiché l’edificazione della cattedrale di Kingsbridge è viziata dal fatto che questa località non è mai esistita.

Sullo sfondo di un’epoca particolarmente turbolenta per l’Inghilterra, iniziata con la morte per annegamento del legittimo erede al trono inglese e conclusasi con l’assassinio dell’Arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, si snodano le diverse vicende che hanno per protagonisti personaggi sì di fantasia, ma notevolmente veritieri.

Sarebbe troppo lungo scriverne un breve sunto, ma comunque non lo farei, anche perché la lettura de I pilastri della terra è presupposto indispensabile per quella di Mondo senza fine, uscito nel 2007 e che di fatto ne costituisce il seguito.

Ambientazione attenta, fine disegno del profilo psicologico dei non pochi personaggi, una struttura narrativa ricca di intermezzi descrittivi di alta qualità di stampo quasi manzoniano, una scrittura asciutta e immediata che rende inevitabilmente partecipe il lettore sono le caratteristiche più salienti di quest’opera, ma aggiungo anche che è una fonte preziosa per comprendere lo scontro che in pieno medio evo si sviluppa fra una nobiltà tesa a difendere solo i propri privilegi e la nascente borghesia mercantile, sviluppata soprattutto nelle grandi città, che sogna un mondo nuovo e soprattutto privo degli anacronistici oneri del feudalesimo.

E’ un romanzo, quindi, in grado di offrire anche un percorso storico per comprendere la stratificazione sociale di un’epoca spesso a torto ritenuta di oscurantismo.

Ne consiglio senz’altro la lettura.

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andrea70 Opinione inserita da andrea70    26 Settembre, 2008
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Pietra miliare

Lo stile è a volte un pò lento ma si tratta di un romanzo storico e la vicenda si svolge nel Medioevo, aspettarsi ritmi incalzanti alla "Guerre Stellari" mi pare anacronistico.

Una trama avvincente e personaggi stavolta molto ben caratterizzati sono la forza di questo romanzo impareggiabile.

Ho letto anche l'ideale seguito ( non lo è nella realtà dei fatti perchè i personaggi cambiano e la vicenda è ambientata 200 anni dopo...) "Mondo senza fine" e devo dire che , pur essendo un buon libro , non riesce mai a scatenare la passione per la storia che ti trasmette "I pilastri della terra".

Un grandissimo libro, sicuramente il migliore di Follett (e anche di tanti altri....).

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A chi pensa che i romanzi storici siano pallosi
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