Follia Follia

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gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    04 Ottobre, 2010
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follia,ragione,psiche...sentimenti

Ambientato nell'Inghilterra del 1959,in un manicomio criminale,il luogo dove nasce l'ardente passione di Stella,la bellissima moglie del dottor Max Raphael assunto da poco come vice direttore del manicomio,un uomo ambizioso e sempre costantemente impegnato nel suo lavoro di psichiatra tanto che assume lo stesso atteggiamento anche tra le mura domestiche con la mogle ed il figlioletto.Stella si innamora perdutamente di Edgar Stark,artista detenuto perche' colpevole di un macabro omicidio ai danni della moglie Ruth.Nonostante la giovane donna venga messa al corrente del delitto e delle mente malata dell'artista si lascia ugualmente coinvolgere in una "folle" passione che presto si trasforma in un ossessione , la conduce a compiere gesti che metteranno in pericolo la sua stessa vita, quella della sua famiglia e porteranno tutto cio' verso un inevitabile tragedia.La voce narrante e' uno psichiatra dell'ospedale,Peter, amico di Stella e Max,sara' lui in seguito a seguire Stella come psichiatra,un voce "apparentemente" lucida e distaccata.Il lettore camminera',talvolta quasi inorridito, attraversera' le strade della perdizione mentale e dello sfacelo chiedendosi:Che ragione esiste a tutto cio'?Chi e' piu' malato? Edgard,STella e... forse anche Max un uomo che vuol sempre prendere in analisi tutto e tutti,si comporta in modo "troppo razionale" senza lasciarsi mai andare alle sue vere emozioni. E poi ancora...chi...nessuno in fondo e' come sembra... I nostri sentimenti nei confronti di Stella diverranno contrastanti... passeranno dall'odio alla comprensione,dalla compassione al disprezzo...Ma la cosa che piu' lascera' atterriti saranno le ultime righe del romanzo...come un colpo di scena agghiacciante che capovolge un qualsiasi "spiraglio" di "razionalita'"...sempre se questa esiste...vien da chiedersi... Mc Grath riesce a narrare tutto cio' con un dialogo estremamente diretto che coinvolge completamente il lettore in un vortice di passione e psicosi Suggestive le descrizioni dai quartieri malfamati di Londra,dove Stella convivendo con Edgard incontra tutto cio' che nella sua brillante vita da ricca borghese le era sconosciuto... dalla passione,alle trasgressioni degli artisti,alla violenza fisica,una violenza che il suo amore "malato" per quest'uomo porta continuamente lei stessa a scusare lui e tutto che la sua malata mette in atto,il fascino della campagna gallese e la freddezza dei suoi abitanti fanno da sfondo a questa inquietante storia.

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Il tunnel,E.Sabato
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Stefp Opinione inserita da Stefp    24 Settembre, 2010
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Splendido viaggio nei meandri della psiche umana

Siamo nella Londra del 1959, all'interno di un ospedale psichiatrico e viviamo la vicenda attraverso la visione analitica, professionale e distaccata del narratore, uno psichiatra.
La moglie del candidato futuro primario ospedaliero, benestante, ma annoiata ed insoddisfatta, si invaghisce e poi si innamora di un malato recluso per l'assassinio efferato della propria moglie che le offre tutto quello che lei non ha: passione, mistero ed imprevedibilità.
La passione, crescerà sempre più e si avviterà in un vortice sempre più cupo ed inarrestabile, una distruzione lenta e silenziosa, fino alla tragedia finale.
Il romanzo, scritto con uno stile asciutto, semplice, ci risucchia all'interno della storia. Patrick McGrath descrive splendidamente i particolari dei luoghi dove si sviluppa la vicenda, la tristezza dell'ospedale psichiatrico, gli angoli bui di Londra o la campagna grigia ed inospitale del Galles così come è capace di farci vivere l'ossessione della protagonista, il suo scendere sempre più nell'abisso della follia, ma anche il suo grande sentimento d'amore.
Lo psichiatra che narra la storia, all'inizio ci dice: "Le storie d'amore contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni", ma McGrath, molto abilmente non ci lascia la possibilità di essere distaccati come il narratore che usa, anzi il coinvolgimento è totale; capiremo Stella, la protagonista, la difenderemo, l'odieremo, entreremo nel suo cuore e soffriremo con lei fino a chiederci, alla fine, chi può decidere dove porre il confine tra amore, passione e follia e se, in fondo, sia la vittima o il carnefice.
Uno splendido viaggio nei meandri della psiche umana.

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Indigowitch Opinione inserita da Indigowitch    04 Giugno, 2010
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Nei meandri della mente...

Il romanzo è un viaggio angosciante e tortuoso nella psiche di una donna che, sposata a uno psichiatra affermato, finisce per innamorarsi di uno dei pazienti del marito.
La narrazione è affidata a un amico di famiglia, psichiatra anche lui, abbastanza estraneo alla vicenda per poterla raccontare con distacco, ma coinvolto quel tanto che basta per non fidarci troppo di lui come "narratore imparizale".
Con uno stile asciutto, senza fronzoli, Mc Grath risucchia il lettore dentro la storia, per poi sputarlo via, alla fine del romanzo, distrutto e attonito.
La protagonista femminile, Stella, è una donna insoddisfatta e benestante come ne esistono tante nella vita reale.
E' sposata con Max, un uomo totalmente incapace di calore umano,eppure brillante e, a suo modo, premuroso.
I due vanno a vivere, col figlioletto, in una villa adiacente alla clinica psichiatrica dove Max ha appena ricevuto un incarico promettente.
E' un ambiente claustrofobico e surreale quello in cui Stella si ritrova a vivere. I pazienti in via di guarigione godono di una sorta di semi-libertà ed è facile per lei vederli gironzolare in tuta da lavoro nella sua tenuta.
Tra di loro c'è uno scultore, Edgar, accusato di uxoricidio, e Stella vede in lui tutto quello che la sua vita attuale non le offre: il mistero, la passione fisica, l'aura sregolata dell'artista.
Nonostante il narratore-psichiatra intervenga spesso a smorzare qualsiasi possibilità di comunione emotiva tra il lettore e la protagonista, dando continue spiegazioni "diagnostiche" sui suoi comportamenti, si finisce per entrare così a fondo nel cuore di Stella da non poter distinguere più chi siano le vittime e chi i carnefici.
Ora il lettore si ritrova a compatirla, un momento dopo a odiarla, infine rimane col dubbio: "Chi, in questa storia, è davvero normale? Chi di loro non è folle?"
E' una vicenda in cui non esiste redenzione, né catarsi, ma solo una distruzione lenta e silenziosa, che non ha il fragore di un'esplosione ma il silenzio cupo di un'implosione.
Splendide le descrizioni degli ambienti, dal tetro e asettico manicomio ai tenebrosi sobborghi di Londra, per non parlare della ventosa e grigia campagna gallese.
Sono luoghi che fungono da cornice perfetta alla storia e ne accompagnano l'evoluzione. Non c'è un solo spiraglio di luce in questi ambienti, anche quando ci troviamo in mezzo alla natura, e per questo aspetto lo stile del romanzo sembra affondare le radici in certa narrativa romantica inglese.
Un romanzo che consiglio vivamente a chi ama i viaggi nei meandri della psiche umana e a chi riesce a vedere al di là delle...diagnosi psichiatriche.

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leadger Opinione inserita da leadger    18 Aprile, 2010
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Un libro che vi farà impazzire

Questo libro mi ha trascinata con se. Trasmette emozioni forti. Tenerezza e rabbia per la protagonista si alternavano in me mentre leggevo questo libro! Avrei voluto entrare nel libro per scuotere questa donna. Una donna debole, la cui debolezza la fa cadere sempre più in basso!
Una storia ben scritta.

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PAPPIMAU Opinione inserita da PAPPIMAU    28 Marzo, 2010
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travolgente

l'ho letto per la prima volta un anno fa,tutto d'un fiato.. non riuscivo a staccarmi... e poi ancora ,qualche mese dopo.... trovando ogni volta una sfumatura diversa a quello ke la mente umana chiama amore ma che non conosce limiti.....la passione di Stella mi ha coinvolto im maniera quasi personale e devo dire che da quando l'ho finito di leggere, per la seconda volta, non riesco a trovare un libro che mi abbia saputo coinvolgere quanto questo....
anzi.... qualcuno potrebbe darmi un consiglio ??

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Opinione inserita da Fenice68    06 Gennaio, 2010

La pazzia della debolezza

A prima vista sembrerebbe una storia d'amore tra una donna "apparentemente" sana e un pazzo conclamato.Il libro è scritto con uno stile decisamente pulito e lineare, non c'e' che dire.
Devo ammettere, che la storia in se mi ha lasciato un po' a disagio. Più andavo avanti nella lettura e più speravo che Stella si fermasse. Più leggevo e più mi rendevo conto che ogni pagina rafforzava la sua impossibilità a rendersi conto dell'abisso mentale e fisico in cui stava cadendo. Volevo fermarla. Perché continuava a macerarsi in questa attrazione esplosiva ed animalesca ?
Debolezza ?.Noia della vita quotidiana fatta di azioni continuamente ripetute ?... francamente non saprei !.. Me lo sto ancora domandando !. Comunque, la lettura di questo libro ha rafforzato l'idea che ognuno di noi cammina quotidianamente sul filo della pazzia alimentata dalle nostre insoddisfazioni e dalle nostre debolezze. Bravo McGrath!

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ELISA E LA BETTA Opinione inserita da ELISA E LA BETTA    03 Aprile, 2009
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AMORI MALATI

Fin dall'inizio nel racconto è presente un'atmosfera strana. La storia è ambientata inizialmente in un'area che comprende il manicomio e la casa del primario. Gli edifici sono adiacenti, l'ambiente è fisicamente racchiuso in un perimetro ben limitato. Questa descrizione degli spazi ha incrementato nel mio pensiero l'idea di uno spazio completamente isolato dal resto del mondo, una piccola "comunità" in cui ognuno è un po'solo con se stesso...Stella compresa, la protagonista, vive nella casa del primario, suo marito, solo con il consorte e con il figlio.

A mio parere la forte attrazione che immediatamente prova per Edgar, un paziente del manicomio che stava lavorando alla serra della famiglia, non scatta semplicemente a seguito di una fortissima attrazione sessuale ma anche a seguito di un forte senso di estraniazione e di solitudine che Stella prova. Approcciarsi a Edgar, che è un artista, rappresenta per lei un fonte di evasione.

Stella relegata tra le mura della proprietà è solitaria e sola. Andare con Edgar è una trasgressione, un riscatto.

Tutti gli ambienti in Follia conferiscono a dare una visione quasi claustrofobica, ogni personaggio è relegato in piccoli spazi…

Anche la follia di Stella nasce dalla costrizione in uno spazio limitato:la donna è puntualmente soffocata da qualcosa....

E' un libro bellissimo. Toglie davvero il fiato!

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kabubi81 Opinione inserita da kabubi81    28 Dicembre, 2008
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interessante

La tormentata storia d'amore tra la moglie di uno psichiatra e un suo paziente accusato d' omicidio... non raccontata come in un romanzo classico, ma con l' occhio clinico dello psichiatra, che si addentra nella mente di Stella e nelle sue fragilità, accompagnandola fino al declino... Il ritmo è volutamente blando ma il libro è molto riflessivo e ben scritto

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