Dracula Dracula

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Belmi Opinione inserita da Belmi    04 Aprile, 2022
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Mina

Mi sono approcciata alla lettura di questo libro in maniera diffidente perché avendo già letto “Frankstein”, che mi aveva davvero deluso o comunque non era quello che mi aspettavo e sapendo che i due libri sono spesso affiancati, ero un po' preoccupa ma comunque decisa a leggerlo.

L'inizio è curioso e avvincente, siamo con Jonathan Harker in Transilvania e subito facciamo la conoscenza del misterioso Conte Dracula. Le pagine scorrono e le preoccupazioni di Harker diventano anche le mie.

Dracula non è un romanzo come uno si può immaginare, è una serie di diari di vari personaggi che insieme creano la storia mettendo ognuno la propria parte. La prima parte come dicevo è narrata da Harker e scorre velocemente, ma dopo di lui inizia il patimento o almeno per me è iniziato. Ho pensato più volte di abbandonare il libro, stiamo parlando di oltre seicento pagine ed io ero impantanata intorno alle duecento; ma la tenacia mi ha portato a finire ben altri “mattoncini” e per fortuna ho continuato. La parte centrale è un po' lenta, sono circa centocinquanta pagine di agonia ma poi arriva la luce.

Il romanzo torna ad essere avvincente e qui fra tutti spicca lei, la figura di Mina. Ho adorato questo personaggio da subito e soprattutto ho apprezzato la delicatezza con cui l'ha trattata Stoker. Stiamo parlando di un romanzo di fine Ottocento ma lui dà alla sua protagonista femminile uno spirito, un animo e un coraggio che mi hanno davvero colpito. Mina è una donna che quando c'è una difficoltà non volta le spalle ma “si rimbocca le maniche” e soprattutto mette sempre davanti a sé il bene comune.

Anche gli altri protagonisti attraggono, sono così eterogenei e uno completa l'altro; Van Helsenky è strepitoso. Quello a cui è stato dedicato meno tempo e meno dettagli è proprio il Conte Dracula, avrei preferito un approfondimento su lui e su tutto quello che l'ha portato a diventare così.

Un romanzo che mi ha conquistato, mi ha portato al tempo dei non-morti e per una come me che non ama la letteratura horror posso dire che questo libro lo può leggere chiunque.

Buona lettura!!!

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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    06 Ottobre, 2021
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Postini del'800 >>> Corrieri Amazon del 2021


Questo classico languiva da anni nella mia TBR, colpa della vecchia edizione Newton Compton che tra pagine ingiallite e una cover degna di un opuscolo religioso non mi trasmetteva la minima voglia di cominciare la lettura. In mio soccorso è giunta però la nuova edizione pubblicata da Rizzoli nella collana Classici BUR Deluxe che può vantare una traduzione impeccabile, delle utili ed interessanti note a fondo pagina, una buona prefazione -concentrata sul contesto culturale e il simbolismo dell'opera- e delle illustrazioni terrificanti, e quindi perfette per fare da contorno a questa storia. L'unico deficit è la poca maneggevolezza data da peso e dimensioni, e su questo posso tranquillamente soprassedere.
Ma passiamo al libro in se. "Dracula" ha una struttura narrativa decisamente moderna: nonostante appaia a prima vista come il classico romanzo epistolare ottocentesco, nel testo troviamo anche le trascrizioni dei commenti fonografici del dottor Seward ed alcuni estratti dai quotidiani locali, che rendono la lettura quasi interattiva; come conseguenza, ci troviamo di fronte ad un romanzo con molte voci, tra le quali spiccano sicuramente quelle di Jonathan Harker, Wilhelmina "Mina" Murray e John "Jack" Seward. La trama parte con il viaggio di lavoro intrapreso da Jonathan per incontrare il Conte Dracula, un nobile romeno interessato all'acquisto di una proprietà londinese dove intende trasferirsi a breve; ovviamente il vampiro più celebre del mondo non è diretto in Inghilterra per un periodo di villeggiatura, ma per esportare oltremanica il suo dominio, progetto che lo porterà ad incrociare la strada con gli altri personaggi, i quali pian piano si coalizzeranno per liberare il mondo dalla sua minaccia.
Per quanto la sinossi appaia avvincente -e lo sia anche, soprattutto nella seconda parte del romanzo grazie all'adrenalina data dall'inseguimento finale- la narrazione non riesce sempre a tenere il ritmo, tanto che mentre il lettore è consapevole da subito di quali siano le mire del Conte, i protagonisti non cominciano ad unire i puntini prima di metà libro. Gli altri elementi che mi hanno lasciata perplessa, spingendomi a non dare il massimo della valutazione, sono le molte incongruenze nelle informazioni fornite sui vampiri e in tutta la lore che circonda questa figura (ad esempio, viene ribadito più volte che Dracula è costretto a dormire nella sua bara dall'alba al tramonto, ma in alcune occasioni lo vediamo in giro di giorno) e la stupidità dimostrata da alcuni personaggi a più riprese, in particolare Jonathan che a dispetto dei fenomeni soprannaturali ai quali assiste ricerca sempre nuove prove della natura vampiresca del Conte e Seward, il quale non si rende conto di avere Dracula come dirimpettaio fino a quando non gli viene detto palesemente, pur avendo già letto il diario di Harker.
Ma ora passiamo agli aspetti positivi, ossia ai motivi per cui questo romanzo è diventato giustamente un classico e merita d'essere letto oggi come 120 anni fa. A colpirmi è stato innanzitutto lo stile di Stoker, che dimostra una maestria unica nel dare voce ai diversi personaggi, rendendo la lettura facilmente comprensibile a dispetto dei rapidi salti temporali e quelli da un POV all'altro, ma anche nel rimanere fedele fino all'epilogo al registro narrativo scelto. La sua bravura si percepisce anche nell'angosciante atmosfera che ha saputo creare, puntando su emozioni sottili anziché sullo splatter che ci si potrebbe aspettare visto il tema del libro.
L'altro grande punto di forza del romanzo è l'antagonismo tra il Conte e il professor Abraham Van Helsing, per me i personaggi più interessanti assieme a Renfield e alla figura della "bella nina". Il testo è pieno di riferimenti religiosi -in particolare ai testi biblici- e i due nemici naturali sembrano proprio uscire da un brano del Vecchio Testamento, sia per i poteri che hanno o acquisiscono, sia per l'innegabile carisma con cui affascinano gli altri personaggi, e lo stesso lettore. Dracula non è un mero villain da sconfiggere bensì la personificazione stessa del Male che si insinua nelle vite quotidiane degli uomini; di conseguenza Van Helsing non può che ricordare un emissario del Bene, pronto a fornire mezzi scientifici ma soprattutto spirituali con cui dare battaglia al vampiro e salvare l'umanità.

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cristiano75 Opinione inserita da cristiano75    05 Novembre, 2019
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Chi non conosce il Vampiro

Chissa se il buon Stoker quando ha preso in mano la penna per scrivere del Dracula, aveva in mente di creare forse il personaggio più conosciuto della letteratura mondiale insieme a quell'altro buon tempone di Frankestein?

Un libro questo del succhiatore di sangue, che è uno dei più belli e affascinanti mai scritti riguardo a un personaggio che pare di fantasia (anche se cronache mediche, riferiscono di esseri umani dediti a nutrirsi con il sangue, nel corso dei secoli).

L'atmosfera e fantasticamente Gotica.
Il castello in cui vive l'essere tenebroso è localizzato in una zona montagnosa della Romania.

L'immaginario collettivo ha in questo personaggio un essere negativo, abietto e senza anima che si nutre della linfa vitale degli uomini.
Il nostro eroe predilige, naturalmente, belle giovincelle, candide e dalla pelle perfetta per affondarci le sue fauci e nutrirsi del caldo fluido.
E' un romanzo anche con risvolti un poco erotici e marpioneschi.
Infatti se si pensa che spesso anche nei raccondi più hard, ci sono questi esseri vampireschi dediti alla lussuria.
Intatti il castello del nostro simpatico pipistrello è teatro anche di scene un po forti, piccanti.
Il pipistrellone non si fa mancare nulla. Torture medioevali. Gabbie per contenere le malcapitate.
Sotterranei in cui può accadere di tutto.
E' il signore delle tenebre, predilige la notte, quando con il buio escono fuori i veri istinti animaleschi degli uomini.
E' un opera che quindi non è solo horror, ma anche su certi spunti di tipo antropologico e psicologico, poichè vuol far cadere le tenebre che avvolgono i comportamenti umani, quando non sono sotto gli occhi di tutti....quello che si cela, dietro alla facciata, alla maschera che le persone assumono davanti agli altri, ma che poi cade e si svela l'animo oscuro che è dentro la società.
Dracula è quindi simbolo del male, della lussuria ma anche dell'ipocrisia che pervade le azioni umane.

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leogaro Opinione inserita da leogaro    27 Marzo, 2019
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Il Conte delle tenebre

La vicenda inizia nel maggio 1890, per concludersi nel 1897. Londra. L’avvocato Harker viene inviato in Transilvania per curare l'acquisto di un'abitazione londinese per conto di un nobile locale, il Conte Dracula. L'inizio del viaggio è all'insegna del contatto con il mondo superstizioso e pauroso della gente locale, che cerca di scoraggiarlo dall'andare dal Conte. Ma Jonathan prosegue e, al primo incontro, pensa d’avere di fronte un affabile anziano deciso a trasferirsi in Inghilterra.
Nella lunga e forzata permanenza presso il castello di Dracula, Jonathan scopre ben presto che egli è in realtà un terribile vampiro, che si nutre del sangue dei viventi. Egli, quindi, ormai tenuto alla larga dalla gente del posto, si accinge ad azzannare l’Inghilterra per prolungare ancora la sua insana esistenza. Il giovane scrive alla sua Mina, senza rivelare troppi dettagli per paura che le sue lettere vengano intercettate dal Conte. Il suo soggiorno, ben presto, si trasforma in una prigionia.
A Londra, Mina attende il ritorno di Jonathan soggiornando a Whitby dall’amica Lucy, corteggiata dal dottor Seward, Quincey e Lord Arthur Godalming, che infine le conquisterà il cuore. Proprio a Whitby, in un giorno di tempesta, approda in porto una nave il cui capitano viene ritrovato morto e legato al timone. Un giornalista descrive l'arrivo nel porto della nave fantasma, da cui esce un cane inferocito, e fa un breve resoconto del diario di bordo, da cui emerge la paura dell’equipaggio che la nave sia infestata da un terribile demone.
Mina inizia a notare alcuni strani comportamenti di Lucy, che reca segni evidenti sul collo. Contemporaneamente, Renfield, un paziente del dottor Seward, inizia a peggiorare, delirando di un fantomatico Signore. Inaspettatamente, Mina viene a sapere che Jonathan, fuggito dal castello di Dracula, è ricoverato a Budapest, e lo raggiunge: si sposano e tornano in Inghilterra.
Intanto, la salute di Lucy continua a peggiorare e Seward si rivolge, ad Amsterdam, al suo insegnante, il professor Abraham Van Helsing che, oltre alla medicina tradizionale, è esperto conoscitore anche del mondo dell’occulto. All'inizio, i due medici sopperiscono al deperimento di Lucy con delle trasfusioni di sangue. Ma quando Lucy muore, Van Helsing è certo che essa sia divenuta un vampiro e, nel cimitero, ne finisce la salma piantandole un paletto di legno nel cuore. Letto il diario che Jonathan teneva in Transilvania, Van Helsing ha tutte le informazioni che gli possono servire per affrontare Dracula. Ma il Conte, nelle nebbiose notti londinesi, imperversa senza pietà: ucciso Renfield, vampirizza Mina per farla sua sposa per l'eternità. Così, a Van Helsing e i suoi amici non resta che sfidare il Conte in campo aperto, da Londra fino alla Transilvania, per distruggerlo definitivamente e salvare così l'anima di Mina.

La vicenda è narrata come una raccolta degli scritti, in forma di diario, di alcuni protagonisti del racconto: ne esce un libro ben strutturato e tutto sommato scorrevole. Scritto un secolo fa, descrive un personaggio talmente affascinante che, alla stregua di Mr. Hyde, di Hannibal Lecter e tante altre creature del male, esercita un indubbio fascino su ognuno di noi. Alcuni capitoli sono lenti, la trama in realtà sarebbe abbastanza corta ma Stoker si dilunga in alcuni dialoghi, descrizioni e tormenti interiori. Nonostante ciò, la lettura resta piacevole, la moderata lentezza dà modo di entrare in empatia coi personaggi, di coglierne il dramma interiore e di restare, come loro, sbigottiti di fronte alla potenza del Male.
Molto ispirato, visionario ma piuttosto aderente al testo anche l’omonimo film di F. Ford Coppola.

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Gabriele Lecce Opinione inserita da Gabriele Lecce    13 Agosto, 2017
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Atmosfera e Narrazione eccezionali

"Dracula" di Bram Stoker è stato spesso oggetto di molti film, che gli hanno reso una fama internazionale, creando la figura del vampiro per antonomasia; pochi però conoscono la vera storia del Conte, che nelle pellicole viene spesso travisata o distorta.

Nel libro di Bram Stoker, Dracula è il centro del male, tutto ruota intorno ai suoi misfatti, mentre i protagonisti (il vero e proprio fulcro narrativo) cercano di porgli rimedio. Tutto è narrato dal loro punto di vista tramite diari, lettere e telegrammi, che coinvolgono il lettore facendogli conoscere le emozioni e i pensieri più profondi dei personaggi. I protagonisti, tuttavia, non sono descritti con precisione, contrariamente a Dracula che ha un volto ben definito ed è conosciuto da tutti. Stoker posa una nebbia sui personaggi, rendendoli nitidi di personalità ed emozioni (grazie allo schema narrativo), ma confusi nell'aspetto, forse per renderli della caricature verosimili in cui i "Cristiani" di quel tempo potessero riflettersi. Dico "Cristiani" perché la battaglia che affrontano i personaggi è una battaglia cristiana tra bene e male, puro ed impuro, i protagonisti ripongono la loro fiducia oltre che nelle loro capacità (ben ampie per personaggi come Van Helsing) in Dio e nel mondo religioso.

La narrazione procede a tratti in modo lento date le grandi descrizioni e i momenti (soprattutto nella parte centrale) in cui i personaggi riflettono sul da farsi e sulle loro emozioni. In parte l'eccessiva precisione di Stoker rallenta il racconto, ma conferisce ancora più veridicità e crea un'atmosfera soddisfacente sotto tutti i punti di vista; il lettore non viene abbandonato quasi mai dalla curiosità perché sebbene in certi punti il seguito della narrazione diventi prevedibile, non si ha mai la certezza di aver capito come sono i fatti, poiché i dubbi e le incertezze dei personaggi fanno arretrare il pensiero del lettore.

Le ultime pagine del racconto sono di certo più avventurose delle prime, e danno sfoggio a tutto ciò che il lettore ha acquisito dai personaggi e da Dracula, ognuno dei personaggi ha un ruolo fondamentale e tutti danno il meglio per riuscire nell'intento comune (contro il Conte), mostrando le loro caratteristiche forti. Consiglio di leggere a tutti coloro che vogliono provare le emozioni che animano i personaggi del racconto in ambientazioni mozzafiato, senza abbattersi per una lentezza (giustificata a parer mio) solo nella parte centrale.

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maggiormente romanzi gotici e thriller, ma indirizzato a chiunque voglia provare forti emozioni!
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    26 Mag, 2017
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Buonismo e atmosfere gotiche

Dalla Transilvania all'Inghilterra e ritorno sulle tracce di colui che non muore, il morto vivente, Nosferatu, il Conte Dracula. Il giovane avvocato Jonathan Harker viene incaricato di seguire un affare di compravendita immobiliare che coinvolge un nobile transilvano intenzionato all'acquisto di una casa a Londra. Si reca quindi nella terra del suo cliente rendendosi conto ben presto di quali orribili segreti nasconde il misterioso personaggio. Da qui ha il via una sequela di strani avvenimenti che raggiungeranno l'Inghilterra, coinvolgendo anche la fidanzata di Harker, Mina, la di lei amica Lucy, i tre pretendenti di quest'ultima e il coltissimo Dottor Van Helsing, vera figura chiave del racconto. Chi si aspetta un libro "hollywoodiano" pieno di azione e colpi di scena, di suspense e di macabri avvenimenti potrebbe subire una piccola delusione. Eventi paranormali, scene horror e atmosfere gotiche caratterizzano l'incedere della narrazione, ma incidono poco su una trama vivace ma piuttosto prevedibile e nel complesso ridondante. Il romanzo è caratterizzato da una prosa molto semplice e da pochi ma ben delineati personaggi, che si alternano nella narrazione grazie all'originale tecnica usata dall'autore, che affida il racconto a pagine di diario, missive, telegrammi e ritagli di giornale, scritti ora da questo, ora da quel protagonista, sull'onda della paura, delle impressioni, dei ricordi e delle previsioni che nascono nel loro animo man mano che la vicenda prosegue. Ciò permette una visione più ampia dei fatti, anche se fondamentalmente tutti i punti di vista finiscono per convergere verso un'idea unica e un obiettivo comune. Ciò che caratterizza veramente il libro, a dispetto del genere horror, sono invece i buoni sentimenti: amore, amicizia, rispetto, lealtà, coraggio sono i veri protagonisti della storia e questo potrebbe essere un importante punto a favore dell'opera se l'autore non avesse un po' esagerato nell'enfatizzare queste virtù fino al punto da diventare melenso. I protagonisti vengono presentati tutti come campioni di virtù, esempi di moralità privi di macchie e difetti. Ciò li rende poco credibili e li priva di quel lato umano che contribuisce a creare simpatia ed empatia. Dracula invece compare personalmente solo a sprazzi durante il racconto, e la sua figura la conosciamo attraverso le parole di chi lo combatte ma fondamentalmente non lo conosce, se escludiamo le nozioni del dotto Van Helsing che vertono per lo più sulla vita, le abitudini, i punti di forza e i punti deboli dei vampiri in generale. Del Conte, della sua vita mortale, di come sia diventato "non morto", dei suoi pensieri, del suo mondo misterioso invece ci viene raccontato poco o nulla. Eppure è proprio lui il personaggio più interessante dell'opera, quello che nasconde indicibili segreti che avrebbero meritato maggiore considerazione, quello che il lettore avrebbe desiderio di conoscere nell'intimità dei suoi pensieri. Invece Stoker, pur usando il suo nome per dare il titolo al libro, lo mette in secondo piano preferendo dare spazio ad un gruppo di ricchi e viziati borghesi di cui non smette di tessere eccessive lodi, in una lotta tra il bene e il male il cui risultato non appare mai in discussione, caratterizzata da uno stucchevole eccesso di perbenismo e di buonismo.

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RansieLaStrega Opinione inserita da RansieLaStrega    04 Mag, 2015
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Libro HORROR PER eccellenza.

La più famosa opera di Stoker non può essere certo una delusione.
La narrazione è superba così come lo è il coinvolgimento del lettore; questo spendido romanzo ci riporta indietro nel tempo, quando tra carrozze e arazzi dell'800, si svolgono le avventure ed intrecci quasi "Thriller" dei protagonisti.
La storia è scritta a mò di diario, raccontata da tre personaggi/protagonisti del libro Jonathan Harker un avvocato che viaggia fino in Transilvania per curare un acquisto di un inglese:Il conte Dracula;Mina Murray fidanzata di Jonathan;Van Helsing noto professore che diventerà un bravo cacciatore di vampiri; e qualche personaggio di contorno.
**SPOILER**
Jonathan è un avvocato che lavora a Londra e per mezzo del suo capo deve occuparsi della vendita di un immobile di un cliente Inglese sito in Transilvania che poi si scoprirà essere Il Conte Dracula.
Jonathan avrà a che fare con un personaggio molto singolare,spettrale e dalle bizzarre usanze..tanto da spingerlo a sbirciare tra le sue cose private. Scoprirà le sue donne/Vampire, il suo mondo peccaminoso e pieno di lati oscuri, fino ad ammalarsi, perchè lo stesso Dracula si nutre della sua vita umana.
Mina accorrerà in suo aiuto...e accadrà l'inatteso, un Dracula fino ad allora crudele e senza cuore, s'innamorerà della dolce e candida Mina mostrando un lato quasi umano, dell'orrenda bestia che si cela dietro questo personaggio.
Le cose si complicheranno non poco, ma ad accorrere in loro aiuto arriverà il professor Van Helsing e una troupe di fidati amici che aiuteranno i due fidanzati (sposati successivamente) fino ad arrivare ad uno splendido epilogo del romanzo.

Bram Stoker scrittore dell'800, con la narrativa di Dracula ha tirato fuori un personaggio del tutto APOCRIFO per l'epoca, un personaggio peccaminoso, lussurioso, assetato di sangue (nel vero senso del termine) che mai un lettore dell'epoca si sarebbe sognato d'immaginare.
Spesso, molte trasfigurazione del mostruoso protagonista, sono lati nascosti dello stesso scrittore, tutte le repressioni sessuali che all'epoca erano solo un tabù...bhè con Dracula, Bram Stoker conquisterà il grande pubblico solo anni ed anni più tardi.
Lo svolgersi di questo romanzo è davvero molto coinvolgente, il lettore però che si aspetta scene splatter rimarrà molto deluso, perchè la vera idea del Conte Dracula è di un astuto gentiluomo dotato di grande furbizia e signorilità in ogni sua forma di peccato. Sono convinta che ogni donna vorrebbe avere vicino a se un "pezzetto" del Conte Dracula. Forse gli appassionati del grande schermo potranno vagamente ritrovare qualcosa nel film intitolato proprio "Dracula di Bram Stoker" i F.F: Coppola degli anni 90, ma perdonatemi se vi dico che sia il finale che lo svolgimento della storia, non sono proprio conformi al romanzo reale e non gli rendono affatto giustizia, mi dispiace per lo stesso Coppola.
Dracula di Bram Stoker è un romanzo lineare, coinvolgente, lessicalmente impeccabile, avvincente e totalmente promosso. Personaggi duttili si sposano con il contesto tetro che viene ricreato intorno al personaggio principale, scene sempre nuove che vi terranno con il fiato sospeso, incollati al libro!
Un vero HORROR dove non esiste altro che la psicologia, il coinvolgimento psicologico del lettore e il pieno interesse nel sapere come andrà a finire. Ogni lato del carattere dei personaggi è descritto intenzionalmente mettendo in risalto i limiti dell'epoca senza lasciare al caso neanche l'entrata di nuovi personaggi che contornani i principali e colmano quei "limiti" sfiorando,fino a immergersi completamente, in quei lati bui che erano ritenuti proibiti in quegli anni.
Vezzeggiativo è dire solamente"bello" a questo racconto, merita un ECCELLENTE a pieni voti. Tutti dovrebbero leggerlo, soprattutto gli amanti dell'HORROR, ma horror vero, niente tecniche "acchiappa lettori" quali flashback furbeschi.

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Sordelli Opinione inserita da Sordelli    29 Aprile, 2015
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Un'opera da leggere!

É una vita che desidero leggere quest'opera, la cui figura centrale è stata rimaneggiata e, spesso (lasciatemelo dire), storpiata.
Ora che mi sono tolta questa soddisfazione posso dire...: WOW!
L'ho adorato.
Innanzi tutto ho gradito molto la forma: la scelta di Stoker di raccontarci la vicende principalmente attraverso le pagine dei diari di tre personaggi (Mina, suo marito e il dottor Seward) e alcuni scambi epistolari è a mio avviso molto coinvolgente e, se vogliamo, estremamente moderna. La cosa che più mi ha meravigliata di quest'opera, oltre all'essere estremamente bella e coinvolgente, molto più di quanto mi aspettassi, è proprio il suo essere così "moderna": ho stentato a credere che fosse stata composta a fine '800 e l'unica cosa che mi teneva ben ancorata ai tempi, sono gli usi e i costumi dell'epoca, ben descritti nelle sue pagine.
Stoker ha fatto un lavoro eccellente, questa è un'opera che verrà amata ancora da molte generazioni.
Diversamente dalle mie abitudinali preferenze, mi è piaciuta la scelta di non descrivere in maniera precisa i personaggi, quantomeno nel loro aspetto fisico: effettivamente ciò ha senso se si pensa al fatto che l'opera è in forma di diario!!! Inoltre mi sono affezionata molto a Van Helsing, al suo linguaggio da straniero (reso benissimo sicuramente da Stoker, ma ancor più da chi ha tradotto!) e al suo essere un anziano intelligente e determinato e perorare la causa del Bene contro il Male.
Molti potrebbero asserire che il finale è troppo veloce, che buona parte dell'opera è un grande inseguimento e che quindi la missione dei nostri personaggi viene portata a termine in veramente poche pagine; su questo non sono d'accordo! Infatti, le grandi sofferenze che i personaggi si troveranno ad affrontare rendono giustizia ad un finale veloce, in quanto Stoker avrà presumibilmente deciso di non protrarre oltre i loro dispiaceri; e anche il lettore beneficia di questa scelta perché altrimenti avrebbe potuto avere la sensazione che Stoker "allungasse il brodo".
Da ultimo, ma non meno importante, sono rimasta estremamente colpita dal ritratto che l'opera dipinge dei rapporti che si instauravano in quest'epoca: una stretta di mano o il dare la propria parola erano considerati alla stregua di un contratto scritto e firmato; un piccolo gesto di lealtà era sufficiente per considerare qualcuno "vero amico", pur non conoscendolo. Semplicemente sulla fiducia.
La quale, il fatto che venisse tradita era l'eccezione e non la regola. Il che mi porta a pensare....cosa ne abbiamo fatto noi di quei rapporti?

Un'opera meravigliosa che, a modo suo, fa riflettere. Consigliatissima!

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siti Opinione inserita da siti    19 Agosto, 2014
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Chi è Dracula?

Chi è Dracula?
Che aspetto ha?
Quali sono le sue caratteristiche fisiche e la sua personalità?
Dove vive? Come si comporta? Qual è la sua storia? Chi sono i vampiri?

Tutte le trasposizioni cinematografiche, i filoni letterari più recenti e qualsiasi rappresentazione avente per oggetto il Conte, un suo surrogato o qualcosa di simile hanno un debito nei confronti di quest' opera che, al di là della sua forma (lettere e pagine di diario intercalate fra di loro), ha il potere di far credere che il confine tra la vita e la morte non è mai netto e che qualcosa o qualcuno vi si può sempre insinuare. Se si riescono a superare le naturali ritrosie che possono nascere nel lettore contemporaneo poco avvezzo alla lettura dei classici, si sarà ben felici di conoscere la vera origine del mito per arrivare poi a scoprirsi curiosi rispetto anche alla sua matrice storica. Buona lettura.

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Lexie Opinione inserita da Lexie    20 Mag, 2014
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Meravigliosamente Inquietante.

Ammetto d'aver fatto non poca fatica a portare avanti la lettura di questo capolavoro. Un po' a causa dello studio e un po' a causa del clima pesante, quasi opprimente, che emerge dalle dettagliate descrizioni di luoghi, personaggi, sensazioni.

Credo che "Dracula" di Stoker sia uno di quei romanzi che forse inizi a leggere per curiosità culturale, per sfatare il mito del "vampiro-vegetariano" che ci è stato propinato in questi anni da romanzi (?) come "Twilight" e compagnia bella (che ammetto d'aver iniziato e non finito. Chissà perché), per leggere, insomma, qualcosa di "concreto" che ti arricchisca soprattutto dal punto di vista culturale. Inizi a leggerlo, allora, magari spinto da altre motivazioni e prosegui la tua lettura perché vieni catapultato in luoghi misteriosi, tetri, facendo la conoscenza di personaggi belli e meno belli, interessanti e meno interessanti. Continui il tuo viaggio con l'affanno di chi si sente sempre osservato, perseguitato, con l'ansia di cogliere anche il più piccolo dettaglio... Ma poi giunge la stanchezza, fisica e mentale, che ti dice di metter giù il romanzo e riposare un pochino. Questo riposo, però, può durare giorni. Talvolta anche settimane. Sì, perché questo è un romanzo che non appena inizi a leggerlo ti spinge ad andare avanti finché i tuoi occhi e la tua mente reggono quelle parole, quegli scenari, quelle situazioni, nel tentativo di finire presto, preso dalla curiosità di conoscere la sorte dei personaggi. Poi però giunge la stanchezza. Gli occhi cominciano a bruciare, l'ansia cresce sempre di più e dici a te stesso di staccare un pochino. Di tornare alla realtà, lasciando la Transilvania e tutti gli orrori che vedono il "Castello" come protagonista. Posato il libro e tornato alla realtà, senti il bisogno di staccarti da quella storia per un bel po'. Giorni. Forse settimane. Ma poi dici a te stesso che una lettura così bella, così inquietante e coinvolgente, non può essere abbandonata... E così, riprendi. Ma torni di nuovo al punto di partenza. Ed ecco, allora, nuovamente l'ansia. Nuovamente quell'inquietudine che si trasforma in brividi di freddo, in paura per la tenerissima Mina e per il suo Jonathan, così forti spiritualmente, eppure così profondamente deboli. Ti lasci trasportare dalla fermezza di Abraham Van Helsing che è uno dei pilastri dell'azione che ti coinvolge, nelle ultime pagine, fin nelle viscere. La lettura prosegue così, con un'alternanza di botte e risposte tra chi cerca e chi sfugge, chi pensa e chi agisce. C'è chi muore, chi si dissolve, chi trova la pace eterna e chi si salva.

Che dire? Meravigliosamente inquietante. Terribilmente realistico. Bellissimo.

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fiomamyblue Opinione inserita da fiomamyblue    05 Mag, 2014
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moderno e antico

Chi si avvicina a questa opera lo fa in un'ottica diversa da quella del passato; siamo abituati ormai ai vampiri di ANNE RICE e di Buffy, fin troppo umani. Per STOKER, cristiano per ideali e religione, Dracula era una lotta fra il Bene e il Male, senza dubbio il vampiro era il Male, e non c'era in lui nulla di positivo che potesse risparmiargli la morte ultima.
Egli faceva riferimento alle molte leggende su esseri che succhiano sangue o rubano anime; già presso i latini si parlava di lamie, ed in seguito si narrò di vampiri.
È un mito che grazie a Stoker ha conosciuto nuove acclamazioni, e che nel volto e nella storia scelti da questo scrittore ci è divenuto più noto, grazie anche numerose versioni filmiche.

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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    27 Febbraio, 2014
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Il Vampiro per eccellenza

Bram Stoker è il precursore e il maestro di un fortunato genere letterario, la cui moda si è costantemente rinnovata fino a giungere a noi. Il fascino del Conte Dracula era già leggendario, prima di essere consacrato nel romanzo di Stoker, il quale l’ha descritto indirettamente, grazie ai diari e alle lettere di altri personaggi, ma anche attraverso gli articoli di giornale che attestano le tragedie a lui collegate. L’originalità del romanzo sta anche nella tecnica narrativa scelta da Bram Stoker.
Il mistero è crescente.
Il terrore, che affianca la figura del Conte, è un climax ascendente, man mano che la sua figura viene delineata nei vari diari.
Jonathan Archer è colui che per primo lo incontra nel suo castello, luogo terribile, dove il pericolo si nasconde nella stanza accanto ma è sempre pronto ad aggredirlo, poiché lui soprattutto all’inizio è un giovane semplice, ingenuo, nonostante sia pieno di speranze e di sogni per il futuro.
Gli obiettivi che il Conte Dracula vuole raggiungere, invece, sono quelli di un dominatore, pronto a conquistare il suo futuro, rinnovando la potenza del suo passato. Ma è anche e soprattutto un mostro e la sua grandezza, il suo fascino, il suo mistero e i suoi malefici non vanno dimenticati. La caccia al mostro diventa necessaria per Van Helsing, l’unico che comprenda la portata del pericolo che incombe su Lucy, su Mina e su molti altri, su tutti coloro che entrano in contatto con Dracula. Il male e il bene si scontrano in quella che è la lotta più celebrata. È uno dei primi romanzi che ha celebrato i vampiri ed ha saputo rendere interessante la loro specie di sanguinari carnefici ed esseri affascinanti, misteriosi e immortali anche nell’immaginario collettivo.
È un capolavoro senza tempo che ha celebrato uno degli incubi più terribili cui ha donato le fattezze di un misterioso e leggendario Conte.

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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    06 Dicembre, 2013
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Tetro e Affascinante

Cosa vi viene in mente quando qualcuno vi parla di Dracula? Difficile che qualcuno non conosca questo leggendario e tetro personaggio ideato da Bram Stoker.
E’ però probabile che gruppi di persone che conoscano il malvagio Conte, lo possano inquadrare in un modo diverso gli uni dagli altri. Perché?
Perché come ben sappiamo è un personaggio parecchio sfruttato nel mondo della letteratura, del cinema, dell’animazione, in modi vari rispetto all’originale idea dello scrittore che lo ha inventato.
Io stesso non posso negare che prima di iniziare la lettura di Dracula, avessi un idea un po’ diversa di quello che mi aspettasse. Immaginavo Dracula come un personaggio malvagio, un mostro senza eguali ma con un intelligenza fuori dal comune, immaginavo un giovane e impavido Professor Van Helsing, con un infinito coraggio e un cappello che da solo serve a far rabbrividire qualsiasi vampiro o mostro che sia. Ovviamente mi sbagliavo.
Ma allora chi è il “vero” Dracula? Il Conte è un mostro di una malvagità infinita, che coniuga un intelletto umano con istinto animalesco, facendo però prevalere quest’ultimo al primo. Tutte le azioni del Conte, sono volte alla sua sopravvivenza, al placare la sua fame di sangue. Non persegue alcun ideale di malvagità, nessuna fame di potere, è soltanto un mostro, un male da estirpare dal mondo a qualunque costo.
E sarà questo l’obiettivo del Professor Van Helsing e dei suoi fidi compagni di avventura, ma non credete che lo faccia come il cinema vi ha mostrato in alcune pellicole, con armi enormi e la forza bruta di un giovane professore che per hobby uccide vampiri e mostri. Il professor Van Helsing di Stoker, seppur colto e intelligente, è un uomo normale, un professore e medico che si autodefinisce un “povero vecchio”.
Ma il fatto che “Dracula” sia diverso da come ve lo aspettate, non significa che non sia un grande libro. Lo è. Anzi è anche meglio di quel che potete credere.
La narrazione è strutturata in modo particolare, il libro è infatti una sorta di cronistoria dei fatti basata sui diari e le lettere scritte dai protagonisti, che nonostante fossero attanagliati dal terrore che il Conte infliggeva alle loro vite, trovavano ovviamente sempre il tempo di trascrivere il loro resoconto della giornata.
E’ un libro dalle atmosfere cupe come si può ovviamente immaginare, la superstizione, la paura, l’ansia fanno da padrone, e il Conte incute un enorme timore non con la sua presenza, ma bensì con la sua assenza.
Dracula infatti compare raramente, fa solo apparizioni sporadiche e non sempre in forma umana, ma i segni che lascia, la morte che semina, sono sufficienti a colmare di tensione questo vuoto.
Impossibile non accennare alla devozione che Bram Stoker mostra di avere per la figura femminile, in questo libro le donne protagoniste vengono descritte come degli angeli, belle, perfette in ogni loro aspetto, esteriore e interiore, ragione principale di qualsiasi azione degli uomini, in certi momenti si arriva quasi a pensare che, se non fosse per proteggere le donne protagoniste del racconto, Van Helsing e compagni lascerebbero volentieri scorazzare liberamente il Conte Dracula per le strade inglesi.
Ho parlato di Inghilterra? Ecco un'altra cosa che forse non sapete, la maggior parte del romanzo si svolge perlopiù nei pressi di Londra e non nella famosa Transilvania, che però sarà la cornice dello stupendo inizio e di alcune altre parti del libro. Insomma, questo libro ha di che stupirvi ed è davvero una piacevole lettura. Un must per chi ama leggere, non per nulla, è uno dei più grandi classici di tutti i tempi.
Il crepuscolo dà inizio all’incubo, e l’unica cosa che può porvi fine è la luce dell’alba.

“Benvenuto nella mia casa!
Entrate libero e franco.
Andatevene poi sano e salvo, e lasciate alcunché della felicità che arrecate!”

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I racconti del terrore di Edgar Allan Poe
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marlon Opinione inserita da marlon    24 Giugno, 2013
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FOREVER

Londra 1890
Jonathan Harker è un giovane avvocato rampante. Lavora presso lo studio di Peter Hawkins. Per seguire l’acquisto di abitazioni di prestigio a Londra,da parte di un nobile straniero, viene inviato in Transilvania (oggi regione della Romania). Il nobile in questione è l’anziano conte Dracula,interessato ad investire oltremanica nel campo immobiliare. Jonathan dovrà andare a far visita al conte presso il suo castello nel cuore dell’Europa. In viaggio, il giovane avvocato, avrà modo di incontrare gli abitanti della zona dei Carpazi. Un popolo che subito si dimostra timoroso e superstizioso. Al solo nominare il conte Dracula le persone hanno una reazione nervosa e spaventata. Gli inviti a desistere nell’incontrare il nobile del luogo non hanno nessun effetto su Jonathan. Raggiunto i castello sarà ospite di Dracula per giorni. Ben presto il suo soggiorno si tramuterà in prigionia. E dopo varie scoperte inquietanti , capirà che il suo aguzzino non è un uomo qualunque ma un demone.
Whitby (INGHILTERRA) 1890
Mina è la fidanzata di Jonathan. Nell’attesa del ritorno del giovane avvocato, è ospite della sua migliore amica Lucy. Quest’ultima è una bella ragazza di ottima famiglia e corteggiata da tre pretendenti ! Lord Holmwood, il dott. Seward e l’avventuriero Quincy del Texas si contendono le attenzioni di Lucy. La tranquillità della cittadina di Whitby verrà interrotta dall’arrivo di una nave reduce da una tempesta. Le cronache locali scrivono che il capitano è stato trovato legato al timone e morto. Unico superstite, un cane inferocito poi dileguatosi all’attracco della misteriosa nave. Dal diario di bordo si scopre il terrore dell’equipaggio nei confronti di una strana presenza che aleggia nello scafo …
Intanto Lucy comincia ad avere un comportamento “strano” e accusa malori preoccupanti. Mentre il dott. Seward nota in Renfield, suo paziente da tempo, segni di squilibrio accompagnati da deliri. Quest’ultimo è in attesa dell’arrivo di un fantomatico “SIGNORE” o “PADRONE” che, a suo dire, lo libererà e prenderà il potere assoluto su tuttti.
E’ un periodo dove i vampiri sono ovunque: film,telefilm,fumetti, pubblicità,musical, perfino al governo !!! Al povero Dracula in poco più di 100 anni gli hanno fatto fare di tutto. Tanto da farlo diventare uno di famiglia e da fargli perdere tutto il suo smalto. In momenti di crisi come questo anche lui rischia il posto di lavoro. Ho paura che non sortisca nessun effetto alle nuove generazioni … Magari mi sbaglio. E allora consiglio ASSOLUTAMENTE questo grande classico senza età. Che continua a resistere contro tutto e tutti. Che se lo si legge, riesce ancora ad inquietare per le sue atmosfere gotiche. Che è scritto in maniera originale sotto forma di diario o dialoghi epistolari. Che descrive IL VERO CONTE DRACULA così lontano da tutte le proposte cinematografiche. Evviva la tradizione !!!
P.S.
Secondo i fanatici di Cospirazionismo, B. Stoker è legato alla massoneria. Il fatto di essersi ispirato a Vlad Tepes III principe di Valacchia non è casuale. Come non è casuale il comune denominatore che c’è tra Vlad Tepes, il Conte Dracula del romanzo, i nobili di sangue blu e le vittime. IL SANGUE. Ma questa è un’altra storia ….
BUONA LETTURA

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Yoshi Opinione inserita da Yoshi    20 Mag, 2013
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Conte Dracula

Questo libro l'ho letto e riletto, fa parte della mia libreria da più di 15 anni e ancora adesso mi capita di leggerlo.
Dicendo questo, ancora non rendo l'idea di quanto mi piace questa storia.
Ovviamente non ha nulla a che vedere con i vampiri che vengono dopo e moltissime diversità ci sono anche fra libro e film.
Ogni volta che mi immergo in Dracula vengo catapultata in un mondo surreale e di tenebra, dove la nebbia e le ombre prevalgono su qualsiasi cosa.
L'amore, offuscato dall'odio e dalla rabbia, è sempre presente ed è fulcro della storia.
Un amore antico e dimenticato, cavalieri e dame, profumo di bosco che nasconde le sue insidie come un roseto nasconde le sue spine.
La continua lotta tra bene e male, odio e amore.

Tutta la vicenda viene narrata tramite lettera e all'impatto la scrittura è poco scorrevole e invitante, ma dopo aver abituato l'occhio si viene catapultati in un periodo affascinante.
Il personaggio principale è l'avvocato Jhonathan Harker che viene incaricato da Dracula riguardo alcuni acquisti di proprietà del Conte.
J. Harker descrive quei luoghi in modo sublime, con delle bellissime immagini e fotografie, come se riuscisse a vedere la profondità del buio nella notte più nera.
I paesaggi, i modi e i personaggi sono a dir poco interessanti e ammalianti, con un aurea fantastica e allo stesso tempo romantica.
Il conte Dracula, distinto e distaccato, galante, malinconico e spietato e mortale per le sue vittime.
Sono sempre stata affascinata da questo libro e dalla sua storia, ciclicamente lo leggo per ritrovare sentimenti e ambientazioni che ti catturano.
Lo consiglio a chi piace il genere e vuole una piccola perla rara.

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Ginseng666 Opinione inserita da Ginseng666    20 Aprile, 2013
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L'eredità del vampiro...

Ho letto questo libro, che faceva parte di una raccolta di scrittori famosi acquistato a poco prezzo su una bancarella; in realtà a me la storia del vampiro ha sempre affascinato.
Adesso siamo sommersi da ogni torbida tipologia di vampiri, che sembrano sogghignare dalle pagine di moderni scrittori, ma che forse hanno perduto il fascino occulto e sinistro del primo Vampiro, Dracula.
L'autore ha tratto il suo personaggio, facendolo scaturire da un ignominoso e losco figuro della Transilvania:
Vlad l'impalatore, un uomo feroce e sanguinario che uccideva i suoi servi in modo atroce.
Da qui parte la storia che poi nei secoli è divenuta una sinistra leggenda.
La leggenda del vampiro, il morto vivente che durante il giorno dorme in una oscura bara e di notte, gira in cerca di vittime giovani a cui succhiare il sangue di cui ha bisogno per continuare la sua esistenza notturna e diabolica.
La storia è narrata in forma diarica e da diverse voci; sono le voci dei protagonisti della vicenda, di coloro che hanno avuto la sventura di venire a contatto con il mostro, di esserne toccati e contagiati.
Diverse volte ho parlato di contagio del male: il male che avvilupppa e ci corrode con il suo veleno,il male che vuole spogliarci della nostra candida umanità.
Il conflitto tra il bene e il male esiste sin dai tempi più remoti, è un retaggio, una triste eredità che l'uomo suo malgrado si trascina dietro nonostante il progresso, la lucidità mentale, il raggiungimento delle mete personali o spirituali.
Il male è dentro di noi e in noi sonnecchia il mostro del nostro "Ego", del nostro egoismo.
Chi non riesce a tenerlo a bada va incontro a tragiche conseguenze.
L'eredità di Dracula sono i pallidi e insignificanti vampiri moderni, non certamente all'altezza di questo libro...scialbe copie...ma che vuoi...
Ma l'eredità di Dracula è anche nel nostro intimo, la parte occulta e maligna che purtroppo abita nei più oscuri recessi della nostra anima.
Consiglio il libro originale a tutti gli amanti del genere.
Saluti.
Ginseng666

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Zine Opinione inserita da Zine    19 Aprile, 2013
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Un Male vecchio di secoli

Sembra una perdita di tempo recensire un romanzo di cui tutti hanno sentito parlare o hanno visto almeno una versione cinematografica. “Dracula” può essere classificato come il padre di tutti i moderni vampiri, da quelli dei film dell’orrore degli anni d’oro alle figure più alla moda e dotate di fascino pallido e palestrato degli ultimi anni.
Eppure, quanti di voi appassionati del mostro notturno assetato di sangue ha mai letto davvero il romanzo capostipite, quel “Dracula” di Bram Stoker da cui il fenomeno mediatico ha avuto origine? Temo che la risposta sia: pochi. Molto pochi. Tenendo conto del fatto che praticamente non esiste una versione cinematografica fedele al romanzo, è come dire che ben pochi di voi conoscono la storia di Dracula.
Una delle versioni più fedeli che il cinema ci abbia regalato è proprio quel “Dracula – di Bram Stoker” per la regia di Francis Ford Coppola, che segue quasi pedissequamente la vicenda originale ma dà molto spazio al punto di vista del vampiro (cosa assente nel romanzo, come vedremo), trova una giustificazione d’amore all’assalto che egli porta a Mina e conferisce una nota umana e struggente alla figura di Vlad Dracula, analizzato anche dal punto di vista storico (il famoso Principe di Valacchia) ben oltre le intenzioni dell’autore. Questo aggiunge, più che togliere, qualcosa alla storia…ma ci sottrae le suggestioni e le atmosfere agghiaccianti della versione originale. Con lo scopo di scavare più a fondo, senza dubbio, ma non possiamo comprenderlo senza aver letto prima il romanzo.
Perciò, eccoci. Iniziamo con un brevissimo riassunto della trama.
Il giovane legale Jonathan Harker si reca in Transilvania per concludere una transazione immobiliare con tale Conte Dracula, ora proprietario di una casa a Londra. Il giovane si troverà imprigionato in un castello di orrori, con la vita appesa a un filo dopo aver scoperto che il suo ospite è un vampiro il cui scopo è infiltrarsi nella moderna società inglese. In Inghilterra, nel frattempo, lo attende la fidanzata Mina in compagnia dell’amica Lucy, una bella giovane corteggiata da ben tre pretendenti (il nobile Arthur Holmwood, il dottor Seward e l’avventuroso americano Quincey). Dracula arriva in Inghilterra e, mentre Mina raggiunge il futuro sposo fuggito dal castello, uccide Lucy nonostante gli sforzi per salvarla dei suoi innamorati e del medico/stregone Van Helsing. I quattro amici sono costretti a dissacrare il corpo di Lucy, diventata a sua volta vampira, e con l’aiuto di Jonathan e Mina si mettono sulle tracce di Dracula per fargliela pagare. Il Conte, però, contamina anche Mina grazie all’aiuto del suo schiavo Renfield, ripagato con un’orribile morte, prima di ripartire per l’Europa in attesa di tempi migliori. L’ultima caccia al Male ha inizio…
La cosa che balza agli occhi, in questo romanzo in forma di epistola e diario, è che il punto di vista è univoco, pur se affidato a più voci. Sembra una contraddizione in termini, ma a ben guardare il diritto di parola – e di cronaca – è affidato in via esclusiva alle voci di chi combatte il vampiro. Dracula non ha alcuna possibilità di spiegarsi, di affidare i suoi pensieri al lettore, di comunicargli i suoi piani o le sue brame. Nessuno di spiraglio di comprensione ci viene aperto per farci capire cosa pensa la mente criminale.
Dracula è il protagonista ma non parla mai, se non in brevi scene e tramite il filtro della scrittura altrui. Dopo le prime scene al castello con Jonathan, in cui dimostra la sua abilità dialettica e la sua erudizione, fa la sua comparsa solo in minuscoli momenti, restando quasi sempre presente sulla scena come opprimente argomento di conversazione e nemico invisibile. Eppure, non passa nemmeno per l’anticamera del cervello di offrire la palma di protagonista agli altri, a chi ci parla dall’inizio alla fine e combatte pagina per pagina contro questo Male venuto dal cuore dell’Europa.
Perché? Quale fascino tremendo suscita anche in noi lettori il Principe voivoda (qui Conte)?
Jonathan, Mina e gli altri amici rappresentano la razionalità, il pragmatismo e i valori del Bene borghese in lotta contro il sensuale e violento Male che giunge da un buio passato. Per combatterlo, però, devono rivolgersi a una scienza che è anche magia e religione, nelle mani di Van Helsing, e quindi sprofondare in un mondo dapprima negato che non consentirà più a nessuno di loro di tornare ad essere quelli che erano o vivere una vita normale. Van Helsing accusa spesso Dracula di avere un cervello fino ma infantile; eppure, Dracula riesce a gabbarli praticamente fino alla fine. Forse tacciare il Male di infantilismo è un modo per tentare di sminuirlo nonostante l’evidenza del suo potere di influenzare quanti ne vengono in contatto.
Per quanto il romanzo termini con l’affrettata morte di Dracula, il vampiro ha vinto. Ha portato la Notte, il Sesso, la Paura nelle menti di chi viveva nell’ovattata sicurezza della moderna società. Ci ha raccontato che la morte non è sempre la razionale fine dell’esistenza.
Ancora adesso, pur temendolo, non possiamo fare a meno di lui.

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SARY Opinione inserita da SARY    15 Aprile, 2013
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Il Conte Dracula: chi non lo conosce?

Famosissima opera di Bram Stoker che ha reso il Conte Dracula il vampiro più noto e più imitato di tutti i tempi.
Una grave minaccia è sbarcata nella city londinese con l’aiuto inconsapevole del povero Jonathan, mandato in Transilvania nella decadente residenza del Conte in qualità di avvocato per sbrigare alcune formalità burocratiche del vampiro. Riesce a fuggire non senza aver scorto l’inferno ed aiuta un gruppo di persone coinvolte, loro malgrado, nella vicenda a fermare la scia di sangue. Ce la faranno?
Dracula nell’immaginario collettivo è munito di denti aguzzi, di un mantello nero e di un pallore cadaverico e lo si combatte con aglio, stiletto e crocifisso; in effetti ce l’ha proposto così proprio il suo creatore. Lo figuravo più elegante, nobile e seducente, forse influenzata dal film di Francis Ford Coppola che, ho potuto constatare, non è fedele al libro, va per la sua strada.
Il romanzo è l’unione dei diari dei protagonisti, quindi i fatti sono esposti in perfetto ordine cronologico e dal punto di vista di tutti. L’autore si dilunga su particolari non importanti, è prolisso, a tratti noioso. Lo scopo è quello di mettere nero su bianco o registrare ciò che accade per dare un senso agli avvenimenti; situazioni vissute senza testimoni ed impresse nella mente a distanza di tempo possono sembrare allucinazioni, c’è la necessità di trascrivere per non impazzire, ma così la lettura è appesantita da dettagli inutili che non arricchiscono in nessun modo la narrazione. Le descrizioni sono così dense di particolari da produrre l’effetto contrario di quello sperato, creano confusione. La nota positiva sono i personaggi, ben delineati fisicamente e psicologicamente, per i miei gusti un po’ troppo ingenui e poco reattivi.
L’inizio è intrigante, il resto è lento e piatto, privo di scosse emotive per il lettore. Non ho apprezzato la pensata di Stoker di mantenere il linguaggio del professore olandese tipico dello straniero. Doveva proprio farlo? Voleva forse dare più credibilità al racconto?
Nonostante tutto, non riuscivo a smettere di leggerlo, nutrivo la speranza che prima o poi sarebbe successo qualcosa di talmente spaventoso da riscattare il resto del libro, cosa che non è avvenuta. Ma insomma un non morto succhia sangue deve incutere un minimo di terrore!
Ero partita con entusiasmo, ma pagina dopo pagina è calato fino ad esaurirsi. Per la prima volta, per quel che mi riguarda, il film batte il libro.

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Vinegar92 Opinione inserita da Vinegar92    03 Aprile, 2013
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Probabilmente, il miglior libro che abbia mai lett

Avete presente quando leggete un libro, e vi capita di dover scorrere velocemente con gli occhi al paragrafo successivo perchè lo stesso paragrafo risulta pesante e non ci state capendo niente? ecco, questo è ciò che NON succede leggendo Dracula. L'ho comperato in un ventoso pomeriggio del mese scorso, e or ora l'ho terminato, avendo avuto, ahimè, poco tempo per leggerlo.
Con questo libro stoker da vita al più celebre vampiro di tutti i tempi, Dracula, dal quale, molti scrittori hanno preso successivamente spunto.
Il libro è scritto sotto forma di diario, anzi, di diari, dato che vi saranno quelli dei personaggi (a mio parere) tutti protagonisti della storia.
E' un libro che non annoia mai, dalla prima all'ultima pagina, con uno stile che ti prende e ti emoziona, spingendoti a leggere e rileggere più volte paragrafi e capitoli interi, pieni zeppi di aforismi degni di essere ricordati, per sempre.

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Lary Opinione inserita da Lary    27 Febbraio, 2013
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Non s'ha da fare...

Detesto essere fuori tempo, sentirmi inadeguata, odio leggere un libro elogiato, famoso, progenitore di un personaggio leggendario e non riuscire a comprendere la vastità,l’importanza dell’opera.
Più che una recensione la mia è quasi una richiesta di aiuto.
Perché , in pochi giorni, leggo libri scritti quasi nello stesso periodo (Frankestein,cime tempestose , jane eyre) e ne sono travolta , e poi leggo Dracula e ci impiego quasi un mese per terminarlo??
Ci sono eventi che si svolgono e si sviluppano e si concludono con troppa rapidità, vedi
il giovane avvocato Jonathan Harker, ospitato dal conte nel suo castello in Transilvania per curare l’acquisto di alcune proprietà a Londra, comprende fin troppo rapidamente la natura maligna del nobile anziano con i dentini aguzzi.
Imprigionato, recluso, avverte la fine vicina e invece… non si sa come non si sa perché, me lo ritrovo in Inghilterra, sano e salvo, un po’ scioccato ma vivo.
E poi ci sono altrettanti eventi che invece si trascinano in una lentezza esasperante.
La giovane e amata Lucy, che si addormenta in gran forma, e si risveglia esangue e debolissima, non una, non due, non tre volte..non so più quante volte questa donna è stata morsa e non c’è stato verso di far capire ai nostri protagonisti che c’è qualcosa che non quadra.
Non oso neppure dilungarmi nel parlare del matto Renfield se non per dire che non ho proprio capito l'utilità del suo personaggio...
E poi Van Helsing , ora, non so se sia a causa della traduzione italiana ma, il suo linguaggio, cioè di un tedesco che parla male l’inglese (italiano) mi ha fatto venire il mal di testa.
Così come la ricerca infinita del nascondiglio del Conte e dei suoi adepti.
E Mina che ricopia infinite volte i diari.
E il finale, frettoloso e scontato.
Questo libro non mi ha impaurito, né catturato, né affascinato.
Mi ha sfinito.

Chiedo perdono per i miei limiti.

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-Francy- Opinione inserita da -Francy-    23 Dicembre, 2012
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Manco prendessi una provvigione sulle copie vendut

Stupefacente. In tutti i sensi. Non credo si possa togliere dai piaceri della vita la lettura di questo libro. Sarebbe, seriamente, un peccato. Non veniale belli miei, ma mortale! Personalmente ritengo inappropriato paragonare questo capolavoro ai vari Twilight, New Moon etc. etc. etc., non per disdegnare questi libri (anche se francamente a me non dicono molto) ma per il semplice fatto che REALMENTE non c’entrano nulla. E’ come paragonare “Il manuale della cucina di base” a “Chocolat”. Nessuno si sognerebbe mai di farlo. O almeno, nessuno con un minimo di sanità mentale. Dracula di Stoker è incommentabile talmente è bello. E’ indiscutibile il fatto che qualsiasi libro arrivi ad ognuno di noi in modo diverso, è naturale anche che qualcuno preferisca la storiella d’amore impossibile tra vampiro ed essere umano, ma solo l’inquietudine adrenalinica che ti si appiccica addosso leggendo “Dracula” è nettamente superiore a qualsiasi storia d’amore. Che poi io mi sia follemente “innamorata” di Van Helsing è un’altra storia. E che me lo raffiguri mentalmente come Giancarlo Giannini è ancora e ancora e ancora un’altra storia. Più assurda, me ne rendo conto.
E poi il fatto che quel paciarotto di Bram Stoker avesse avuto l’idea di tutto ‘sto patatrac di libro da un incubo venutogli grazie ad un condimento eccessivo a base di granchio mangiato a pranzo me lo rende…come dire? ancora più gustoso…(lunga questa frase eh? Si fa fatica a leggerla. Cosa dite? Punteggiatura?! Oddio, e come si usa?).
Facendola breve, a parer mio su questo libro aleggia molto, oltre l’ombra del vampiro, quella del pregiudizio. Si fa fatica a consigliarlo perché si passa per quelli dark (cosa assurda peraltro), e quando mi capita di regalarlo la reazione che provoca è paragonabile solo all’espressione facciale di Barbara D’Urso quando racconta una delle sue proficue storie, tant’è che sento fin qui il povero Bram che si rigira nella tomba…motivo per cui, non me ne voglia il protagonista, tendo a regalarlo molto meno.
Ma vi prego, leggetelo, leggetelo, leggetelooooooooo!

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pinco Opinione inserita da pinco    08 Novembre, 2012
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il Male

Giusto oggi, come ricorda il doodle di Google, ricorre il 165° della nascita di Abraham Stoker, autore del romanzo gotico per eccezione, Dracula.
Ispirato da Vlad III detto l'Impalatore, il romanzo è una raccolta di lettere e stralci di diario, dalle quali si alza, sottile, un'atmosfera cupa e agghiacciante. Si inizia con il diario di Jonathan Harker, giovane avvocato, mandato in Transilvania per ratificare l'acquisto di un'abitazione a Londra, da parte del Conte Dracula. Il terrore si presenta fin da subito in maniera sottile, sottoforma di superstizione da parte della gente che vive attorno al castello, che tenta di dissuaderlo dall'andare dal nobile del maniero.
A poco a poco, il Conte rivela la sua terribile natura di mostro, in un crescendo di tensione che permane, come l'eco di una minaccia sempre presente.

Senza essere truculento, riesce a tenere alta l'attenzione, usando abilmente gli incastri delle varie "testimonianze". Seppur datato, mantiene intatto il suo fascino, costruendo un vampiro spietato e altero, incarnazione del Male Assoluto.

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di vampiri "svampiti" e vuole rifarsi le zanne...
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ElNico Opinione inserita da ElNico    26 Ottobre, 2012
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La leggenda del vampiro prende forma

Bram Stoker costruisce attorno alla figura di un austero conte della Transilvania, il mito del vampiro, un essere malvagio e assolutamente privo di umanità dotato di astuzia, intelligenza e di incredibili poteri con cui nessun essere umano può competere.
E così il racconto si dipana tra specchi, crocifissi e cataste di aglio che si fanno sempre più fitti man mano che Dracula si avvicina ai protagonisti di questa strana avventura, i quali informano il lettore delle vicende avvenute attraverso le pagine dei loro diari.
Forse la vera pecca sono proprio i personaggi, privi di spessore ma molto stereotipati, suddivisi in buoni e cattivi: al perfido Dracula, un personaggio totalmente negativo, fanno da contraltare i coniugi Harker, il professor Van Helsing e compagnia, che in molti frangenti sfiorano la santità.
Altro elemento non positivo è il finale. Dopo un'avventura molto estesa sia nel tempo che nello spazio, tutto si risolve velocemente e si perde la magia del momento più importante.
Ma nel complesso è sicuramente un libro interessante che merita di essere letto per lo straordinario impatto che ha avuto in tutto il mondo e non solo nella letteratura: Dracula il vampiro, conosciuto da tutti soprattutto attraverso i numerosi film, merita di essere giustamente noto nel modo in cui la sua leggenda ha avuto inizio.

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Hypo Opinione inserita da Hypo    16 Aprile, 2012
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State a sentirli i figli della notte...

Cosa si può dire di questo classico dei classici? Come si può parlare di un romanzo che ha fatto scuola e sedotto fatalmente un mondo intero? "Dracula" non è di certo esente da imperfezioni (alcuni incastri sono troppo esagerati così come le storie d'amore risultano troppo "leccate" da sembrare finte ed esagerate), ma erano altri tempi e questo gioca senz'altro un ruolo fondamentale e primario per valutare l'opera tutta. "Dracula" si muove esclusivamente fra diari e telegrammi dei non pochi protagonisti, protagonisti che si uniscono e si sentono legati visceralmente di fronte ad un qualcosa di incomprensibile ma vero.

Io sono rimasto schiavo di ogni scena svolta in Romania, inizio e fine sono di una bellezza per me infinita e misteriosa. L'inizio penso sia uno dei migliori in assoluto, mette ansia e voglia di scoprire qualsiasi cosa possibile ed immaginabile. Poi si passa ad avvenimenti apparentemente slegati fra loro, ma non bisogna temere perché ogni cosa torna al proprio posto, basta armarsi di poca pazienza. Il grosso pezzo centrale dell'opera a volte è davvero lento e pesante, ma allo stesso modo la curiosità farà scorrere le pagine sotto ai nostri occhi in maniera mirabile e "febbrile".
Elogio particolare va senza dubbio a Van Helsing e alla sua particolare e signorile parlata. Mentre non si possono omettere le due protagoniste femminili Mina e Lucy, entrambe vittime di un calvario particolare e sofferente.

"Dracula" un classico immortale, orrorifico, romantico e aristocratico. Chi vuol farsi sedurre è servito...

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spanish77 Opinione inserita da spanish77    06 Febbraio, 2012
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Progenitore di una stirpe

Considerando che quest’opera ha più di cento anni e che lo scrittore non visitò mai i luoghi che dettero i natali al conte di cui si parla, non si può che plaudire a quest’opera e al suo creatore . L’autore riesce a fondere in modo armonioso gli aspetti storici - seppur prendendosi qualche licenza creativa - dello spietato “Vlad l’impalatore” che governò la Valacchia del 1400 (peraltro solo per brevi periodi) con gli aspetti sovrannaturali del vampiro. In questo modo lo scrittore è riuscito a creare un personaggio immortale e apparentemente invincibile; senza dubbio l’indiscusso capostipite di un interminabile filone letterario-cinematografico. Stoker non indaga nel passato del principe per trovare le cause di tanta malvagità (differentemente da quanto si faccia nel capolavoro di Oliver Stone); egli offre semplicemente un prodotto al proprio pubblico , un prodotto che rappresenta l’emblema del male fine a se stesso. La forma epistolare contribuisce a mostrare i differenti punti di vista dei vari personaggi coinvolti nella storia e , anche se talvolta fa si che rallenti il ritmo degli eventi , è un bene che la storia proceda con un ritmo non eccessivamente incalzante, in modo che il lettore possa calarsi nei panni dei vari antagonisti del conte per diventare anch’egli un membro della spedizione che avrà la meglio su quella malvagia creatura. Probabilmente tra gli altri , si cela un messaggio dietro quest’opera ; è come se Stoker volesse farci prendere atto del fatto che , sì il male esiste e talvolta sembra impossibile da sconfiggere ma tuttavia con una salda unione di intenti la comunità può far fronte comune a tanta ferocia e crudeltà. Il film di Stone è anch’esso , a mio parere, un capolavoro, anche se pone in risalto aspetti che nel libro non vengono affatto citati come ad esempio la ricerca delle cause che rendono così malvagio il conte e la sviscerata ed ancestrale relazione sentimentale che lega quest’ultimo a Mina . In sostanza, con un pizzico di oggettività critica, si possono apprezzare entrambe le opere senza rimanere necessariamente delusi da una delle due. Leggetelo , apprezzatelo , calatevi nelle sue avvolgenti suggestioni……

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Vampiresco in generale; romanzi gotici ; mistero ; storia
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patty81 Opinione inserita da patty81    05 Settembre, 2011
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capolavoro della letteratura gotica

imperdibile per chi vuole capire l'evoluzione della figura del vampiro nell'immaginario letterario dell'ultimo secolo.
La storia è ben nota a tutti ma la lettura del romanzo ha un sapore diverso dalle varie versioni cinematografiche che fin'ora abbiamo visto...La scrittura in forma di diario e lo stile un po'lento possono annoiare a volte , ma credo che il lettore debba entrare nell'ottica del romanzo per poterlo apprezzare pienamente.
IL Dracula originario è privo di qualsiasi umanità e buon sentimento,la personificazione del male che vuole invadere il mondo moderno e civilizzato.Dimenticate i vari film che ce lo mostrano innamorato e sofferente che trascina il fardello dell'immortalità...Dracula è il principe dei non morti e uno dei più rappresentativi personaggi della letteratura di fine 1800,un'epoca in cui il perbenismo vittoriano si scontra con la nuova realtà dell'industrializzazione.
L'ho trovato comunque terrificante...un brivido mi ha accompagnato pagina dopo pagina,quasi come se stessi leggendo la cronaca di avvenimenti veramente accaduti un secolo fa.
Consigliato nelle serate buie, fredde e piovose dell'inverno che verrà...

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le cronache dei vampiri di anne rice
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kiki44 Opinione inserita da kiki44    21 Febbraio, 2011
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delusione

Questo libro mi suscita sentimenti contrastanti.
Preso da solo può risultare una lettura quasi piacevole, ma è con il film che non regge il confronto poichè, ebbene sì, risulta essere il primo (e forse unico) caso in cui la trasposizione cinematografica mi è piaciuta molto di più del corrispettivo cartaceo.
Sarà perché il film ha delle scene di grande sensualità, sarà per l'invenzione della storia d'amore fra Mina e il conte( nel libro non c'è né proprio traccia, neanche a pagarla oro!) ma il libro a confronto risulta piatto e monotono.
Ad esempio: il conte da ambivalente e intrigante eroe romantico che si strugge per amore (qual è nel film) si trasforma nel classico personaggio del cattivo da romanzo di cappa e spada, che è poi il genere a cui si può ascrivere il libro più che all'horror o al gotico (se non si considera l'elemento sovrannaturale del vampirismo); Mina che nel film viene rappresentata come un personaggio tormentato in bilico tra l'amore per il conte e quello per il marito nel libro diventa lo stereotipo della buona moglie di stampo vittoriano angelica e che vive per il marito(che orrore!)
Insomma se avete visto il film(e vi è piaciuto) vi sconsiglio vivamente di leggere il libro se non volete rimanere con l'amaro in bocca!

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Fermìn90 Opinione inserita da Fermìn90    14 Febbraio, 2011
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Un mito della tradizione

Sono abbastanza combattuto nel dare un’opinione su questo libro. Da amante del genere mi sono avvicinato a Bram Stocker con grandi aspettative. Non c’è dubbio che l’autore sia riuscito nell’impresa di imprimere nell’immaginario collettivo la figura del conte dracula (che nel romanzo viene identificato con un certo conte Vlad , storicamente esistito) , descritto come “vecchio, alto, sbarbato ma con lunghi baffi bianchi, vestito di nero dalla testa ai piedi: neppure una nota di colore in tutta la sua persona”. Ma ancor di più ha dato origine ad un vero e proprio mito, destinato a durare nel tempo , e ha creato un importante filone culturale…
Ma nonostante ciò ho trovato due grandi difetti. Prima di tutto l’assoluta piattezza dei personaggi, tutti animati dai medesimi sentimenti (tra l’altro a volte troppo sdolcinati) , nonostante l’espediente di raccontare la storia tramite diari e lettere degli stessi protagonisti, che in teoria avrebbe permesso una notevole caratterizzazione. In secondo luogo una trama poco movimentata e coinvolgente dopo la prima parte ambientata a castel dracula.
Il linguaggio è abbastanza arcaico e alla lunga può diventare pesante.
Un romanzo che non definirei horror, perché di spaventoso non ha quasi nulla, ma gotico, caratterizzato da ambientazioni lugubri, personaggi misteriosi e tenebrosi, che in ogni modo lasciano una traccia di inquietudine nell’animo di chi legge. Concludendo posso dire che sicuramente poteva essere espresso in una forma più felice, ma comunque sono rimasto affascinato da “Dracula” un classico del genere, un mito della tradizione.

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"Il vampiro" di John William Polidori. Agli amanti dei vampiri (ma quelli veri). A chi legge volentieri romanzi non particolarmente riusciti nella forma.
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barch76 Opinione inserita da barch76    18 Gennaio, 2011
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Povero Conte!

I vampiri non mi hanno mai affascinato,ma vedo,soprattutto ai giorni nostri, quanto questi fantasiosi personaggi attraggono in maniera morbosa le masse. Quindi ho dovuto leggere quest’opera per cercare di capire il fenomeno. Dopo un inizio promettente tutto si è eclissato,la storia piatta e prevedibile,gli scenari inesistenti,i personaggi tanto buoni e dolci da far venire il diabete,il cattivo che alla fine sembrava la vittima ,dialoghi interminabili quanto inutili e ripetitivi,insomma una rappresentazione di marionette sarebbe stata più significativa. Ho cercato di leggere tra le righe,sperando di trovarci emozioni,significati,ricerche interiori,ma niente,è stato come leggere una pagina di cronaca nera su qualche quotidiano locale. Probabilmente ai tempi della sua uscita ,quest’opera poteva suscitare qualche tremolio osseo alle angeliche fanciulle ottocentesche tipo madame Mina o madame Lucy,anche se non capisco il bisogno di creare mostri letterari quando la storia ci ha riempito di personaggi al cui confronto il buon Conte Romeno ,farebbe poco più paura di una pattuglia di vigili fuori da una discoteca. Mi dispiace attirarmi l’antipatia dello sterminato popolo vampiro-dipendente,ma per me “Twilight” ha più spessore,e questo la dice lunga. Sigh.

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mah.....
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darkala92 Opinione inserita da darkala92    27 Dicembre, 2010
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L'uomo/demone ideale!

Affascinata come sono della razza dei vampiri non potevo che restare folgorata da questo capolavoro. Uno dei migliori libri di vampiri che abbia mai letto. Anzi, forse è realmente il migliore.

La storia di Vlad è fantastica. Il personaggio di Dracula è indescrivibile. Demonio fuori, umano dentro. Ama ardentemente Nina, un amore però malato, un amore oltre il possibile, un amore perverso, di quelli che ti pongono di fronte ad una scelta: la vita o la morte, la luce o le tenebre. Sensualità e fascino vengono celati dietro il personaggio di Dracula, caratteristiche che stanno alla base del vampiro come categoria.
Un libro che va letto, riletto e ancora riletto! Le descrizioni sono presenti, ma non eccessive, le nozioni storiche rendono intrigante e quasi realistico il libro.

La storia PARLA da sè!
Grande opera e grande capolavoro di Stoker!

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Le cronache dei Vampiri di Anne Rice;
Questo è il CAPOLAVORO dei libri sui vampiri..
Se non si ama questo libro, non si amano i vampiri!
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leadger Opinione inserita da leadger    05 Settembre, 2010
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Il bene e il male

Alla fine del 1800 il giovane avvocato Jonathan Harker, impiegato di una rilevante società immobiliare, viene inviato in Transilvania per seguire la pratica di un acquisto che il Conte Dracula ha fatto a Londra.
Giunto nei Carpazi, gli si apre innanzi un mondo di credenze popolari e paure.
La gente locale cerca di impedirgli dal far visita al Conte, raccontando di leggende e giorni infausti, nulla tuttavia riesce a fermarlo. Jonathan desidera terminare in fretta il suo lavoro per poter tornare dalla fidanzata Mina, e alla sua realtà inglese.
Il nobile si rivela essere un cordiale, benché angosciante, anziano signore che ha deciso di trasferirsi in Inghilterra per affari.
L'ospitalità nel suo castello, gradita all'inizio, diventa via via più opprimente. L'atmosfera si fa sempre più pressante e oscura, fino alla spaventosa scoperta: Dracula è un creatura orribile che si nutre di sangue.
Nonostante questo genere non sia il mio preferito ho apprezzato il libro. A tratti risulta pesante ma vale sicuramente la pena leggerlo. Le sue atmosfere cupe e angoscianti mi hanno affascinata. Ho adorato il personaggio di Van Helsing. L’autore ci racconta la lotta tra il bene e il male come nessun altro ha saputo fare.

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paolodal Opinione inserita da paolodal    28 Agosto, 2010
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Du-te dracului! (vai al diavolo, in rumeno)

Dracula, l’originale, e’ la materializzazione della paura. Ambiguita’, fascino, attrattiva, dalla sua parte; sospetto, incertezza, timore, terrore, dalla nostra parte. Un personaggio complesso, raffinato ed elegante, contrariamente agli stereotipi che sono seguiti. Molto interessante anche la tecnica narrativa, sotto forma di romanzo epistolare. Il romanzo si compone di fatto di una serie di lettere scritte dal ed al protagonista. Questo crea un’atmosfera insolita e quindi di tensione.

Bram Stoker ambiento’ Dracula in Transilvania (Romania), pur non essendoci mai stato. Si ispiro’ ai racconti di un suo amico che visito’ quei luoghi. Prese spunto dal personaggio Vlad Tepes, sovrano della Transilvania alla meta’ del XV secolo. Si dice fosse un sanguinario, che impalasse i nemici e i delinquenti, e che pranzasse davanti allo spettacolo della loro agonia. In realta’ in Romania e’ un eroe nazionale, protesse il paese da vari tentativi di invasione dei turchi e dei popoli vicini. Dire ad un rumeno che Vlad Tepes e’ Dracula, e’ come dire da noi che Garibaldi e’ Gulliver. Quasi tutti i rumeni non conoscono Dracula o ne hanno le idee estremamente confuse. Dracu in rumeno significa diavolo.

Ho vissuto alcuni anni in Romania, e sono stato, qualche tempo fa, a Brasov, dove si dice che ci sia il Castello di Dracula, in cui e’ stato ambientato il romanzo. Si tratta del Castello Bran, una delle dimore di Vlad Tepes. Purtroppo e’ stato ristrutturato piu’ volte, anche recentemente, cosi’ ha perso tutto il suo fascino e la sua storia. Conserva delle interessanti forme esterne, ma all’interno sembra di essere all’IKEA. Eredita’ della grande cultura comunista, sempre attenta a valorizzare la cultura e la storia.... Fuori dal castello ci sono delle bancarelle che non vendono souvenir (non ci sono in Romania), ma giocattoli di plastica cinesi (sempre quelli), in coerenza con la grande tradizione comunista..... All’ingresso del castello trovate due scemi vestiti da vampiri che tentano di spaventarvi urlando.... che figata. Portatevi dei panini da casa, a Bran ci sono solo pseudo ristoranti con carne di maiale e patate fritte, dove aspettate 3 ore e alla fine sbagliano le portate, pur avendo solo 2 varianti. Il tutto ad un prezzo carissimo ovviamente. E questo vale per tutta la Romania, eccetto Bucarest dove le varianti sono di piu’, ma i camerieri sono ugualmente spaventosi. Solzhenitsyn, scrittore russo premio Nobel nel 1970, disse: ‚’sono necessarie 3 generazioni per eliminare i danni psicologici del comunismo’’. Meditate, cicale, meditate.....

Morale: per fortuna che Bram Stoker in Romania non c’e’ stato!!! Questo capolavoro non l’avrebbe scritto!

Saltiamo gli abbinamenti enogastronomici, che a ripensare ai ristoranti rumeni mi e’ passato l’appetito. Facciamo un bel Negroni abbondante, rosso scuro (1/3 Campari. 1/3 gin, 1/3 Martini rosso, ghiaccio e fetta d’arancia), beviamoci sopra.....

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Consigliato a chi non ha mai letto un romanzo horror, cosi', per iniziare col piede giusto...
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chatnoir Opinione inserita da chatnoir    14 Luglio, 2010
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Un vampiro degno di questo nome

Ecco a voi signori e signore la storia del Conte Dracula, non un semplice vampiro ma Il Vampiro per eccellenza, estremamente raffinato, affasciante e senza alcuna pietà, il vero principe della notte in sostanza! La cosa che più mi premeva sottolineare in questo mio commento è il livello più profondo e nascosto del libro, dove Stocker rapprenta la lotta alla superstzione, molto attuale durante la stesura del romanzo. Questo duello è rappresentato dalle figure di Dracula, il signore delle tenebre, dotato di poteri straordinari, ed il professor Van Helsing, appoggito dalla scienza. Il libro nel suo complesso è sicuramente un pezzo di storia, assolutamente da leggere per ogni cultore del genere horror!

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non importa cosa avete letto, lo dovete leggere!
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    01 Giugno, 2010
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il fascino del male

Scritto in modo elegante e ammaliante, resta un esemplare modello per la narrativa horror successiva. Dracula incarna la figura del male, fascinoso e ammaliatore, inquieto ma regale, blasfemo ma raffinato. Dalla scrittura di Stoker emerge forte pathos che permette di vivere la vicenda catturati dai protagonisti, limando il confine tra realtà e fantasia. Personalmente ho vissuto la storia con grande partecipazione, grazie anche al personaggio di Mia.
Dracula resta uno dei più grandi personaggi della letteratura e non solo, carismatico ai massimi livelli, il cui fascino cattura chiunque indistintamente e in ogni tempo. Un grande classico, lo consiglio.

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altri libri sui vampiri e si è perso il primo vero grande originale.
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Pulpaola Opinione inserita da Pulpaola    07 Aprile, 2010
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Sarà storia o leggenda?

Un libro magnifico, avvincente. L'ho divorato in pochissimi giorni.
Sono arrivata alla mia età senza averlo letto perchè credevo fosse un libro per ragazzi, che non valesse la pena.
Invece è stato una rivelazione.
Un libro bellissimo, mai sopra le righe, mai noioso.
Leggermente "affrettato" il finale, forse, ma è un peccato veniale.
in complesso un libro da non perdere.

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fantasy_star92 Opinione inserita da fantasy_star92    24 Dicembre, 2008
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dracula

Dracula è uno dei classici migliori perchè non risulta nè noioso nè pesante stilisticamente parlando. In primis la trama ha un qualcosa di unico, affascinante e misterioso, che ha dato inizio a un mito eterno. Assolutamente apprezzabile è la scelta di far cominciare il libro con informazioni diverse e di personaggi differenti e che, apparentemente, non erano legate tra loro, ma che poi sono ricostrubili come una sorta di puzzle. La descrizione delle vicende e dei paesaggi fanno venire i brividi e sono intriganti. Anche i personaggi hanno delle loro caratteristiche particolari e delle funzioni importantissime. Dispiace solo pr il film del 1992 che ha rovinato completamente questo libro straordinario.

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Opinione inserita da Alberto    12 Dicembre, 2008

Meraviglioso, unico, elegante

La mia passione per i romanzi dell'orrore è inimmaginabile. Da quando a 7 anni mia sorella mi leggeva i racconti di

Poe rimasi letteralmente elettrrizzato dal genere. L'anno scorso, frugando nella mia libreria, mi ritrovo tra le mani "Dracula" di Bram Stoker e ne rimango entusiasta. Inizio a leggerlo, incuriosito ed emozionato. E' uno dei libri più belli che abbia mai letto. Non solo il metodo narrativo è originale (epistolari, diari, ecc.) ma anche lo stile che rende questo romanzo molto piacevole alla lettura. Ma quello che mi ha colpito di più è stata la caratterizzazione dei personaggi-eroi che hanno sconfitto il demone (Mina Harker, Jonathan Harker, John Seward, Van Helsing, Quincey Morris, Lord Godalming). Quello che è da sottolineare è il senso di solidarietà, affiatamento, amicizia (valori ultimamente un pò persi) dei sei che, grazie alla loro intelligenza perseveranza e perspicacia, sono arrivati fino in fondo. Tutti i personaggi, inoltre, sono caratterizzati da un forte credo e da un mutuo rispetto e fiducia che hanno permesso loro di vincere mirabilmente. Da evidenziare è la dolcezza e la sensibilità di Mina (vittima dei malefici di Dracula), la vastissima conoscenza di Van Helsing (se si nota, quando questo personaggio appare per la prima volta, è un pluri-laureato in legge, medicina, filosofia, ecc.) che affronta il caso-Dracula come una vera e propria patologia (un invito, secondo me, a non essere troppo rigidi mentalmente, ma di accettare con i propri strumenti conoscitivi ciò che ci accade, senza ateismi e cinismi estremizzanti), la razionalità di John Seward (che rappresenta un pò tutti noi, dato che rimarremmo perplessi se sentissimo parlare di vampiri), l'impetuosità ed il coraggio dello Statunitense Quincey Morris che entra nel romanzo improvvisamente e infine l'affetto di Jonathan Harker e di Lord Godalming rispettivamente verso la moglie Mina e la promessa sposa Lucy Westenra.

Invito a tutti di leggere questo meraviglioso libro, sia a chi è appassionato del genere sia a chi non lo è. Fidatevi, non ne rimarrete delusi...

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Luciana Opinione inserita da Luciana    13 Aprile, 2008
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Dracula

Il più bell'horror che abbia mai letto in vita mia. Un classico che non si smette mai di leggere e rileggere, in tutte le edizioni in cui è stato pubblicato, dalle più eleganti, alle più semplici.

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