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Il delirio del ragno
Non è un libro per tutti.
Un pantano delirante che puntualmente ti sommerge. Una tela che ti avvolge e rende immobili davanti all'allucinazione della memoria, mentre le barriere della mente diventano cartapesta e vengono disintegrate dalla pazzia.
Un ragno tesse le fila della sua vita, fila forgiate dalla schizofrenia e rese appiccicose e rivoltanti dallo sporco. Escrementi, ratti, vermi, alcool e fumo. Tutto imprigionato in una tela mortifera di derelitti dove il disfacimento della realtà è pari al progredire della follia.
Non è un libro per tutti. Senza coordinate, schiavi di un diario fuligginoso dove frasi sbilenche si rincorrono frenetiche mentre spiriti malvagi agitano il soffitto e tormentano il cervello, i Lettori sono fagocitati dal dubbio, inermi di fronte ai rintocchi di un conto alla rovescia la cui destinazione è inevitabilmente un'infanzia negata, affogata dell'alcool del Porto e ferita dalle cinghie di una cintura.
Paranoico, destabilizzante, inquietante: in Spider si chiede la normalità, ma si ottiene la pallida imitazione -un’allucinazione -del reale.
Una cisterna di aggettivi, azioni reali assenti, dialoghi solo un ricordo, percorsi nella mente tortuosi come le condutture del gas. Gas penetrante che percorre le vie olfattive, soffoca i polmoni, raggrinzisce lo stomaco e modella l'intestino. Gas, dovunque.
Disgusto, stomaco in subbuglio, sono questi i primi effetti.
Poi la mente pesante, il pensiero attaccato dal ricordo.
Ricordo del gas? Questa volta no. Ricordo del lettore delle pagine lette, frasi che avvinghiano prima lo stomaco, poi pesano sulla mente.
I rintocchi crescono, il fondo del delirio è in vista. Dove arriva la verità? Qual è il confine tra realtà e allucinazione, tra idealizzazione e concretezza? Nella mente di un paranoico tutto è in dubbio, tutto va soppesato. Facile con un po' di attenzione? No, difficile una volta caduti nell'occhio del ciclone, un turbine di menzogne involontarie, sporco, vittime e carnefici. Qual è lo shock? Niente è come sembra. I tuoi occhi sono quelli della schizofrenia e tra te e la realtà c'è una galleria infinita di specchi. Frammenti della realtà da ricomporre. E una mente malata PUO' sbagliare.
Un libro unico, senza punti fermi, un testo dove il lettore è in ALL'INTERNO della mente di un folle. Cosa si prova? Spider, semplice no? Chiedilo alle pagine e la risposta è ancora nuovo caos.
Non è un libro per tutti, ripetere è noioso, ma fa bene. Non ci credete? Provateci, poi mi direte.
Migliore di Follia, senza dubbio, questa è l'unica certezza. Rischioso leggerlo, ma terribilmente emozionante, affascinante. Inquietante. Tremendamente destabilizzante.
(Se lo leggete ditelo a me o a Cub, le domande sul finale e su realtà-immaginazione sono dietro l'angolo.)
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Commenti
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Ti consiglio "Il sosia" di Dostoevkij, anche lui maestro nel descrivere la discesa agli inferi provocata dalla follia.
p.s.: però io AMAI "FOLLIA"!!!
Grazie mille, ammetto che rimane una delle mie recensioni preferite ;-)
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@Rakovic: MA, su questo non posso aiutarti non avendo mai letto nè Lovecraft nè Nietzche, pur conoscendoli come scrittori... da quanto ne so potrebbe anche essere un misto tra i due, la follia del filosofo ottocentesco e il macabro marciume di Lovecraft, aggiungendo l'analisi psicologica tipica di questo scrittore.
@Silvia. Se lo leggerai ricorda che sei ALL'INTERNO della mente di un delirante, i tuooi cchi sono quelli della follia, la realtà è distorta (non ti dico altro)