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"La ragazza senza...."
A me i commissari tormentati piacciono. Ed Harry Hole lo è, senza dubbio; lo dimostrano gli incontri ravvicinati dal finale burrascoso che ha ogni tanto con il suo fedele amico Jim Beam.
Ma Harry Hole è tosto. E soprattutto sveglio.
In "La ragazza senza volto" si ritrova a cercare l'assassino di un giovane membro dell'Esercito della Salvezza, ucciso nel bel mezzo di un concerto di Natale. Foto e video registrati dai giornali e dalle telecamere di sicurezza mostrano un uomo il cui viso sembra mutare ogni istante, rendendolo praticamente irriconoscibile e quindi impossibile da fermare.
Unico particolare, una sciarpa rossa.
Quando l’assassino compare di nuovo per colpire un altro obiettivo, le piccole tracce lasciate dal suo passaggio cominciano a delineare i segni di una pista, che sembra condurre fino a Zagabria, fino ad una figura quasi leggendaria della guerra, un bambino che faceva saltare carri armati.
Il commissario Hole sa però, che quando la terra è smossa, non è improbabile che l’osso sia lì nei paraggi. Il suo occhio perciò si insinua ad osservare il mondo della vittima, scosta le tende e spia tutte le trame di rapporti che si nascondono dietro a silenzi colpevoli o alla rigida organizzazione dell’Esercito della Salvezza.
E la pista che sembrava delineata si rivela invece intricata come una ragnatela.
Un thriller vivace, ben scritto, con la giusta dose di suspense, azione, ragionamenti, freddo nordico e quel pizzico di vita privata del protagonista che tiene l’attenzione sempre viva.
Poi l’ho detto, i commissari tormentati mi piacciono. L’ho detto, Harry Hole mi piace.
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Commenti
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E' in "Il Pettirosso" che c'è tutta la storia del collega che lui poi uccide in ascensore?
Forse è ne "La stella del diavolo", ma non vorrei dire una fesseria.
Dalla trama pensavo che potesse essere Il Pettirosso
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