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Cacciatori
Diversamente da quanto riportato nel retro di copertina, ritengo che Bambino 44 non sia la storia di Leo “Ufficiale di Polizia ed eroe di guerra”, ma sia quella di una coppia: Raisa e Leo, e che il vero protagonista di questo romanzo sia la rinascita del loro rapporto. Un legame dapprima artificoso e socialmente inequivoco, in seguito spontaneo ed onesto. Il tempo ZERO è segnato dalla presunzione di colpevolezza di Raisa, sancita dal Paradigma “URSS postbellica”, modello nel quale l’ipotesi è reato e il dubbio è certezza.
Il tema dominante è quello della caccia, quella ad un serial killer che uccide bambini, quella della Sicurezza di Stato che uccide dissidenti (o presunti tali), quella degli invidiosi che uccidono i rivali. In questo clima teso e incalzante T.R. Smith descrive una Russia in cui la ragione di Stato prevale su ogni questione, che pervade con sprezzante indifferenza anche l’intimità delle famiglie, riducendole a meri ingranaggi votati alla produttività del Sistema Paese. Io esisto perchè produco diventa il mantra perverso di una società che ha bisogno di una svolta e che, con tutti i pregi e i difetti, avverrà il 09 Novembre del 1989.
La frase che mi ha colpito di più: “Quando si perde il potere, come è successo a te adesso, il problema è che la gente comincia a dirti la verità.”
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saluti, faye