Dettagli Recensione
Il ritorno del maestro di danza
Il commissario Kurt Wallander è andato in pensione? Viva l’ispettore Stefan Lindman! Siamo sempre in Svezia ovviamente ma non più nella Scania, regione che ormai ci è familiare dopo aver letto i nove romanzi con protagonista K.W. Al trentasettenne S.L. viene diagnosticato un cancro alla lingua e, prima di iniziare le cure del caso, gli viene concesso un mese di congedo per malattia. Appreso da giornali la notizia che un suo ex-collega, da anni in pensione, è stato barbaramente ucciso nei boschi a nord della Svezia, decide, invece di andare in vacanza prima di affrontare la chemioterapia, di recarsi nello Härjedalen per indagare su questo misterioso delitto, apparentemente senza movente, anche se non è la sua giurisdizione. Ma tutto questo, anche se con altre parole sicuramente meglio assemblate di quanto abbia fatto io, lo potete trovare nel frontespizio del libro. Quello che sorprende in questo romanzo è l’umanità dell’ispettore S.L. che, pur gettatosi a capofitto nell’indagine sul delitto, spesso viene preso dallo sconforto e dal timore di non poter sconfiggere la malattia. È uno di noi, Stefan, un uomo, dato le circostanze, preso da mille dubbi: a volte e lì lì per abbandonare l’indagine (in fondo non è obbligato, il caso è di competenza dei colleghi di À?stersund) per andare in qualche località di villeggiatura e un momento dopo l’amicizia che lo legava alla vittima, la voglia di collaborare e la passione per il proprio lavoro lo trattengono in questo piccolo paese. Positiva la figura del collega Giuseppe e anche degli altri poliziotti che indagano sul delitto: verrà accolto tutto sommato bene e un prezioso aiuto lo riceverà dalla sua compagna che, se pur lontana, con la sua comprensione riuscirà a fargli superere i momenti più critici. La trama si sviluppa con altri delitti che tengono l’attenzione del lettore sempre viva. Si scoprirà che le motivazioni che spingono l’assassino, [spoiler ] che proviene da una terra molto lontana, [/spoiler] sono più che valide e non mi sento di condannarlo anche perché dimostrerà di avere una sua morale. Trama intrigante che solleva tematiche su un certo modo di pensare e di agire di alcuni gruppi di persone nostalgiche di un passato oscuro e pieno di nefandezze che l’Umanità non ha ancora, per fortuna, dimenticato perché, anche se oggi giorno i bersagli sono altri rispetto a ieri, bisogna essere sempre pronti a combattere queste ideologie malsane.