Dettagli Recensione
Una buona idea mal sviluppata
Non avevo mai letto alcun libro di Camilla Lackberg, nonostante ne avessi sentito parlare e avessi visto i suoi romanzi in libreria.
La trama mi ha incuriosito, ma devo ammettere che sono rimasta delusa.
Mi aspettavo qualcosa di meglio, un racconto più dettagliato viste le tematiche trattate. Ciò che l’autrice vuole raccontare è di per sé interessante sul piano teorico, ma è come se non fosse riuscita a mettere nero su bianco le idee che aveva in mente.
La storia si svolge durante la notte di Capodanno: quattro giovani, figli di famiglie ricche, festeggiano insieme nella villa di uno di loro, mentre i loro genitori fanno lo stesso nella villa di fronte.
Tra alcol costoso, cibi raffinati e un gioco che è un misto tra Monopoli e il Gioco della Bottiglia, Liv, Max, Anton e Martina aspettano lo sbocciare del nuovo anno insieme.
Durante la serata emergono tutte le difficoltà e le pecche delle loro famiglie disfunzionali, dedite solo a salvare le apparenze senza preoccuparsi di come i ragazzi possono sentirsi.
L’idea di base è buona, lo stile è scorrevole, il libro si lascia leggere senza problemi.
Tuttavia tutto è molto superficiale, accennato, approssimativo. L’autrice introduce un sacco di tematiche delicate molto interessanti, che meriterebbero di essere approfondite; invece rimangono sullo sfondo, nonostante poi siano il perno di tutto il racconto e rappresentino la motivazione che spinge i quattro amici a detestare e a volersi vendicare dei genitori.
Credo che il finale sia il tratto peggiore di tutta la narrazione, ciò che mi ha deluso maggiormente per il suo essere sbrigativo e per niente accurato, come se la Lackberg avesse fretta di concludere il libro il prima possibile.
Non è una lettura che mi ha impressionato, non mi è rimasta impressa e non mi ha entusiasmato per niente.
Peccato, perché l’idea non era malvagia.