Dettagli Recensione
Senza infamia e senza lode
L'idea su cui è costruito il romanzo è buona ma poteva essere sfruttata meglio; l'impressione è che l'Autore abbia riflettuto poco sulle conseguenze che una "scoperta" del genere avrebbe avuto nella realtà: il gioco del destino/predeterminazione/libero arbitrio è garanzia di coinvolgimento del lettore ma è infido, perchè portarlo avanti in maniera convincente nella narrazione necessita di una riflessione molto accurata, altrimenti si arriva ad un punto e (nonostante il fatto che non si pretenda rigore scientifico da un romanzo) si esclama: «Che cavolata!», che poi è lo stesso giudizio che mi sento di dare sulla soluzione del trasferimento negli USA della biblioteca (pacchianata alla Dan Brown)con citazione di personaggi storici: hai il potere più grande del mondo e lo passi a un'altra Nazione?!?! Insomma, un libro senza particolari pretese ma tutto sommato godibile. Il finale, in ogni caso, non mi è piaciuto: chiarisce un mistero ma... boh... l'Autore partecipa alla gara a chi dà i numeri, di questi tempi (non anticipo nulla)... ultima pagina strappabile!
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