Dettagli Recensione
Il simbolo perduto
Molto bello ed avvincente. Protagonista ancora una volta il professor Robert Langdon costretto a districarsi tra codici, rituali di iniziazione ed antichi misteri. Il romanzo questa volta si svolge a Washington dove Langdon viene attirato con la scusa di una conferenza per trovarsi poi coinvolto in una lotta contro il tempo per salvare la vita ad un suo carissimo amico affiliato della massoneria, Peter Solomon . Tutto parte dal ritrovamento di una mano mozzata sulle cui dita sono stati incisi simboli richiamanti la massoneria. Il romanzo si incentra sull’interpretazione dei simboli della piramide massonica per arrivare a scoprire la parola perduta accessibile solo a pochi eletti all’interno della massoneria. Anche se non al livello del “Codice da Vinci”e di “Angeli e demoni” (che rimangono comunque i miei preferiti) il romanzo risulta comunque ben costruito ed è un susseguirsi di colpi di scena. Forse un po’ troppo lungo il finale incentrato sulle teorie della studiosa di scienze noetiche Katrine Solomon. Dan Brown può piacere o non piacere ma alcune critiche che ho letto, sia nei confronti dell’autore che dei traduttori, sono, a mio modesto parere, decisamente gratuite.