Dettagli Recensione
Cosa può far fare la fame?
Siamo in una di quelle cliniche per dimagrire, che si rivela un teatro di morte, perché fioccano omicidi, fra il personale di servizio e gli ospiti. Fra di loro c’è anche Pepe Carvalho, un investigatore privato, un cosiddetto “annusapatte”, perché specializzato in investigazioni per tradimenti, che viene incaricato di collaborare con gli ispettori e che si fa prendere dal suo prurito professionale per andare alla ricerca di chi, fra questi morti viventi, può essere il colpevole di questi delitti provocanti e audaci. Sicuramente più di uno. L’atmosfera è triste. In una clinica per dimagrimento come potrebbe essere altrimenti? fra acque minerali, lisce e gasate e concentrati di frutta che sembrano invitanti dolci, fra pesate e clisteri? Il contorno è cosmopolita, perché i ricchi ospiti vengono da paesi diversi e per ognuno di loro viene offerto un ritratto corposo e anche un po' irriverente. C’è molto denaro in queste terme della morte, ma anche molta ipocrisia. La parte più divertente, in questa psicosi da clausura, è la spedizione notturna del commando, guidato da un ospite che nella vita è stato ed è un militare, che simboleggia un’azione punitiva contro la filosofia repressiva a cui gli ospiti sono sottoposti; un assalto notturno alla cucina che dà come bottino una mela, da dividere in cinque. Ma anche un indizio, ricordato con il senno di poi. Scrittura ricca, elaborata, come un flusso continuo che non dà spazio e non dà respiro. Tanti i riferimenti storici, forse un po' troppi per i miei gusti. Tanta ricercatezza di stile, ma anche qualche volgarità di troppo che però in questo tipo di letteratura è elemento che ritrovo abbastanza spesso. Tanta ironia. E alla fine l’assassino, gli assassini…boh?
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