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Cavie
 
Cavie 2024-08-17 15:45:18 alessio
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
alessio Opinione inserita da alessio    17 Agosto, 2024
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IL TEATRO DEGLI ORRORI

L’annuncio apparso e disseminato per la città dichiarava:
«Ritiro per scrittori: abbandona la tua vita per tre mesi»
A rispondere al comunicato sono un gruppo di aspiranti autori, spinti a credere che dove sarebbero andati a vivere per tre mesi sarebbe stato il luogo ideale per dimenticare le distrazioni della "vita reale” e riuscire a scrivere i loro capolavoro.
La location del ritiro è un vecchio teatro abbandonato, i diciassette scrittori che hanno accettato di partecipare saranno rinchiusi al suo interno senza alcuna possibilità di avere contatti con il mondo esterno, neanche la luce del sole può raggiungerli. Sono garantiti solo cibo, servizi igienici e una stanza singola per ognuno, piccola ma dignitosa.
A differenza degli organizzatori del ritiro, il Signor Whittier e la Signora Clark, tutti gli ospiti vengono presentati con un soprannome, Miss Starnuto, Lo Chef Assassino, Miss America, San Vuotabudella, Lady Barbona, Madre Natura, Reverendo Senzadio, Sorella Vigilante…soprannomi che servono a mantenere il più possibile il loro anonimato, perché ognuno di loro ha un buon motivo per sparire dalla società per un po’, anche se questo non basta a cancellare le macchie dalla loro coscienza dove la parte oscura del loro animo ben presto verrà fuori.
Inoltre chi riuscirà a resistere fino alla fine oltre alla fama e al successo riceverà in compenso anche una ingente somma di denaro.
Chi riuscirà ad arrivare fino in fondo e a quale prezzo?
Incuriosito dalla trama ho voluto leggere questo libro di Chuck Palahniuk, l’idea l’ho trovata abbastanza originale, premetto che non è un libro adatto a molti specialmente per i deboli di stomaco i racconti al suo interno trattano argomenti forti e portati all’estremo, come mutilazione, violenza, cannibalismo…. descritti nei minimi dettagli.
La grandissima forza di Palahniuk, oltre che nelle idee, sta nello stile. La sua scrittura è asciutta, precisa, priva di fronzoli e abbellimenti, i dialoghi sono crudi, diretti, adeguati allo stile del racconto, anche i personaggi sono descritti bene e in modo assai accurato.
I fatti vengono gettati in faccia con crudezza. Uno stile semplice, ma caratterizzato da formule che si ripetono. Gli avvenimenti della storia principale che si svolge nel teatro vengono alternati dai racconti di vita personale e non dei vari protagonisti.
Proprio da questo alternarsi e continuo ripetersi di schema che questo libro non ha appagato completamente le mie alte aspettative.
In generale la storia l’ho trovata un po’ caotica, alcuni racconti non mi sono piaciuti, altri invece ho trovato il finale poco conclusivo e affrettato, purtroppo sono pochi quelli che mi sono “piaciuti”, in alcuni punti ho dovuto rileggere i passaggi che non avevo capito rallentando notevolmente l’andamento dei fatti perdendo così l’effetto sorpresa e suspense che si era creata.
Per chi è alla ricerca di qualcosa di “forte” da leggere credo che con questo libro troverà ciò che cerca.

Buona lettura

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Commenti

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In risposta ad un precedente commento
alessio
19 Agosto, 2024
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Grazie per il commento, è lo stesso autore di Fight Club di cui è stato girato anche il film dove personalmente ho preferito più del libro.
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