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Non lo ritengo un vero horror, ma social-psico
Un libro strano, un libro davvero particolare. Bisogna chiarire questo: l'argutezza può essere o meno qualità di molti, ma la fantasia nello scrivere un horror non deve richiedere prerequisiti di tale natura.
L'incubo di Hill House è, a mio parere, un libro per nulla horror, ma psicologico e sociopatico, dove il mix delle depressioni personali dei protagonisti, danno origine a una storia di ricerca ossessiva verso l'ignoto e verso il paranormale.
Un professore che deve scrivere un saggio al riguardo, chiama a sè alcune persone scelte in base ad alcune caratteristiche, per soggiornare all'interno di questa dimora per registrarne le attività paranormali. Theodore una ragazza sfrontatella e disinibita nel linguaggio (e forse non solo in quello), Luke l'erede dell'edificio che in ogni parola ed atteggiamento spera in una riuscita con le ragazze; Eleonor la protagonista indiscussa che attira a sè spettri non spettri e catastrofi reali, disagiata sociale con una famiglia alle spalle totalmente disinteressata a lei e infine altri coprotagonisti che si aggiungeranno alla fine che sono la moglie del professore e un tale Arthur che sembra il suo lacchè (o amante).
I protagonisti sono assai irritanti, nei modi, nelle attese da una scena all'altra e di gran lunga nei dialoghi spesso quasi inutili nel contesto che si va a prefigurare.
La storia dobbiamo considerare che è stata scritta e pubblicata alla fine degli anni 50, quindi non credo fosse possibile essere esageratamente espliciti e, spacciare questo romanzo per un Horror, ha dato la possibilità alla scrittrice, come al suo editore, di esagerare in etica e forma e pubblicare qualcosa come "L'incubo di Hill House".
Ho acquistato questo romanzo perchè molto osannato da un King che è un maestro dell'horror (ma anche lui spesso si perde...) e speravo in qualcosa di più. A mio parere deludente.
SPOILER
Il finale è ad interpretazione. Il succo del romanzo si svolge TUTTO a venti pagine dalla fine: pessima strategia.
Se siete molto razionali, vi apparirà chiaro che Eleonor è impazzita di brutto (e prima era già sulla buona strada) e ha dato motivo alla sua vita creando Lei stessa uno spettro per quella casa. Se invece siete amanti e credenti ferventi del paranormale, ogni riga vi sembrerà un'attività paranormale che porta Eleonor ad essere posseduta dalla casa stessa che la guida tra le sue mura e la rende padrona di questo mondo simultaneo con la realtà e ne tesse la rete per un finale davvero "paranormal activity".
Credo che, ad ogni modo, vista l'età del romanzo, non c'è da aspettarsi nulla di spregiudicato e eccessivamente macabro.
Se siete in cerca di un reale horror, non credo questo sia calzante, ma come ho scritto all'inizio, bisogna scindere l'argutezza di cogliere i dettagli per avere un bell'horror sotto gli occhi, dall'avere questa qualità come prerequisito per leggerlo.
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Non ho mai letto l'autrice , però m'interessa. Mi pare non occorra cominciare da questo libro, tanto più che lo sconsigli.