Dettagli Recensione
Petra: delitti e matrimonio in crisi.
Un'indagine molto complicata quella che attende Petra Delicado, la brava ispettrice della polizia spagnola, protagonista della lunga e fortunata serie di romanzi di Alicia Giménez-Bartlett. Questa volta, sempre coadiuvata dal fedele vice Fermin Garzon, la troviamo nella famosa plaza del Nord di Barcellona deve si sta svolgendo, con la presenza di numerosi camion ristoranti, una rinomata e frequentatissima settimana gastronomica. In uno di questi viene rinvenuto, colpito a morte da due coltellate al cuore, un ambiguo personaggio, Christophe Dufour, un francese trentottenne, cuoco con precedenti di spaccio e con passaporto (si saprà poi) falso. Con lui c'è, come aiutante, uno strano individuo, Eduardo Castlllo, un quarantenne magro, emotivo, logorroico: piange e si dispera durante l'interrogatorio, confermando di non aver visto nè intuito nulla. Petra e Garzon iniziano ad indagare, scoprono che la vittima aveva rapporti con una donna francese affascinante, Martine, nota come figura di spicco nel traffico di droga, anche lei con passaporto falso: più volte arrestata in passato e sospettata del delitto, viene notata aggirarsi nei dintorni dei furgoni scomparendo poi senza lasciare tracce. Petra e socio indagano su alcuni locali indiziati di spaccio, un bar, un centro sociale ed una drogheria: risposte evasive, omertà, nulla che possa chiarire l'identità dell'assassino. Accadono intanto fatti strani: vetri in frantumi in un bar, devastazione di un locale, distruzione del furgone del cuoco ucciso, lasciando il compagno Eduardo senza mezzi di sussistenza, tanto da indurlo al suicidio. Per non parlare del comportamento sfuggente di due ristoratori vegetariani del camion parcheggiato vicino a quello del morto: due giovani strani, lui chimico, lei una biondina evanescente, qualcosa sanno sicuramente ma rispondono in modo vago e ambiguo, scomparendo poi a bordo del loro furgone. L'indagine brancola nel buio, ostacolata anche da interventi inopportuni e troppo invasivi di un giovane tenente di polizia: si sospetta un traffico di cocaina dal Marocco alla Spagna e qui, prima della spedizione in Francia, un taglio della droga che provoca un intervento punitivo. Complicheranno ancor più le indagini, ma saranno utili per chiarire le idee, altri due omicidi, sempre a coltellate, ed una confessione finale da chi proprio non te l'aspetti, esauriente e risolutiva, un vero magistrale colpo di scena.
Petra e Garzon, finalmente soddisfatti, saranno complimentati dal commissario Coronas. La vicenda, un complicato intreccio tra traffico di droga e insospettabili rapporti sentimentali coinvolgenti vari personaggi, ha messo a dura prova l'abilità investigativa dei due poliziotti, caratterizzati in modo convincente ed accurato dall'autrice. I due, amanti della buona tavola, devono anche affrontare una vita familiare non facile: Garzon non ha rapporti idilliaci con Beatriz, e Petra, con tre matrimoni alle spalle, deve vedersela con tre figli non suoi e con il marito Marcos, un tipo sfuggente, invaghitosi di un'altra e con il sogno represso di una casetta in campagna. Alla fine, un evento traumatico convincerà Petra che solo il suo collega Garzon sarebbe stato " l'unico conforto che avrebbe avuto per anni, forse l'unico,in realtà".
Un poliziesco scritto con stile preciso, accurato, che concede grande spazio allo studio introspettivo dei principali personaggi, soprattutto di Petra e Garzon, un duo inscindibile, tenace e caparbio nelle indagini, ironico e piacevole nei momenti di tregua.
Vorrei segnalare alla fine una riflessione dell'autrice che mi ha colpito. "Mi era già capitato di pensare che gli uomini deboli fossero intelligenti. Erano molte le domande che mi suscitava questa constatazione. La debolezza induce ad affinare l'intelligenza per compensare la mancanza di carattere? La debolezza può arrivare ad essere un'arma potente in mano a chi sa usarla?". Una riflessione che fa pensare e incrina molte certezze.