Dettagli Recensione
Così (non) è, se vi pare
Bristol, 2009.
Jenny Malcom è una dottoressa in carriera, moglie di Ted, neurochirurgo, e madre di Theo, Ed e Naomi. È proprio la misteriosa sparizione di quest'ultima a rompere gli equilibri e le consuetudini di una famiglia britannica apparentemente normale.
Le forze dell'ordine indagano su più fronti, incluso quello relativo al pedofilo che si aggira in città nell'ultimo periodo, mentre la donna si rende conto con colpevole ritardo di aver trascurato tanti, troppi dettagli mutati di recente nella vita dei propri cari: è con queste premesse che inizia un romanzo dai contorni più noir che thriller fatto di disattenzioni, tradimenti, sospetti e di un concetto di empatia abbastanza distorto e rivedibile.
Maternità, senso di colpa, autocoscienza, solitudine e frustrazione sono solo alcune delle tematiche di un testo capace di leggere e di farsi leggere attraverso una narrazione schietta, asciutta e strutturata su due piani temporali, che racconta di come spesso la realtà e l'apparenza viaggino in perpetuo su due rette parallele.
Sebbene la trama difetti un po' di fluidità nella prima parte, il punto di forza riguarda certamente il complesso delle personalità e dei profili psicologici dei personaggi, in particolare della protagonista - lucida nell'autoanalisi e consapevole di trovarsi in un loop mentale non semplice da gestire -, che si incastra bene in un climax ascendente di consapevolezza, angoscia e orrore: il nucleo familiare viene sminuzzato ed esaminato nei suoi punti più oscuri, con il lettore che non potrà distaccarsi da questa sorta di "sgretolamento affettivo" capace di abbattere tutte le barriere tra ciò che è vero e ciò che è falso.
Da un lato, le impressioni vostre e di Jenny nel prendere forma pagina dopo pagina.
Dall'altro, un mistero dalla risoluzione inaspettata che include un nome femminile di origine gallese dal significato meraviglioso.