Dettagli Recensione
Michaela e Kacey
«[…] L’unica cosa che mi stupì fu che fosse stata capace di tagliarmi fuori dalla sua vita in quel modo. Che fosse riuscita a nascondere, perfino a me, i suoi segreti più importanti.»
Il suo nome è Michaela Fitzpatrick ed è una poliziotta che pattuglia le strade di Kensington, Philadelphia. Non è un luogo semplice dove lavorare, tra queste strade impervia la criminalità e dilaga l’eroina. Sua sorella Kacey non è altro che una delle tante vittime di questa droga e sono ormai cinque anni che le due non si parlano. Michaela ha un figlio di cinque anni di nome Thomas, è un bambino intelligente e molto più grande dell’età che dimostra, ella cerca di proteggerlo come meglio può dalle minacce e dalle bruttezze del mondo. Tuttavia, Michaela e Kacey non hanno avuto un’infanzia semplice. La madre è morta a causa della droga che erano piccolissime, il padre a sua volta era un tossicodipendente e la nonna, Gee, tutto è tranne che una figura affettiva e premurosa. Le prende in casa e le cresce tra mancanze e arrabbiature e sempre rinfacciando loro quel che ha fatto per tirarle su.
«Il peso di Gee, alla cui occasionale dolcezza ci aggrappavamo con tutte le nostre forze, ma le cui crudeltà si ripetevano quotidianamente. Il peso della nostra povertà.»
Kacey è ancora adolescente quando entra nel giro, la sorella più grande, invece, è seria e priva di grilli per la testa, vorrebbe studiare e andare all’università ma Gee non glielo permette. Dopo aver incontrato Simon in questi anni di difficoltà e lontananza da Kacey, decide di entrare in polizia.
Ma Kacey è scomparsa. Di lei si sono perse le tracce e nella città si stanno susseguendo diversi omicidi di donne tutte tossicodipendenti, tutte dimenticate, tutte prede facili. E se tra queste prossime vittime ci fosse anche sua sorella? Non può permetterlo, deve trovarla.
«Nelle sere in cui lei era a casa ci infilavamo nello stesso letto, ciascuna con il suo segreto, divise da un confine, un baratro che si dilatava con il passare delle settimane.»
“I cieli di Philadelphia” è uno di quei romanzi che si aprono al lettore sotto molteplici sfumature e che solo in apparenza sono soltanto polizieschi. Perché se da un lato c’è il giallo che si mostra al lettore come un omicida da arrestare, dall’altro c’è il legame tra due sorelle da ricostruire, da comprendere, da analizzare ed ancora c’è una società che non perdona e che trascina nel baratro tra infanzia infelice e incapacità di donare un riscatto e un futuro consapevole.
È un libro tosto, duro, crudo. Nulla risparmia, nulla cela. È uno di quei libri che ti trafigge pagina dopo pagina e che ti accompagna in una ballata fatta di dolore ed empatia. Tanti i nodi da sciogliere in questa matassa che si ricompone passo dopo passo.
«In altre parole, una ragione di vita. Qualcuno da far sentire orgoglioso. Non volevo privarla di questo. Non volevo spegnere quella piccola luce.»
Il puzzle si ricompone poco alla volta, alternando presente e passato e fornendo al lettore i tasselli per ricostruire il quadro d’insieme. “I cieli di Philadelphia” è uno di quei libri da non sottovalutare, è un testo pieno di emozioni, perfettamente tratteggiato, con personaggi vividi e tangibili. Uno spaccato di realtà da conoscere.
Indicazioni utili
Commenti
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |
Ordina
|
4 risultati - visualizzati 1 - 4 |