Dettagli Recensione

 
La prigione
 
La prigione 2024-02-11 06:14:08 68
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
68 Opinione inserita da 68    11 Febbraio, 2024
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Quale colpa?

..”In realtà aveva le stesse paure degli altri, anche di più, compresa quella di guardare gli uomini in faccia”..

..” era molto stanco, era sceso nel profondo di stesso”..

Alain Poitaud, direttore di una delle riviste più lette in Francia, è un uomo arrivato che guadagna soldi a palate e che si accosta alla gente con un’ intimità esagerata e apparente, sposato con Jacqueline, che chiama Micetta, una donna immobile, assente, spesso silente, una semplice presenza.
La sua vita va di fretta, donne di ogni risma nel suo letto, frequentazioni importanti, epicentro del suo mondo, ma una sera di ottobre tutto e’ destinato a cambiare quando sotto casa si imbatte in un ufficiale giudiziario e in una notizia sconvolgente, Jacqueline ha confessato l’assassinio della sorella minore Adrienne con un colpo di pistola per ritirarsi, da quel momento, in un assoluto silenzio.
Invero Adrienne, giovane donna con dei grandi occhi inespressivi, e’ stata segretamente la sua amante, una storia nata per caso, finita da un anno, quale la causa del suo assassinio, gelosia, vendetta, inganno, e perché Micetta non gli parla più’ se non per scusarsi?
Inizia un’ altra storia, scontata prosecuzione della stessa, la colpevolezza di Jacqueline, rea confessa, è manifesta, i sensi di colpa di Alain non tardano a manifestarsi, mascherati da una vita dedita ad altro, svuotata di tutto, colma di niente, assente dal se’ più profondo. Ogni accusa è infamante, la propria estraneità evidente, che ci sia un’ altra verità da rincorrere?
Alain entra in una narrazione inversa che scava nel passato, fotogrammi di un’ infanzia infelice che vorrebbe cancellare, un matrimonio senza amore, rapporti famigliari scontati e formali, un figlio che vive altrove, il desiderio di riscatto, la paura della solitudine, una convivialita’ artificiosa per non guardare gli altri, decine di donne delle quali conservare vaghi ricordi, una continua anestesia alcolica per cancellare l’ evidenza.
Puo’ uno stato di innocenza tingersi di colpevolezza, invischiato in un fatto di cronaca nera che non lo riguarda ma che lo sottopone allo sguardo e al severo giudizio degli altri, al sospetto dei parenti, come può accettare questa colpa, inviso persino a se stesso?
Perché questo d’ imbarazzo, in fondo non ha fatto niente, il delitto appartiene al passato, non avrebbe potuto intervenire, da che cosa è scosso e in che modo si sente coinvolto? Che abbia paura della solitudine, di non contare più niente, lasciato in disparte, caduto nella dimenticanza, impossibilitato a frequentarsi, di certo si abbandona a una fuga tra un caffè e l’ altro, svuotato, ferito, vittima di se stesso, al termine di una recita impietosa e insensata, tutto, come sempre, nasce da se’.
Quale assassinio si è realmente compiuto, chi il vero colpevole, come vivere e sopravvivere quando predomina l’ insensatezza?
E allora cosa c’è di peggio di un ininterrotto rimuginio, di un’ assenza definitiva, nel rivedersi uno qualunque sostando in uno stato di indifferenza, inevitabilmente perso, abbandonato a una solitudine molesta.
Simenon scompone e ricompone, in una dettagliata e sopraffina indagine psicologica, un thriller che già possiede un colpevole ma che ricerca le cause primarie di questo gesto estremo. Invero tutti gli indizi di una vita confluiscono in uno stato di colpevolezza non punibile perché figlio di un preciso modus vivendi e operandi e l’ estraneita’ dai fatti e’ inversamente proporzionale al proprio sentire.
In una solitudine e inquietudine sempre più’ manifeste un contorno spoglio ed essenziale riversa sul protagonista un’ onta insostenibile, e quella paura che

..”da sempre gli apparteneva e che adesso tutti conoscevano”..

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
90
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale
Qualcun altro
Il misterioso caso degli angeli di Alperton
I fantasmi dell'isola
La porta