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Billy Summers
 
Billy Summers 2024-02-06 11:07:03 La Lettrice Raffinata
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    06 Febbraio, 2024
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C'è un po' di libro in questo Donald Trump

Dal momento che nel 2023 ho letteralmente raddoppiato il numero dei libri di King letti, con risultati quasi sempre positivi, come potevo non cominciare anche l'anno nuovo con una delle storie del caro Stephen? In questo caso ho optato per "Billy Summers", uno dei suoi titoli più recenti, nonché uno dei pochi esponenti di questa categoria ad aver ottenuto un riscontro decisamente favorevole tra i fan dell'autore. E c'era da aspettarselo, vista la passione per il mondo della letteratura che traspare da ogni pagina di questo volume.

Certo, dallo spunto non si direbbe: il protagonista non sembra infatti un amante delle belle lettere! Cecchino fenomenale, William "Billy" Summers si mostra al mondo come una persona tutt'altro che brillante, con l'hobby dei fumetti ed un espressione non troppo sveglia; in segreto, coltiva però l'amore per i grandi classici della letteratura occidentale, che riesce a leggere tra un omicidio e l'altro. Un amore che ha l'occasione di sfruttare durante il suo ultimo incarico: bloccato per qualche mese nella cittadina di Red Bluff, Billy si finge un aspirante scrittore mentre aspetta il momento giusto per colpire il suo bersaglio. Questa situazione inedita è solo la prima di una serie di novità nella vita del sicario.

Devo ammettere che ho trovato molto divertente seguire Billy mentre pianifica la missione -e si destreggia tra varie identità- perché, sebbene la sua non sia una storia leggera ed allegra, ne risultano alcuni momenti più divertenti e delle scene d'azione ricche di suspense. Il ritmo è poco uniforme, eppure la lettura non si arena mai in momenti di stallo o noia; questo è in parte merito della scelta di alternare alla narrazione al presente alcuni corposi flashback che raccontano la vita di Billy, dall'infanzia sregolata all'esperienza nell'esercito. Pur non apprezzando troppo le vicende a sfondo militare, ho trovato interessante leggere anche questa parte del romanzo, che ovviamente è vitale per portare il protagonista al punto in cui si trova ad inizio libro.

Un altro dei punti di forza di questo titolo si cela nelle sue tematiche, che per contro rendono alcune scene non adatte a qualunque lettore. Si parla moltissimo di giustizia in questo romanzo, ragionando su a chi spetti amministrarla e quali colpe sia tanto gravi da meritare la morte; King non arriva però dall'alto ad impartire una lezione o ad enunciare la sua visione indiscutibile del mondo, ma si limita a mostrare delle diverse prospettive sull'argomento, così che chi legge possa farsi una propria opinione. Altri temi rilevanti sono quelli della violenza di genere e della pedofilia, in questo caso condannati senza possibilità di appello, seppure l'autore cerchi di fare dei distinguo e ventilare la possibilità che alcune persone si possano genuinamente pentire dei propri crimini.

Concludo la parentesi sui pregi del volume parlando della sua punta di diamante: Billy Summers stesso. Ho apprezzato specialmente il modo non banale in cui è stato caratterizzato, nonché la fedeltà mantenuta ad una sua particolare visione del mondo. Nel corso del romanzo viene introdotto un altro personaggio molto importante, che ritengo sia stato scritto altrettanto bene -in proporzione allo spazio avuto-, ma non posso assolutamente dire di più per rimanere spoiler free. Niente spoiler anche per le citazioni ad altre opere kinghiane, ma vi posso garantire che non mancano, e sono parecchio evidenti.

Questo titolo non presenta propriamente dei difetti tragici, quanto piuttosto delle piccole sbavature che a tratti rendono la lettura meno immersiva; e non sto parlando delle continue stoccate a sfondo politico di King o della sua conclamata grassofobia, di cui non sembra essersi ancora liberato. Uno di questi difetti riguarda i personaggi secondari: tante volte ho elogiato la sua bravura nel creare dei caratteri credibili con poche linee di dialogo, ma in questo caso i comprimari risultano invece poco brillanti, rasentando in alcuni casi degli stereotipi quasi caricaturali. Ho individuato poi un problema collegato alla tensione narrativa: le cause sono gli ostacoli che si rivelano meno insormontabili di quanto promesso e gli antagonisti, sulla carta temibili ma a conti fatti facili da battere.

Pur avendo apprezzato ogni parte del volume presa singolarmente, nel complesso ho avuto l'impressione di un intreccio poco lineare, con delle scene belle ed emozionanti ma non sempre utili per far proseguire la storia di Billy. La linea di trama che si sviluppa da metà libro ha poi talmente tanti punti in comune con la prima metà della graphic novel "V for Vendetta" che onestamente mi stupisce il caro Stephen non sia finito in beghe legali con quel gran permaloso di Alan Moore.

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