Dettagli Recensione
Un romanzo struggente
Congegnato come un giallo, L’uomo inquieto gode di un invidiabile equilibrio tra la storia del protagonista e l’intrigo internazionale, concedendosi di affrontare temi non facili come la vecchiaia, la solitudine e la paura della morte. Wallander, infatti, si sente sempre più estraneo al mondo che lo circonda, ma anche a se stesso, poiché ha seri problemi di salute e amnesie che lo portano a rischiare la sua stessa carriera, interrogandosi sul senso della sua vita e del suo lavoro.
Mankell ci regala un’opera di spessore, che chiude in modo degno una saghe molto apprezzata, sciogliendo tutti i nodi rimasti in sospeso nei romanzi precedenti e ricollegandosi specialmente a I cani di Riga, con la ricomparsa dell’amata Baiba.
Un libro molto appagante per i fan di Wallander, ma che può essere letto anche da chi non conosce la serie. Un’ottima conclusione per una serie di alta qualità.